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Era tardi, e la sera leggera e calda.
Scivolai in quella seta, dolcemente. Tutta la giornata rimase fuori, nella casa addormentata dove solo Cellar viveva efficiente, sistemando ogni cosa. Mi addormentai placidamente, dolcemente. Chissà il domani cosa mi avrebbe portato. |
L'auto di Diahnne e dei suoi fratelli attraversò la città fino a raggiungere la periferia, nella vasta Area 16, chiamata anche il Quartiere dei robot, vista la grande presenza di automi in quest'angolo di Imperios.
“Se non sbaglio” disse Jimmy guardando le strade “dovrebbe essere laggiù... da quelle parti là...” Arrivarono davanti ad alcuni negozi e lui indicò una sorta di strano emporio. “Ecco, ricordo era qui che quel tipo lavorava...” fece Jimmy. |
“Oh, incredibile...” disse Elv a Kara “... mi mostri dove abiti! Che ingenua e candida ragazzina...” sarcastico “... non hai paura del lupo cattivo?” Ridendo.
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Un attimo dopo il sensorphone di Jennifer squillò di nuovo.
Era ancora quel misterioso uomo. |
Elise si addormentò quasi subito.
Era una notte più fresca rispetto al caldo ed afoso giorno appena concluso. Il suo sonno fu però alquanto agitato. Sognò strane immagini, indistinte ed enigmatiche. Sognò gli aeroscafi che schizzavano veloci verso l'infinito, i tanti, tantissimi monitor che illuminavano la vita ad Imperios, la folla che scommetteva, i piloto che si uccidevano a vicenda ad ogni curva. Sognò poi quel misterioso pilota, quel Justin ed il suo sguardo lascivo, peccaminoso e contronatura. |
Il sensorphone squillò di nuovo ed io risposi subito.
"Pronto... Parli pure, l'ascolto..." Inviato dal mio P00C utilizzando Tapatalk |
Arrivammo alla zona che mi aveva indicato Jimmy e parcheggiai.
"Speriamo ci sia davvero d'aiuto. Non voglio aver sprecato tempo" dissi uscendo dalla vettura e andando a bussare alla porta. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai compatendolo un po'.
Che ingenuo e candido ragazzino... Non mi scomposi più di tanto nel rispondergli. "Il cazzotto che ti sei beccato ti dimostra che forse non sei l'unico lupo in giro" risposi, non con tono minaccioso, ma tranquillo, sicuro, a titolo informativo, per mettere in chiaro con chi avesse a che fare. Meglio mettere subito i paletti, tesoro, qualcuno potrebbe fraintendere Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Grazie...” disse la misteriosa voce a Jennifer “... non ho molto tempo... non so neanche il suo nome, né che aspetto lei abbia... può essere chiunque... una donna in carriera, una casalinga, o chissà forse persino una suora... ma è la mia ultima speranza... di più non posso dirle... domattina... sarò tra i clienti del Plazar Cicas, la caffetteria più in vista della città, dovrebbe conoscerla... se vuole fidarsi allora mi raggiunga lì... indossi qualcosa di rosso ed io la riconoscerò...”
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Diahnne si avvicinò alla porta e si accorse che era ancora aperta nonostante l'ora.
Entrarono e si ritrovarono in una sorta di bottega vecchio stile, piena zeppa di strani oggetti, quadri di natura Religiosa e molti libri, soprattutto d'arte e di storia. “Che luogo strano...” disse Lucas “... proprio non lo immagino Black in un posto simile...” Ad un tratto apparve una figura. Un uomo che li guardava. “Chi siete?” Chiese loro. http://42.121.117.9/atRec/newsimage/..._640_tumb4.jpg |
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