Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 03-09-2010 01.55.25

"Fate ad adagio però..." disse Mion ad Elisabeth "... e badate che ho la spada puntata sulla vostra testa..."
"E tengo d'occhio anche voi!" Aggiunse poi fissando Morrigan.

elisabeth 03-09-2010 02.05.10

Mi veniva da ridere......gli uomini non finivano mai di stupirmi, era li' a terra che a stento riusciva a parlare e minacciava pure....." Sulla mia testa c'e' solo il mio cappuccio....e se non la finite di farmi tremare la sottana.......vi prometto che vi faro' finire all'inferno...........".........Cosi' dicendo usci' fuori dalla mia sacca......una boccetta...contenente una mistura di aglio e muffa........e incomincia a spalmarla sulla stoffa.......

Morrigan 03-09-2010 02.05.17

Morrigan rise, pensando al fatto che l'uomo non aveva nemmeno notato che era la sua, di spada, ed essere adesso vicinissima alla testa di lui!
Chiese mentalmente scusa ad Elisabeth per la sua irruente risposta... ma un nome temuto è anche un nome riverito... si giustificò, con la sua solita, pragmatica schiettezza.
Quindi fece un cenno di assenso col capo e si inoltrò nella foresta per cercare ciò che Elisabeth le aveva chiesto.
Appena fu sola, tese l'orecchio ai rumori del bosco, finchè non vi distinse il rumore gorgogliante dell'acqua. Quindi, con passo svelto e sicuro, si diresse da quella parte.

Guisgard 03-09-2010 02.10.46

Mion restò attento e vigile, ma pian piano la stanchezza si fece sentire.
Cercò di resistere, ma gli occhi gli si chiudevano per la fatica.
"Stefan..." mormorò prima di addormentarsi "... ci riuscirò..."

elisabeth 03-09-2010 02.13.10

E chi diavolo era questo Stefan..........accomodai la sua testa sulle mie gambe.......speravo che non gli salisse la febbre..sarebbe stato piu' difficile rimetterlo in piedi......speravo solo che Morrigan facese piu' in fretta che potesse...prima gli mettevo l'impiastro e meglio era.......

Morrigan 03-09-2010 02.20.39

Morrigan trovò l'acqua e cercò di tornare da Elisabeth prima possibile... non voleva addentrarsi troppo in quella selva... aveva l'impressione di non essere sola, in quel luogo... aveva l'impressione che qualcuno, silenziosamente, stesse seguendo ogni loro gesto.

Raggiunse nuovamente Elisabeth, che nel frattempo aveva iniziato ad applicare i medicamenti.

"Ecco l'acqua", disse, porgendole la fiasca di cuoio rinforzato che aveva riempito presso un rivo.

elisabeth 03-09-2010 02.25.11

Grata per essere stata cosi' celere.....incominciai a pulire la ferita dello sconosciuto......non utilizzai tutta l'acqua se gli fosse salita la febbre era l'unico modo per mantenerlo fresco.....misi la benda piena di impiastro sulla gamba e la fasciai......se avessi potuto cucirla quella ferita, ma non era completamente pulita...meglio lasciarla aperta....." Morrigan......ho la netta sensazione che non siamo sole......voi avvertite nulla ? "

Guisgard 03-09-2010 02.25.50

Nel frattempo, dall'altra parte del bosco, due uomini avanzavano nella notte con un sacco in braccio.
"Il padrone è andato su tutte le furie!" Disse uno dei due. "Ci aveva già fatto la bocca a questo bel bocconcino!" E rise forte.
L'altro restava in silenzio.
"E come dargli torto?" Continuò. "Era un gran bella ragazza... e..."
"Sta zitto!" Disse l'altro.
"Cosa ti prende?" Rispose il primo.
"Porta rispetto per i morti!"
"Al diavolo! Le donne sono tutte uguali! E poi questa serviva solo per attirare quel cane di Guisgard! Io non l'ho mai visto in volto, ma vorrei proprio conoscerlo... magari sarò io ad ucciderlo!" E rise forte.
"Avresti dovuto farlo quando ne avevi l'occasione..." disse l'altro.
"Cosa? Chi sei? Un momento... tradimento! Sei..."
Ma non ebbe nemmeno il tempo di terminare la frase che Guisgard lo trafisse mortalmente.
"... Gui... sgard..." mormorò prima di morire.
Guisgard allora prese con se il sacco e si diresse in un'irregolare radura.
Qui sciolse il sacco e finalmente rivide il volto di Talia.
Quell'innaturale pallore non aveva tolto nulla alla sua bellezza.
E nel vederla così Guisgard sentì una fitta al cuore.
Si allontanò d'istinto e fissò il cielo notturno.
"E... se fosse... se il veleno non avesse fatto effetto?" Si tormentava. "No, Maladesh era sicuro..."
Si sedette allora accanto al corpo di Talia ed attese in silenzio.
I minuti sembravano prima ore, poi giorni, poi mesi e anni.
Il tempo pareva non voler scorrere più.
Si Tolse il mantello e lo avvolse attorno alla ragazza, sperando che il calore accendesse di nuovo, e presto, la vita in quel corpo.
E restò accanto a lei ad attendere quel sospirato risveglio.
E nell'attesa, pregò.

Guisgard 03-09-2010 02.40.36

E mentre fissava il cielo, Guisgard si accorse di una luminosissima stella.
"La Prima Stella del mattino..." sospirò "... presto sorgerà l'aurora..."
Si voltò di nuovo verso Talia.
Rivide in quell'attimo ogni istante, ogni momento trascorso insieme.
La fuga da Camelot, il nascondiglio nella casa di piacere, la recita dei coniugi, l'arrivo a Capomagnus, la sera della festa, il duello con Iwan e lei che curò le sue ferite.
Poi, all'improvviso, uno strano pensiero.
"Questa foresta..." pensò "... potrebbe essere la mia tomba se lei..."
E poggiò il capo contro il tronco di un albero, tornando a fissare quella stella.

Morrigan 03-09-2010 02.50.11

Morrigan si fermò, levò lo sguardo al cielo e lo fece scorrere sul velluto di quella notte stellata... era davvero una notte bellissima... i sussurri del bosco si inseguivano ancora nelle sue orecchie.

"La foresta si è svegliata..." mormorò piano, in risposta "la foresta è inquieta..."

Poi di colpo chinò nuovamente lo sguardo su Elisabeth e sul cavaliere ferito, come se si fosse improvvisamente svegliata da un sogno e li stesse vedendo solo in quel momento.

"Sta per accadere qualcosa! Le sorti di questa vicenda stanno cambiando, lo sento... ma ancora non si conosce l'esito preciso della battaglia! Dobbiamo muoverci, non possiamo restare qui!"

Guisgard 03-09-2010 02.52.59

"No, Stefan!" Saltò su all'improvviso Mion.
Era sudato ed agitato.
Aveva avuto un incubo che l'aveva fatto svegliare di soprassalto.
Era ancora confuso, quando si accorse di tenere stretto con la sua mano il polso di Morrigan.

Morrigan 03-09-2010 03.04.23

Morrigan lo guardò con l'espressione più vicina ad una forma di dolcezza che ella conosceva. Quel cavaliere le ricordava molti, troppi dei suoi vecchi compagni, morti in preda alle febbri o feriti, in un letto, senza alcuna speranza di godere di nuovo le gioie dei loro anni. Molti, troppi a cui aveva tenuto la mani fino all'ultimo respiro.

"Avete sognato", disse, mentre lasciava che egli, nel suo terrore notturno, si aggrappasse ancora a lei "Avete chiamato il nome di Stefan... era un vostro amico? Cosa vi è capitato, signore?"

Guisgard 03-09-2010 03.26.07

Mion era ancora agitato quando cominciò a fissare Morrigan.
"Si, un sogno... un incubo..." disse "... Stefan... è... era il capitano della guardia di sua grazia il conte di Borgogna... venimmo qui per una missione... ma dell'intera compagnia solo io sono sopravvissuto... cercammo di attaccare una torre... una torre situata nel bel mezzo della foresta... ma il fato decise per la nostra rovina..."

Talia 03-09-2010 03.31.17

Correvo. Correvo da un tempo indefinito, tanto che le gambe iniziavano a cedermi per la stanchezza e il fiato mi si era fatto corto. Mi fermai, dunque, e lanciai un’occhiata alle mie spalle cercando un indizio, qualcosa che mi rassicurasse o che mi spronasse di nuovo alla corsa… Ma non vidi niente se non un impenetrabile buio, un muro di oscurità che mi avvolgeva e che mi opprimeva… fu allora che mi resi conto che sarebbe stato impossibile muovermi ancora, sarebbe stato impossibile procedere come tornare indietro, ero in trappola.
Ad un tratto una voce mi fece sobbalzare…
“Ma cosa stai facendo?”
Mi voltai di scatto e lo vidi: veniva verso di me con passo sicuro e più si avvicinava più il buio sembrava diradarsi.
“Raphael!” mormorai “Sei proprio tu?”
“Aspettavi qualcun altro, per caso?” chiese lui con un mezzo sorriso.
“No! E’ solo che… dove siamo?”
Lui si guardò intorno un momento poi rispose: “Non lo so, veramente! Credo che dovresti esser tu a saperlo… Cosa ti sembra?”
Anche io mi guardai intorno e questa volta riuscii a distinguere qualcosa: pareti alte, un soffitto a capriata…
“Sembra la tinaia vecchia…” dissi lentamente “Ricordi quando da piccoli ci andavamo a giocare di nascosto?”
“La tinaia?” Raphael scoppiò a ridere “E va bene, va bene… contenta tu!”
Lo scrutai interrogativa “Che vuoi dire, scusa?”
Lui smise di ridere e tornò improvvisamente serio: “Devi tornare indietro!” disse “Non puoi lasciarti andare!”
“Tornare dove?”
“Devi tornare!” ripeté Raphael “Questo non è ancora il tuo posto!”
“Non voglio tornare in quella torre!” mormorai “Ho paura!”
“Non devi averne più!” sorrise lui “Sai, quel cavaliere… hai ragione: mi piace, dopotutto!”
“Guisgard? Lo so… anche a me!”
Rapheal sorrise: “Allora vai!”
“Ti voglio bene!”
“Te ne voglio anche io… e ci sarò sempre quando avrai bisogno! Ora vai!”

Sospirai profondamente, come se mi fosse mancata l’aria per molti minuti, poi lentamente aprii gli occhi. Un cielo incredibile mi si parò davanti, c’erano tante stelle quante non ne avevo mai viste prima e la loro lucentezza mi parve più fulgida che mai.
Sbattei le palpebre un istante… non ero più nella torre, ero fuori… il fresco, rassicurante profumo notturno della foresta mi raggiunse e io lo respirai a pieni polmoni, sentendo lentamente quella spossatezza abbandonarmi e riprendendo via via funzionalità in ogni parte del corpo.

Guisgard 03-09-2010 03.49.21

Guisgard aveva per un attimo chiuso gli occhi.
Non dormiva, non avrebbe potuto.
Però aveva bisogno di un attimo, uno soltanto, di tranquillità.
Un pensiero fisso l'aveva tormentato in questi ultimi giorni.
Un unico pensiero, il primo del giorno e l'ultimo della notte.
Un pensiero che aveva un volto ed una voce.
E l'eco di quella voce l'aveva accompagnato in ogni istante, dopo il rapimento.
Non pensava più alla sua condanna, alla taglia o alla morte.
Sapeva che il suo destino era segnato.
Ma non gli importava.
E proprio a causa di quel fato funesto, strane immagini cominciarono ad attraversargli il cuore e l'anima.
Cosimus, la forca, l'odio, la paura.
Ma ad un tratto un'immagine diversa.
Lei.
"Guisgard..." lo chiamò in quella sua visione.
Lui aprì gli occhi ed istintivamente si voltò verso Talia.
E lì si accorse che finalmente la ragazza si stava svegliando.
Nello stesso istante in cui l'Oriente cominciò ad illuminarsi.

Talia 03-09-2010 04.07.28

Cercai con cautela di mettermi seduta, non essendo ancora del tutto certa dei miei movimenti, e così lo vidi. Era vicino a me, seduto contro un albero, con gli occhi chiusi...
"Guisgard..." dissi.
Lo vidi aprire gli occhi e voltarsi verso di me...
Passò un istante in cui le immagini del rapimento mi passarono davanti, poi la torre, la prigionia, Iwan, Cosimus, le sue minacce...
E, prima che me ne potessi rendere conto, ero scattata in avanti e lo stavo abbracciando forte.
"Oh, Guisgard, sei qui!" mormorai, nascondendo il viso contro la sua spalla "Sei venuto... Sapessi quanta paura ho avuto!"

Guisgard 03-09-2010 04.31.07

Guisgard la stringeva fra le braccia.
Ed in quel momento ogni fatica, sofferenza, dolore o paura si dissolse come l'oscurità della notte davanti a quell'albeggiare.
"Ora è tutto passato..." disse "... ti riporterò dagli zii, dove potrai riposare..."
E tra sè, ringraziava il Signore:
"Grazie, Dio... grazie..."

Guisgard 03-09-2010 04.41.31

Nel frattempo, a Capomagnus, Maladesh e gli altri erano appena giunti.
I quattro cacciatori di taglie presero alloggio alla locanda.
"Capo, siete certo che quel Guisgard non ci giocherà un brutto tiro?" Chiese uno dei due assistenti.
"No, so riconoscere lo sguardo di un uomo..." rispose Maladesh "... e li mi ha detto il vero... tornerà."

Guisgard 03-09-2010 05.03.51

Nella foresta, nonostante il Sole era quasi del tutto sorto, accendere un fuoco non sarebbe stato prudente.
Presto alla torre si sarebbero accorti di tutto, non vedendo ritornare i due volontari.
"Avvicinati, su..." sussurrò Guisgard a Talia.
L'accostò davanti a lui, con la schiena contro il suo petto e avvolse attorno ad entrambi il suo mantello.
"Così avrai un pò di tepore... e potremo incamminarci verso il borgo..." le disse.

Talia 03-09-2010 05.08.43

Sorrisi, leggermente imbarazzata...
"Grazie!" mormorai.
Poi, però, le sue ultime parole mi scossero.
"No!" dissi, voltandomi di scatto verso di lui "Quell'uomo nella torre... Cosimus... vuole te! Verrà a cercarti in paese quando capirà l'inganno! Non possiamo tornare lì, dobbiamo andare via! Dobbiamo andare lontano!"

Guisgard 03-09-2010 05.21.33

"Si, sta serena..." le disse quasi sfiorandole le labbra con un dito. "Non devi agitarti... troveremo un posto sicuro in cui potrò nasconderti... l'abate di cui mi parlasti... ti porterò lì..."
E fissandola negli occhi sorrise, quasi a volerle trasmettere tranquillità e sicurezza.

Talia 03-09-2010 05.30.35

Non ero serena, non lo ero per niente... anzi, mi sentivo più preoccupata minuto dopo minuto!
"Perché dici che mi porterai lì?" chiesi, quasi temendo, irrazionalmente, la risposta "Perché non dici che ci andremo insieme? Sei tu quello in pericolo, non io, ricordi? E' per te che dobbiamo trovare un posto sicuro! Io starò bene, basterà che tu non ti faccia prendere!"

Guisgard 03-09-2010 05.52.19

"Ssshhh... andrà tutto bene... fidati... penserò io a tutto..." disse Guisgard con infinita dolcezza "... io voglio solo che tu sia tranquilla..."
L'abbracciò, ma cupi pensieri attraversarono la sua mente.
Ed all'improvviso, un fenesto presentimento... e se fosse stata l'ultima notte con lei?
Poco dopo, Guisgard, conoscendo una stalla non troppo distante, rubò un cavallo.
I due così si misero in cammino verso il monastero conosciuto da Talia.
Guisgard era riuscito a rassicurare la ragazza, che ora appariva più serena.
Lui invece ben nascondeva l'angoscia che aveva nel cuore.
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Talia 03-09-2010 11.16.59

Avanzavamo lentamente, il cavallo procedeva al moderato trotto e quell’andatura ondeggiante sembrava cadenzare l’andamento dei miei pensieri…
Cominciai ad osservare Guisgard… tenevo la testa appoggiata alla sua spalla, in modo da poter avere la possibilità di scrutarlo con attenzione e da vicino, e così notai quelle che mi parvero le prime avvisaglie del suo stato d’animo: la forma della sua mascella era leggermente insolita, come quando si stringe i denti per la rabbia o la paura, inoltre una sottilissima ruga gli attraversava tutta la fronte… una ruga che, credevo, testimoniava la tensione che doveva esserci nel suo cuore, seppure ben mascherata dall’espressione impassibile del volto.
“Sei preoccupato!” mormorai ad un tratto, sollevando un dito e seguendo la linea di quella ruga “Non vuoi dirmi cos’è che ti fa soffrire?”

cavaliere25 03-09-2010 17.13.04

mi sedetti su una sedia della locanda avevo una sete boia allora chiesi gentilmente al locandiere un bicchiere di idromele poi guardai Maladesh e gli altri e dissi amici miei per che non vi sedete qui con me e bevete vi offro io poi andremo tutti a riposare che la giornata è stata lunga e dura.

Morrigan 03-09-2010 17.39.30

Una torre... una torre situata nel bel mezzo della foresta... Morrigan sobbalzò all'udire quelle parole... una torre... non certo una torre qualunque!
Inavvertitamente mise la mano su quella di Mion, che ancora le stringeva il polso, e con slancio improvviso si volse verso quell'uomo, con un impeto che mescolava in sè il desiderio di arrivare e la paura di scoprire che era ormai troppo tardi.

"La torre..." esclamò, guardandolo con occhi avidi di risposte "Dunque c'è già stata battaglia sotto quelle mura... perchè eravate andati, che cosa cercavate in quel luogo? Vi prego, signore, sforzatevi di raccontarmi... forse i nostri intenti non sono poi così distanti... forse questo incontro è stato voluto dalle stelle, perchè ci aiutassimo vicendevolmente a raggiungere ciò che agognamo!"

Guisgard 03-09-2010 19.38.39

Mion fissò incuriosito Morrigan.
Non si era mai fidato di nessuno che non fosse dei suoi.
La fiducia, lui, riusciva a riporla solo nei suoi pochi amici e nella sua spada, inseparabile compagna di vita.
Eppure, quella ragazza aveva qualcosa di enigmatico che lo colpiva.
"Si, abbiamo combattuto sotto quella torre..." disse "... e ho perso tutti i miei compagni... è tremendo sopravvivere ai propri amici... ma forse l'unico motivo di tutto ciò è il compito che mi aspetta... in quella torre è imprigionata una donna... promessa sposa del mio signore... ed io, costi quel che costi, riuscirò a riportarla in Borgogna!"

Morrigan 03-09-2010 19.51.35

"Una donna..." mormorò Morrigan, pensierosa.

Loro non erano andate lì per una donna, almeno per quanto ne sapesse lei di quella storia.

"Una donna...", ripetè, stavolta chiaramente rivolta a Mion " E non c'era anche un uomo lì, un certo Guisgard?"

lady_Empi 03-09-2010 19.55.50

<la fata aveva seguito Guiscard all’interno della torre. L’aveva visto raccogliere un sacco e l’aveva seguito, silente. Aveva visto il bagliore del metallo e sentito nell’aria odore di sangue. Aveva trattenuto il fiato, non tollerava l’odore di quel liquido rosso intenso. Infine l’aveva seguito nella radura ed aveva compreso> E’ questa la donna <esclamò raggiante mentre l’osservava dapprima addormentata per poi riaprire gli occhi dolcemente> Il Cervo tornerà alla Foresta ed ella l’accoglierà come una Sposa <ripetè le profezie delle fate dei boschi> Se solo ricordasse <aggiunse tra sé e sé> la Madre Terra, Cavaliere <sussurrava come se volesse suggerirgli un’idea, un pensiero> il cuore della Terra celerà il Tesoro <aggiunse e poi li vide partire a cavallo ed esitò solo un attimo prima di riprendere il suo volo>

Guisgard 03-09-2010 20.17.43

"Guisgard?" Ripeté Mion, quasi alzandosi di scatto. "Si, quel maledetto pagherà! Pagherà se ha osato toccare la dama del mio signore! Ho giurato che lo infilzerò io stesso! Con questa spada!"
Fissò poi Morrigan.
"Cosa sapete voi di quel maledetto?" Chiese. "Ditemelo, vi prego!"

Morrigan 03-09-2010 20.32.31

Lo sguardo con cui Morrigan controbattè a quella furia fu al contrario calmo, al limite della sorpresa.
Scosse il capo lievemente.

"Io, davvero, non so molto di lui, non è a me che dovete rivolgervi per queste informazioni... Tuttavia vi dirò almeno ciò che conosco... egli non ha mai commesso torto alcuno contro questa dama, nè contro altre... non chiedetemi come so ciò che so, nè come credo a ciò che non vedo... ma questo uomo ha visitato i miei pensieri, e io so con certezza che egli è innocente... innocente contro ogni ragionevole accusa!"

Si era abbandonata a quella confidenza senza quasi rendersene conto.
Chi era quell'uomo che l'aveva indotta così facilmente alla fiducia?
Si riscosse, tornò a fissarlo decisa.

"Quindi Guisgard non era alla torre? Voi non l'avete visto?"

Guisgard 03-09-2010 20.40.20

Intanto, nella torre, visto il ritardare dei due volontari, Cosimus aveva mandato alcuni cavalieri a cercarli.
Poco dopo, questi tornarono col corpo del soldato ucciso da Guisgard.
Cosimus in quel momento comprese tutto.
"Che io sia dannato!" Urlò il malvagio uomo. "Ci hanno giocati tutti come dei bambini! Ora comprendo tutto... il falso fraticello, il falso volontario infiltrato tra noi e il tutto con l'aiuto di un qualche siero che simula la morte!"
Gridò ed inveì contro il Cielo e contro gli uomini.
"Presto, mandate una squadra a perlustrare il borgo e la foresta!" Ordinò ai suoi. "Voglio spie ovunque! Voglio Guisgard e la sua donna! E voglio anche quel falso fraticello! Andate e non fallite!"
Poi, fissando Caitley, aggiunse:
"La vecchia carceriera... forse anche lei ci ha tradito! La voglio morta!"
"Aspetta, mio signore!" Lo fermò la donna. "Potrebbe sapere qualcosa... costringiamola prima a parlare e poi la elimineremo!"
"Giusto..."
Allora, fu fatta chiamare la vecchia carceriera e condotta in una stanza nei sotterranei.
E appena la vecchia vide la presenza del boia con vari strumenti di tortura, comprese il suo destino.
"Ora noi due parleremo un bel pò..." Cominciò a dire Cosimus alla vecchia con un ghigno...
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Nel frattempo, a Capomagnus, Maladesh e gli altri attendevano notizie di Guisgard.
"E sia, beviamo in attesa del suo ritorno!" Disse Maladesh, fissando Cavaliere25.
All'improvviso, tutti loro furono colpiti da alcuni cavalieri appena giunti per le strade del borgo.
"Sono gli uomini di quel dannato Cosimus..." disse Maladesh "... avranno già scoperto tutto..."
"Hanno visto il tuo volto in quella torre, ragazzo?" Chiese Tisson a Cavaliere25.

cavaliere25 03-09-2010 20.46.40

Vedendo quei cavalieri dissi accidenti credo di essere nei guai si mi hanno visto in faccia devo nascondermi aiutatemi vi prego se mi riconoscono vuol dire che hanno capito l'inganno e aspettai una risposta mentre guardai fisso quei cavalieri.

Guisgard 03-09-2010 20.50.10

Quel gesto delicato di Talia lasciò un brivido sulla pelle di Guisgard.
Avrebbe voluto dirle tante cose.
Prenderla e fuggire via.
Esseri liberi, lontani da tutto e da tutti.
Ma non poteva.
Mai l'avrebbe costretta ad una vita fatta di fuga e di paura.
Doveva essere forte e lucido.
"Non temere..." disse Guisgard sorridendole "... è solo la fatica per gli ultimi accadimenti... non ho pensieri... a parte uno soltanto, nel cuore, ma che mi da solo gioia..."
E la fissò con un'intensità mai provata prima d'ora in vita sua.
Tutto questo mentre attraversavano la grande foresta, diretti verso il convento.

Guisgard 04-09-2010 01.34.41

Mion fissò incuriosito Morrigan.
"Dite di non conoscerlo" disse "eppure ne prendete così appassionatamente le difese... ma sappiate che le voci su di lui parlano di un donnaiolo e di un assassino..."
Fissò per un attimo il chiaro e limpido cielo del mattino.
"Non credo egli si trovase in quella torre... forse quel vigliacco sarà fuggito chissà dove... non è certo tipo da rischiare la vita per una donna... uomini simili non rischierebbero nulla per nessuno..."

Guisgard 04-09-2010 01.39.28

Nella locanda intanto, Cavaliere25, nel vedere gli uomini di Cosimus giunti nel borgo, fu colto da chiara paura.
"Ora però non perdiamo la testa..." disse Maladesh "... comportiamoci come niente fosse, senza dare nell'occhio... e appena possibile dobbiamo toglierci questi abiti da falsi frati..."

Guisgard 04-09-2010 02.24.04

Empi, nel frattempo, seguiva il cavallo di Guisgard e Talia, mentre profezie e visioni attraversavano il suo cuore.
Quella foresta non aveva segreti per lei.
Gli abitanti del Piccolo Popolo vivevano in quei luoghi da sempre e conoscevano praticamente ogni parte, visibile e non visibile, di quel mondo.
Eppure, stava verificandosi un cambiamento.
Qualcosa era penetrato in quel mondo.
Qualcosa di oscuro e primordiale, capace di alterarne i secolari equilibri, di entrare in conflitto con i poteri che dai natali della Terra governavano e vegliavano su quel mondo: il male.
Empi ne percepiva chiaramente la presenza.
Avvertiva oscure immagini che si rincorrevano per i boschi, assurde e grottesche visioni estranee in quei luoghi.
Eppure terribilmente reali.
E tutto questo andava fermato subito.

Talia 04-09-2010 03.04.38

Rimasi per un momento in silenzio... i suoi occhi, nei miei, non erano mai stati tanto limpidi eppure, allo stesso tempo, tanto imperscrutabili!
Gli sorrisi.
"Non temo più niente adesso..." mormorai dopo un attimo "Non per me, almeno! Ma tante persone abbiamo tirato in ballo in questa storia... non si tratta più di te e di me, soltanto! Cosimus ti vuole ad ogni costo e sono terrorizzata da ciò che potrebbe fare. E' un uomo malvagio! Tu non sai che cosa voleva..." la voce mi si spense al pensiero delle sue minacce, al pensiero di ciò che voleva fare di me...
Scossi la testa pe scacciare quei ricordi.
"Ma perché ti odia tanto?" chiesi, un po' anche per occupare la mia mente con qualcos'altro.

Guisgard 04-09-2010 03.07.38

Guisgard restò perplesso.
"Cosa voleva... ?" Disse fermando all'improvviso il cavallo. "Cosa intendevi dire? Ti ha toccata? Dimmelo! Ti ha fatto del male?"

Talia 04-09-2010 03.22.47

"No!" risposi in fretta "Non mi ha fatto niente, non ha avuto... tempo... ma... continuava... a dire che... che avrebbe..."
Nascosi il viso tra le mani... quella conversazione non la volevo fare, mi vergognavo così tanto...
"Sono state soltanto minacce!" conclusi a voce bassissima "Vili, disgustose minacce... E avevo paura! Tanta paura!"
Alzai poi le spalle, pur continuando a tenere gli occhi bassi, e con una vaga nota di indomito orgoglio della voce, soggiunsi: "Ma gli ho tenuto testa, sai? L'ho ricacciato al suo posto: gli ho detto che tu l'avresti giocato! E l'hai fatto!"


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