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Fui abbastanza convincente..seguii i soldati con la coda dell' occhio e quando furono abbastanza lontani mi staccai da Lyon e lo guardai con aria mezza severa e mezza divertita.."Ohh..ma noto amate comunque baciare le nobili e ricche ragazze..dovrei schiaffeggiarvi, perchè avete approffittato della situazione. Vi ho salvato la vita...e ora cosa avete da dire? Ovviamente..non sono una delle tante donne che immagino siete solito avere nelle bettole e bische che frequentate, sia chiaro..anzi dovreste essere onorato di avermi baciato".
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"Sarcasmo, messere?" chiesi "Proprio no, ho solo detto che, se davvero il vostro è una grande spettacolo, poco importa se ne fanno di simili, in quanto il vostro sarà comunque il migliore."
Non ero solita dare credito a questi fenomeni; erano solo bravi illusionisti e prestigiatori, la magia era un'altra cosa. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
“Bada a mia nipote, Pepino.” Disse lo zio di Dacey. “Intesi?”
“Non temere.” Uscendo l'ometto, subito seguito dalla bella zingara. Fuori alla bottega i due trovarono il calesse di Pepino, trainato dalla vecchia Zeb, una cavalla dal pelo bianco macchiettato di nero, il crine rosato ed il morso tra i denti di un colore cromato, quasi argenteo. Il calesse partì e piano si incamminò verso una stradina laterale, che declinava lenta verso le mura esterne della città, dove la campagna cedeva il passo alla brughiera. “Speriamo che il nostro cavaliere sia un tipo puntuale...” mormorò Pepino tirando le redini “... detesto ritardare il mio pranzo...” |
“La verità è quella che vi ho detto...” disse Bon a Clio “... quella cioè in cui credeva Sua Signoria...” chinò il capo “... per questo tempo fa mandò via il suo nipote prediletto... per proteggerlo...” mormorò a bassa voce.
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Altea si staccò da Lyon e lui sorrise.
“Si, vi sono debitore...” disse sistemandosi il berretto che era caduto per l'intensità del bacio “... comunque le donne, al di là del loro lignaggio, se sono belle, quando le bacio per me sono tutte uguali.” Rise. “Democratico, non trovate? Però ammetterete che me la sono cavata... dopotutto non avete impiegato molto tempo ad aprire le vostre labbra appena a contatto con le mie... milady.” Facendole l'occhiolino. |
L'ometto sorrise a Gwen e richiuse di colpo lo spioncino.
Trascorsero alcuni istanti e poi la ragazza lo rivide mentre saltava fuori da una porticina laterale, come se quel carrozzone fosse in realtà una grande scatola piena di trucchi. “Permettete che mi presenti...” disse con un marcato e goffo inchino “... mi chiamo Go Sette... nome affibbiatomi per la mia lusinghiera capacità di sapermi mascherare in sette personaggi differenti nel limitato spazio di un minuto. Ma voi potete chiamarmi Go, madamigella. E vi informo che sono l'assistente tuttofare del più grande mago mai nato... lo stupefacente Velvot... come giustamente recita la nostra insegna sul carrozzone.” |
Scoppiai in una risata.."Si..molto democratico direi. Avete ragione..una donna è bella e va rispettata per quello che è e non in base a ceti sociali. Ed infatti mio padre mi ha cresciuta in modo..democratico..altrimenti non avrei dischiuso le mie dolci labbra per salvare un ragazzo di altro ceto..e che nemmeno conosco. Volete sapere se ve la siete cavata? Ehh...è un segreto che porterò con me".
Guardai il Sole, era alto.."E' tardi..sono fuori casa da ieri sera e uscii da un locale mentre ero con mia zia e mia sorella..e da allora non sanno nulla di me, mi ero persa ma questo gentil pescatore mi ha indicato la strada per la mia residenza. Purtroppo devo salutarvi...se volete vedermi ancora non ho problemi, anzi stasera ho organizzato una festa mascherata...se volete mischiarvi in mezzo ai nobili" sorridendo e lo baciai sulla guancia andando verso la via di casa e camminando dopo un pò mi trovai di fronte a Palazzo delle Ginestre ed entrai promettendomi di non dire nulla a mia zia e nemmeno a Sophie. |
Risi appena.
Quel tipo era molto strano, e anche quel carrozzone. "Io mi chiamo Gwen." Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
Sedetti sul calesse in modo composto mentre muovevo appena il capo per guardarmi intorno. La mia concentrazione era tutta sull'incontro che dare avvenuto a breve.
<< Avevate solo da mangiare prima>> dissi ridacchiando per pii balzare giù dal calesse per poter accarezzare Zeb. C'era stato un tempo in cui la mia famiglia era ricca, commerciava in cavalli, questo tutto prima che i miei genitori venissero uccisi. Ora mantenere un cavallo era un costo che mio zio non si sentita di affrontare. Nella famiglia era sempre stato lui quello più parsimonioso, detto anche tirchio. << Perché dovete incontrare questo cavaliere? Che affare avete in ballo con lui? Qualche tesoro da vendere magari?>> |
Altea tornò nel suo palazzo, dove trovò Sophie e sua zia Sibille.
“Alla buonora...” disse questa “... ma dove eri finita? E' da ieri che ti davamo per dispersa. Avanti, cosa hai fatto in tutto questo tempo? Ti avverto che posso giustificarti solo se ci rivelerai i particolari di una bella avventura romantica.” Sorridendo. |
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