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Scossi il capo..non era possibile.."E ora cosa facciamo Irko?" è impossibile pure fuggire..se volete scappo io...ho visto un travestimento, mi bastano poi delle pepite di oro e qualche gemma per barattare lo scambio con Clio, Guisgard e Pepe...e Mia Amata e nel frattempo mi fermerei a parlare con don Tommaso..ditemi voi..sono pronta a tutto..ho in mente un piano..e spero vada bene, ma in questo marasma devo fare presto".
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“E' troppo pericoloso...” disse Irko ad Altea “... non potete tornare di nuovo là, da sola...” si voltò verso Palos “... non possiamo restar qui a far loro da bersaglio... possiamo almeno muoverci?”
“Si, possiamo navigare...” annuì Palos. “Allora spostiamoci da qui!” Ordinò il Rosso. La Santa Caterina allora cominciò a muoversi. E la nave di Picche, subito, prese ad inseguirla. Le due imbarcazioni navigarono per un po', fino a quando giunsero presso un'ampia ansa del Lagno. Il vascello volante mostrò così i suoi cannoni, data la possibilità di ingaggiare battaglia in uno spazio più grande. Però, la nave di Picche, capendo le intenzioni degli uomini di Guisgard, si arrestò, rimanendo nascosta in una stretta insenatura, ben celata da piante ed alberi lungo la sponda. |
Dafae guardò Galgan e sorrise.
“Vi ringrazio, cavaliere.” Disse porgendo la mano verso di lui, per poi sedersi con loro. “Siete invero cortese nei modi e prode nelle parole. Sono certa che questa corte sarà onorata di ospitarvi.” Era bella, ma frivola nei modi e qualcosa di ingenuo ed infantile si mostrava nei suoi atteggiamenti. “Ma, vi prego, parlateci un po' di voi.” Chiese poi al cavaliere. “Da dove venite e sotto quale potere avete combattuto? Mi hanno sempre incuriosito i cavalieri... davvero combattete contro draghi ed orchi, messere?” |
"Qualcuno di voi sarebbe potuto venire con me..infatti sareste rimasto fuori dalle mura, soprattutto Ammone e io avrei avuto il travestimento giusto..ma fa nulla" sorrisi" capisco il pericolo di ora..e poi come avete notato..io non sono una dama pronta al pericolo".
Mi congedai e tornai nella mia stanza..ma appena arrivata presi la camicia da notte di seta azzurra che, premurosamente Guigard, mi aveva procurato. E senza farmi notare andai nella camera di Guisgard...ora non era il mio momento..gli uomini della Santa Caterina dovevano operare. Mi gettai sul suo letto e piansi..tutti i miei sforzi erano stati vani..un colpo di mortaio di Burmid e sarei pure morta. |
Altea andò nella cabina di Guisgard.
Lì c'erano le sue cose, il suo profumo e forse la sua presenza. Un silenzio di tomba allora calò sul lagno. Come se da un momento all'altro dovesse esplodere la battaglia. Furono lunghi istanti. Ma poi non accadde nulla. La nave di Picche era nascosta chissà dove, fra il buio e la primordiale vegetazione. La Santa Caterina invece, immobile su quelle acque, attendeva. Attendeva di ingaggiare battaglia. Ma non avvenne. “Questo silenzio mi innervosisce...” disse Palos, fissando il buio circostante “... perchè non ci attaccano?” “Perchè sanno che ora le buscherebbero.” Mormorò Irko. “Si, ma non possiamo restare qui ad aspettare loro...” fece Ammone “... dobbiamo andare a salvare Guisgard e gli altri.” |
Solo Elisabeth sapeva come Nettuno fosse arrivato sulla spiaggia...............sentii ilo fischio di richiamo del nocchiere la nave era pronta..........." E' sicuro che abbiamo il tempo necessario per cambiarci.....non sarà molto ma potra' bastarci....quindi...ottima scelta per la vostra giacca...per me invece c'e' un unico vestito che mi piaccia o no.........".......incominciai a respirare per evitare l'imbarazzo della situazione.......e tolsi il vecchio vestito...rimanendo in sottoveste...........non riuscivo ad alzare gli occhi su Nettuno........sentivo che si stava muovendo...ma non mi importava cosa stava facendo....." Ho parlato con Elisabeth...prima che andasse dalla vecchia della montagna...e lei mi ha raccontato come via ha ritrovato sulla spiaggia e la divisa che indossavate.......quindi deduco che siete il De Gur che cercano......e poi ...perchè non essere sinceri....siete stato bravo a costruire la zattera e vi siete mosso bene a bordo della nave fantasma........sapete, tirare le somme....alle volte aiuta......"...mi stavo contorcendo per legare i lacci del vestito....come diavolo facevano.....in quei vestiti attillati a muoversi..........." E comunque ...non credo che voi conoscevate molto bene Elisabeth........mentre lei a quanto pare........sapeva piu' di quanto pensate.....".......
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Silenzio, silenzio e silenzio..come se i due nemici si stessero scrutando per poter sferrare l' attacco finale.
Mi inquietava tutto questo, cercavo di chiudere gli occhi ma non riuscivo..accesi le lampade ad olio colorate e mi alzai a guardare il soffitto...qualcuno li avrebbe salvati..forse Clio..lei era in gamba..io avevo sbagliato tutto purtroppo, come sempre. Speravo almeno la Santa Caterina e tutti noi pure ci fossimo salvati..non era il caso di parlare con Burmid..io non dovevo esserci su quella nave..anzi forse vedendomi avrebbe peggiorato il tutto? Mi alzai e mi affacciai alla finestra osservando il Lagno. |
Annuii alla vecchia.
"Perfetto.. Tanto non ho nulla con me... Non diranno nulla se non mi trovano domani?" Chiesi. Ma proprio in quel momento ci fu una scossa di terremoto. Barcollai appena. "Succede spesso?" Chiesi "Anche prima c'è stata una scossa..". |
“Si, forse hai ragione...” disse Nettuno avvicinandosi ad Elisabeth “... talvolta le nostre mani conoscono più di quanto sembra mostrare o ricordare la nostra mente...” e prese ad accomodare i lacci del vestito di lei “... si, forse sono davvero quel de Gur di cui parlano... e se così fosse mi chiedo che tipo ero? E perchè vogliono avermi con loro in questa loro caccia? Non rammento nulla e ignoro chi siano i buoni e chi i cattivi ora...” sorrise “... questo vestito ti sta molto bene...”
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Altea guardò fuori, verso il lagno.
Era buio e la falce della Luna, meravigliosa ed enigmatica, sembrava osservare tutto con indifferenza. La Santa Caterina era in assetto da guerra, ma il suo nemico pareva essere svanito nel nulla, tra i fantasmi e i misteri di quella inquieta e cupa notte. Poi, dal ponte, Altea cominciò ad udire delle voci confuse. Erano Irko e gli altri che decidevano sul da farsi. |
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