![]() |
Osservai le sue mani che con maestria toccavano le carte. Presi il mio mazzo. Lui osservò le sue e solo dopo io presi le mie in mano osservandole per cercare la fantomatica carta.
Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Sarei voluta andare da Elv, vedere come stava, dopo quel trattamento orribile e raccapricciante che gli avevano riservato.
Ma purtroppo non potevo. Non potevo perché quel maledetto era ancora lì e perché lo zio avrebbe potuto vedermi. Peraltro, non potevo nemmeno mettere in pericolo Elv, perché sapevo che lo zio gli avrebbe fatto qualcosa di peggior delle frustate se avesse saputo che ero lì per lui. Sentii di nuovo Pistal dietro la porta. "Lasciala lì" mormorai Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Altea prese le carte e le guardò, scoprendo che fra le sue c'era la Dama di Picche.
"Il gioco è semplice, cara cognata..." disse Andorre guardandola "... l'Asso di Cuori può mangiare la Dama di Picche ed il solo modo che si ha per salvarla è formare una scala di colore, ossia 5 carte del medesimo seme... quante carte volete pescare?" Mostrandole il mazzo sul tavolo. Altea fra le sue carte aveva un Fante, una Regina ed un Re di Quadri. Le mancavano altre due carte di Qudri per salvare la sua Dama di Picche. |
Pistal mormorò qualcosa, posò il vassoio davanti alla porta di Gwen ed andò via brontolando.
|
La sentii andare via, presi il vassoio e richiusi di nuovo la porta come prima.
Poi mi sedetti sul letto a mangiare svogliatamente, i bocconi che andavano giù lenti alla stregua della peggiore medicina. Non sapevo neanche io cosa e se stessi aspettando, forse volevo solo aspettare di smaltire la rabbia e tutto ciò che ne conseguiva, o forse volevo solo che lo zio arrivasse da me e mi dicesse che mi credeva e che era tutto risolto, ma non volevo illudermi che potesse succedere Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen cercò di mangiare, ma senza grande appetito, mentre il pomeriggio avanzava lentamente.
Poi sentì la carrozza di suo tornare alla villa. Allora dopo qualche istante Pistal tornò a bussare alla porta della ragazza, avvertendola che suo zio voleva parlarle. |
"Mah, non lo so, due, tre, quello che possiamo permetterci!" sbuffai "Lo sai fare da solo o devo venire io a controllare?" fissandolo con aria seccata.
Tutte quelle faccende mi annoiavano a morte. A meno che ovvio al mercato degli schiavi non ci fosse qualcosa di bello da guardare. "Via, verrò con te, così posso selezionare la merce migliore!" sospirare, come a dire che dovevo sempre fare tutto io. |
Passò poco tempo prima che Pistal tornasse, dopo aver sentito la carrozza rientrare.
"Può parlarmi anche da qui" dissi secca, intenzionata a lasciarlo il più possibile lontano da me, almeno per il momento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Stewart annuì alla sua padrona e poco dopo, quando Destresya si era preparata, con la carrozza lasciarono la villa diretti a Las Baias.
La città era il centro culturale ed economico di quelle coste, gestendo con il suo importante porto ed i suoi vivaci empori tutti i traffici commerciali di quelle latitudini. Rispetto al resto di quei territori, perlopiù formati da radure, laghi e l'immensa jungla verde, la città era una Babele di edifici bianchi di vario genere, tutti raccolti attorno alla chiesa ella Santa Vergine ed al forte militare. Il tutto era dominato dall'imponente fortezza marina che sorgeva sul promontorio di Las Baias, sede del governatore delle Flegee. http://lecaperetour.it/wp-content/up.../aragonese.jpg |
"Non essere dispettosa..." disse da fuori Pistal "... tuo zio volere parlare con te. Tu uscire subito da qui e venire in salone. Fare presto o io ti sculacciare come quando eri piccola. Io fare davvero!" A muso duro a Gwen.
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 04.27.53. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli