Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 30-10-2014 16.54.42

Mi guardavo allo specchio..certo era tutto pericoloso per me..ero andata fino ad Auroria con loro, ero riuscita a scappare e da sola tornare fino qui...e per loro io non ero in grado di affrontare nulla...Ma Altea..avanti sei solo una scioccarella dama di corte..ma cosa vuoi fare tu futile dama.
Mi alzai e mi sistemai il vestito e la scollatura visto non era congeniale per il posto dove dovevo recarmi e frugai nell' armadio trovando uno scialle di seta e mi avvolsi le spalle.
Sospirai...e loro cosa avrebbero fatto qui fermi sul Lagno? Non so..era tutto bloccato.
Tornai sul ponte e mi diressi verso Irko.."Dunque" dissi in tono serio "quando devo andare da Don Tommaso? Ora? Domani? Ditemi voi che devo fare..visto fino ora non me la sono saputa cavare da sola..e decidete chi deve accompagnarmi".

Guisgard 30-10-2014 17.12.13

Clio indossò quell'essenziale corazza e si mostrò ad Onsia.
La leggera tunica di lino fasciava i fianchi e parte del petto fino ai seni, mentre le piastre di ferro coprivano a stento le parti del corpo con gli organi vitali, lasciando invece scoperte le spalle, le braccia e le gambe.
“Bene, seguimi.” Disse l'Amazzone a Clio.
Scesero così nei meandri di quel luogo, arrivando nei suoi umidi ed opprimenti sotterranei.
La ragazza cominciò ad udire il tintinnio dei picconi ed il rumore della terra che veniva spostata.
Onsia la portò allora nel cuore di quell'ambiente, dove infinite e claustrofobiche gallerie erano scavate fino a confondersi e a perdersi l'una nell'altra, come un impenetrabile labirinto di Conosso.
Un labirinto nel quale un Icaro senza ali non poteva fuggire.
Poi, ad un tratto, Clio udì qualcosa.
Una musica.
La musica di un'ocarina.

Guisgard 30-10-2014 17.21.12

“Milady...” disse Irko con tono deluso ad Altea “... voi continuate a lamentarvi e a compiangervi. Eppure qui siete stata accolta come una dell'equipaggio. Nessuno tra noi, infatti, vi ha mai rimproverato o richiamato per nulla. Tre dei nostri compagni sono prigionieri in quella città e forse rischiano la vita, eppure voi non sapete fare altro che vagare tra il ponte e la vostra cabina, commiserandovi per chissà cosa. Forse a voi non interessa della sorte di Guisgard, di Clio e di Pepe, visto riuscite a pensare a chissà quale vostro malanimo in una simile situazione. Qui ognuno di noi cerca di fare del suo meglio, tra quella dannata nave di Picche che ci bracca e i nostri compagni imprigionati. E sinceramente ora come ora neanche mi interessa sapere cosa vi angustia tanto. Se volete darci una mano allora indicateci dove si trova quel prete. Poi se volete partecipare alla missione, bene, altrimenti restatevene pure qui. L'aiuto di tutti è sempre benaccetto, futili ed inutili malumori, specie in una simile e drammatica situazione, francamente li trovo inutili. Scegliete voi dunque cosa fare. Io comincio a vedere se vi sono volontari per scendere a terra.”

Altea 30-10-2014 17.30.24

Lo guardai attonita e lo seguii "Ma non riesco a capire..io ho fatto il possibile per arrivare fino qui...per venire a cercare e salvarli, ho camminato senza sosta per affrettarmi prima accada il peggio, ho fatto il possibile per loro tre e non pensate possa sentirmi ora pure in colpa se a loro tre fosse successo qualcosa? E io sono qui viva? Non mi interessa di voi? Ho lasciato tutto ciò che avevo per cercare di aiutare Guisgard nella sua missione e mi dite non mi interesso di voi, ho fatto il mio dovere in questa nave e ho lavorato come tutti. Non capisco le vostre parole...vi ho pure detto ero pronta a darmi a Burmid in cambio della vostra libertà.". Quelle parole mi avevano ferito profondamente, i piedi doloranti e le ferite alle gambe e braccia dovute ai rovi erano nulla in confronto a quelle parole.
Una lacrima di rammarico scese sulle mie guance.."Vedo allora non avete capito le mie intenzioni..ho pure proposto un piano e mi sarei buttata sola...non mi sarebbe interessato..avrei rischiato pure la morte".
Guardai Irko e la radura.."Io vado da Don Tommaso..voi state qui nella nave, non pensate a me..come sono arrivata sola posso andarci pure sola..non ho altro da dire, se mi fate scendere gentilmente..non posso presentarmi in cattive condizioni dal diacono".

Clio 30-10-2014 17.35.15

Seguii docilmente l'amazzone, mentre tutto attorno a me si faceva buio e umido.
Potevo sentire i picconi percuotere le viscere della terra, al ritmo della fatica.
Ma io camminavo come se tutto quello non mi toccasse, in silenzio.
E poi la sentii.
Dolce, melodiosa e maliconica.
L'ocarina: lui era lì.
Rimasi impassibile nonostante il cuore iniziasse ad accelerare.
Ero riuscita ad arrivare fin lì, dovevo giocarmi bene le mie carte.
Dovevo essere lucida se volevo avere una possibilità.
Sono qui.. ti tirerò fuori di qui... te lo prometto..
Continuai a camminare, impassibile, seguendo Onsia.

Guisgard 30-10-2014 17.52.22

“Forse dovreste ascoltarvi quando parlate.” Disse Irko ad Altea. “Così sentireste il modo in cui vi lamentate e vi commiserate, dicendo di essere solo una sciocca dama di corte. Ma ora l'unica cosa che mi interessa è salvare quei tre. Scenderete a terra con Ammone e con Lainos. Andrete da Don Tommaso e chiederete il suo aiuto. Noi altri resteremo qui a sorvegliare la nave di Picche ed a cercare di riparare i guasti.”
Il boccaporto sulla fiancata della Santa Caterina si aprì e i tre scesero a terra.

Guisgard 30-10-2014 18.01.40

“Io dimoro nella vigna del Signore.
Egli Ha posto il mio giaciglio tra dolci colline, fra freschi venti e al tepore del Sole, mentre pure, limpidi e piacevoli acque dissetano il mio corpo.
Benedice i miei semi e ritempra i miei fiori per tutto il cammino delle stagioni.
Se dovesse giungere una tormenta io non temerei nessun male, perchè Tu Sei con me.
La tua verga da sostegno alle mie braccia ed i tuoi segugi scacciano le volpi dalle mie vesti.
I miei rami fai traboccare di frutti prelibati davanti a coloro che mi sono nemici.
Mi doni Grazie e Gioia in tutti i giorni della mia esistenza e vivrò nella Tua Dimora.
Per sempre.”

+++

In quel momento Onsia e Clio entrarono nel piccolo antro scavato nella nuda roccia.
“Bene...” disse l'Amazzone con disprezzo “... la sosta è terminata. Ora riprendete i lavori, cani.”
Gli uomini si alzarono ed ognuno ritornò a prendere il proprio piccone e la propria pala.
“Bel canto...” Acludio a Guisgard “... ma la dolcezza delle tue parole e l'armonia della tua musica mal si legano al lezzo di questo posto...”
Guisgard sorrise appena.
“Cos'avete da parlare voi due?” Fissandoli Onsia.
“Nulla...” scuotendo il capo Acludio.
“Tu...” rivolgendosi l'Amazzone a Guisgard “... dammi quella tua ocarina.”
“Perchè?” Chiese il presunto Taddeide.
“Perchè non siete qui per divertirvi.” Rispose Onsia. “Dammela.”
“E' colpa mia.” Mormorò Acludio. “Io gli ho detto di suonare per tutti.”
“Allora pagherai per tutti.” Ridendo Onsia. “Voi...” a due delle sue carceriere “... legatelo alla parete.”
E quando Acludio fu legato, cominciò a frustarlo.
Venti lunghe e dure frustate che gli lacerarono la schiena.
“No, ferme!” Urlò Guisgard.
“Stai indietro tu!” Lo ammonì Acludio. “Qui comando io! Torna a lavorare!”
Guisgard lo guardava.
“Obbedisci!” Gridò Acludio.
Le frustate ripresero e quando il supplizio terminò l'uomo fu finalmente slegato e poi buttato a terra.
“Fa la guardia a questi relitti.” Ordinò Onsia a Clio, per poi allontanarsi.

Altea 30-10-2014 18.03.39

Lo guardai e risi..."Ma io non mi sono lamentata..forse voi avete il potere di leggermi nei pensieri? Mi spiace Irko..probabilmente questa sarà la ultima volta la mia presenza vi darà fastidio..voi non avete vissuto ciò che io ho fatto ora..e credetemi per me è stato molto..ma non mi preoccupo io sono stata istruita a peggio..e non ho voluto nemmeno esservi di peso quando sono caduta dalla Santa Caterina e stavo morendo..solo Afiel e Guisgard lo sapevano. Mi spiace se mi sono recata in cabina ma mi sono presa uno scialle anche perchè nella Casa del Signore non si va con abiti scollati e poi ho preso troppo freddo fino ora..ma non mi sto lamentando..quando tornerà Guisgard con gli altri..perchè torneranno gli dirò di questo e lascerò la Santa Caterina..vi ritenevo una famiglia e avevo fiducia in voi".
Non aggiunsi altro, guardai il boccaporto aprirsi e sorrisi scendendo con Ammone e Lainos e infatti erano proprio gli uomini volevo assieme a me.
E senza dire nulla con delle lanterne imboccai il sentiero dritto per la casa del diacono..sempre dritta, camminavo forte sebbene i piedi dolevano e mi trovai nel bivio.."Ecco" dissi ai due con un sorriso " questo è il bivio, laggiù si va verso Auroria in quella radura vi è la casa del diacono...venite" e mi incamminai fino alla chiesa.

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elisabeth 30-10-2014 18.04.41

Velv non mi fece condurre nella mia cabina ma accompagno' me e Nettuno nel quadrato ufficiali e li' ci offrì da bere....ero astemia ma Symoin non aveva paura del deliziare del dolce nettare e Nettuno non doveva sospettare.,.......così presi tra le mani il fragile calice e mi bagnai le labbra...ascoltando il racconto di Velv...parlava di bugie...di falsa identità.......e avendo la coscienza sporca.....incominciai ad avere qualche accenno di imbarazzo e allora i piccoli sorsetti divennero sorsi.............sentii un gran calore salire su per le guance e non avevo piu' quella strana sensazione chiamata timidezza........ascoltavo Velv dichiarare il suo immenso odio per questo Guisgard che aveva rubato l'identità ad un bambino......un certo Taddei....omio Dio....sentivo la sua voce immersa in una coltre di nebbia......Velv mi riempiva il bicchiere e io bevevo......." Quanto odio Capitano...cercate l'aiuto di.....come ti chiami De Gur o Nettuno......ma..per me sei Nettuno...comunque chiedete il suo aiuto...ma lui non prova lo stesso rancore che voi provate per questo Guisgard......magari quando lo incontra gli sarà anche simpatico......"...incominciai a ridere........" Vorrei il mio Gedeone in questo momento........quanto mi manca...e Pileo...che fine ha fatto........Nettuno perche' non gli dici anche tu...che non puoi andare a fare una guerra che non ti appartiene . avanti ..il Capitano vuole solo la verità.............non e' vero Velv ?......" mi alzi ......era una parola.......ma la barca sembrava muoversi come se ci fosse una tempesta in mare......" Dio mi sento male......."....

Guisgard 30-10-2014 18.23.40

Irko non rispose nulla ad Altea, limitandosi a scuotere la testa.
Ora avevano cose più importanti a cui pensare.
Scesi a terra la dama, Ammone e Lainos, cominciarono a dirigersi verso la casa del prete.
Attraversarono un breve tratto di boscaglia, per giungere infine davanti ad una casa.
Altea la riconobbe, era infatti quella in cui aveva visto il prete con i due ragazzi alla sua tavola.
“Bene, sarà meglio che bussiate voi, milady.” Disse Lainos ad Altea.


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