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Mi lasciai stringere, finché non ci addormentammo, fino al mattino seguente, mentre io ero felice per aver dormito finalmente di nuovo fra le sue braccia.
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Nyoko uscì dalla sua stanza e nel corridoio vide Asputin.
L'uomo la guardò con i suoi enigmatici occhi neri. “Nyoko...” disse “... dove vai così di fretta?” Con tono ambiguo. |
Il Sole giunge ad illuminare la stanza, zampillando tra le tendine e le lenzuola del loro letto.
E proprio un raggio di Sole destò Gwen, che al suo risveglio si ritrovò ancora stretta a Theris. Ed anche lui, poco dopo, si svegliò. |
Quel massaggio.
Lento e sensuale, lungo le piante dei piedi, sui talloni, fra le dita, risalendo poi sulle caviglie e ritornando giù. Le dita e le mani di Guisgard con maestria accarezzavano la pelle di Vivian, con fare sapiente ed eccitante. Era un massaggio volutamente erotico, con lui che fissava lei. E quel toccare infinito che causava brividi di piacere non accennava a finire. Un attimo dopo la ragazza senza accorgersene, per le sue movenze e quei suoi gemiti sussurrati, si ritrovò con la gonna alzata, lasciando quasi del tutto scoperte le gambe. “Ma tanto il tuo capo parla parla” disse pianissimo e divertito Guisgard “ma poi ti lascia sola... no?” Senza smettere di massaggiarle i piedi. |
Più mi toccava e più il mio corpo andava a fuoco, il battito del mio cuore accelerava, e il mio respiro si faceva più corto, più affannato.
Era una tortura, una dolce e sensuale tortura, con i nostri sguardi che incatenati, come se volessero leggersi dentro. Nemmeno mi accorsi che la gonna si era alzata, e cercai di sistemarla in qualche modo. Non che fossi molto in grado di intendere in quel momento. Sorrisi a quelle parole di Guisgard, avvicinandomi a lui. "Il problema è.." sussurrai, con la voce poco ferma, ma gli occhi ardenti nei suoi "Che parla con tutte.. con tutte.." cercando di mimare con la mano "Io lo so che è una recita... lo so perché ogni tanto lo fa anche con me.." diventando improvvisamente seria "Ma solo se mi avvicino troppo a qualunque cosa nasconda.." ero seria, con lo sguardo appassionato e velato dal piacere che quel massaggio mi dava, ma comunque seria. Avevo perso il filo, non riuscivo ad esprimere quella miriade di sensazioni. "Però so, che non recitavi stasera.." mettendomi a sedere in modo da essere vicinissimo a lui "E nemmeno l'altra sera.." con lo sguardo spalancato e appassionato. "Ti prego..." sfiorandogli il viso con un sorriso "Non farlo mai... non recitare, com me.." dovetti chiudere gli occhi un istante "Solo quando siamo da soli.." accarezzando dolcemente il suo viso "In ufficio, alla mostra, sì.. sii il damerino che interpreti ma con me.. qui, adesso.. no.." scuotendo la testa, mentre gli accarezzavo dolcemente il viso. "Non è la tu maschera che voglio.." sussurrai, con voce calda e appassionata, per poi posare un lieve bacio sulle sue labbra. |
Quel bacio lieve, leggero, con Guisgard che restò a fissare Vivian, senza smettere di massaggiarle i piedi, mentre l'atmosfera nella carrozza era sempre più ardente.
Un attimo dopo le mani di lui scivolavano in lunghe carezze sulle gambe nude di lei, arrivando fino dove la gonna le copriva. “Promesso...” disse lui in un sussurro, come risposta a quelle parole di lei “... promesso... anche se forse non potrai comprendere...” vicinissimo ancora alle labbra della sua segretaria. Il calesse arrivò davanti al cancello del palazzo, dove due custodi si avvicinarono. Albeggiava su Afragolignone. |
Le sue carezze ormai mi facevano davvero impazzire, le sentivo risalire le mie gambe ma non mi importava.
La verità era che non era affatto il piacere che cercavo, che aspettavo. Ciò che desideravo più di ogni altra cosa era quella promessa. Mi illuminai, più di quanto non avevo mai fatto a quelle parole. Annuii, ancora con lo sguardo luminoso e incredulo. "Lo so, e so che è molto.." Sussurrai, felice "Che è più di quanto chiunque altra potrebbe avere.." Sorridendo. "E io prometto..." Riuscivo a malapena a parlare dall'emozione "Prometto che qualunque cosa dirai, farai quando saremo soli...." Scossi la testa "Nessuno, mai.. Lo saprà..." Sorrisi, con le lacrime agli occhi "Te lo prometto...". Era così vicino che avrei voluto baciarlo ancora, baciarlo a lungo. Invece lo abbracciai. Lo strinsi forte a me, affondando le mani nei suoi capelli, ascoltando il battito del suo cuore contro il mio. "Grazie.." Sussurrai pianissimo. La carrozza si fermò, e io sospirai. "Sarà meglio ricomporci..." Risi piano, rimettendomi le scarpe. |
Restarono per lunghi istanti abbracciati.
Poi il calesse si fermò. “Si, sarà meglio...” disse sorridendo Guisgard ed attendendo che Vivian rimettesse le scarpe e si ricomponesse. Così scesero dalla vettura e lui pagò il conducente. Ma dall'androne videro arrivare Bafon ed Ernot. “Capo, hanno colpito ancora...” Ernot. “Lo so.” Annuì Guisgard. “Alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù.” “Stavolta però pare abbiano lasciato un testimone...” mormorò Bafon “... un Diacono sfuggito all'agguato...” |
Mi chiesi che cosa lo avesse spinto a confidarsi con me, praticamente una estranea.
Forse era il peso della menzogna che alla lunga diventava difficile da sostenere e si sentiva il bisogno di dire la verità almeno una volta. Temevo che presto o tardi anche io avrei sentito quel bisogno e avrei detto del mio vero passato. " Il Narciso Nero" intrecciando le dita strette strette tra loro, " spero davvero che siate un abile spadaccino come dite..quella gente é pericolosa, davvero pericolosa dottore. Non sottovalutatela e state sempre all'erta..." I miei occhi erano sfuggenti e intimoriti, come sempre quando sentivo parlare della setta, faceva anch'essa parte di un passato che per quanto mi sforzassi non voleva abbandonarmi. " Il professore mi ha parlato delle sue idee...riguardo ai furti...é per questo che ora quegli assassini lo hanno preso di mira?" Chiesi preoccupata. Dovevo infatti decidere se appoggiare o meno Ordifren e sapere della setta mi spaventava. " Scusate ma non sarebbe stato meglio accompagnare il professore invece di me...non che non abbia piacere nella vostra compagnia ma..insomma se siete la sua guardia del corpo..." |
Mi fermò l'arrivo di Asputin, con quegli occhi neri tetri...
"io..." dissi col fiatone. Cosa dovevo fare? Dirgli tutto o fingere di non aver fatto nulla? "Ho... ho realizzato un dipinto..." dissi guardandolo e con la voce tremante. "Ma quando mi sono svegliata, questa mattina, non c'era più..." dissi accompagnata dal miagolio di Filax. |
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