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Prima che Affy potesse rispondre a Destresya, nell'ufficio entrò qualcuno.
"Permesso..." disse bussando sulla porta aperta "... posso?" "Clavey." Lo chiamo Affy. "Che ci fai qui?" Clavey era un noto beone, spesso senza lavoro e quasi sempre ad oziare tra una cantina e l'altra. Un tempo sapeva fare del buon vino, ma amministrò male i suoi affari e finì in miseria. "Volevo... ecco... volevo fare una denuncia..." mormorò. "Contro qualche oste che ti ha buttato fuori?" Ridendo Affy. |
C'era del vero nelle parole del mio nuovo collega, ma forse io ero ancora troppo inesperta per capirlo. Quante stagioni avevo già girato? Due, tre? Eppure il mio lavoro presentava dei segreti che ancora non ero riuscita a scoprire.
Era il bello di essere novellini, insomma. Si poteva imparare e vedere il mondo con gli occhi di un bambino. "Io muoio sempre dalla curiosità." ammisi sorridendo "Non posso fare a meno di buttarci almeno un occhio, specie perché mi domando continuamente che scene dovrò girare o quali mostri cattivi verranno a farmi del male." dissi scherzosamente "Ma questo è il primo grande progetto a cui partecipo e, stando agli eventi delle trame delle scorse stagioni, mi domando tra quanto tempo la produzione decida di uccidere il mio personaggio." avevo pensato spesso ad una mia possibile uscita di scena... e la cosa mi intristiva molto "Chissà, magari verrò ammazzata durante l'ultima puntata della serie perché il mio personaggio avrà avuto un colpo di testa. Spero almeno sia una morte decorosa... vorrei evitare pugnalate al cuore. Troppo banali." poi mi accorsi di star nuovamente parlando tantissimo "Perdonami, tu non mi conosci, io non ti conosco, ma almeno ora sai che sono una psicopatica logorroica." |
Lui rise a quelle parole di Gwen.
"Veramente mi stavo accertando che tu fossi maggiorenne, così da mandarti via." Disse divertito. "Lo sei?" Rivolto alla giornalista dai capelli rossi. "In tal caso ti offrirei una Coca Cola." Sorridendole. |
Prima che mi potessero aggornare sulle prodezze di Minsk, entrò Clavey, l'ubriacone del quartiere.
Che spreco, la sua falanghina era davvero squisita... ma lui era un disastro negli affari! "Su, non facciamo gli spiritosi!" richiamai all'ordine Affy, bonariamente. "Raccontaci tutto, Clavey, che cosa è successo?" con fare gentile e lievemente condiscendente. Metti mai che la volta che ignori qualcuno è proprio quando ha bisogno. Ci tenevo quindi che la gente potesse sempre esprimermi... male che andasse la sbattevo fuori dopo. Ero sempre in tempo. |
Absyns rise di gusto e finì il suo drink.
"Non ucciderano il tuo personaggio, vedrai." Disse a Queennie. "Il pubblico ti adora. Sei già famosa, anche per quel paio di scene senza veli, sai?" Facendole l'occhiolino. "No, non ti faranno morire, i produttori sono furbi. Lo si capisce dai particolari. Secondo te perchè si è scelto di venir a girare quaggiù le riprese della serie? Te lo sei mai chiesto? In queste lande lontane dalla civiltà?" |
Scossi appena la testa, con un vago sorriso.
"Che spiritoso" mormorai, senza particolare enfasi "Ti basti sapere che la maggiore età l'ho passata da un po'. Non si chiede l'età ad una donna, pensavo lo sapessi" inarcando un sopsacciglio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il beone guardò Destresya ed annuì.
"Si, sceriffo..." disse avvicinandsi alla scrivania di lei "... ecco... però... è una strana storia, molto strana..." "Eccoci giunti al punto." Sarcastico Affy. "Allora..." mormorò il beone "... una settimana fa... un Venerdì... ecco... è Quaresima ed io cerco di non mangiare carne... comunque, era Venerdì... appunto, Quaresima... e un tipo... un vecchio, dall'aspetto comune... mi si avicina... non l'avevo mai visto... mi si avvicina e mi chiede di giocare 3 numeri... io non avevo soldi... se ne avessi avuto, beh, li avrei spesi per un bicchierino... ma comunque... io non ne avevo e lui disse di volerli anticipare... ad una condizione..." "E' ancora lunga la storia?" Affy. |
"Beh, non credo tu l'abbia passata da molto la maggior età." Disse lui dedicando una lunga occhiata compiaciuta a Gwen. "Su, dimmi... cosa bevi, tesoro? Detesto bere da solo."
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Essere famosa solo per aver mostrato il mio corpo nudo, non era propriamente un vanto. L'avevo fatto, ed ero stata orgogliosa e fiera di poter lanciare il messaggio che una donna, con il suo corpo, doveva sentirsi a proprio agio, ma io ero molto più di quello.
Non ero contraria a scene di intensa passione o di sesso, però confidavo di girare scene significative che non mi volessero priva di vestiti. "Sentendoti parlare, comincerò a pensare che quelle scene tu le abbia viste e riviste." scherzai "L'unica cosa difficile è mantenere la concentrazione." commentai senza che mi fosse stato chiesto. Gusve avrebbe mai optato per la morte del mio personaggio? Non potevo saperlo e, sopratutto, non potevo chiederglielo. Né avrei voluto farlo, in tutta onestà. "Non ne ho idea." risposi alla domanda del ragazzo "Penso che vogliano utilizzare i boschi limitrofi per farci girare qualche pericolosa scena. Probabilmente ci metteranno a combattere lupi mannari o cose simili." supposi per poi domandare un latte macchiato al barista. |
"Si, le ho viste quelle scene." Disse sorridendo Absyns a Queennie. "E più volte, ad essere sincero." Fissandola. "I boschi limitrofi?" Cambiando discorso e riconducendosi a ciò che aveva detto la ragazza per ultimo. "No, mia cara... è stato scelto questo bosco perchè vi sono, da sempre, storie misteriose in queste lande. Leggende e folclore..."
Poco dopo arrivò il latte macchiato chiesto dalla ragazza. |
"Mi sento onorata." commentai sorridendo di rimando ad Absyns.
Non conoscevo il folclore locale, non ero a conoscenza delle leggende tramandate in quella cittadina e mi ritrovai stupita che Absyns, appena giunto in città, fosse già informato. Osservai il latte macchiato e ringraziai il barista. Aprii tre bustine di zucchero di canna e versai il contenuto nel latte, poi mescolai accuratamente con il cucchiaino. "Beh, spero a questo punto di non rischiare di morire per mano di qualche spirito o bestia malvagia." |
"Tranquilla, non esistono spiriti malvagi." Disse lui a Queennie, per poi pagare per entrambe le loro consumazioni. "Ti va di fare un giretto? Così da scoprire un pò di più di questa cittadina?"
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Mi lanciò una lunga occhiata compiaciuta e sebbene non mi desse particolare fastidio, detestavo questo genere di comportamento.
Mi chiese cosa volessi bere e mi guardai un istante attorno, quasi quell'ambiente mi aiutasse a decidermi. "Brandy" dissi poi, con un vago sorriso, appoggiandomi al gomito sul bancone del bar. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quasi quasi mi stavo pentendo di aver dato la parola a Clavey.
Ma che cosa potevo fare? Mica potevo decidere io quali denunce raccogliere e quali no. Almeno finchè non finiva il racconto. Finora, non capivo dove volesse andare a parare. Anche se cominciavo ad avere il sospetto che il povero Clavey fosse stato raggirato. Lanciai una bonaria occhiata di rimprovero ad Affy e poi annuii a Clavey. "Non farci caso, Clavey, su, continua, ma arriva al dunque, qui ci interessano i reati non le confidenze..." con tono conciliante. |
"Brandy..." disse lui, ripetendo ciò che aveva detto Gwen "... prego..." porgendole un bicchiere dopo averlo riempito con del buon brandy d'annata, quasi per ostentare il gusto di quel luogo "... però mai bere senza un brindisi... a cosa brindiamo?"
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L'attore pagò anche la mia consumazione, per poi rassicurarmi sull'inesistenza di spiriti malvagi.
"Beh, beato te che sai tutto." risposi sorridendo divertita "Certo, e almeno ci conosciamo un po' prima di cominciare a girare. Con il precedente attore avevo un rapporto... particolare. I nostri due personaggi, però interagivano bene." Mi misi la giacca di pelle nera e, affiancata dal ragazzo, mi incamminai verso l'uscita dell'hotel. |
Attesi che mi preparasse il drink richiesto e mi fece piacere che non lesinasse sulle porzioni, anzi.
La generosità di quel bicchiere era più che gradita. Presi il bicchiere e lo alzai verso di lui. "Al tuo pessimo gusto nei complimenti e negli approcci" risposi, con un sorriso marpione e sfacciato. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il beone annuì a Destresya.
"Allora... lui mi diede dei soldi..." disse "... poi mi disse di quella condizione... avrei dovuto, con parte dela vincita, cmprare un televisore..." "Un televisore?" Affy. "E non poteva comprarselo quel tipo? Perchè chiederlo a te?" "Ah, non lo so..." rispose il beone "... io... io sono un buon diavolo e non ingannerei mai nessuno... perciò andai a giocare quei numeri... li ricordo ancora... 23... 35... 68... e quelli uscirono, terno secco!" "Davvero?" Fissandolo Affy. "Che colpo di fortuna" Esclamò Hosty. "Già..." annuì il beone "... ma forse non del tutto..." |
Che ci fosse sotto una truffa o no, dovevo ammettere che ora la cosa cominciava a interessarmi.
Come minimo sembrava una cosa curiosa. Non è che avessimo molto da fare, a dirla tutta, eh! "Fammi indovinare, ti ha rubato tutti i soldi della vincita per comprare questo televisore?" azzardai. Da qualche parte un furto doveva esserci, se veniva a denunciarlo a noi! |
“No, so molto poco.” Disse Absyns. “Anzi, forse la vera forza è la consapevolezza che nessuno sa.” Facendo l'occhiolino a Queennie.
I 2 allora lasciarono l'albergo ed uscirono per le strade di Moian. Era una cittadina con palazzine moderne, belle villette dai tetti spioventi, negozi piccoli ma vivaci e piazzette vivaci con tanto verde. Tutt'intorno vi era campagna e poi folti boschi, con la corona di monti che racchiudevano quell'angolo di mondo. Quando giunsero pressero la stazione cittadina videro un vicoletto che dava verso la parte vecchia. E su uno dei muri in pietra vi era una lapide circondata da rampicanti, la cui scritta era alquanto curiosa. https://i.postimg.cc/DwV4YgjR/Le-Streghe.jpg |
Assieme ad Absyns girammo per le strade della cittadina, dove le palazzine moderne e le villette catturarono la mia attenzione.
"Sai, penso che dovrei comprare una di queste casette. Almeno eviterei di stare costantemente in albergo..." dissi fissando una villetta dalle dimensioni modeste. I boschi circondavano la cittadina e le campagne ne delimitavano i confini. Superato il vicolo vicino alla stazione, ci avventurammo nella parte veccia della città. Circondata da diversi rampicanti, una lapide catturò la mia attenzione. Lessi a voce alta quanto riportava e poi, osservandola, restai priva di parole. "Beh... pittoresco." riuscii a dire cercando di non entrare nel panico. Se quel posto fu dimora delle Streghe, ero più vicina alle mie origini di quanto non pensassi. |
Lui rise e poi prese a bere ancora il suo drink.
"Già il fatto che parli di approccio e sei ancora qui mi fa ben sperare." Disse facendo l'occhiolino a Gwen. "Quindi il tuo articolo sarà su dime immagino, no?" Divertito. |
"Beh, come dicevo..." disse il beone a Destresya "... ci fu questa condizione ed io accettai... i numeri uscirono tutti, precisi come un'adolescente che perde la verginità al ballo di fine corso... allora cmprai il televisore e lo portai all'indirizzo che quel tipo mi diede..."
"Che Buon Samaritano!" Esclamò Affy. |
Queennie e Absyns arrivarono davanti a quella lapide.
"Già il frutto dell'ignoranza." Disse lui accigliato el leggere quelle parole. "Qui ci fu il processo alla strega." Ad un tratto una voce alle loro spalle. Era un vecchietto. "E qui, dopo aver ascoltato la sentenza, la strega maledisse Moian edi suoi abitanti." Aggiunse l'anziano. |
Accennai un sorriso e scossi la testa, assaporando qualche sorso di liquore.
"Beh, ero da queste parti e non ho ancora materiale per il giornale... Oltre ad una presunta scampagnata sulla Montagna dei sette Avvoltoi che mi hanno consigliato..." con divertito sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Non era ignoranza, ma non potevo condannare il pensiero del mio collega. Lui non sapeva cosa si nascondesse oltre la realtà a noi tangibile e forse, ad essere del tutto onesti, era meglio così.
Amavo la mia Magia ma spesso mi ero ritrovata ad interrogarmi se, effettivamente, non avessi vissuto meglio senza. Una voce anziana alle nostre spalle catturò la mia attenzione, costringendomi a voltarmi. "Mi faccia indovinare: la donna morì bruciata sul rogo?" domandai ovvia per poi scoccare un'ultima occhiata alla lapide "Al tempo bastava essere dei medici o lavorare con le piante, e subito si urlava alla stregoneria." commentai incrociando le braccia al petto "Quindi la leggenda dice che la città e gli abitanti sono vittima di una maledizione?" |
Lui rise.
"Montagna dei 7 Avvoltoi..." disse lui ripetendo le parole di Gwen "... sembra il titolo di un film d'avventura..." sarcastico "... ignoro cosa sia, visto sono tornato a Moia dopo diversi anni, passati a studiare prima e a lavorare poi." |
"No, fu sepolta viva da qualche parte." Disse il vecchio a Queennie.
"E non si a in che luogo?" Absyns. "No, per timore che qualcuno ritrovasse la tomba quel punto non è mai stato svelato." Spiegò il vecchio. "Si sa solo che il terreno fu sconsacrato." "Tipico modo di fare dei preti..." scuotendo il capo Absyns. |
Ridacchiai spontaneamente e bevvi un alto sorso di brandy.
"Sì, in effetti sì..." convenni "Non ne ho idea, non riesco a capire se sia un luogo degno di nota o una semplice testimonianza di valore storico, so solo che sono stata mandata qui apposta per un articolo e devo scrivere qualcosa, se non voglio trovarmi in mezzo a una strada..." con un sorriso sarcastico. "Di che ti sei occupato tu?" chiesi, con curiosità sia lavorativa che personale, sedendomi sullo sgabello. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Probabilmente allora non c'è nulla di fondato." risposi cercando di concludere rapidamente la conversazione "Esistono molte storie come questa, non per forza deve esserci della realtà." spiegai rapida "Non sono una credente, quindi non do molto peso a terreni sconsacrati... ovviamente però rispetto le religioni in cui le persone hanno fede." anche se, ad essere onesti, le religioni e le Inquisizioni avevano portato alla morte di troppe mie antenate.
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"Mi occupavo dell'azienda di famiglia." Disse lui. "Ora invece sono tornato a Moian per amministrare qusta tenuta e i terreni che la circondano. Li ho ereditati da un vecchio zio. Ah, comunque io mi chiamo Elv, ma credo tu lo sappia già." Sorridendo a Gwen.
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Il vecchio andò via, mentre Absyns fece una smorfia verso la lapide.
"Io invce credo che ci sia una storia vera dietro tutto ciò." Disse a Queennie. "Una povera donna, magari solo più intelligente e colta dell'ignorante gregge di bigotti che la circondavano e per questo condannata ad una morte atroce." Con lo sguaro cupo verso la lapide, mentre un freddo vento cominciò a soffiare dal monte Taburn, come se lo animassero i lamenti di tante anime in pena. |
Annuii lentamente, ascoltandolo.
Era legittimo che un tale patrimonio potesse provenire da qualche attività ed era più che giusto che fosse tornato per le proprietà. "No, grazie per avermi informata" con tono sornione e appena divertito, sentendo il suo nome. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv rise e finì il suo drink.
"Che tempo da lupi..." disse poi guardando dalla finestra verso il bosco. Un freddo vento si era alzato a sibilare fra le querce ed i noci, correndo fra le folta vegetazione ed ululando sulle pendici del maestoso Taburn. "Rimanda tutti i tuoi impegni, stasera ti porto fuori." Lui a Gwen. |
Vidi il vecchio andare via, nessun saluto, nessun cenno del capo. Semplicemente voltò i tacchi.
Poi le parole di Absyns catturarono la mia attenzione. "Ovviamente le donne accusate di stregoneria erano intelligenti e forti..." rimasi qualche secondo in silenzio "Però anche ci fosse del fondo di verità, in quella bizzarra storia, ormai è morta. Cerchiamo di concentrarci sul nostro lavoro e permettiamo ai defunti di riposare in pace." Dissi per poi incamminarmi, ancora in pensiero su questa fantomatica maledizione scagliata sulla città. |
Guardai fuori dalla finestra.
Sì, era davvero un tempo da lupi, l'ululato del vento era assordante ed il cielo non prometteva nulla di buono. Lo guardai sollevando appena le sopracciglia, a quel tono diretto e deciso. "A sentirlo così, sembra più un ordine, che un invito..." commentai. "Beh, con questo poco preavviso dovrò controllare l'agenda..." dissi, con sorriso sornione e piegando appena la testa, pur sapendo che non ero impegnata, dal momento che ero appena arrivata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...fbdd011944.jpg |
Era un pomeriggio nuvoloso, grigio e tetro.
Il vento soffiava freddo sui tetti di Moian, sibilando sinistro al rintocco della campana della vicina chiesa. "Hai ragione..." disse Absyns a Queennie "... non lasciamoci rattristare da questa vecchia storia..." indicandole poi una stradina che pareva scendere verso la parte vecchia della cittadina. Imboccarono allora un vicoletto e si ritrovarono davanti ad una pittoresca bottega, la cui insegna di legno oscillava al vento. Su diessa c'era inciso il nome del negozietto: "L'anto della strega" |
Elv sorise e non disse nulla, limitandosi a guardare Gwen negli occhi.
"E se adesso..." disse facendo un passo verso di lei "... io ti baciassi?" |
Appurato che entrambi non eravamo intenzionati a lasciarsi intristire dal passato, seguii Absyns lungo quelle viuzze che ci condussero alla parte vecchia della città.
“È la prima volta che vieni qui?” domandai con curiosità “Mi sembra che tu conosca questa cittadina come il palmo delle tue mani.” Fu allora che, oltrepassato un vicoletto, ci trovammo davanti ad un negozio la cui insegna riportava il nome ‘L’antro della strega’. “Che curiosa coincidenza...” |
Lo guardai mentre si avvicinava e quella domanda mi rese pensierosa.
Ero curiosa? Certamente sì, ma non era ancora il momento. Rimasi ancora dov'ero, facendo una lieve smorfia. "Avventato, non è così che si sviluppano le cose, Elv Bell..." commentai, guardandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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