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Altea e Solo passarono attraverso alcuni alberi che fitti sorgevano lungo un breve pendio.
Da qui si poteva scorgere il villaggio senza essere visti. E videro così del fumo. “Il villaggio brucia...” disse allarmato il brigante alla dama. |
Morto..no, maledizione, non era affatto morto.
Era solo svenuto, e io dovevo andare a finire il lavoro. E comunque non capivo perché si fossero dimenticati di Alvaro e del Cavaliere Burbero. Ma nessuno sembrava preoccuparsene, dopotutto quel torneo era una trappola per Guisgard e lui ci era cascato in pieno. Era il mio di piano che proprio non voleva saperne di avere una chance, era come se ci fosse sempre qualcosa a tenermi lontano da lui. Il barone acconsentì all'incoronazione di Ferico, non che la cosa mi stupisse, la faziosità era di casa a Monsperson. Il pubblico però non gradiva, ovviamente, e se Ferico voleva cercare consensi aveva sbagliato strategia. Ma avevo come l'impressione che non gliene fregasse nulla. Sentivo i consiglieri di Ferico chiedergli di prendere tempo. Ora o mai più, Clio.. Sembravo una dama come le altre, ma il barone sapeva bene chi ero. "Barone.." dissi, quindi, voltandomi verso Ferico "Il pubblico ha ragione, secondo le regole ha vinto lo scontro il Cavaliere Esiliato.." con voce calma "Tuttavia, se il cavaliere fosse morto per una ferita provocata dal Maresciallo, lui sarebbe il vincitore, naturalmente..." lanciando uno sguardo d'intesa a Ferico "Se volete posso andare io stessa a sincerarmi della sua... salute.." con un sorriso perfido per un istante, che divenne insospettabile subito dopo. Sperando che il barone comprendesse il mio intento. |
"Se avessi saputo chi fossero i vostri amici al Torneo sarei andato a chiedere loro aiuto e rinforzi...non so che dire...se non entrare ... a questo punto..o chiedere aiuto a uno dei cavalieri al Torneo..quel Burbero, Alvaro può unirsi"" dissi pensierosa.
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Josephine guardò Gwen.
“Secondo quell'oscuro incantesimo” disse la nana “il padrone non avrebbe più avuto un cuore nelle ore notturne... il suo infatti pulserebbe in un lupo famelico che di notte si aggira per il bosco... e se quella belva dovesse essere ucciso...” scosse il capo “... oh, Cielo... il padrone morirebbe...” iniziando a piangere. |
“Presto, raggiungiamo il villaggio...” disse Solo ad Altea.
I due corsero così verso il villaggio, trovandolo però avvolto da fiamme. C'era stata una battaglia e molti erano riversi sul terreno morti. Perlopiù donne e bambini. “Signore, no!” Gridò Solo in lacrime, per poi gettarsi a terra disperato. I soldati erano andati via ed ora vi era solo distruzione. http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/...01/petardi.jpg |
"Ora si spiegano tante cose..." mormorai, quasi in un sussurro, per poi stringere Josephine fra le mie braccia.
Molte cose ora erano spiegabili. E in fondo, non riuscivo ad avercela più tanto con lui per ciò che era successo, adesso... "Troveremo un modo per liberarlo, Josephine. Non esiste un veleno senza il suo antidoto." dissi, determinata. |
"Senti senti quest'altro campione... Burbero è decisamente un nome appropriato. Cosa vuoi fare adesso? Vuoi scoprire l'identità di questo o di quell'altro?" Chiesi perplessa ad Adespos.
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Jean e Dacey lasciarono il palco d'onore e raggiunsero i padiglioni.
Entrarono poi in quello in cui era stato portato il misterioso Cavaliere Esiliato. “Per ora non è possibile vedere il cavaliere...” disse una delle suore che assistevano i cavalieri feriti nel torneo “... è rimasto ferito e lo stiamo curando... purtroppo non siamo in molte e solo chi possiede conoscenze mediche può entrare ora.” “Io vengo in nome del barone.” Fece Jean. “Qui l'unico Nome che si invoca è quello della Pietà Celeste per aiutare i feriti.” Replicò la religiosa con tono fermo. |
Rimasi senza parole a quello spettacolo...abbracciai Solo..."Dobbiamo domare l' incendio..la pagheranno eccome...quindi pensate chiedere aiuto a quei cavalieri sia inutile, infatti quel Burbero mi darebbe una pedata pure a me...avanti ordiniamo agli uomini di prendere acqua e spegnere l' incendio..io vi aiuterò..dopo piangeremo le vittime" e gli sorrisi..sebbene fosse un sorriso amaro.
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Capivo quanto fosse importante conoscere le condizioni del ferito e colsi l'occasione al volo visto che neanche l'autorità di Jean pareva essere utile a farci passare.
<< Nel mio paese ho studiato la medicina, permettetemi di aiutare. Immagino ci sia molto da fare e posso esservi utile>> dissi con un leggero sorriso alla suora. Non era del tutto una menzogna, essendo un'amante della lettura mi erano capitati spesso sottomano manuali di medicina. Certo dalla teoria alla pratica era ben diverso ma loro non potevano sapere il livello delle mie conoscenze. << Lasciateci entrare e potrò aiutarvi a curare quel poveretto. Ho già visto ferite causate dalle armi>> e anche questa non era del tutto una menzogna visto che mio padre ne aveva il corpo ricoperto. |
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