A quelle parole posai con calma le posate..."Punto primo..ti ho detto di non provarci, arrenditi e se per caso domani mi trovassi alla mostra e mi talloni, chiamo la sicurezza della Taddeus...un gallo? Non ho innamorati o spasimanti...sai detesto tutti mi vedano come la povera sola e bella vedova da consolare...ecco Antone questo non avrebbe voluto pensassero di me". Finii la cena in silenzio.."È meglio torniamo a casa..Petronilla non sta bene..e devo sbrigare cose urgenti" senza dire nulla riguardo l' accaduto..Trevor sapeva mettermi di cattivo umore.

Misk rise piano a quelle ultime parole di Dacey.
“Non temete...” disse “... ma avete ragione... i duelli sono manifestazioni di barbarie ed inciviltà... ed infatti la mia terra è rimasta nelle sue antiche tradizioni...” fissandola “... ma a volte il duello, nonostante tutto, è il modo più nobile per vivere o morire...” con i suoi occhi in quelli di lei “... prima mi avete chiesto della mia occupazione qui...” guardando la città infinita “... a tutti parlo dei miei affari qui ad Afragolignone... ma non è la verità... e forse il motivo per cui sono arrivato qui potrebbe deludervi o spingervi a biasimarmi...” voltandosi ancora verso di lei.

Theris era perplesso ma io non stentavo a credere che si sentisse inquieta qui.
"Spero che ci verrete a trovare di nuovo. Magari in casa nostra, è mto meglio, fidatevi" facendole l'occhiolino "È stato un piacere conoscervi."

" Non posso certo biasimarvi per aver seguito le tradizioni"

Un modo nobile di morire. Non riuscivo a comprendere quel modo di pensare. Ma lo rispettavo.

" Non vi conosco per cui non dovete temere un giudizio da parte mia"

Curioso. Anche io usavo gli affari come scusa per celare il vero motivo, ovvero che ero fuggita per non essere perseguitata.

" E posso garantirvi che non siete l'unico ad avere motivi diversi da quelli ufficiali"

Anche Guisgard fissò Vivian e sorrise.
E lei, con i suoi occhi piccoli ed azzurri, il viso fanciullesco e sognante, i capelli appena mossi dalla brezza sul Lagno, forse mai gli era sembrata così bella.
E così, un attimo dopo, come se la distanza che percorre il mondo intero fosse raggiungibile dal tocco di una mano, si ritrovò a sfiorarle il viso, in una dolce carezza.
Ma ad un tratto si udirono dei rumori lontani, che interruppero il violinista e spezzarono quelle note incatenate alla sera.
Guisgard si voltò verso la strada che il battellino costeggiava, vedendo alcune carrozze della gendarmeria che veloci correvano verso la periferia cittadina.

Seth sorrise.
“Come sei infantile...” disse portandosi le mani in tasca “... parli dell'Amore come se fosse qualcosa da programmare... un matrimonio, una famiglia... non per essere felice, ma solo per non restare sola...” guardò Nyoko “... sei proprio una ragazzina, sai? Temo che un giorno qualcuno potrebbe approfittarsi di te...”

Così vicini, in quel dolce volteggiare, sulle note del Lagno e del violino.
Quella carezza, che illuminò il mio sguardo e il mio sorriso.
Un brivido intenso mi attraversò.
Socchiusi gli occhi per un istante, per poi riaprirli e ritrovarmi specchiata nei suoi.
Ma poi accadde qualcosa, dei rumori, e lui si voltò.
Sbiancai.
No, no, no... non di nuovo....
Non avrei sopportato un'altra delusione, un'altra inutile interruzione che rompeva la magia.
"Qualunque cosa sia successa.." con un filo di voce "Non è affar nostro...".

“Come desideri...” disse Trevor ad Altea, per poi chiamare il cameriere per il conto.
Pagò ed uscirono dal locale.
Ma appena fuori videro alcune carrozze della gendarmeria che correvano veloci.
“Cosa diavolo sarà successo mai?” Stupito Trevor.

“Si, certo...” disse nervosamente Filoena a Gwen “... che Dio vi benedica, ragazzi...” accarezzò la ragazza ed uscì.
“Ecco le persone di Chiesa...” sbuffò Theris appena la donna fu uscita “... tutti bigotti e fanatici...”

Uscimmo e subito vedemmo la gendarmeria..il mio cuore iniziò a pulsare forte..no..Non di nuovo a casa mia o alla Taddeus..ma in nessun luogo.
Salimmo in carrozza e dissi a Louis di seguire i gendarmi.."Presto lo sapremo..." ma ero turbata.