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"No..non si farà tardi..vado pure io a prepararmi..dai facciamo in fretta".
Le mostrai la sua camera e io andai nella mia, mi chiusi a chiave ma inutile...sapevo non mi sarei divertita a quella festa, però Carlotta era riuscita a colmare quel vuoto...e speravo fosse sincera, non mi fidavo più di nessuno. Indossai un abito corto e sbarazzino e poi andai nel salotto ad aspettarla, guardando fuori dalla finestra e nello specchio vicino come mi stava l' abito..forse era meglio un giacchino ma lo avrei tolto alla festa di Jade. http://baimboo.altervista.org/foto-v...sera-corto.jpg |
Mi sedetti, la paura che mi attanagliava la gola. Annuivo alle sue parole, segno che avrei fatto tutto ciò che chiedeva purché non mi avesse fatto del male.
"Vivo sola con le mie due bambine... usciranno all'una da scuola..." risposi in un sussurro, con le lacrime agli occhi. "Apri il frigo, qualcosa sempre c'è... perché nel frattempo non mi dici chi sei e cosa cerchi da me?" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Iasevol sorrise a Clio.
“Ora cerca di ambientarti, di capire che sei a casa e che sei fra amici. Disse. “Poi troveremo il tuo posto in mezzo a noi. Vieni, ti mostrerò il centro...” La condusse così a visitare quella futuristica struttura. “Lo scopo del Centro Meteorologico Stradale” spiegò il brillante scienziato “è quello di monitorare il tessuto stradale nazionale, riferito perlopiù a fenomeni naturali, insomma a tutte quelle tematiche che le normali forze dell'ordine ed i comuni enti stradali non sono in grado di affrontare.” |
Mi abbandonai ad un lungo sospiro di sollievo.
Per fortuna stava bene. Ringraziai mentalmente gli Dèi infinite volte. Il poliziotto poi mi prsentò il tenente Tardes. Le sue parole mi lasciarono perplessa. Un pirata della strada... Come i ciclisti. "Coda glielo fa pensare?" Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi al professore.
"Vi sono davvero grata.." annuendo "E ditemi, qui potrò essere me stessa o ritenete che sia meglio continuare a celare la mia identità a chiunque che non siate voi?" chiesi. Poi mi portò a visitare il centro, e io ne ero davvero affascinata. Era una struttura pulita e futuristica, così tecnologica e all'avanguardia. "Interessante..." dissi, ascoltando il professore "Immagino che il vostro lavoro sia molto utile per la sicurezza...". |
“Vino bianco anche per me, grazie.” Disse Simon al cameriere. “Beh...” rivolto poi a Dacey “... a me sembra un'ottima idea la tua... voglio dire, di traduttori o interpreti c'è sempre bisogno, soprattutto per lingue che vedono meno persone in grado di padroneggiarle...” sorrise “... anzi, se vuoi, posso fare il tuo nome al mio principale... credo che ci farebbero comodo le tue traduzioni...” arrivò il vino “... alla salute... a noi...” brindando.
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“Professore...” disse Ren, seduto accanto a Nyoko, alzando il braccio “... posso?”
“Prego.” Annuì il professore. “Sono d'accordo con lei.” Il ragazzo. “Anche io credo che un uomo malvagio si faccia le sue ragioni riguardo il suo operato, senza ammettere mai a se stesso di essere nel torto. Ma mi chiedevo... e ai giorni nostri? Chi sono i grandi cattivi ai giorni nostri? Sempre e solo i grandi tiranni? Leader politici fascisti, comunisti? O i terroristi che perseguitano gli altri per le loro idee religiose?” “Abbiamo parlato di valori, no?” Fece il professore. “Quindi violare quei valori equivale ad essere cattivi. La vita umana, la verità, la libertà. Sono i grandi valori contro cui spesso il male si accanisce. E non basta essere potenti capi di stato o terroristi armati per compiere atroci azioni. Scrivere in modo fazioso, diffondere falsità equivale ad essere malvagi. Quindi la stampa può violare quei valori, i media in generale. Violare insomma la verità. O anche la libertà, come chi pubblica testi, immagini che possono violare la libertà religiosa altrui. Oggi, ad esempio, con il pretesto della libertà di espressione e della satira il più delle volte, volontariamente, si colpisce il valore d'identità di intere classi sociali e persino popoli.” |
Altea e Carlotta si prepararono e poi raggiunsero il luogo della festa.
Era una serata mondana e spensierata, con gente il cui unico scopo era quello di divertirsi. Naturalmente fumo ed alcool non mancavano. E mentre era lì, Altea udì due ragazze che parlottavano fra loro proprio di un loro provino andato male alla Società Cibernetica Ateon. |
L'uomo aprì il frigo e prese dei wurstel, del formaggio ed un vasetto di maionese.
Si sedette sul divano e cominciò a mangiare, senza però perdere di vista Gaynor. “Due bambine...” disse “... quindi ci deve essere un padre da qualche parte, no? O sei divorziata? Vedova?” Mangiando. “Hai del pane?” Fissandola. “Vuoi sapere di me? Non sai che non si dovrebbe mai chiedere ad un uomo armato chi sia davvero? Per essere qui, con una pistola puntata contro di te, non posso certo essere un Santo, no? Come ti chiami?” |
“Beh, perchè è la tipica dinamica di un incidente...” disse Tardes a Gwen “... c'è stato un tamponamento e poi il tipo è fuggito via di corsa... insomma un caso di omissione di soccorso... comunque se vuol vedere suo fratello, si trova ora nell'ospedale di Baias... i medici le sapranno dire di più sulle sue condizioni...”
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