![]() |
Giunto Cavaliere25 davanti alla torre, qualcuno dall'alto gridò:
"Chi è la? Avanzate con passo lento ed annunciatevi!" |
Camminai verso la voce e dissi sono un frate mandato dal convento dei Benedettini sono qui a benedire il luogo e la torre dopo la battaglia voi da lassù sapete dirmi se ci sono condannati o prigionieri nella torre domandai guardando verso l'alto poi dissi il giorno 29 di questo mese si celebrano i tre arcangeli, Michele, Gabriele e Raffaele e nel convento dispensiamo indulgenze ai rei... posso entrare chiesi con una voce tranquilla.
|
Cosimus annuì e la sentinella diede ordine di fare entrare il frate.
Appena dentro, Cosimus si avvicinò a Cavaliere25 e gli tirò giù il cappuccio. "E sia, fraticello..." disse "... fa il tuo compito..." Così, Cavaliere25 benedisse la torre e finse di recitare qualche orazione. Quando ebbe finito, Cosimus disse: "Abbiamo una prigioniera... per carità verso i miei simili te la farò vedere... confessala, confortala e benedicila... tanto non vivrà a lungo... e quando avrai finito, lascia questa torre e non tornare mai più!" Allora il falso frate fu condotto davanti alla prigione di Talia. Qui, la vecchia carceriera gli aprì la porta facendolo entrare... |
Salve mylady come vi chiamate domandai gentilmente sono qui per confessarvi poi mi girai verso la vecchia signora e dissi ci potreste lasciare soli per favore e mi rigirai verso la ragazza aspettavo che la donna se ne fosse andata per dirle quello che mi fu chiesto di dire da parte di Guisgard e darle la fiala con dentro il filtro che mi fu data e che dovevo consegnargli e fargliela bere per salvargli la vita.
|
<tornata in forma eterea la piccola fata, al sicuro all’interno della quercia cava, osservò Guiscard andare via> Certo, ora non ricordi, Cavaliere <mormorò tra sé e sé> ma quando verrà il momento lo farai <annuì sorridendo mentre attendeva che Guiscard si allontanasse, poi allargò le ali e librandosi in volo silenziosamente e non vista, lo seguì>
|
L'albero del noce....l'albero delle streghe.......ancora lei sulla mia strada, l'ultima volta che l'avevo vista.....avevamo avuto piccole divergenze sul modo di vedere la magia.......guardai con un sorriso le tre pietre nella mia mano.....il fuoco.....purezza e calore....." Morrigan.....il decorso dei tuoi pensieri....e' come il fuoco che ho qui nella mia mano....emanano calore, sono pensieri pieni d'impeto e passione.......Ma la magia e' fiducia nei propri poteri, magia e' credere che il bene, vince sul male..e che prima o poi i conti si pareggiano sempre......guarda Morrigan...guarda il fuoco nella mia mano...tu lo vedi......puoi sentirne il calore, ma questo fuoco non brucia......almeno non la mia mano....e non brucera' neanche la tua....." presi cosi' le mie pietre e le misi nella sua mano.....mi rivolsi cosi' alla donna..." Pensi davvero che i tuoi giochetti...mi fermeranno ?.....sapevo che prima o poi ti avrei rincontrata....i brutti incontri purtroppo...sono frequenti da queste parti......"......Alla voce dell' uomo mi voltai con estrema lentezza.......intanto...intorno a me tutto cambiava......Mi avvicinai a Morrigan potevo percepirne il calore e le vibrazioni........" E' il giorno delle sorprese.....e ditemi Signore........dove si troverebbe cio' che cerco ?..........."........Aspettare una risposta...e da chi.........incominciai a roteare il mio bastone......sempre piu' velocemente......il mio mantello si apri' e avvolse anche Morrigan.......fu la furia del vento......Madre Dea della terra.......fa si..che la luce del bene......possa illuminare il mondo oscuro del male.............Madre aiutami...e' alla torre che devo tornare........
|
Me ne stavo seduta a terra, immobile… ero frustrata, arrabbiata con me stessa per ciò che era successo ai cavalieri di Borgogna, senza che io potessi alzare neanche un dito per loro.
Ad un tratto la porta della mia cella si aprì di nuovo e, del tutto inaspettatamente, entrò un giovane frate. Mi alzai, quindi, e mi fermai davanti a lui. “Il mio nome è Talia…” risposi, stupita dal tono gentile della sua domanda e dalla calma nella sua voce “E una confessione, forse, è proprio ciò di cui ho bisogno, poiché non so cosa ne sarà della mia vita tra poco…” Su sua richiesta la donna ci lasciò, uscendo e chiudendosi la porta alle spalle, e non appena restammo soli io mi avvicinai un poco a lui e mormorai: “Ma voi dovete credermi, fratello, non è per qualche colpa che sono finita qui! Una sorte sventurata mi ci condusse! E il capitano di questa torre, Cosimus, è un uomo malvagio… Fuggite, dunque, mio buon frate… voi che potete fuggite lontano!” |
Elisabeth prese con se Morrigan, come a proteggerla da quel malvagio luogo che le aveva avvolte.
Il fanciullo si avvicinò alle due donne. "Quel che cercate è lontano da qui..." disse fermandosi di colpo, come se la protezione invocata da Elisabeth fosse troppo forte anche per lui "... la torre... sarebbe una tomba per voi..." E mentre parlava, qualcosa nei suoi tratti cominciò a mutare, tradendo la sua diabolica natura. Ad un tratto una donna apparve davanti a loro. Ella aveva preso il posto della madre col bambino. E quella donna aveva un volto conosciuto da Elisabeth. "Non capisco cosa tu voglia fare..." cominciò a dire Caitley ad Elisabeth "... se anche tu riuscissi a superare il malvagio incanto di questo luogo, giungeresti alla torre troppo indebolita, incapace di utilizzare la tua magia... e lo stesso accadrebbe alla tua discepola... ed allora sareste due comuni donne mortali, alla mercé di Cosimus ed i suoi cavalieri... davvero vorresti rischiare così e morire in un modo tanto stupido?" E si abbandonò ad una profonda risata. |
Intanto, nella foresta, Empi cominciò, nella sua reale forma, a seguire Guisgard da lontano, quando una voce alle sue spalle la chiamò.
"Dove stai andando?" Chiese. Ella subito riconobbe quel personaggio: era Puck Fellow, un elfo che conosceva praticamente da sempre. "Prima ho visto tutto, nascosto in una fonte..." continuò a dire "... ed ho visto come hai dato il tuo aiuto a quell'umano! Possibile che tu non riesca ad obbedire alle nostre leggi? Re Oberon ha vietato a tutti noi abitanti dei boschi di aiutare gli umani! Ormai loro hanno abbandonato le antiche usanze ed i riti primordiali della Terra! Ma tu, come al solito, fai sempre di testa tua! E, come se nulla fosse, dopo averlo aiutato, ti metti pure a seguirlo, quasi a voler diventare la sua protettrice! E sai bene, comunque, che anche con i nostri poteri non possiamo interagire più di tanto con il loro mondo! Avanti, sentiamo, cos'hai da dire a tua discolpa?" Ma proprio in quel momento Empi si voltò e vide Guisgard ed i suoi compagni lontano, giunti davanti alla torre, dove giacevano senza vita innumervoli corpi di cavalieri caduti in battaglia. http://l.yimg.com/eb/ymv/us/img/hv/p...er/towers2.jpg |
Il ghigno malvagio di quel diabolico infante aveva bloccato il suo incantesimo.
Morrigan non ebbe nemmeno il tempo di stupirsene, perchè sentì di nuovo la presenza protettiva di Elisabeth che l'afferrava e tentava nuovamente di portarla via con sè... ma nemmeno quell'incantesimo sembrò essere sufficiente... era come se fossero in trappola, in una torre ancor più oscura e soffocante di quella in cui erano penetrate poco prima, Era una "torre di magia", un luogo che le stringeva e indeboliva i loro poteri, affogandole in quella visione da incubo. Una donna apparve infine di fronte a loro, una donna che Elisabeth fissò con intensità. Dal suo leggero trasalimento, Morrigan comprese che Elisabeth la conosceva bene. "Non capisco cosa tu voglia fare..." cominciò a dire, rivolta ad Elisabeth "... se anche tu riuscissi a superare il malvagio incanto di questo luogo, giungeresti alla torre troppo indebolita, incapace di utilizzare la tua magia... e lo stesso accadrebbe alla tua discepola... ed allora sareste due comuni donne mortali, alla mercé di Cosimus ed i suoi cavalieri... davvero vorresti rischiare così e morire in un modo tanto stupido?" E si abbandonò ad una profonda risata. Potremmo rischiare, e rischieremmo... ma mai ci tireremmo indietro, questo lo so, lo sento! Elisabeth, so che mi ascolti... adesso inizio a comprendere... è questo il nostro nemico! Non so ancora se esista o meno un disegno più grande... un uomo innocente da salvare, un malvagio da punire, così mi dicesti al convento... ma intanto è questo il nostro compito qui, combattere questa arcana magia, perchè se non tentiamo noi, nessuno potrà tentare... ma ci siamo fatte ingannare da questa visione! Abbiamo provato ad usare le nostre arti una alla volta, ed è stato un errore... dobbiamo unire le nostre forze, agire in due come se fossimo uno soltanto! Solo così saremo implacabili contro la malvagità di questa donna... distruggeremo la sua magia, e distruggendola, distruggeremo questa visione che ha costruito attorno a noi, e così ci ritroveremo là dove eravamo giunte, dentro la torre! Usa i tuoi poteri mentali per bloccare la sua magia... mi occorre appena un minuto, quindi poggerò i miei occhi su di lei e la farò esplodere... e se anche la mia forza non dovesse essere sufficiente a disintegrarla, almeno le toglierà i sensi per lungo tempo... il tempo che ci occorre per fuggire da questa visione e tornare nella realtà! |
Nel frattempo, nella torre, davanti alla prigione di Talia passeggiavano ben tre cavalieri armati, in attesa che il giovane fate terminasse di confessare la prigioniera.
Accanto alla porta vi era anche la vecchia carceriera. Ella sentiva una strana sensazione dentro di sé, come se quel frate celasse qualcosa di strano. "I suoi occhi erano intimoriti ma una forte determinazione invece si leggeva sull'espressione del suo volto." Pensava. "Speriamo che l'Onnipotente nella Sua infinita Misericordia sappia donare a quel fraticello parole per confortare quella povera ragazza..." In quello stesso momento, nascosti tra gli alberi che circondavano la torre, gli altri erano in attesa di notizie da parte di Cavaliere25. Guisgard, durante quell'interminabile attesa, aveva raccolto da uno dei cavalieri di Cosimus un'armatura. "Ma quanto ci mette ad uscire quel ragazzo?" Chiese nervosamente Guisgard, mentre si sistema l'armatura. "E' dentro ormai da troppo tempo!" "Sta calmo." Disse Maladesh. "Dobbiamo dargli il tempo di agire... del resto non è per niente facile... deve prima benedire la torre con le varie stanze... e poi ottenere da quei maledetti il permesso di visitare la cella della ragazza... ed a quel punto convincere lei a fidarsi e a bere quella fiala!" "Speriamo che quel ragazzo non fallisca... o sarà la fine!" Mormorò Guisgard. "Ho fiducia in lui" disse Maladesh "e so che se c'è anche una sola possibilità di riuscita, quel ragazzo la troverà!" "Ma poi è vestito da frate" intervenne Tisson "e chi oserebbe far del male ad un uomo di Chiesa?" "Eh, amico mio..." rispose Maladesh "... viviamo in tempi tristi... e la malvagità ed il delirio dell'uomo non sembrano fermarsi davanti a niente... nemmeno alla Fede... speriamo solo che quel ragazzo riesca a convincere la ragazza a bere il filtro di quella fiala..." E mentre diceva queste cose, accarezzava Buck che malinconico restava accucciato, in attesa che il suo padrone tornasse fra loro. |
avete un bel nome mylady dissi allora ditemi che peccati avete commesso e mentre gli dicevo quelle parole gli presi le mani e gli passai la fiala mentre la guardavo gli dissi sotto voce vengo da parte di sir Guisgard siamo qui per salvarvi ma dovete bere quella fiala fidatevi di me mylady io devo tornare dagli altri saranno preoccupati che non mi vedranno tornare non vi preoccupate vi tireremmo fuori di qui abbiate fede.
|
Successe in fretta, le parole del fraticello suonarono alle mie orecchie come musica… una musica, una promessa alla quale non avevo il coraggio di credere.
“Guisgard?” sussurrai, trattenendo la sua mano “L’avete visto? E’ qui? Sta bene?” Abbassai poi gli occhi sulla fiala e osservai il liquido cristallino che conteneva… “Che cos’è?” domandai, con un filo di voce. |
Si lo visto e sta bene mylady è nella foresta che mi sta aspettando insieme agli altri non saprei cosa contiene mi hanno solo detto di consegnarvela fate in fretta prima che vi scoprono mylady ora devo andare non vorrei che mi scoprissero vi do la mia benezione mylady dissi e indetreggia verso la porta della cella.
|
<si voltò di scatto nel sentirsi chiamare, rimase sospesa a mezz’aria, sorpresa nel vedere Puck Fellow> Ancora voi <mormorò. Poi abbassò gli occhi e ascoltò le sue parole. Le ali fremevano nell’attesa di volare lontano da quei rimproveri che tuttavia sapeva essere fondati> Avete ragione mio caro amico <esclamò con voce dolce e suadente mentre batteva le palpebre cercando di ammansirlo> Ma voi non avete sentito l’energia di quell’umano, lui è diverso <si voltava sovente a cercare Guiscard e il suo gruppo con lo sguardo> So che non posso aiutarlo se egli non lo vorrà e non lo farò, prometto <esclamò convinta cominciando a volare in cerchio intorno al viso dell’elfo> ma… <fermò il suo volo proprio davanti al volto di Puck Fellow e lo guardò dritto negli occhi> … quel Cavaliere ha creduto. Per un attimo, un solo attimo ho sentito che egli credeva in me, in noi, nel Piccolo Popolo, nell’antico potere degli elementi. Ricordate le storie degli anziani? Il Cervo tornerà alla Foresta! Gli umani torneranno a credere e noi non dovremo più temere. E se fosse giunta l’ora? <allungò una mano ad accarezzare il volto dell’elfo> Non direte nulla, vero amico mio? Se qualcuno chiede di me, dite che sono andata a cercare delle nuove erbe curative <le ali aumentarono la loro vibrazione mentre lo sguardo di Empi riconobbe il gruppo di umani davanti alla Torre> Buon vento amico mio <e in un attimo la fatà sparì dalla vista dell’elfo volando rapida in direzione della Torre. Quando raggiunse il gruppo si affretto a nascondersi tra gli alberi. Alzò gli occhi ad osservare la torre che svettava dinnanzi a lei ed un brivido le scosse il corpo minuto>
|
Sorrisi alle sue parole... stava bene... era lì...
"Siate benedetto!" dissi al fraticello. Poi un pensiero improvviso mi colse: "Aspettate!" lo richiamai "Aspettate, vi prego! Potete fare una cosa per me? C'è una vecchia qui fuori, è la donna che vi ha fatto entrare... Ringraziatela per me, facendo attenzione a che nessuno vi senta... Ditele che ha tutta la mia riconoscenza e che pregherò per lei in ogni istante! Potete farlo?" Poi chinai la testa in segno di saluto, mi sedetti di nuovo a terra dov'ero prima e, senza pensarci oltre, bevvi d'un fiato tutto il contenuto della fiala. |
certamente mylady dissi poi usci dala cella e mi avvicinai alla vecchia signora e gli dissi sottovoce la prigioniera mi a chiesto di ringraziarvi da parte sua e che pregherà per voi ora io qui ho finito mi riaccompagnereste al uscita gentilmente dissi e sorridendogli.
|
La vecchia restò stupita dalle parole del fraticello.
"Pregherà per me..." pensò la pietosa carceriera. Non disse nulla, accennando solo un lieve sorriso. Scortò poi il fraticello verso le guardie e prima di lasciarlo sussurrò qualcosa alle sue orecchie: "Quando tornerete al vostro convento, frate, pregate per tutti noi..." "Andiamo, frate!" Gridò una delle guardie. Lo accompagnarono fin quasi la porta, quando qualcunò chiamo il fraticello. "Aspettate, voi!" Disse Cosimus "Prima di andare devo dirvi qualcosa... i miei cavalieri, benchè coraggiosi ed obbendienti, come tutti gli uomini rozzi e lontani dalle più elementari forme di conoscenza, temono che le armi là fuori siano maledette, perchè infangate dal sangue versato... a voi che siete uomo di Fede chiedo di spiegare loro come invece queste sciocche credenze siano infondate, avendo la vostra Acqua Benedetta purificato ogni cosa di quella battaglia...coraggio..." esortò "... spiegate loro che non vi è più alcuna maledizione!" |
Va bene dissi rivolgendomi a Cosimus poi girandomi verso le sue guardie dissi potete stare tranquilli e dormire sereni non ce nessuna maledizione lo sconfitta io con la mia acqua santa dissi ora pultroppo devo ritornare al convento dai miei fratelli frati che mi stanno aspettando vi rigirai verso Cosimus e gli dissi ecco signore ho detto cio che mi avete chiesto ora posso andare? e aspettai una sua risposta.
|
Puck Fellow scosse il capo alle parole di Empi.
"E sia, sei sempre la stessa!" Disse sconsolato. "Hai sempre nutrito una fiducia illimitata verso gli umani... e sinceramente non so cosa ti ispiri quel cavaliere! Per me gli umani solo capaci sono solo di maltrattare la natura e far del mare a chi è diverso da loro! Cmq, ti conosco ormai troppo bene e so che nulla ti farà cambiare idea! Mi raccomando, presta attenzione! Avverto la presenza di forze oscure in questa storia! Va e sii prudente!" E restò a guardare Empi mentre volava verso la torre. |
"Si, fraticello, potete andare!" Disse Cosimus, facendo segno ai suoi di aprire il portone.
Cavaliere25 fu così libero da quell'angosciante prigione e ritornò nella fitta foresta, dove l'attendevano i suoi compagni. "Eccolo!" Disse Guisgard nel vederlo arrivare. "Diavolo di un ragazzo, sapevo che sarebbe riuscito ad ingannare quei maledetti!" Esultò Maladesh. E quando Cavaliere25 li raggiunse, subito Guisgard chiese della sua missione. "Dunque tutto bene?" Domandò. "L'hai vista? Sta bene? Sei riuscito a farle bere quella fiala?" "Calma, una domanda per volta!" Intervenne Maladesh. "Ora ci racconterà tutto!" "E dimmi, ragazzo..." chiese ancora Guisgard a Cavaliere25 "... ha chiesto di me?" Tutto questo mentre Buck scodinzolava felice attorno al suo padroncino. http://www.cinemotions.com/scripts/s...d_image=516571 |
Si la missione è andata tutto bene ho visto Talia e stava bene gli ho consegnato la fiala che mi avete dato e la bevuta in mia presenza e a chiesto anche di voi dissi rivolgendomi a Guisgard poi guardando Maladesh dissi ora come interveniamo domandai poi vidi Buck e gli dissi hai visto mio fedele amico sono tornato non ti ho abbandonato e aspettai che qualcuno parlasse.
|
"Ora dobbiamo trovare il modo di far uscire la ragazza da li..." disse Maladesh.
"Ci penserò io..." intervenne Guisgard "... e questa corazza mi aiuterà!" "E' un bel rischio... se ti smascherano sei finito..." disse Maladesh. "Lo so, ma è un compito che spetta a me solo." "Come entrerai nella torre?" Chiese Tisson. Ma proprio in quel momento, quasi come se il Cielo avesse dato la risposta a quella domanda di Tisson, dalla torre uscirono alcuni cavalieri che cominciarono a raccogliere armi e corazze dai cadeveri. "Ecco..." disse Guisgard "... il Cielo mi da una mano... io mi unirò a quei cavalieri, voi tornate a Capomagnus ed attendete mie notizie... e mi raccomando fate attenzione, il borgo ormai pullula di spie di Cosimus..." "Guisgard..." accennò Maladesh. "Tranquillo, hai la mia parola che tornerò..." "Voglio fidarmi. Buona fortuna." Disse il caciatore di taglie. Il gruppo allora lasciò Guisgard e tornò a Capomagnus. Il cavaliere, intanto, pian piano, scivolando fra gli alberi si unì al gruppo degli uomini di Cosimus. E quando ebbero raccolto tutte le armi e le corazze, rientrarono nella torre. |
Dopo aver lasciato Guisgard alla torre dissi a Maladesh quel testone di Guisgard fa sempre di testa sua vuole a tutti i costi farsi ammazzare ora che facciamo qui domandai ti va un bicchiere te lo offro ben volentieri amico mio dissi a Maladesh e una cosa importamte dobbiamo stare attenti a come parliamo in paese di sicuro ci saranno le spie di Cosimus quindi occhi aperti.
|
Intanto, in un punto indefinito della foresta, Elisabeth e Morrigan erano alle prese con strane forze.
"Covi quindi tanto veleno sulle tua labbra, donna?" Chiese con rabbia Caitley a Morrigan. "Credi davvero che ti basterà il tuo patetico potere per rombere questo diabolico incanto? Nella migliore delle ipotesi voi due resterete imprigionate in questo luogo per sempre! Ma tranquille..." aggiunse sorridendo "... il vostro calvario non sarà così lungo, poichè morirete molto prima!" Ed un momento dopo tutto svanì nel buio più totale. Un silenzio angosciante avvolse quel luogo, nel quale erano rimaste da sole Elisabeth e Morrigan. E dal buio presero forma tre porte. Una di legno, una di bronzo ed una di ferro. |
Talia bevve tutto d'un fiato quella fiala.
Un momento dopo avvertì un leggero capogiro. Poi un senso di leggerezza. Piano piano una marcata stanchezza si impossessò di lei. Le palpebre cominciarono a tremare ed il respiro divenne affaticato ed incerto. Avvertì caldo e cominciò a sudare, mentre quella stanchezza si avvertiva sempre di più. Confuse immagini cominciarono ad attraversare la sua mente. Ricordi lontani, sguardi, voci ed emozioni passate. Poi il nulla. Poco dopo la vecchia entrò nella stanza, con una ciotola di minestra ed una coppa d'acqua. Vide la ragazza a terra e ne restò turbata. Era pallida. Le si avvicinò e si accorse che non respirava più. Anche il cuore si era fermato. Si portò allora le mani sul volto e dense lacrime rigarono il suo consumato volto. Dopo alcuni istanti uscì dalla stanza col capo chinato. "Allora?" Chiese una delle guardie. "Come sta? Le hai detto che stanotte farà finalmente visita al padrone?" Ed entrambe le guardie risero forte. "Quella ragazza ha smesso di soffrire..." disse con un filo di voce la vecchia "... il Cielo l'ha sottratta da questo Inferno... ora non potrete più farle alcun male..." Le guardie incredule controllarono allora la prigione e si accorsero che la vecchia aveva detto il vero. A quel punto avvisarono Cosimus e la notizia della morte di Talia si diffuse in tutta la torre. http://4.bp.blogspot.com/_CAUlobDjuX...lietta_188.JPG |
Tutto inutile... sembrava tutto inutile!
Eppure Morrigan non voleva perdersi d'animo, non giunta a quel punto! Non credeva alle parole della vecchia... i suoi poteri non erano patetici, nè tantomeno quelli di Elisabeth! No, non era la loro magia ad essere insufficiente. Stavano sbagliando qualcosa, stavano facendo pressione su un punto errato... alle volte ci affaccendiamo e fatichiamo intorno ad un problema e non vediamo che la soluzione, invece, è talmente vicina ai nostri occhi che non riusciamo a scorgerla, talmente semplice che la nostra mente non riesce ad immaginarla... Mentre pensava questo, un silenzio angosciante avvolse quel luogo, e dal buio presero forma tre porte. Una era di legno, una di bronzo e una di ferro. Legno... bronzo... ferro... il ferro è della spada e delle armi che tagliano e uccidono... di bronzo sono le statue e i monumenti degli uomini, di coloro che per orgoglio hanno reso se stessi simili a dei... ma il legno... il legno è semplice sicuro... esso è l'anima delle nostre foreste... "Questa volta, Elisabeth, sono io che chiedo a te di avere fiducia in me... andiamo!", esclamò. E, presa Elisabeth da una mano, si diresse verso la porta di legno. Giunta di fronte all'uscio chiuso, si fermò, prese un respiro... e se avesse fatto la scelta sbagliata? Avrebbe condannato così se stessa ed anche l'innocente Elisabeth?... ma non c'è tempo, non c'è tempo... e poi qui moriremmo comunque! Così, con un gesto deciso, Morrigan provò ad aprire la porta di legno. |
<la fata posò una mano sul tronco dell’albero sul quale si nascondeva. Percepì la linfa che dalla Terra scorreva nel maestoso guardiano del Tempo e la sua energia si intensificò. Udì il gruppo di umani che si separava e vide Guiscard unirsi agli altri soldati> Buio, Signore della notte, ascolta la mia voce, io ti invoco <esclamò solenne in una lingua antica> Avvolgi questa torre del nero più intenso, affinchè nessun volto sia scorto <sollevò le braccia al cielo mentre s’alzava in volo> Così è il volere della Madre Terra e così si compia <tacque infine. Si guardò intorno e rapidamente volò all’interno della torre>
|
Morrigan aveva deciso.
La porta di legno. Si affidò al suo istinto, ai suoi valori, all'amore che aveva per la sua terra. Presa Elisabeth per mano, si avvicinò a quella porta e l'aprì. Un forte vento investì le due donne. E poi una luce, durata un momento, le abbagliò. E quando aprirono gli occhi si ritrovarono in un paesaggio pastorale. Era ancora notte, ma il cielo era pulito e chiaro di stelle. Mancavano poche ore all'alba. E alzando gli occhi, le due donne videro una sagoma sorgere ai piedi delle colline: era Capomagnus. La torre sembrava invece essere svanita nel nulla. O forse erano state loro due, Elisabeth e Morrigan, ad essere state allontanate da essa. |
Caitley.......la ricordavo bene....e ricordavo bene il male che si portava dentro.......avevo imparato che l'energia e' una fonte inesauribile, noi dovevamo solo saperla utilizzare e trovare continue fonti di nutrimento......Una comune mortale, non sarei mai potuta esserlo, quello che Caitley non aveva mai compreso era che io avevo abbandonato il mondo degli umani da moltissimo tempo.............conoscevo perfettamente quali erano i miei stadi terreni.....ed ero consapevole del mio corpo ancestrale.....Il collegamento tra l'umana comprensione e il contatto con l'universo.....prima di varcare la soglia della porat in legno....mi voltai come per salutare la donna...." Caitley.....ricorda sempre...Io sono la Luna e le stelle sono le mie sorelle......quando una di noi muore...la sua luce la dona alle altre, che allora possa la mia....aiutare una sorella a compiere il mio compito.....ma tu sai che verrebbero in mio aiuto......e per chi crede nella magia....la vita ha solo dei passaggi...."........le tre porte......" Morrigan ricorda che la tua spada uccide il corpo terreno.....per noi Maghe....o streghe, come ci definisce chi non comprende......la tua spada non ha effetti...........ma di una cosa ti devo dare atto, sai usare bene la mente........hai abbandonato i metalli....ed utilizzato il legno......Chiunque entra in un Tempio.....abbandona i metalli...ed apre l'animo alla natura.....e adesso....fai cio' che e' dovuto.....e qualsiasi cosa mi possa accadere...ricorda di andare avanti e non voltarti mai indietro....comunque ti saro' accanto...."....
|
Intanto, alla torre, qualcosa di strano stava accadendo.
L'aria era diventata d'un tratto più scura, rendendo la visibilità incerta. Tutto ciò era dovuto all'incanto di Empi e questo giovò al piano di Guisgard. Il cavaliere infatti, proprio grazie a quella nuvola scura discesa attorno alla torre, era riuscito ad avvicinarsi ai cavalieri di Cosimus, confondendosi con essi. Una volta entrati all'interno, subito furono coinvolti nell'atmosfera cupa e di rabbia che dominava. Cosimus infatti avvertito della morte di Talia, ne aveva controllato il cadavere. "Che sia maledetto questo paese!" Imprecò. "Quella ragazza era il nostro ostaggio e l'abbiamo perso!" Ma la sua rabbia era dovuta anche al fatto che non aveva potuto far sua quella ragazza. "Che il demonio ci danni!" Continuò ad urlare. "Ora non abbiamo altra scelta! Prendete il cadavere di lei, avvolgetelo in un sacco e andate a seppellirlo fuori, nella foresta. Nessuno deve trovarlo! Perchè se si spargesse la voce della morte di lady Talia, da Carcassonne giungerebbero forze troppo numerose per essere contrastate! E non possiamo permetterci di essere scoperti ora! E poi, quel cane di Guisgard deve credere che ella sia ancora qui, viva ed in salute! Procedete!" Ordinò poi ai suoi. Il capitano della guardia chiamò allora dei volontari per sotterrare il corpo di Talia. Ed ovviamente, ben coperto dall'elmo, Guisgard si fece avanti. Insieme ad un altro allora raggiunsero la cella, dove il corpo di Talia era già stato avvolto nel sacco. Nel vederlo in quelle condizioni, il cavaliere sentì un sordo dolore lacerargli il cuore. Per un attimo sentì le forze venirgli meno. Ma fu solo un attimo. Si fece forza ed insieme all'altro volontario presero il sacco e si diressero verso l'uscita. "Un momento..." li fermò una voce a pochi passi dalla porta "... dove la sotterrerete?" Chiese Cosimus ai due volontari. "Nel cuore della foresta, milord." Rispose l'altro volontario. "E sia, ma badate di non lasciare tracce!" E i due volontari uscirono dalla torre. |
Le parole di Elisabeth riuscirono a riempire di gioia l'animo di Morrigan, a dispetto della terribile situazione in cui si trovavano... Morrigan non avrebbe saputo spiegare con esattezza di quale verità Elisabeth la stesse mettendo a parte, ma la intuiva... ne intuiva l'immenso potere, lo straordinario equilibrio e la sopravvivenza dello spirito al di là dello spazio e del tempo... tutto questo l'aveva riempita di meraviglia.
Intese in Elisabeth un assenso al suo operato, e così aprì la porta di legno, così come aveva detto. Una luce le abbagliò la vista, ma poi i suoi occhi si aprirono su un paesaggio notturno. Ai piedi della collina, davanti ai loro occhi, si stendeva Capomagnus. "No!", esclamò Morrigan con rabbia " Questo no!" Eppure sono ancora convinta di non aver sbagliato... un'altra porta, qualsiasi altra porta, ci avrebbe condotto a morte certa! Questa era la strada! Si rivolse allora ad Elisabeth. "Cosa volete fare, adesso? Pensate ancora che dovremmo cercare quella torre? E' forse possibile che la nostra presenza sia invece necessaria in questo villaggio?" |
Ma proprio mentre Morrigan si interrogava sulla bontà della sua scelta, le due udirono dei passi.
Un uomo, dagli abiti sporchi e lacerati in più punti, asciutto nella figura e dallo sguardo enigmatico, spuntò dalla buia boscaglia. E appena notò le sagome delle due donne estrasse rapido la spada. "Chi è la?" Chiese Mion con fare guardingo. "Rivelatevi o assaggerete la mia spada!" |
Seguii senza esitare Morrigan.....e tutto si rivelo' ai miei occhi....." Mi sto chiedendo.....se mai ci sara' data la possibilita' di arrivare a quella Torre...............forse non e' questo il nostro compito...........Forse...perdonami Morrigan...devo riflettere, io devo affronatre Cosimus.......ma forse e' solo sete della mia vendetta.....dovrei essere meno egoista e forse un po' di luce potremmo vederla anche noi......."....cosi' traccia un cerchio e mi sedetti al suo centro..........dovevo pensare.......forse....non avrei mai dovuto accettare questo compito....
|
Elisabeth si era seduta nel cerchio magico, per meditare.
Mentre era così assorta, Morrigan udì un rumore che la fece voltare di scatto. Un uomo, dagli abiti sporchi e lacerati in più punti, asciutto nella figura e dallo sguardo enigmatico, spuntò dalla buia boscaglia. E appena notò le sagome delle due donne estrasse rapido la spada. "Chi è la?" Chiese Mion con fare guardingo. "Rivelatevi o assaggerete la mia spada!" Sembrava essere allo stremo delle sue forze. Aveva lo sguardo febbrile e allucinato di chi si è appena scontrato con la morte... uno sguardo che Morrigan conosceva fin troppo bene, per averlo veduto tante e tante volte in battaglia. Per quel sentimento che le trasmise quello sguardo, decise di non estrarre a sua volta la spada contro quell'uomo. "Rimettere la spada nel fodere, mio buon signore, chè credo abbia visto già troppo dolore per oggi. Io sono Morrigan, e la signora che mi accompagna è la nobile maga Elisabeth. Dite voi, adesso, chi siete e cosa vi è accaduto" |
Mion restò sorpreso e turbato da ciò che vide.
"Due... due donne qui... a quest'ora? Che incanto è mai questo? Sarei uno sciocco a posare la mia spada davanti a due misteriose figure come voi... e poi... " E si accasciò al suolo. "E' solo un graffio... e non vi temo... chiunque voi siate..." disse Mion, sebbene ansimando, con tono di sfida. |
Avevo gli occhi chiusi...........volevo meditare....evidentemente, avrei dovuto mettere anche dei tappi di cera nelle orecchie, e cosi' aprii un occhio e osservai la scena, ci mancavano anche le minacce di uno sconosciuto....certo che Morrigan aveva delle maniere molto convincenti......mi alzai dal cerchio e lo cancellai con il bastone.......feci in modo che nell'attesa della risposta potessi sussurare una cosina nelle orecchie di Morrigan....." Mia cara forse ho dimeticato di dirvi..che la parola maga seguita dal mio nome.......mi porterebbe immediatamente tra le braccia di messere fuoco.......e' un nome che scotta il mio...evitate la parola maga...per il resto posso essere chi vorrete....."...........cosi' misi le braccia conserte e continuai a guardare un misero essere umano.....spaventato e farfugliante
|
Morrigan sorrise lievemente a quella vista. Quell'uomo le aveva fatto istintivamente simpatia, perchè era un combattente nato, si vedeva subito... un uomo che aveva lottato, che aveva visto il dolore della morte e che tuttavia non era ancora disposto ad arrendersi. Per questo cercò una volta ancora di mostrarsi quanto più possibile innoqua ed amichevole.
"Avete un bel parlare, mio signore, e tuttavia non avete l'aria di stare molto bene... sono spiacente, ma non ho alcuna conoscenza di magie curative che vi possano soccorrere, ma di certo Lady Elisabeth potrebbe fare qualcosa per voi... ammesso che permettiate a queste due donne così spaventose di avvicinarsi a voi!" |
"No, sto bene, lasciate perdere..." ma non finì nemmeno di parlare che si accasciò di nuovo al suolo.
"Ma voi chi siete?" Domandò alle due donne. "E perchè vi trovate qui a quest'ora?" |
" Fatemi vedere questo graffio e vi prometto che non vi trasformero' in rospo........anche se la cosa mi alletta molto......" Cosi' incomincia a guardare la ferita, non era molto estesa, ma era un brutto taglio...aveva perso del sangue, ma non abbastanza da perdere conoscenza........avevo bisogno di acqua ..la ferita era sporca......." Morrigan.....ho la necessita' di avere dell' acqua....intantoio taglio strisce della mia sottana per bendargli la ferita......"
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 20.15.35. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli