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Cercavo di correre il più veloce possibile, ma non essendo abituata, mi stancai quasi subito. Chreizer mi raggiunse e mi fermò, ma io mi dimenai, cercando di riprendere la corsa. "No, non mi fermo" dissi urlando adirata. "Voi mi credete pazza. L'ho capito, sai!? Non ho bisogno di gente come voi. Preferisco vagare per il mondo libera, piuttosto che essere compromessa dalle vostre menti chiuse e scettiche" dissi con parole che neanche sapevo di sapere. Era come se qualcosa dentro di me si stesse risvegliando. Cercai ancora di dimenarmi, cercando con tutte le mie forze di liberarmi e correre via.
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Aegos la guardò, tutta, ascoltandola con attenzione.
Era come un gioco audace, intimo, seducente. “Marcire in prigione non è tra le mie aspettative, altezza...” disse “... dunque la scelta è pressoché obbligata...” seguendo ogni movimento di quella donna che non faceva altro che intrigarlo, eccitarlo “... e se accetto, cosa ne sarà dei miei compagni?” Fissando Elyse. |
Astral cercò di dimenarsi, di divincolarsi dalla stretta di Chreizer che invece la teneva ferma.
“Ora calmati...” disse lui “... calmati... non credo tu sia pazza... non l'ho creduto mai... altrimenti perchè prenderti a casa mia!” |
Sorrisi, felice che stesse meglio.
Poi seguii dubbiosa la sua mano, che si allungò verso di me, nel tentativo di toccarmi e rimasi molto sorpresa alle sue parole. Tanto che restai a fissarlo senza dire nulla. "Riesci... Riesci a sfiorarmi?" chiesi piano, stupita "Cosa avverti?" curiosa, mentre adesso sfioravo il suo volto e percepivo vagamente la morbidezza delle gote e il calore della sua pelle. Era la persona più bella in assoluto che avessi mai visto ed era così tenero, dolce e intenso, tanto da sembrare irreale. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"No... Non lo so..." dissi sentendo la rabbia sfociare in delle lacrime, non tanto di tristezza o dolore, tanto per l'ira che stavo provando. Era la prima volta che piangevo per un motivo strano come la rabbia. "Non so se posso fidarmi... Se posso crederti..." dissi fermandomi e guardandolo negli occhi. Avrei voluto tagliarmi le braccia e scappare via, lontano, senza pentirmene. "Sono ingenua, va bene. Non conosco il tuo mondo, mi incuriosisce, e va bene. Ma non sarò mai una di voi. Imparerò tante cose e i vostri modi, ma io sarò sempre io, Astral, l'ultimo unicorno." dissi convinta continuando a piangere.
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Non mi piaceva, non mi piaceva l'idea che restasse per costrizione.
Il mio sguardo si fece buio, intenso, quasi crudele. Mi alzai, senza dire una parola, e mi avvicinai, e lo oltrepassai addirittura, raggiungendo un cassettino alle sue spalle, presi qualcosa e poi lo raggiunsi. Lui non poteva vedermi, poteva solo sentire la mia presenza alle sue spalle. Poi sentì la mia mano che scendeva piano sulla sua schiena, raggiungendo i suoi polsi. Uno scatto, rapido e chiaro, e le sue mani furono libere. "Sei libero.." dissi, con voce imperiosa "Siete liberi di andare tutti e tre.." facendo il giro della sedia, trovandomi così davanti a lui, in piedi. "Anche adesso se vuoi..." indicando la porta "Nessuno ti fermerà...". Lo guardai negli occhi. "Ora la scelta è tua.." con sguardo e tono intensi "Puoi andare, riprendere la caccia dell'avventura, oppure restare, diventare il mio Cavaliere e cercare la Gemma con me..". Allargai appena le braccia. "Qualunque cosa sceglierai, non potrai tornare indietro..." con il cure che batteva sempre di più, e lo sguardo che quasi lo consumava con gli occhi. |
“Avverto strane ed indefinite sensazioni...” disse Elv continuando a cercare l'alone spettrale di Cassandra “... non so... come se fossi fatta d'aria pura, limpida... come se fossi avvolta da un velo trasparente, attraverso il quale posso quasi vedere... come se parlassi col vento... un vento lontano... sconosciuto... che però ha un buon profumo...”
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“Non è vero...” disse Chreizer ad Astral “... tu sei una ragazza come tutte le altre... una ragazza normale... non sei un unicorno, né nessun altro animale fantastico. Sei Astral e devi vivere come tutti gli altri. Questo sei... ricordalo sempre... sei come me...” fissandola.
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Rimasi ad ascoltarlo, rapita, affascinata, estasiata.
Era semplicemente... Perfetto. Era perfetto il suo volto, le sue parole. Tutto. Accennai una leggera risata quando parlò di "un buon profumo". Spostai la mia mano da suo volto e la portai a raggiungere la sua, quasi facendo aderire i palmi di entrambi. "Quale profumo?" sussurrai, con tenera curiosità, mentre non riuscivo a smettere di osservarlo, di contemplarlo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le lacrime scendevano incontrollate sul mio volto. Sapevo di non essere davvero un unicorno, lo sapevo e non sarei mai tornata a quella vita. Rilassai i muscoli, arresa a quelle parole. Lo guardai con gli occhi gonfi e seri, sentivo alcune parole morirmi in gola, e la cosa non mi piaceva per niente. E così, non mi rimaneva altro che niente, i capelli bianchi come neve e un ciondolo blu senza magia... Senza nulla. Abbassai lo sguardo, posandolo sui miei piedi. "Che ne sarà di me?" dissi quasi timorato... Indecisa. Sentivo di volermene andare, di non fidarmi, ma il suo sguardo, piano piano, sciolse la mia rabbia, e le lacrime si fermarono per un attimo. "Cosa devo fare?" dissi rimanendo seria.
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