Camelot, la patria della cavalleria

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Parsifal25 13-04-2013 10.25.57

La notizia mi sbalordi'......eppure, ero convinto che l'Armatura Rossa che vidi presso il vecchio maniero era l'antica reliquia dei tempi che furono.

Inoltre, per ottenerne i suoi poteri.....conobbi la maschera degli Inferi e della morte tornata viva. Cosa significava tutto ciò? Allora, qualcuno ha avuto modo di replicarla senza trascurar alcun dettaglio? Era incredibile......

Mi rivolsi alle anziane e dissi: "Madonne, ma ne siete certe che non sia stata depredata? Poichè, in uno dei miei viaggi l'ho vista esposta nella teca del maniero di Sir Orco......è possibile.....che qualcuno sia riuscita a replicarla così perfettamente?

Osservai' le anziane donne e vidi che entrambe mi fissavano ponendomi questa domanda......"potrebbe mai esser qualcuno cosi' folle da sfidare la morte?".....venni attraversato dall'onda del dubbio e dell'incertezza.

Da un lato......l'armatura Rossa ci sarebbe servita per aiutare le poveri genti di Gothia e del villaggio che mi ospitò, ma dall'altro......chiunque l'avesse indossata avrebbe conosciuto la sua maledizione......

Chi mi avrebbe aiutato in questa scelta......la risposta presentava due protagonisti: il cuore o l'intelletto razionale.....

Altea 13-04-2013 20.07.46

Osservavo le spade, scelsi una leggera ovviamente e anche con l'elsa finemente intarsiata, pagai il fabbro, il quale era di fretta dopo le parole di quella persona che giunse in fucina.
Riposi la spada nel fodero e la cinsi tra le pieghe della gonna..

"Altea, coraggio..tuo padre ti ha dato ottime lezioni di come tirare
di spada" disse prendendomi la mano e facendomi alzare dopo la brusca caduta.
Sbuffai.."Io non sono un Cavaliere come te, tu sei pure andato in Terrasanta hai raccontato, Sebastian. Certo migliori maestri come te e mio padre non ne potevo avere, ma lo sai che preferisco l'arco e le frecce...sono un asso in questo, il bersaglio è sempre mio".
Guardai sorridendo i profondi occhi chiari e i corvini capelli e ad un tratto mi sorprese con un fendente.
"Sei impazzito!!" urlai "vuoi uccidermi per caso?".
Lottai con tutta la forza in me, egli ovviamente era molto più forte ma lo disarmai..non capii mai se lo avesse fatto per galanteria o perchè ero riuscita veramente a batterlo.
"Complimenti" disse applaudendo "sempre in attacco, ricordalo...e sempre all'erta, l'attacco può arrivare in qualsiasi momento".

"Messere so che siete di fretta, ma ditemi, questo borgo di Douguen dove si trova esattamente, siamo molto lontani da Capomazda e il Monte dell' Arcangelo?" sentivo fuori le urla e schiamazzi "e che gara state per iniziare?"

elisabeth 14-04-2013 09.15.08

certo tutti conoscevano il fiore azzurro...conoscevano Tylesia e la sua storia, mi allontanai solo un pochino dal gruppo......i due amanti avevano piantato in quel giardino il frutto del loro amore .....amore gli aveva donato un fiore, cercare qualcosa che non ci appartine non e' cosa semplice, solo le persone che amano hanno questa predisposizione....trovare il dono di Amore......usciti da quelle antiche mura...ero ancora immersa nei miei pensieri...quando mi rivolsi ai miei fidati compagni di viaggio....." Fui invogliata a percorrere questa strada da persone che mi promisero in cambio un dono.......non tutti accettamo e comunque non a tutti venne dato un biglietto...in questo biglietto vi era scritto qualcosa di noi che gia' si conosceva....qualcosa che ci avrebbe spinti ad intraprendere questa avventura........Io sono unita dal profondo amore per Liam mio marito che e' morto per mano sconosciuta.....quello che mi ha spinta a cercare questo fiore non e' stato il rapimento di Elina...ma la vendetta...Elina e' stata rapita quando hanno ritenuto opportuno che i tempi dovevano essere piu' stretti............il fiore non puo' essere ne' toccato ne' preso da chi non ha un cuore puro...un cuore toccato profondamente d'Amore..........Elisabeth lo era, almeno alla storia che Liam mi ha raccontata e anche lui fu messa sotto pressione per rintracciare il fiore......un fiore che era contenuto nel giardino di Tylesia...........Reas era un componente delle guardie fidato alla Regina......ma lui era nato col concetto che l'amore non esistesse.....se andassimo nella nuova Tylesia.....potremmo trovare qualcuno che venne dopo la regina e che amo' in maniera cosi' struggente....da aver tenuto in affidamento il fiore, e poi ancora qualcuno......portandolo sino ai giorni nostri......io non conosco altri posti intrisi d'amore come il mio maniero........quello e' per il mio dono d'amore.....".....pensieri strani e strane visioni........incominciarono a penetrare nella mia mente......una bellissima donna......forse era Elisabeth...lei aleggiava nei boschi e chissa'...non aveva mai lasciato la vecchia Tylesia....

Clio 14-04-2013 23.57.33

Quasi sobbalzai a quella voce. Ero rimasta vigile e attenta per ore, senza che nessun suono in particolare attirasse la mia attenzione.
Mi affacciai alla finestra, velocemente, per controllare di aver sentito bene.
Quando vidi il cavaliere, corsi velocemente alla porta.
"..Mamyon.." dissi, aprendo l'uscio e tirandolo per un braccio dentro la stanza "...Entra, entra.. su, forza.." dissi sorridente, per poi richiudere la porta alle sue spalle.
"...Oh, Mamyon.." sussurrai abbracciandolo "...Sei tornato... ero così in pena per te... hai ricevuto il mio biglietto? Non pensavo che avresti avuto tempo per me stasera, con quello che è successo.." Alzai gli occhi "..come stai? Forza, racconta tutto... immagino che non avrai avuto modo di parlare con gli altri cavalieri..." con un sorriso.
Ma poi il mio sguardo mutò e lo guardai seria "...Come hai fatto ad arrivare prima tu di Densesu? E' venuto a cercarti ore fa ormai.. dovrebbe essere di ritorno a momenti, dunque.." dissi, cercando di nascondere una punta di preoccupazione.

Guisgard 15-04-2013 00.30.25

“Quella corazza” disse una delle tre vecchie a Parsifal “è l'originale. Infatti nessuno potrebbe riprodurre una simile armatura. Essa contiene e custodisce i segreti di un tempo antico e ormai del tutto ignoto al sapere contemporaneo. Noi tre” indicando se stessa e le altre due anziane “sappiamo dove essa è custodita. E per vincerla occorre superare una dura prova. Chi fra voi tre” indicando Parsifal, Ozg e Loi “vorrà tentare l'impresa, potrà farlo.”
“Ma sappiate” intervenendo la seconda vecchia “che se fallirete resterete per sempre imprigionati dove ora è custodita quella corazza.”

Guisgard 15-04-2013 00.41.17

“Questa regione” disse il fabbro ad Altea “è quella posta più a Nord-Est dai confini di Capomazda. Il Monte dell'Arcangelo è l'ultimo baluardo della barriera montuose che racchiude queste terre ed è l'avamposto che congiunge questo territorio con le terre del ducato. Ma tutte le strade che attraversano la regione sono ormai controllate o dall'esercito dell'Arciduca o dalle milizie di Sant'Agata di Gothia. Quanto alla gara ormai imminente” sorridendo “essa è una competizione che mette in palio un'arma incredibile. La più precisa e la più micidiale che si sia vista in queste regioni. E imbracciandola chiunque può diventare pericolosissimo da affrontare.”

Altea 15-04-2013 00.48.14

Istintivamente guardai le montagne che sovrastavano il borgo..cos'era più pericoloso... l'esercito di Santa Agata di Gothia o quello Capomazdese?
Poi, pensai, che potevo far leva sul fatto che io non fossi cittadina di Sygma e nemmeno di Capomazda...io appartenevo fieramente a Camelot, quindi ero neutrale tra i due.
"Una arma invincibile..e ditemi possono partecipare pure le donne?Mostratemi di cosa si tratta, portatemi gentilmente con Voi" dissi con una euforia che stava per rinascere, forse per questa avventura che stavo fronteggiando...o forse per il solo fatto che come diceva la mia balia...dovevo nascere maschio e fare il cavaliere, e a quelle parole sorrisi appena.

Guisgard 15-04-2013 01.02.11

“Si...” disse Sawas a quelle parole di Elisabeth “... è una buona idea... credo che recarci alla nuova Tylesia sia l'unica cosa da fare ora.”
“Credi che possa cominciare da lì la nostra ricerca?” Chiese Enusia.
“La nostra ricerca è già cominciata.” Fissandola Sawas.
“Bene, allora non ci resta che dirigerci là.” Fece Orez.
I quattro, così, risalirono sulla turbocarrozza e raggiunsero l'altra sponda del lago, dove presumibilmente si trovava la nuova Tylesia.
Trovato il lago, lo circumnavigarono, fino a raggiungere il punto in cui il Calars lo alimentava.
E tra le dense e spesse mura di vapore che si alzavano in prossimità di una cascata, come un miraggio, Elisabeth, Sawas, Enusia e Orez videro qualcosa.
Prima un qualcosa di indefinito e incerto. Poi, pian piano, sempre più nitido e definito.
Fino a quando ai loro occhi apparve una grandiosa città, racchiusa da più cinte murarie scandite e controllate da alte torri di avvistamento che proteggevano l'abitato cittadino.
E al centro, nel punto più alto, dominava un grandioso palazzo.
“Quella” mormorò Sawas “credo sia la nuova Tylesia...”
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Guisgard 15-04-2013 01.35.39

“Beh...” disse il fabbro ad Altea “... in verità nessuna regola vieta alle donne di parteciparvi... ma dubito che riuscirete ad ottenere buoni risultati, visto che alla gara partecipano i migliori tiratori dei dintorni. Però, come detto, nessuno può vietarvi di partecipare. Venite con me.”
I due, così, raggiunsero la piazza principale, dove si stava tenendo la gara.
“Signori e signore!” Un uomo da un palco. “La gara sta per avere inizio! I migliori tiratori fra voi si cimenteranno per vincere il premio più ambito.” E mostrò a tutti i presenti un'arma. “Questa è l'incredibile Costanza A, la più precisa e potente balestra del mondo. E' capace di centrare un acino d'uva a trecento passi, come spaccare perfettamente in due un cocomero alla medesima distanza. Le sue frecce hanno le punte fatte con acciaio smaltato di porcellana... fendono l'aria a velocità impensabile e penetrano qualsiasi materiale. Insomma, amici ed amiche... un'arma capace di rendere tutti gli uomini uguali.
Siano nobili o plebei, chierici o laici, Cristiani o infedeli, essi, con quest'arma, diventano tutti uguali! Avanti!” Esclamò. “Cosa aspettate? Iscrivetevi alla gara!”

Guisgard 15-04-2013 05.56.36

“No, non ho incontrato Densesu e non ho letto il tuo biglietto...” disse Mamyon “... Clio, ascoltami... in città c'è il caos... la principessa è stata ferita ed ora è in fin di vita... i soldati cercano ovunque, nelle case, nelle stalle, per le strade, per le campagne i colpevoli dell'attentato... nessuno sa come sono penetrati nelle mura del palazzo... ma dall'interno una freccia ha trafitto la principessa e ora...” strinse le mani di Clio “... la freccia, scoccata da un arciere formidabile, era avvelenata... il precettore della principessa, il Maestro George, afferma che per salvarla occorre un potente antidoto... un antidoto che si ottiene da un Fiore rarissimo... anzi, unico... e ora l'Arconte Meccanico, in virtù del giuramento fatto dopo il torneo, ha incaricato noi cavalieri della principessa di trovare quel Fiore... e comincio a credere che si tratti dello stesso Fiore che stai cercando tu...”

Talia 15-04-2013 12.41.32

Il cavaliere, con un gesto repentino, mi aveva preso la mano e mi aveva condotta fuori da quella stanza, in quel corridoio...
ne fui lievemente sorpresa...
così come mi avevano sorpreso le sue parole sulla mia malinconia e sulla solitudine...
quelle parole pronunciate piano, appena sussurrate, con quella voce calda e morbida...
lo avevo fissato per un momento, incerta...
mi chiesi se fossero a lui davvero così evidenti i miei sentimenti ed i miei pensieri...
me lo chiesi per lunghi minuti...
e poi, continuando a guardarlo, avevo lasciato che mi conducesse fuori, senza opporre la minima resistenza...
stringendo delicatamente quel piccolo fiore di carta...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 53995)
Di nuovo in quel corridoio, illuminato da una candela e dal chiarore del nuovo giorno che tingeva di rosa i vetri delle finestre.
“Vedo che siete riuscito a recuperare la dama!” Esclamò qualcuno.

Sollevai gli occhi ed osservai il corridoio deserto...
poi portai lo sguardo di nuovo su di lui...
“Cosa, milord?” sussurrai allora, piano “Cosa volevate farmi ascoltare?”

Clio 15-04-2013 13.43.04

Quando Mamyon finì di parlare, scoppiai a ridere senza riuscire a fermarmi.
"...oh, cielo... Scusa, scusa...." Esclamai senza smettere di ridere "....è terribile quello che è successo, non fraintendermi...".
Tentai di ricompormi e guardai il cavaliere con l'espressione più seria che riuscii a fare "...maestro George? Lo stesso a cui la servitrice è andata a spifferare i nostri discorsi? Oh, ma come sono sorpresa... È il precettore della principessa, dunque.. E, guarda caso, ti ha chiesto il Fiore... Non crederai che si tratti di un altro rispetto al mio vero?".
George.... E se fosse.....? No, impossibile, non saltare a conclusioni affrettate... Ti fai prendere la mano...
Sorrisi e appoggiai le mani sul collo del cavaliere, per poi stringerlo a me e baciarlo con passione.
"...Allora lo vedi che il nostro destino è stare insieme, mio valoroso campione?" Dissi, poi, guardandolo negli occhi.
"...io i bagagli li ho già pronti... Sono pronta a partire in qualsiasi momento... Perché... Sai che devi portarmi con te, vero? Correrei più pericoli standomene qui da sola che non in giro per il mondo con i migliori cavalieri del regno... O, soltanto con te... Dovete cercarlo insieme o separati per aumentare le probabilità?" Senza smettere di sorridere "....a meno che...." Sussurrai "...non vi abbiamo dato qualche indizio sa seguire, per cominciare la ricerca... Nel qual caso.. Beh sarebbe già un buon inizio..." Continuai senza staccare gli occhi dai suoi.

Altea 15-04-2013 14.30.40

Seguii il fabbro, la piazza era gremita di gente, probabilmente proveniente pure dai paesi e borghi vicini.
Quell' arma, Costanza A, era veramente un gioiello e sorrisi appena ricordando quando volevo infilzare il servo dell' Arconte Meccanico.
Decisi che avrei tentato, anche se poi con spada e balestra sembravo più una dama in assetto di guerra piuttosto che alla ricerca di un prezioso Fiore..e di un Frate..e di un bello e valoroso Cavaliere, ad un tratto mi venne in mente Vivian.
Mi soffermai pensierosa, dovevo farlo pure per lei, per salvarla...quel Fiore valeva pure la sua Vita.
Mi misi in coda per partecipare, non mi spaventava la gara in sè ma quanto il fatto fossi l'unica donna a partecipare, così sembrava, e gli uomini erano tutti di robusta corporatura..ma nel tiro era anche importante la mira, non la forza e speravo di non essere fuori allenamento.
Aspettai pazientemente e mi presentai a colui che raccoglieva le adesioni, annuendo con naturalezza e con un sorriso.."Vorrei iscrivermi alla gara"...bisbigliai appena.

elisabeth 15-04-2013 18.15.41

Sawas...si fece trasportare come me da l'unica certezza....la nuova Tylesia sarebbe potuta essere la dimora del fiore azzurro...ma se cosi' non fosse stato, nulla poteva essere perduto...perche' avremmo seguito Amore e forse questo ci avrebbe condotti a qualcosa di concreto.....con la turbocarrozza....viaggiammo percorrrendo il Calars e i suoi fumi , le sue nebbie.....sino a quando bellissima si ergeva una grandiosa citta'...era Tylesia ?.....non credo potesse essere altro....." Sawas e' superba....una citta' costruita col potere dell'armonia....ma solo al nostro atterraggio potremo sapere se e' Tylesia.....e comunque nonsappiamo il grado di ostilita' dei cittadini ?........non credo che abbiano ospiti molto spesso.....e' meglio nascondere la turbocarrozza e proseguire a piedi......almeno il mezzo di ritorno sara' assicurato....".....Guardai Orez ed Enusia.....eravamo pronti a scendere, una nuova realta' ci aspettava.....e dopo avere nascosto la turbocarrozza tra le fronde degli alberi della vicina foresta.......presi il cammino verso il ponte levatoio........Lei era Bella.....fluttuava nell'aria come lieve vapore....sorrideva gioisa.....ma chi era ?....rimasi solo un attimo senza respiro e proseguii per la mia strada......

Guisgard 15-04-2013 20.09.47

“Presto lo scoprirete.” Disse Guisgard a Talia, tenendola sempre per mano. “E poi se vi svelassi tutto, finirei col perdere il vantaggio che ora la vostra curiosità mi ha dato.” Sorridendole.
“Tenetevela stretta ora la dama!” Esclamò ancora quella voce.
“Toccherà a te darmi una mano.” Fece Guisgard prendendo Abecedarius dalla mensola. “Perchè se sarà una storia noiosa, temo che la nostra dama fuggirà di nuovo via.” E si voltò a fare l'occhiolino alla principessa. “Allora, mi avevi accennato ad una storia speciale...”
“Oh, si...” aprendosi da solo Abecedarius “... solo un attimo che rammento la pagina... mi confondo sempre... era 2.127.915, o 3.908.123? Ah, si... eccola!”
“Non pretenderai che si stia in piedi ad ascoltarti!” Sbottò il cavaliere.
“Beh, in un corridoio solitamente non ci sono molte sedie...” mormorò il libro “... ma una c'è... eccola, a quella parete dietro di voi.”
“Sedevi qui.” Rivolgendosi Guisgard a Talia. “E' comoda.” Avvicinando la sedia alla ragazza. “Io resterò in piedi alla parete... avanti, comincia.” Parlando poi al libro.
“Signori...” arrivando Tanis con un vassoio “... sono appena fatte... assaggiatele!” Mostrando loro alcuni dolcetti.
“Sai che cominci ad essermi simpatico!” Ridendo Guisgard. “Cosa sono?”
“Sono dolci particolari...” rispose la marionetta “... sono comunemente dette meringhe... ma hanno anche un altro nome... assaggiatele. Addolciranno la storia che il nostro Abecedarius vi narrerà ora.” E ne offrì a Talia ed al suo cavaliere.
“Mmm...” assaggiandone una Guisgard.
“Come le trovate, sir?” Domandò Tanis.
“Sofisticata...” assaporandola lui “... delicata... raffinata...”
“Ne sono lieto.” Compiaciuto Tanis.
“Ah, la stanza di milady” fece Guisgard “ha un inconveniente... la porta cigola quando si apre... me ne sono accorto poco fa...”
“Oh, sono mortificato.” Sorpresa la marionetta.
“Tranquillo, dopo andrò io a darci una sistemata...” annuendo per l'ottimo gusto del dolcetto “... davvero squisita...”
http://m2.paperblog.com/i/85/850709/...-L-MCR1sQ.jpeg

Guisgard 15-04-2013 20.20.38

“Il Maestro George” disse Mamyon a Clio, con un tono stranamente perentorio e che sembrava non accettare repliche “è uomo di alti valori e di affidabile integrità morale. Vive quasi segregato nel Palazzo Reale perchè ormai si sente del tutto indifferente alle debolezze di questo mondo. Posso dire... si, posso dire che probabilmente non vi è uomo più leale e sincero in questa città.” I suoi occhi erano fissi in quelli di lei, eppure Clio, per un istante, li sentì lontani, freddi. “Sulla ricerca non saprei dirti...” assumendo ora un'espressione meno contratta e più serena “... ci riuniremo noi cavalieri stanotte, davanti alla Cappella del palazzo per decidere come iniziare a cercare il Fiore.” Finalmente le sorrise. “Se vuoi, puoi venire con me a quella riunione.”

Guisgard 15-04-2013 20.28.36

“Voi” disse l'uomo delle iscrizioni alla gara nel vedere Altea “volete partecipare? Siete sicura? Guardate che bisogna pagare e se si viene eliminati subito poi il denaro è perso...” la fissò “... comunque, contenta voi... è rimasto l'ultimo posto da assegnare e per partecipare occorre pagare un Taddeo.”
Ad un tratto cominciarono ad arrivare i vari contendenti.
Tutti ambivano a quella formidabile balestra.
All'improvviso arrivò qualcuno su un cavallo.
Era un uomo bruno, dall'espressione inquieta e lo sguardo freddo.
“Voglio partecipare anche io!” Saltando giù dal suo cavallo.
“Mi spiace.” Fece l'uomo delle iscrizioni. “E' rimasto un solo posto e questa donna è arrivata prima di voi.”
“Sciocchezze!” Esclamò il nuovo arrivato. “Questa non è una gara per una donna! Sarebbe un posto sprecato!”

Altea 15-04-2013 20.39.11

"I soldi non sono un problema per me, messere" e sorridendo frugai nel borsellino estraendo un Taddeo, stavo per consegnarlo all'uomo quando sentii arrivare un cavallo in fretta, scese un enigmatico uomo e senza chiedere alcun permesso si avviò verso colui che raccoglieva le iscrizioni...un senso di ira mi pervase quando egli osò proferire quelle parole.
"Milord...penso di poter essere più brava di voi nel tiro a bersaglio, sono una ottima tiratrice anche se donna, anzi mi piacerebbe sfidarvi" e mi rivolsi a quel docile uomo che ci guardava con aria interrogativa.."Messere, per non fare torto a nessuno dei due, potreste fare una eccezione e iscrivere pure questo..gentile e galante milord? Non penso creerà dei problemi un giocatore in più" e guardai quell'uomo dallo sguardo freddo e inquieto con aria di sfida.

Guisgard 15-04-2013 20.40.25

Così, Elisabeth ed i suoi compagni di viaggio, giunsero davanti a quella maestosa città.
Dove il Calars baciava il lago, vi era una piccola banchina con una barca.
Poco distante vi era un uomo a sonnecchiare.
“Voi...” disse Sawas avvicinandosi a lui “... potete darci un passaggio fino all'altra sponda? Dobbiamo entrare in città.”
“Un Taddeo e mezzo.”
“Eccolo.” Lanciandogli una moneta Sawas.
L'uomo allora li condusse dall'altra parte del lago.
“E' Tylesia, vero?” Chiese Sawas.
“Si.” Rispose l'uomo mentre teneva la vela della barca.
“E' fortificata...” osservò Enusia “... teme forse di essere attaccata? C'è una guerra in atto.”
“La guerra non c'entra.” Fissandola l'uomo. “Le mura ci sono da prima che il conflitto cominciasse. In realtà quelle difese servono a custodire il tesoro di Tylesia.”
“Che tesoro?” Domandò Orez.
“Il suo fiore.” Disse l'uomo.

Clio 15-04-2013 23.17.55

"Va bene.. certo.. scusa.. non intendo contraddirti.." sussurrai scrutando i suoi occhi.
Non mi piaceva quell'espressione, era lontana, era più di quanto potessi sopportare.
Quando finalmente sorrise, il mio sguardo si illuminò enormemente.
"...Certo che vengo anch'io.. che domande.. hai promesso che non ci saremmo mai divisi, ricordi?" dissi cercando di rubargli un nuovo sorriso.
"..Ehi.. Mamyon..." mormorai dolcemente, avvicinandomi ancor di più a lui e cingendolo con le braccia "..So che dev'essere stata una giornata terribile.. ma adesso sei qui con me..." mi sporsi per baciarlo dolcemente sulla guancia "..solo con me..." scrutai i suoi occhi per lunghi istanti "...non lasciare che i problemi e le preoccupazioni della giornata ti logorino... concediti un attimo di pace... ci sono io per te, adesso..." continuai dolcemente, spostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte "...non negarmi quel meraviglioso sorriso che mi ha fatto innamorare..." baciandolo nuovamente.
Sorrisi "..Abbiamo ancora un po' di tempo prima che cali la notte, non vuoi mangiare qualcosa qui con me? Poi andremo dritti all'appuntamento coi cavalieri e salveremo la principessa."
E Lucius...
Già, pensai, almeno avevo nuovamente la possibilità di salvare il mio amico.

Talia 15-04-2013 23.24.52

Lanciai al cavaliere un'occhiata penetrante a quelle parole...
lo fissai per alcuni istanti...
poi sorrisi appena ed mi sedetti sulla sedia che mi aveva avvicinato.
"E così..." mormorai, osservando il libro che si apriva apriva davanti a noi "E così... una storia, eh! Una storia speciale, dite..."
I miei occhi scivolarono sul libro meccanico, curiosi, poi tornarono ad indugiare sul cavaliere...
ero sorpresa e stupita...
nessuno si era mai comportato con me come stava facendo quel cavaliere...
nessuno si era mai preoccupato tanto del mio diletto, del mio umore, dei miei pensieri più semplici...
E fu in quel momento che giunse Tanis con quel vassoio...
"Dolci?" mormorai quasi incredula "Dolci... a quest'ora?"
Lentamente ne presi uno e me lo rigirai tra le dita per un istante...
"A Sygma hanno un altro nome..." dissi piano, per poi assaggiarne un po'.
E mangiucchiando distrattamente quel biscotto, tornai ad osservare il cavaliere, in attesa.

Guisgard 16-04-2013 00.35.34

“Questa poi...” disse quell'enigmatico uomo a quelle parole di Altea “... una donna che vuole concorrere in una gara di tiratori...” la fissò “... avete soldi da sprecare, vero? Beh, vi farò un favore, facendovi risparmiare quel denaro... desistete perchè è una sciocchezza. Anzi, mettete da parte quei soldi così che possiate fare un regalo al vostro uomo.”
“Decidetevi voi due.” Fece l'uomo delle iscrizioni. “La gara sta per cominciare. E c'è solo un posto da assegnare. Mi spiace, ma non possiamo accettare più di un ultimo concorrente.”
“Vi propongo un patto...” rivolgendosi ancora il nuovo arrivato ad Altea “... lasciate che sia io a partecipare alla gara e se vinco il premio sarà di entrambi. Poi decideremo come regolare la faccenda fra noi. Cosa mi dite?”

Guisgard 16-04-2013 00.55.31

Mamyon tornò a sorridere a quelle parole di Clio.
“Sciocchina...” disse piano “... nessuna preoccupazione di questo mondo potrebbe negarmi la felicità che mi doni ogni volta ti guardo...” la baciò delicatamente “... si, è vero, abbiamo ancora un po' di tempo... ma non ho fame... voglio solo qualche momento per noi... vieni, ci riposeremo...”
Così la portò sul lettino e i due si strinsero l'uno accanto all'altra.
Sopra di loro vi era una piccola finestra, dalla quale si poteva ammirare un po' del cielo notturno.
L'aria era pulita e fresca, le stelle scintillavano chiare nel firmamento e si poteva ammirare la sagoma della città che si stagliava contro l'oscurità della notte, assumendo tratti quasi fiabeschi.
Poche luci salivano dall'abitato cittadino, liberando un tenero alone, simile ad un torpore di mille e più bagliori che si confondevano fra loro, per poi perdersi nell'infinito silenzio notturno.
Mamyon stava steso sul lettino, con la schiena poggiata contro la parete ad angolo che racchiudeva quel giaciglio.
Fra le sue braccia vi era Clio.
“Quando sarò sazio di imprese, avventure e vittorie” sussurrò fissando quel cielo dalla finestra “mi ritirerò in una grande palazzo... un palazzo lontano da tutto e tutti... magari sulle sponde di un lago sconosciuto, posto ai limiti di una foresta inesplorata... voglio che sorga a pochi passi dalle montagne, perchè amo notti come queste... notti scintillanti di stelle ignote persino ai navigatori più esperti... si, vivrò in un luogo così... ma non voglio viverci da solo là...” e si voltò a fissarla “... sei bellissima, Clio... bellissima... e forse sono i tuoi occhi quelle stelle sconosciute che sogno di vedere io solo...” e la baciò con passione.
Poco dopo i due lasciarono il casale e galopparono fino al Palazzo Reale, dove raggiunsero così lo spiazzo davanti alla Cappella Reale ed attesero l'arrivo degli altri cavalieri.

Guisgard 16-04-2013 01.30.34

“A Capomazda” disse Guisgard “la gente ritiene che i dolci facciano bene allo spirito, sollecitino il buonumore e che posseggano persino proprietà afrodisiache. In pratica sono ritenuti il cibo dell'amore.” Sorrise. “Dunque” fissando Talia e facendole l'occhiolino “potrebbero far addolcire anche la vostra acida servitrice.” Rise di gusto. “Eh, l'amore e i suoi sortilegi! E spero che la tua storia” rivolgendosi ad Abecedarius “sia degna. Avanti, di cosa parla?”
“Oh, non resterete delusi.” Compiaciuto il libro. “Una storia ricca d'avventura e d'amore.”
“Da piccolo” mormorò il cavaliere “sceglievo le storie in base ai titoli... questa ne ha uno, immagino... quale?”
“Questa è la storia di Ardena e Melicha...” rispose il libro meccanico “... ma questa mensola non è una degna cattedra... puoi tenermi in mano mentre racconto la storia, Tanis?”
La marionetta annuì e prese Abecedarius dalla mensola.
E nell'attesa che il libro trovasse una giusta posizione fra le mani di Tanis, Guisgard si chinò davanti al seggio di Talia.
“Avete detto” fissando la principessa “che questi dolci a Sygma hanno un altro nome... quale?”

Clio 16-04-2013 14.20.45

Sorrisi a quelle parole. Nemmeno io avevo molta fame, volevo soltanto passare del tempo sola con lui.
Notai che aveva interpretato meravigliosamente i miei desideri.
Lo seguii fino al lettino e mi rifugiai tra le sue braccia.
Per un po' restammo in silenzio, ed io potevo sentire perfettamente il battito del suo cuore rimbombare nella stanza.
Poi, mentre Mamyon parlava, chiusi gli occhi e immaginai il castello che stava descrivendo.
"...si in castello con una leggenda di amanti indivisibili...." Sorrisi "...sarebbe un sogno..." Sussurrai.
E mi abbandonai a quel bacio appassionato, come se nulla esistesse oltre i nostri cuori e le nostre labbra.

Citazione:

Poco dopo i due lasciarono il casale e galopparono fino al Palazzo Reale, dove raggiunsero così lo spiazzo davanti alla Cappella Reale ed attesero l'arrivo degli altri cavalieri.
Una volta arrivati, sorrisi al cavaliere, gli strinsi la mano ed guardai intorno per vedere se gli altri stessero arrivando.
Mi chiesi dove avrebbe portato tutto quello, ma mi fidavo di Mamyon e sapevo di essere al sicuro.
"..Credi che ci saranno problemi per loro, se ci sono anch'io?" Dissi all'improvviso. Infondo, loro non sapevano che anche io ero stata mandata alla ricerca del Fiore. Poco male, non mi sarei certo tirata indietro.

Altea 16-04-2013 14.48.09

La gente era impaziente di aspettare, osservai l'uomo attentamente senza proferire parola e mi feci restituire i soldi appena dati per partecipare, poi mi voltai verso quell' uomo.."Prima di tutto, milord..o messere..non ho regali da acquistare per nessun amato e poi fate ciò che più vi aggrada, so che voi uomini detestate negazioni proprio come dei bambini che amano fare dei capricci" sorrisi ironicamente "e quindi mi siederò con gli spettatori ed assisterò,purtroppo, alla vostra sconfitta presumo".
Così andai a sedermi in una panchina con altra gente e mentre aspettavo l'inizio della gara mi vennero in mente altri ricordi confusi..

"Bersaglio centrato, e le tue frecce che vanno a conficcarsi nella corteccia degli alberi" ridendo mentre staccavo una freccia dall' albero.
"Altea..siamo gemelle eppure così diverse" divertita Eleonor "Anche se sembra entrambe, attualmente, dedite all'Amore" si avvicinò accarezzandomi i lunghi capelli biondi.
"Che vuoi dire?" dissi fingendo di non capire.
"Chi ti ha regalato quel ciondolo di rubino, ieri pomeriggio non lo avevi.."
"L'ho presa dal nostro gioielliere, mi piaceva..che vi è di male?" prendendo in mano la collana e arrossendo leggermente "Ora scusami devo andare" e scappai con l'arco in mano e in groppa al mio destriero, sembravo proprio una amazzone.
Mi fermai al piccolo laghetto e aspettai guardando la mia immagine riflessa nell'acqua lanciando piccoli sassi che facevano strani giochi concentrici nell'acqua...finchè la Falce della Luna si rispecchiò in quei cerchi perfetti creati dall'acqua, fino notte fonda e tornai al Castello, chiudendo la porta della camera e piangendo, non vi era bisogno di spiegazioni...se ne era andato per sempre.

Mi destai da quel ricordo, da quel giorno non volli più toccare un arco e una freccia e udii degli applausi, e mi accorsi che la gara stava per iniziare.

Cheyenne 16-04-2013 15.06.43

La misteriosa donna ci invitò dunque a sedere e ci offì del cibo.
Terminato il rapido pasto tornammo a discorrere della Cappella , interrotti di tanto in tanto dal sopraggiungere di un paio di pellegrini, poi ripresimo il dialogo e io le domandai maggiorni informazioni in merito alla strada che dovevamo percorrere.
La donna si stava accingendo a rispondere quando un gruppo, questa volta alquanto numeroso, arrivò in processioni lungo la navata.
A guidarli vi era un uomo sulla sessantina con i capelli bianchi radi nel centro e un semplice abito grigio, intendo a cantare invocazioni.
L'uomo si posizionò sull'altare e iniziò una predica.
Al termine della funzione seguimmo la donna fuori dalla Cappella e ci posizionammo in un angolo della radura.

Talia 16-04-2013 15.21.14

Sorrisi appena a quella domanda del cavaliere...
“E poi avevate anche il coraggio di dire che ero io ad essere curiosa, sir?” domandai sottovoce, accostandomi leggermente a lui, con fare vagamente divertito...
lo osservai ancora per un istante, così da vicino, poi sospirai appena...
“Sospiri...” dissi quindi, piano “A Sygma, questi dolci si chiamano ‘sospiri’... non so perché!”
Per un attimo i miei occhi vagarono verso Tanis che stava prendendo il libro dalla mensola e lo stava accomodando tra le sue braccia, in modo che potesse aprirsi a suo piacere... li osservai per qualche istante, poi i miei occhi tornarono sul cavaliere di fronte a me...
“Non siate crudele ed ingiusto con Marijeta, milord...” mormorai, dolcemente “Vedete... elle è l’unica persona che mi sia stata sempre vicina e che mi abbia appoggiata in qualsiasi situazione, in qualsiasi caso... l’unica che è comunque dalla mia parte, che sarebbe dalla mia parte anche se non fossi la regina... l’unica che ha sempre tenuto a me, anche quando non ero la regina...”
La mia voce, già bassa, calò ancora un poco...
i miei occhi erano in quelli del cavaliere...
sorrisi...
“Marijeta non è acida, sir... è solo che si preoccupa per me... si preoccupa molto!”

Guisgard 16-04-2013 16.32.45

“Magari” disse Guisgard a Talia “li ha inventati un cuoco innamorato della sua bella. O forse commissionati ad un cuoco proprio da qualche innamorato.” Sorrise. “E chissà che non contengano qualche ingrediente speciale... tipo un qualche filtro d'amore, come nella storia di Tristano e Isotta...” le fece l'occhiolino “... attenta, dunque...” ironico “... non mangiatene più, o potreste cadere vittima dei sortilegi d'Amore... e poi che fine farebbero quello sguardo freddo, i vostri modi distaccati, quell'aria altera, l'espressione indifferente? Insomma, poi addio principessa di ghiaccio.” Rise di gusto. “Eh, sarebbe un dramma se davvero questi dolcetti riuscissero nel miracolo di sciogliervi...” la fissò divenendo, per un momento, serio “... già, un miracolo...” e senza accorgersene il suo volto era vicino a quello della principessa. Così, come la sua bocca a quella di lei.
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Guisgard 16-04-2013 16.44.46

“Non temere...” disse Mamyon a Clio “... tu resterai al mio fianco. Nessuno potrà impormi nulla.” E le sorrise rassicurandola.
Poco dopo, finalmente, giunse qualcuno.
Erano Lhar e Kosev.
“Salute.” Fece Mamyon.
“A voi.” Risposero i due. “Milady.” Salutando poi anche Clio.
“Non siamo tutti.” Fissandoli Mamyon.
“Mancano sir Xouf e sir Guisgard.” Disse Lhar.
“Guisgard manca da un po'.” Mormorò Kosev. “Sono giorni che non lo vedo.”
Ad un tratto apparve una figura.
Era Xouf.
“Manca solo uno a questo punto.” Osservò Lhar.
“Chi aspettate” disse Xouf “non verrà.”
“Come sarebbe?” Stupito Mamyon.
“Sono giorni che a corte Guisgard non si vede.” Fissandoli Xouf. “Guarda caso poco prima dell'attentato. Dov'è ora? Possibile che non sappia della principessa in fin di vita?”
“Già, è vero...” mormorò Kosev.
“L'Arconte e il Maestro George” annuendo Xouf “sospettano di lui.”
“Come sarebbe?” Meravigliato Lhar.
“Sospettano che sia coinvolto nell'attentato...” fece Xouf.
“Ma è uno di noi!” Esclamò Lhar.
“Io non mi ritengo uguale a nessuno.” Sentenziò Xouf.
“Cosa facciamo allora?” Fissandoli Kosev.
"Ciò che ci è stato ordinato." Rispose Xouf. "Cercare il Fiore e salvare la principessa."

Talia 16-04-2013 16.47.33

Lo fissai, immobile...
i suoi occhi e la sue voce, dapprima ilari, si erano fatti all’improvviso seri...
lo fissai, e per un momento mi sentii incapace di parlare e di muovermi, incapace di reagire...
abbassai lo sguardo, dunque. In fretta.
“Lo avete detto voi...” mormorai allora, ma fu appena un sussurro “...un dramma... un... lo scoppio di una catastrofe... qualcosa che... è meglio non sfidare...”

Guisgard 16-04-2013 16.50.32

Quel misterioso uomo, nel vedere la decisione di Altea, sorrise.
“Non angustiatevi...” disse “... avete fatto un affare oggi. Avete risparmiato quel denaro. E pur non essendo un gentiluomo io, manterrò quanto detto. Vincerò questa gara ed il premio apparterrà ad entrambi. Anzi... vi dedicherò anche la vittoria.” E le fece l'occhiolino.
“La gara ha inizio!” Fu proclamato.
Tutti i concorrenti allora si prepararono ai loro posti ed Altea apprese il nome del misterioso uomo con cui aveva discusso: Velvò di Nagas.
La gara prevedeva tre prove.
Il tiro al bersaglio contro sagome di paglia a buona distanza, poi il far passare la propria freccia in alcune asce poste su tronchi di legno e infine colpire al volo alcuni bottoni di vetro.
La gara iniziò e dalle due prime prove uscirono quasi tutti i contendenti.
E per l'ultima prova restarono solo Velvò e un certo Vidiano.
“Avanti, signori!” Un uomo tra la folla di spettatori. “Avanti, scommettete! Chi secondo voi vincerà? Velvò o Vidiano? Avanti, signori!”

Clio 16-04-2013 17.01.58

Salutai i cavalieri con un cenno del capo e un sorriso.
Ascoltai i loro discorsi, passando lo sguardo dall'uno all'altro, cercando di decifrarne le espressioni.
Mi stupirono non poco le accuse rivolte al quinto cavaliere, ma, comunque la pensasse Mamyon, non mi fidavo di quel George o dell'Arconte.
Se c'era una cosa che avevo capito dal mio arrivo in quella città, era che qualcosa di sordido vi strisciava sotto.
E che c'erano uomini pronti a tutto per il fiore. Ma mi guardai bene dall'esprimere il mio pensiero.
"...beh, questo era sottinteso... da dove proponete di cominciare? A voi l'arconte ha dato una traccia da cui partire?" Dissi, senza pensare.
Poi mi resi conto che probabilmente non si aspettavano di sentirmi parlare e arrossii di colpo, ringraziando il buio.
"...perdonate, Messeri, ma anche a me l'arconte ha affiato il compito di cercare il Fiore, ben prima dell'attentato... Sono giunta qui da Camelot apposta... Ora che hanno colpito la principessa, poi, credo sia più utile che mai...".
Non dissi una parola su Lucius, il ricatto, i doni promessi. Avevo fatto fatica a fidarmi di Mamyon, quegli uomini dovevano ancora conquistarsi la mia fiducia.

Altea 16-04-2013 17.03.19

Guardai l'uomo sbigottita...Velvò di Nagas...e in che modo avrebbe spartito quella bellissima balestra con me?
Certamente mi prendeva in giro, o forse voleva venderla e spartire i soldi? Pensavo a mille ipotesi ma poi pensai era meglio seguire la gara, veramente appassionante...ma quell'uomo mi ispirava veramente poca simpatia per il suo modo di porsi...arrogante e troppo sicuro di se.
Con forza e determinazione, comunque, superò tutte le prove e dovevo ammetterlo pure con bravura, era un ottimo tiratore, quando ci fu posta la ultima domanda...sorrisi tra me e me e alzandomi esclamai.."Scommetto 5 Taddei....sulla vittoria di....sir Vidiano".
Mi voltai guardando Velvò con aria di sfida, lo avevo visto attentamente e aveva tutte le credenziali giuste per essere il vincitore ma non volevo dargli nessuna soddisfazione ... non avrebbe avuto il coraggio, dopo queste frasi, nemmeno di dedicarmi la vittoria.

elisabeth 16-04-2013 20.17.32

Vidi il taddeo volare dalla mano di Sawas a quella del barcaiolo.....e cosi' pagammo il nostro viaggio...." Orez...abbiamo pagato Caronte ?....secondo te, siamo vivi o siamo morti ?......questo e' uno strano posto...e' imponente....e sembra che la costruzione appartenga ad un mondo diverso.."....guardai con attenzione ogni cosa.....sino a quando non scesi sulla terra ferma.....ci incamminammo verso la citta' fortificata..." Sapete Sawas ?....qui c'e' un fiore da proteggere.....siamo stati fortunati ?...oppure pagheremo con la vita la ricerca di questo fiore......ma quello che mi piu' mi martella nella mente e' che ogni posto potrebbe avere un fiore....un fiore d'amore....come faremo a sapere che e' quello giusto ?...."....gia'....come potevo sapere che il fiore che avrebbe dato vita al mio desiderio e liberato Elina fosse quello di TYlesia ?

Guisgard 16-04-2013 20.51.52

La misteriosa donna fissò Cheyenne e Urez.
“Prima” disse il cavaliere “avete accennato a qualcosa... qualcosa che poteva far terminare qui il nostro viaggio.”
“Si.” Annuì la donna.
“Cosa intendevate?”
“Avete parlato della vostra ricerca...” fissandoli la donna “... e qui si trova ciò che state cercando...”
Urez fissò Cheyenne stupito.
“Intendete dire...” mormorò lui.
“Si.” Disse lei. “Qui è custodito il fiore che state cercando.”
“Possibile?”
“Si, si trova in un luogo qui vicino.” Spiegò la donna. “Ma non tutti possono vederlo.”
“Che luogo è?”
“Un castello.”
“Dove si trova?”
“Non lontano.”
“Potete condurci là?”
“Forse...” sussurrò lei.

Cheyenne 16-04-2013 21.27.34

Il Fiore...qui vicino...il mio cuore sobbalzò nell'udire queste parole ma mi rabbuiai subito dopo quando la donna proseguì svelando la presenza di alcuni ostacoli.
"Che cosa dobbiamo fare per ottenere le indicazioni mia signora?" chiesi speranzosa.
Nel frattempo i fedeli con il religioso si erano diretti a un lato della Cappella dove era stata ricavata una nicchia in cui era situata una statua della Vergine. I fedeli depisitaroni delle rose ai piedi della Madonna e iniziarono a recitare il rosario.
L'atmosfera che si respirava nella raduna , illuminata da raggi del sole che filtravano tra le fronde, era di una profonda pace interiore e fui assorbita da questa quiete.
"Mia signora vi prego aiutateci nella nostra ricerca, diteci ciò che sapete, aiutatemi a salvare il mio popolo..ve ne prego.."

Guisgard 17-04-2013 00.42.18

“Milady...” disse Lhar a Clio “... ci è stato spiegato che il Fiore potrebbe essere sbocciato ovunque. E nessuno in questa città può conoscere indizi o trecce concrete.”
“Tuttavia” intervenne Kosev “l'Arconte ci ha parlato di un certo frate di nome Nicola che forse possiede qualche notizia in merito. Ma di quel chierico non vi sono più notizie a quanto pare.”
“Direi allora di non indugiare oltre.” Fece Mamyon. “Di partire adesso stesso alla ricerca del Fiore.”
“Come procederemo?” Chiese Lhar. “In gruppo o separati per coprire un raggio d'azione più vasto?”
“Io partirò da solo.” Sentenziò Xouf. “Non voglio nessuno con me.”
“Allora” disse Mamyon “faremo così... ci divideremo... sir Lhar e sir Kosev andranno insieme, come me e lady Clio... sir Xouf, come da lui stesso detto, partirà da solo. Siete d'accordo?”
“Bene.” Annuì Lhar.
“E sia.” Fece Kosev. “E per quanto riguarda sir Guisgard?”
“Se cercare il Fiore” fissandoli Xouf “è la missione principale, uccidere quel traditore è quella secondaria. L'Arconte in persona ha promesso una forte ricompensa in cambio di quel cane di Guisgard. Vivo o morto.”
“Allora non vi è altro da dire.” Fece Lhar. “Partiremo domattina presto. Sperando che almeno uno di noi ritorni in tempo con il Fiore e salvi la principessa.”
“Con il Fiore” precisò Xouf “e con la testa di quel rinnegato di Guisgard.”
“Buona fortuna, cavalieri.” Disse Kosev.
E si separarono.
Così, Clio e Mamyon ritornarono al casale per preparare l'imminente partenza.

Guisgard 17-04-2013 01.17.05

“Forse il dramma” disse Guisgard a Talia “sarebbe proprio quello... che quella sciagura non giungesse...” le sorrise sfiorandole il viso che aveva chinato a terra “... sapete? Queste vostre parole mi hanno ricordato un vecchio mito... quello di Andromeda e Perseo... anche lei, condannata all'infelicità, disse all'eroe giunto a salvarla di andare via, poiché sfidare quella condanna era una sciagura...” la fissò “... ma fortunatamente Perseo non ebbe paura di sfidare quella catastrofe... chissà, magari aveva origini Capomazdesi l'eroe di Argo...” le fece l'occhiolino “... ops... dimentico che non devo pronunciare Capomazda in vostra presenza!” Rise di gusto. “Qui non siete a corte...” sussurrò “... voglio vedervi serena adesso... senza pensieri e preoccupazioni...” si voltò verso Abecedarius “... allora, questa storia? Su, dobbiamo far sorridere questa bella dama!”
“Subito, miei signori!” Esclamò il libro meccanico.
E cominciò...

La campagna si presentava rigogliosa e verdeggiante e copriva tutto ciò che l'occhio dell'uomo poteva vedere in quello scenario, animato ed impreziosito dalle screziate e dolci colline dai tratti quasi fiabeschi.
Una sagoma, solitaria e silenziosa, avanzava verso l'ingresso del piccolo borgo addormentato.
Era un quieto e laborioso centro urbano, con le case rosse e le stradine che, percorrendo in lungo e in largo l'abito, salivano e scendevano, racchiuse da portici fioriti, archi ricoperti da verdeggianti rampicanti e loggette che si aprivano dove le case sembravano restringersi fino quasi a toccarsi.
Un bambino correva libero, con la sua spada di legno, fra quei saliscendi, i dossi e le piccole nicchie che nei muri racchiudevano le immagini della Vergine Assunta col Bambino.
Come un novello cavaliere da poco armato, saltellava e rincorreva nemici immaginari, che a tratti chiamava per nome, fino a raggiungere, con un balzo, la statua del superbo felino che dominava la piazzetta e il centro di quella contrada.
E proprio dal dorso della pantera, il bambino si accorse di quella misteriosa sagoma che si avvicinava.
“Papà...” disse ad un uomo che, poco più avanti, sistemava la merce davanti alla sua bottega “... guarda, arriva qualcuno!”
“Beh...” fece l'uomo alzando lo sguardo verso quella figura ormai prossima “... lascia che venga figliolo...”
E fu in quel momento che gli occhi di quella figura, chiari e luminosi, incontrarono quelli vispi del bambino.
E nel vederli, il piccolo restò meravigliato.
In groppa al suo cavallo grigio, con una lunga e snella spada che pendeva dal ricco fodero, il mantello lungo e nero, la tunica verde e dorata, quella figura raggiunse così la bottega.
“Vi secca” fece il nuovo arrivato “se passo da qui?”
“No, affatto...” fissandolo il padre del bambino “... fate pure...”
L'uomo a cavallo si fermò allora davanti alla fontana su cui si trovava la statua della pantera e toltosi il mantello si lavò il viso, mentre il bambino non riusciva a staccare gli occhi da quell'uomo.
Ad un tratto il piccolo, euforico per la presenza di quel cavaliere, brandì la sua spada di legno, colpendo poi la muratura di un portico.
A quel rumore, il cavaliere si voltò di scatto, portando subito la mano sull'elsa della sua spada.
Il bambino, davanti a quei fulminei riflessi, restò di stucco ed in silenzio.
“Marcus...” affacciandosi una ragazza dalla finestra della bottega “... non si agitano le spade davanti alla gente.”
Era una ragazza dalla pelle chiara e gli occhi scuri.
I capelli, di un biondo accennato, lunghi scendevano come pendenti sulle belle spalle, divenendo mossi e irregolari, tanto da essere tenuti insieme all'indietro da una spilla adagiata fra essi.
E nel vederla, il misterioso cavaliere restò per un momento a fissarla, almeno fino a quando ella, dopo aver ricambiato per un istante quello sguardo, rientrò in casa.
“State all'erta voi!” Esclamò il bottegaio dopo quel rapido gesto del nuovo arrivato.
“Sai che mi hai spaventato, ragazzo?” Disse il cavaliere fissando il piccolo.
“Volevo solo farvi vedere la mia spada...” mostrando la spada di legno al cavaliere “... voi... voi tirate bene di spada?”
Il nuovo arrivato sorrise.
“Secondo me si.” Fece il piccolo.
“Non c'è male.” Asciugandosi il viso il cavaliere. “Ho visto che mi fissava prima, mentre arrivavo.”
“Si...” mormorò il piccolo “... ecco, io...”
“Hai fatto bene...” sorridendo il cavaliere “... è bene guardare ciò che accade intorno a noi. Si evitano molti malanni.”
A quelle parole anche il bambino sorrise.
Ad un tratto si udirono dei cavalli.
Poco dopo apparvero vari cavalieri.
“I vostri compari” fece il padre del bambino “stanno arrivando.”
“Compari?” Ripetè il cavaliere. “Io non...”
“Si, i vostri compagni dell'Aquila.” Annuendo il bottegaio.
“Non so di cosa stiate parlando.” Fissandolo il cavaliere.
“Non dimenticate il vostro mantello che avete lasciato sulla fontana” impugnando un bastone il bottegaio “ora che andrete via.”
“Quando metterete via quel bastone andrò via.” Sentenziò il cavaliere.
“Che differenza fa?”
“Così non sarà un'imposizione.”
Il bottegaio abbassò il bastone e il cavaliere, ripreso il suo cavallo, andò via.
Poco dopo arrivarono quegli altri cavalieri.
“Salute a te Pars...” ridendo uno dei cavalieri “... hai visto forse dei ladri?” Indicando il bastone che aveva con sé, suscitando le risa dei suoi compagni.
“Cosa volete, Jean?” Fissandolo il bottegaio.
“Mio fratello” rispose Jean “voleva sapere come mai voi altri di questa contrada avete fatto protesta al Consiglio circa le nostre giostre?”
“Non sono giostre le vostre!” Esclamò Pars. “Sono veri e propri atti vandalici! Venite qui e terrorizzate le nostre donne, malmenando tutti quelli che vedete per la strada.”
“Forse non sono un granchè gli uomini di questa contrada” replicò Jean “se non sanno difendersi dai nostri.”
“Siete dei briganti!” Accusò Pars.
“Papà, cosa succede?” Uscendo dalla bottega la ragazza che poco prima si era affacciata alla finestra.
“Rientra in casa, Melicha...” mormorò Pars.
Ma proprio in quel momento gli occhi di Jean e dei suoi gaglioffi fissarono la stradina alle spalle di Pars e dei suoi due figli.
“Tu chi sei, straniero?” Chiese Jean al cavaliere che immobile li guardava.
“Un amico di Pars.” Rispose questi.
A quelle parole, Parsi si voltò dietro di lui e vide il cavaliere che aveva cacciato malamente poco prima.
Per un lungo istante gli occhi di quel cavaliere e di Jean si ritrovarono gli uni negli altri.
“Ciò che dovevamo riferirti” tornando Jean a parlare con Pars “è stato detto. Poi regolati tu.” E andarono via.
E vedendoli partire, anche il misterioso cavaliere fece per andarsene.
“Papà...” mormorò Melicha “... tra poco andremo a tavola e forse...”
“Aspettate!” Lo chiamò Pars, dopo aver annuito a sua figlia. “Aspettate... io... ecco... pensavo che anche voi... mi spiace... non volevo scacciarvi poco fa... e poi quel bastone non è un'arma, ma solo un oggetto con cui avvolgo il tendone davanti alla bottega...”
“Non è un'arma?” Fece il cavaliere.
“Assolutamente!” Rispose Pars. “Vi sembro un uomo che va in giro a brandire armi? Mi chiamo Pars...” dandogli la mano “... quella è mia figlia Melicha e quello mio figlio Marcus... venite, mia moglie ha preparato un ottimo pranzo...”
“Io mi chiamo Ardena...” sorridendo il cavaliere, per poi seguire Pars nella sua bottega.
E nel vedere quel cavaliere entrare a casa sua, gli occhi di Marcus si illuminarono....
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"Allora, miei signori..." chiese Abecedarius, fermando la sua narrazione "... è di vostro gusto questa storia?"

Guisgard 17-04-2013 01.27.05

A quelle parole di Altea, Velvò la fissò tra gli spettatori.
E scosse il capo.
Poi con fare di sfida ricaricò la balestra e si preparò per la gara.
I due contendenti furono fatti preparare e la terza parte cominciò.
Furono lanciati in aria tre bottoni di vetro in successione per ciascuno dei due.
Vidiano ne colpì uno soltanto.
Velvò colpì il primo, ma non il secondo.
Fu lanciato il terzo bottone e Velvò sparò un altro colpo.
Il bottone cadde a terra, senza pero presentare fori.
“Siamo pari.” Disse Vidiano.
“Controllate meglio.” Fece Velvò.
“E' vero!” Esclamò uno degli arbitri. “Il bottone presenta una scheggiatura sul bordo... è stato colpito! Il vincitore è messer Velvò di Nagas!”
Ci fu il boato degli spettatori.


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