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"Già, glielo chiederò appena torna... Piuttosto, scusami... Non volevo svegliarti, ma dovevo avvertirti..." tornando a stendermi a letto e appoggiandomi sul suo petto.
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Nyoko non attese l'alba e cominciò subito a dipingere ciò che aveva visto.
Un'immagine quella molto simile all'altra sognata precedentemente. Il dipinto per essere ultimato richiese due ore circa alla ragazza ed alla fine fu pronto. Si trattava di una figura misteriosa, parecchio somigliante a quella appena vista nell'allucinazione. Era immobile, quasi sospesa nella navata di una chiesa. |
"Già.." con un sorriso amaro "E forse non ho il diritto di esserlo..".
Eppure lo ero, eccome se lo ero: delusa e arrabbiata. Delusa da lui e arrabbiata con me stessa, perché avevo davvero sperato che fosse una notte magica. Invece era andato tutto in fumo, per l'ennesima volta. "Oh, per favore..." alzando gli occhi al cielo "Chi non vorrebbe una relazione con me? Aspetta.. fammici pensare... tu?" alzando gli occhi infuocati e appassionati su di lui, per poi avvicinarmi appena e cambiare tono di voce, ma non espressione "Altrimenti saremmo ancora su quel panfilo, non credi?" con voce calda. Non mi importava se mi avrebbe licenziato, non mi importava se non avrei dovuto dirgli certe cose, ero troppo arrabbiata, troppo delusa. "Per lo meno non prendermi in giro..." alzando gli occhi al cielo. "No, non riuscirei a prendere sonno..." sospirai "Credo che mi allenerò un po', dopotutto domani potrebbe essere una serata interessante come l'inaugurazione..". |
Rimasi sorpresa alla vista di quel dipinto (non molto diverso dal precedente) sospirai per la sconfitta, pensando alla paura che avevo provato quella prima volta con Asputin. Cosa avrebbe detto di quel dipinto? Avrei mai potuto mostrarglielo?
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“Tranquilla...” disse Theris accogliendo Gwen fra le sue braccia e stringendola a sé.
I due restarono, così, cullati l'una stretta all'altro, fino a quando caddero addormentati, svegliandosi al mattino. |
“Se dici così...” disse Guisgard sorridendo con malizia a Vivian “... finisce poi che qualcuno pensi a te interessata ad una relazione col tuo capo...” divertito “... ah, già... a noi non importa ciò che dice la gente...” prendendo l'orlo dell'abito di lei ed alzandolo, scoprendo così le caviglie e le ginocchia della ragazza “... su, non essere delusa, avremo altre sere per noi... promesso...” portando le gambe di Vivian sulle sue ginocchia “... ti ho fatto fare tardi stanotte, sarai stanca...” slacciando delicatamente le scarpe della segretaria e liberando i suoi piedi.
Prese così a massaggiarli piano, in modo sensuale. Un lungo, lento ed eccitante massaggio suoi piedi e le caviglie di lei. |
Era notte fonda.
Una notte cupa e profonda, silenziosa e misteriosa. Nyoko era immobile a fissare il suo dipinto. Lo fissò a lungo, fino a quando, quasi senza accorgersene, si addormentò. E si svegliò solo al mattino, accorgendosi che la tela col dipinto incredibilmente non c'era più. |
Altea tornò a casa, in un palazzo divenuto cupo e silenziosa.
Si coricò e si addormentò, nonostante inquietudini e paure, svegliandosi al mattino seguente. Il giorno della mostra alla Taddeus. |
Presa da un profondo sonno, mi addormentai sulla sedia osservando il dipinto. Al mattino, quest'ultimo non vi era più lì. Uscì di corsa dalla stanza, non badai al mio aspetto trasandato, agli occhi stanchi e al vestito sgualcito, volevo solo ritrovare quel dipinto. Ma dove dovevo cercarlo? L'aveva preso Asputin?
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"Beh, ma io non mi preoccuperei.." con un sorriso vagamente divertito e un guizzo di malizia negli occhi "Il mio capo scappa sempre quando le cose si fanno interessanti... parla parla, ma alla fin fine mi lascia sola...".
Non capii che cosa volesse fare, quando prese il lembo del mio vestito, e lo alzò. "Non ne dubito.." risposi, seguendo i suoi movimenti con lo sguardo "Ma ci sarà sempre qualcosa.." con un sorriso amaro "Preferirei i fatti alle parole...". Lo guardai con aria interrogativa posarsi le mie gambe sulle sue ginocchia, togliermi le scarpe. Stavo per dirgli che non ero stanca, che non lo ero affatto. Poi quel massaggio, così sensuale ed eccitante mi tolse il fiato. Restai lì, immobile, con il respiro che si faceva via via più corto e il cuore che accelerava sempre di più. "E io.." riuscii a dire con un filo di voce dopo un po' "dovrei andare a dormire?" sospirai "Questa è cattiveria..". |
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