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"Non tanto, madama." Disse Stewart a Destresya.
Di lì a poco infatti arrivarono al mercato degli schiavi. C'era confusione e molti gentiluomini attendevano di fare qualche buon affare. Gli schiavi stavano tutti in una sorta di recinto e da qui poi venivano portati a gruppi su un grosso palco di legno, dove i potenziali acquirenti potevano decidere se fare o meno un'offerta. In quel momento furono portati sul palco due uomini. Uno robusto e dall'aspetto duro e rude, l'altro invece di aspetto più gentile, sebbene anch'egli vigoroso e ben fatto, con una strana espressione d'orgoglio sul viso, così estranea a quel luogo senza dignità. Cominciò l'asta. |
Mi fece una pena infinita vederlo ancora lì, con addosso i segni di quella violenza inaudita, chiuso in quel sonno che forse voleva rapirlo, anche solo per un po', da questo mondo ingiusto.
Mi avvicinai, indecisa fino all'ultimo se svegliarlo o lasciarlo dormire. Ma alla fine l'istinto prevalse. "Elv..." lo chiamai dolcemente, sfiorando il suo viso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Elv aprì gli occhi di colpo e si spostò all'indietro.
Poi vide e riconobbe Gwen. La guardò per un lungo istante. "Tu..." disse stupito "... cosa ci fai qui?" Fissandola. |
"Sono io, sono io" dissi subito, vedendo che si allontanava.
Sorrisi appena. "Volevo salutarti, prima che ti portassero via..." risposi, il dispiacere e il rimorso che tingevano la mia voce. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui la guardò.
"Dispiaciuta..." disse, per poi sorridere impertinente "... e perchè mai? Ti affezioni così presto agli schiavi di casa tua?" Divertito. "O sei solo molto sensibile?" A Gwen con tono sarcastico. |
Arrivammo al mercato degli schiavi, un luogo bizzarro in cui non mi era mai capitato di andare per comprare davvero.
Sì, ne avevo visitati molti in oriente, ma più per curiosità. Oggi ero qui per affari. Osservai quei begli schiavi che facevano mostra di sè. Il mio sguardo passava dall'uno all'altro, quasi non si sapesse decidere. Poi mi decisi per il secondo, quello sguardo orgoglioso poteva far nascere simpatici espedienti. Così, alzai la mano e fissai il prezzo di partenza per aggiudicarmi quello schiavo. |
Rimasi alcuni istanti a pensare.
"O forse sei tu ad essere così poco abituato alla sensibilità da non riconoscerla, quando ce l'hai davanti..." risposi "Comunque no, non a tutti" accennando un sorriso. Non era solo questo, lo sapevo bene, ma lui forse non lo immaginava. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Cominciamo..." disse il banditore "... questi due schiavi sono in vendita..." indicando quello grosso e poi quello dallo sguardo orgoglioso "... il primo è forte e vigoroso, abituato ai lavori duri, con la pelle temprata dal caldo ed i nervi consumati dalla salsedine... prezzo di partenza 100 piastre d'argento!" Proclamò. "Il secondo" verso quello orgoglioso "come vedete è ben fatto anch'egli nel fisico, ma anche di bell'aspetto e pure di grande intelligenza. Era infatti un ufficiale della Marina finito in disgrazia ed ora schiavo. Di indole fiera è da domare, ma di certo vale il prezzo di partenza di 600 piastre d'argento!"
Destresya e Stewart assistevano all'asta. |
Elv rise.
"Ah, ecco..." disse sarcastico a Gwen "... e come mai sono così fortunato, bambina?" Ironico. "Somiglio a qualcuno dei bambolotti con cui giochi?" Divertito. |
Lo guardai quasi divertita.
E ogni istante che passava, diventava sempre più difficile lasciarlo andare. "Di sicuro erano meno indisponenti di te" risposi, osservandolo curiosa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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