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In un modo o nell'altro, riuscimmo a metterli in fuga.
Ero furiosa e arrabbiata. "E' stata una pessima idea avvisarli..." mormorai "Grazie, amico mio..." alzando gli occhi su Ammone. Mi chinai nuovamente su Icarius, sfiorandogli dolcemente la guancia. "Mi dispiace..." sussurrai, mentre una lacrima ribelle mi rigò la guancia. A quel punto sentii la voce di Giovanni. "Non sarete mai più in pace temo..." rivolta al maniscalco "Questo posto non è più sicuro..." alzando gli occhi tristi su Ammone "Dobbiamo pensare ad una soluzione per portarlo in salvo, ha il diritto di sapere che cosa sta succedendo.." scossi la testa. "E' tutta colpa mia.." sussurrai, osservando di nuovo il viso del pastore. "Giovanni, io non mi muoverò di qui... se volete aizzarmi il cane contro fate pure, ma io non lo lascio.." rinfoderando la spada "Non lo lascio..." dolcemente "Non sa nemmeno difendersi.. devo proteggerlo.. Non so quanto sappiate di questa storia, ma vi assicuro che quegli uomini non si fermeranno davanti a niente.." scossi la testa "Almeno adesso sappiamo quali erano le loro vere intenzioni.. Dobbiamo agire in fretta...". Lo osservai ancora, per poi chinarmi a posargli un lieve bacio sulla guancia, mentre un'altra lacrima mi rigava il viso. Sperai davvero di avere l'occasione di spiegargli ogni cosa, in modo che potesse capire, e magari perdonarmi, anche se magari mi avrebbe presa per pazza. |
Giovanni ascoltava le parole di Clio, tenendo a stento fermo il suo cane.
“Perchè...” disse poi il cieco “... perchè dovrei fidarmi di voi? Neanche vi conosco... chi siete davvero? E chi erano quegli uomini? Cosa volevano da Icarius?” Ma proprio in quel momento arrivò di corsa Afel. “Chi è?” Urlò Giovanni, mentre il suo cane era sempre più nervoso. “Sono io...” ansimando per la corsa Afel “... è... è incredibile...” “Di cosa diavolo parli?” Domandò Giovanni. “Un uomo...” tossendo Afel “... un uomo giunto dal curato... credo sia un becchino... è fuggito da Capomazda... farfuglia cose assurde... dice che la tomba è vuota e che hanno ucciso i due becchini che lavoravano con lui... e teme di fare la loro stessa fine... ora è nella casa del curato...” “Tutti i pazzi sembra che abbiano scelto questo giorno per radunarsi qui...” mormorò il cieco. |
La notte sognai di trovarmi in una stradina di campagna. Ad un certo punto incontrai tre done, una bionda, una mora e una rossa, le quali mi chiedevano chi, tra gli uomini da loro amati, avrebbe trovato il Fiore Azzurro.
Mi svegliai un po' interdetta, ma mi dissi che probabilmente mi ero fatta prendere troppo dalla suggestione del libro. Mi alzai e notai che gli altri si erano svegliati poco prima. |
Giovanni aveva ragione, perché avrebbe dovuto fidarsi di noi?
E l'unico modo che avevo per dargli fiducia era dire la verità, per quanto assurda e folle potesse sembrare. "Quegli uomini fanno parte del Patto delle Civette, un'organizzazione che vuole riportare i Taddei sul trono di Capomaza, e noi abbiamo creduto alle loro intenzioni, purtroppo.." sospirai "Volevano prendere Icarius e spacciarlo per Lord Guisgard redivivo.." tornando a guardare il bel viso del pastore "Ma il modo in cui si sono comportati con lui ci ha spinto a ribellarci... nessun seguace dei Taddei colpirebbe un pastore disarmato in quel modo.. né lo avrebbe mai chiamato miserabile.." scuotendo la testa "Vogliono solo prendere il potere, ma siamo dovuti arrivare fino a questo punto per comprenderlo...". Icarius era ancora senza conoscenza, e io ero seduta accanto a lui, lo tenevo tra le braccia, in modo che il suo viso non si appoggiasse alla terra, ma a me, e gli passavo dolcemente la mano tra i capelli, e sul viso. "Perché dovreste fidarvi di noi? Già.. Forse perché noi crediamo che ci sia molto di più, lo so che tutti mi prenderanno per pazza ma ci sono troppe cose che non tornano... Ieri Icarius mi ha detto che la brughiera sarebbe un posto perfetto per nascondere un tesoro.. beh, io credo che il tesoro nascosto sia lui stesso.. Voi..." esitai "E vi prego di perdonarmi per quanto sto per dirvi ma.. voi non potete vederlo... e credo che sia per questo che è stato affidato a voi.." sospirai "Non so da chi... Se poteste vederlo, vi accorgereste che non somiglia semplicemente a Guisgard.. ma.. è identico, e gli occhi dei Taddei sono inconfondibili.. certo, è come se avesse perso la memoria sul suo passato senza accorgersene... e so che può sembrare assurdo.. Guisgard è morto..." tornando a guardare Icarius. Citazione:
Vuota? Una tomba vuota? Di che tomba parlava? Ma in cuor mio sapevo che c'era una sola tomba per cui valesse la pena uccidere dei becchini, e che qualcuno si sarebbe sognato di profanare. La sua... "Vuota?" esclamai, incredula, ma non più di tanto "Di che tomba parlate? La tomba dell'Arciduca?" alzai gli occhi su Ammone. "È vuota.." sussurrai, come stessi parlando con Icarius "È vuota...". Il cuore iniziò ad accelerare, certo quello non dimostrava niente, potevano aver trafugato la salma, ma le cose continuavano a non tornarmi. "È vuota..." sussurrai nuovamente, chinandomi su Icarius per posargli un altro bacio leggero sulla guancia. "Questo non cambia le cose, anzi... vorranno andare avanti col loro piano, dobbiamo portarlo al sicuro... e se.." alzando gli occhi su Ammone "E se lo portassimo all'Isolotto del Duca? Lì gli sono stati sempre fedeli, quanto nessuno ancora lo era, se non si sono scandalizzati dalla nave volante, non lo faranno per un fantasma... Ah, come vorrei vedere le vele della Santa Caterina spuntare da dietro le nuvole, e che ci portasse in salvo come ha fatto in passato...". Sospirai "Dovete fidarvi di noi, messer Giovanni, lo so che sembra assurdo e folle, ma a c'è un limite alle coincidenze... Il suo nome, Icarius, era quello che portava da ragazzo, quando lo conobbi io.. anzi, era Icarus, prima che gli venisse rivelato il suo vero nome, Guisgard.. l'ocarina, conosco la sua melodia, l'ho ascoltata decine di volte.. so che sembra assurdo, lo so.. ma ... dobbiamo proteggerlo da quella gente ma non solo... anche da Gvineth e da Cimmero... Se lui è vivo, loro non sono niente... vi prego.. abbiamo sbagliato a valutare quegli uomini, e non avrebbero mai dovuto sapere.... ma ora ha bisogno di noi.. ". |
Aspettavo ma riflettevo turbata...quei soldati e con loro il Priore Tommaso..non ero tanto preoccupata per lui ma la cosa mi faceva pensare. Mi aveva sempre ribattuto su tutto, sul fatto fossi convinta Guisgard non era morto..diceva io ero irrazionale e fantasiosa e lui razionalista. Certo i suoi non erano proprio i modi di un uomo di Chiesa ma era particolare, ma ero stupita ancora del fatto volesse addirittura pagare i due becchini per vedere la tomba di Guisgard, mentre io e Bensuon eravamo entrati tranquillamente e quella tomba apparentemente era come tutte le altre..eppure la cosa mi turbava, e se avesse scoperto qualcosa nelle sue ricerche..e tra l' altro se ne era andato via quando io gli dissi sarei tornata subito.
Mi voltai verso Bensuon che guardava la villa dal finestrino della carrozza.."Bensuon, prima non ho voluto dirtelo, quando siamo usciti da Corte..ecco..ho visto i soldati e con loro vi era il Priore Tommaso..si, proprio quello che stava indagando con me sulla morte di Guisgard..a mio avviso deve aver scoperto qualcosa ma io non potevo rischiare di non trovare più qui lady Cassaluia" poi ebbi un guizzo e guardai verso la strada che riportava nella capitale.."Ho una idea...poco lontano da qui vi abita l' avvocato e notaio della mia famiglia..eh si, quello che mi ha sancito sposa di Guisgard alla nascita..e io non ti ho chiamato per nulla, ma per scoprire con me cosa è successo all' Arciduca e se ho ragione che sia vivo...è Milord Pierre, ha subito le notizie da Capomazda e Corte, digli che ti ho mandato io e informati così mentre io sarò qui tu ti anticiperai..ma aspetta che io entri in casa...non penso di rischiare la vita, forse la rischio più col Priore perchè disse a lord Gvineth, uno dei due signorotti, era il mio confessore spirituale e dillo al mio avvocato..se è successo qualcosa spero quel milord non si ricordi lo portai io a Corte" e dissi al cocchiere di portarlo a casa dell' avvocato in questione che non era molto lontana. Poi udii aprire la porta e si presentò la anziana servitrice...allegra come al solito e di molte parole notavo ironicamente. "I miei omaggi, trovo lady Cassaluia? Potete riferirle la duchessa Altea è tornata per avere delle informazioni importanti?" e udii suonare di nuovo il pianoforte, segno era a casa...chissà chi suonava quel pianoforte in quella stanza di dipinti raffiguranti l' Amore e la Passione, e aspettai pazientemente. |
Erano ordini precisi senza poter dire assolutamente nulla......ma prima di montare a cavallo..." Perdonatemi Priore.....non volevo andasse così...ma a quanto pare sono anni che dove esiste la mia persona le cose si capovolgono....".....ero sinceramente dispiaciuta per lui......anche se non c'era alcun motivo per cui dovesse mantenere dei segreti con me la firma non era del Vescovo....in qualsiasi modo si vedesse la cosa ...sembrava un tranello da parte sua...fui scortata dal soldato che non mi toglieva gli occhi di dosso...figurarsi.....subire le ire di De Gur non era piacevole............Intanto.....mi appariva nella mente quella tomba vuota.....Guisgard .... poteva non essere morto, ma perchè......per sottrarlo alla leggenda ?...e a quale scopo....il Ducato sarebbe andato in mano a uno dei due Lord che si contendevano la poltrona ...in realtà non vi era uno scopo reale, se non far vivere l'ultimo dei Taddei celandolo alla Gioia........Intanto eravamo arrivati al Castello.......fui aiutata a scendere da cavallo e scortata nella mia camera.......mi aspettavo che qualcuno chiudesse a chiave...ma non fu cosi'...la guardia si diede cambio con un'altra ....potevano mettermi giu' nelle galere, era uguale così stavano tutti tranquilli............Mi tolsi il mantello.......la camera era già illuminata dalle candele...mi avvicinai alla finestra...e guardai fuori..la stanza era in alto rispetto alle mura e potevo guardare la campagna.........Mi spiace Guisgard...si e' alzato un polverone,ti eri guadagnato lo libertà....e invece rischi di ritrovarti in catene...dorate...ma che importanza ha..sempre catene sono........Scappa se puoi scappa lontano.......io Scapperei oltre queste mura........tornerei a casa.......e mi venne in mente quando trovammo De Gur......sulla spiaggia....un impeto di rabbia......mi attanaglio' lo stomaco...avrei dovuto lasciarlo affogare......Gedeone....Gedeone...un battito d'ali....per te che hai il mio cuore nel tuo....vieni e portami via.......Mi staccai dalla finestra.........e riflettendoci...o De Gur mi aveva seguita..o qualcuno aveva fatto la spia......andai verso la porta......e rivolta alla guardia " visto che sono agli arresti..potreste dire alla mia dama di compagnia che vorrei parlarle ?..."......ritornando in camera...sperai che Tilde non fosse compromessa....ma tutto era possibile...........stavo sistemando la legna nel camino...quando sentii la porta aprirsi..chi poteva essere...Tilde avrebbe bussato.....forse De Gur ?....
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“Avete ragione...” disse Giovanni a Clio “... perchè dovrei fidarmi di voi? Siete arrivati con quegli uomini e per quanto ne so potrebbe essere tutto un piano il vostro... ed ora parlate di complotti e piani di fuga... prendete le vostre cose e lasciate questa casa... voi ed i vostri vaneggiamenti...” con tono deciso il cieco.
Afel aveva ascoltato ogni parola quasi incredulo. |
“Milady è occupata in questo momento...” disse la servitrice ad Altea “... è cosa urgente? Perchè solo in tal caso disturberei milady per annunciarvi a lei.”
Intanto Bensuon era andato dal notaio come chiesto da Altea. |
La porta della stanza di Elisabeth si aprì senza che nessuno avesse prima bussato.
Era stato il soldato ad aprirla, con modi spicci e discutibili. Con lui vi era Tilde. “Ecco la donna, milady.” Disse ad Elisabeth, per poi spingere nella camera Tilde, uscire e chiudere la porta. “Cosa è accaduto, milady?” Chiese preoccupata Tilde appena rimasta sola con la sua padrona. |
Quel sogno.
Forse davvero era stato una suggestione causata da quel libro. Gwen si alzò e trovò gli altri intenti a preparare la colazione. Latte caldo e qualche focaccia comprata da un fornaio poco lontano. “Venite, attendevamo solo voi per la colazione.” Disse Ozzillon. Si sedettero attorno ad un tavolino e cominciarono a mangiare. “Ebbene?” Fissandoli Ozzillon. “Avete cominciato a leggere la novella? Impressioni? Vi ha colpito in qualche modo?” |
"Mi spiace disturbarla" dissi spiaciuta "ma sono venuta di gran fretta dalla Corte solo per lei..ditele le ruberò solo pochi minuti, se vuole può parlare con me pure qui in entrata in piedi..ho bisogno di informazioni su una cosa scoperta ieri sera..non la tratterò troppo tempo..." e rimasi perplessa..chissà cosa stesse facendo di importante...da non farmi nemmeno vedere..se vi erano ospiti mi avrebbe presentata..o ospiti potessi vedere.
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La cosa mi lascio' senza parole.......e quando vidi spingere Tilde in camera la collera.....offusco' la mia mente....solo un attimo....respirai a fondo....Silenzio Elisabeth...il Tempio ti ha regalato il Silenzio...pensa e medita su ogni azione ......l'impulsività e' cattiva consigliera.......andai incontro a Tilde....con uno splendido sorriso..." Eccoti qui finalmente.....non preoccuparti......sai...giocando con le miei erbe...ho finito per far arrabbiare qualcuno e De Gur ha deciso....visto che momentaneamente non e' qui...di farmi stare tranquilla......ma avevo bisogno di parlare con qualcuno, mi sembra di impazzire....Tilde...devo farti una domanda...e devi riflettere bene prima di rispondermi......hai sentito qualcosa nei miei riguardi...o visto qualcuno che mi ha seguita nei miei spostamenti ultimamente.........e' importante che tu mi dica qualcosa......."......le accarezzai la mano per tranquillizzarla.....ma incominciavo a temere per me stessa......forse...non dovevo attendere il rientro di De Gur.....
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La serva annuì ad Altea e le fece cenno di aspettare.
Uscì e tornò dopo pochi istanti. “Seguitemi, prego...” disse alla dama de Bastian. La condusse così in un salottino, dove un artista stava ritraendo una scena di nudo per un ritratto. E la modella, stesa su uno sfarzoso divano e completamente nuda, fatta eccezione per alcuni tulipani neri adagiati sul suo bel corpo, era Cassaluia. “Amica mia...” sorridendo ad Altea “... venite pure avanti... è un piacere rivedervi... perdonate, ma non posso muovermi, come vedete... messer Samoral è un pittore molto severo...” ridendo. http://2.bp.blogspot.com/-DY1fYUJvf3..._122_338lo.jpg |
Tilde restò a fissare Elisabeth, visibilmente preoccupata.
Quella situazione aveva messo in apprensione anche la dama di compagnia. “In effetti...” disse “... ora che mi ci fate pensare... non so, magari sono solo sciocchezze... ma quella servetta giunta qui un paio di mesi fa... quella che fu consigliata da lord Scolari a vostro marito... ecco, come dire... a me non è mai piaciuta...” |
"Prigioniero 6913”
Lo sguardo mi cadde casualmente sul mucchio di scartoffie posate sul tavolo e, in un attimo, ricordai l'incisione sulla parete. "E' lui!" pensai, mentre il cuore perdeva un colpo. Dovevo assolutamente leggere cosa vi era scritto in quel documento, ma non sapevo per quanto altro ancora sarei rimasta da sola nella stanza, prima dell'arrivo di Pirros. Mi avvicinai ancora di più, per vedere meglio. Il foglio sembrava essere l'elenco dei detenuti nel carcere. Il primo della lista, era appunto il prigioniero 6913. Il rumore di passi in lontananza mi fece sobbalzare. Riuscii a leggere di sfuggita solo poche parole "Anno Domini... Prigioniero 6913... Taddei... isolamento assoluto", prima di allontanarmi frettolosamente dal tavolo. |
La domestica mi osservò..mi guardai...forse non le stavo molto simpatica, comunque disse di seguirmi ed entrammo in un salottino...e lady Cassaluia era adagiata nuda con dei tulipani per farsi ritrarre, allegra come sempre.
Mi scappò quasi una risata pure a me.."Oh, non preoccupatevi, pure io a Suession ...fui ritratta nuda ma non avevo gente a guardarmi, voi siete così disinibita ed è un pregio...scusate l' interruzione milady Cassaluia, ma ho un tarlo mi tormenta". Mi sedetti in una poltroncina rossa ed ero leggermente imbarazzata, comunque, ma vi era di peggio.."Stanotte sono arrivata in un cimitero longobardo..non chiedetevi come..chi mi conosce sa sono capace pure di questo..e vi era un anziano, stava lavorando a delle lastre per una lapide e rappresentavano immagini di amanti immortali..e ha detto quella lapide era destinata per chi avesse trovato il Fiore Azzurro e ne ignoro il motivo, anche per il luogo poco romantico...ha detto poi a commissionare quella lapide fu una donna e sembrava nobile, aveva delle ancelle col velo e pure lei indossava il velo e...un ciondolo con una civetta che teneva una rosa...ho pensato a voi milady..forse ho sbagliato, ma ho voluto sincerarmene..è un caso forse vi siano due ciondoli con due civette ma che tengono oggetti diversi" e la guardai mentre risplendeva di una bellezza particolare. |
Quelle parole lette da Tessa.
Erano giuste, o forse la fretta e la paura di essere scoperta l'avevano ingannata. Ma a risposta di ciò, quei rumori uditi dall'altra parte della porta, seguiti da alcune voci, giunsero opportuni. “Vi avevo detto di evitare di parlare con lui.” Disse Pirros. “Signore, abbiamo solo giocato ai dadi...” rispose il carceriere. “Idioti.” Lo zittì Pirros. “Giocate con un pazzo?” “Beh, mai visto uno così accomodante e signorile dopo aver perso...” il carceriere “... ne abbiamo parlato fra noi carcerieri... quello deve essere un nobile... lo si capisce subito...” “Imbecille.” Con disprezzo Pirros. “Non sappiamo nulla di lui. “Potrebbe essere un ladro, un assassino, o magari un traditore. L'unica cosa certa è che è un folle. Isolamento, chiaro?” “Si...” annuì il carceriere. Pirros allora lo mandò via ed entrò nella stanza, dove trovò Tessa ad attendero. “Ah, finalmente una bella visione, dopo il lamento dei condannati e le loro pene...” guardando Tessa “... vi attendevo... sapevo che ci saremmo rivisti...” guardò poi le scartoffie sul tavolo “... perdonate il disordine...” aggiustandole “... ma tra poco i documenti ufficiali andranno aggiornati... vedete la scritta Taddei accanto ad ogni nome di condannato? Ebbene, tra non molto sarà sostituita col nome del nuovo padrone di Capomazda.” Ridendo. |
Alzai il mento, lo sguardo fiero e per niente intimorito.
Era arrivato il momento di giocare e io lo avrei fatto fino all'ultimo. "Date per scontato che io abbia letto, Messere! O i vostri detenuti sono così importanti da destare in voi il sospetto nei confronti di tutti quelli che entrano qui, oppure..." proseguii " oppure siete vittima del vecchio pregiudizio che vuole che la curiosità sia femmina..." |
Ascoltai attentamente Tilde.....Lord scolari..lo avevamo avuto a cena l'anno prima qualche volta ....... ricordavo la ragazza ...minuta...molto graziosa...come si chiamava......Lia...." Si ricordo...parli di Lia.....mi sembro' strana la venuta di questa ragazza...in realtà non avevamo bisogno ma mio marito mi disse che Lord Scolari gli aveva chiesto un favore particolare.......era una ragazza semplice e questo era l'unico posto dove poteva vivere serenamente.........".....A questo punto le cose prendevano un'altra piega......a Castello non avevo problemi con nessuno......e siccome da quando era morto Guisgard , De Gur....era poco presente.....voleva avere un'informatrice che con me non avesse alcuna relazione...." Mia cara Tilde........ora dobbiamo scoprire se e' lei la fonte dei miei guai...e quindi ..mio marito dovrà avere un'informazione non vera....." feci cenno alla ragazza di non rispondere....e ad alta voce dissi..." Bene Tilde...prendi questa lettera e portala all'Abate Elia...digli di venire..perchè sono indisposta e non posso uscire da casa.....ho affari urgenti di cui parlargli...."...quindi strizzai l'occhio in segno di intesa a Tilde e avvicinandomi al suo orecchio dissi...." Non muoverti dal castello......vedrai che qualcuno verrà a farti domande...."....
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Pirros restò sorpreso dalle parole di Tessa.
Non era abituato a donne così argute e dirette, ma solo belle. E a Tessa non mancava né bellezza, né tanto meno arguzia. “Vedete...” sedendosi su una poltrona “... in verità sono documenti segreti... perlopiù noiosi ed illeggibili, ma comunque importanti... e sono sotto la mia responsabilità...” sorrise “... ma per voi farei di tutto... avanti, cosa vi incuriosisce di questo luogo? Chiedete pure... sarò come Cicerone... avanti, domandate pure...” |
Sospirai.
"Non vi sto chiedendo il permesso... Non lo lascerò incustdito... Non ora che è in pericolo..." Scuotendo la testa "Torneranno, e dovremo essere pronti...". Come potevo cercare la fiducia di quell'uomo? Come potevo fargli capire che non gli avrei mai fatto del male, che volevo solo proteggerlo? Chinai tristemente il capo. |
Cassaluia restò a farsi ritrarre dal pittore, ma quando Altea nominò il Fiore Azzurro ebbe un fremito.
“No, non sono stata io...” disse dopo un istante di silenzio “... io non porto veli, poiché mi piace farmi guardare...” “Milady...” fissandola il pittore. “Scusatemi, messere...” sorridendo lei “... ma preferisco dedicare la mia attenzione a lady Altea... continueremo stanotte...” “Si, milady.” Annuì il pittore, per poi uscire. Cassaluia allora si alzò, lasciando cadere a terra i tulipani. Prese una vestaglia e si coprì. “E ditemi...” ad Altea “... è lontano da qui quel Cimitero Longobardo?” |
Tilde annuì ad Elisabeth e poi uscì.
Intanto la sera era scesa sul castello e sulla brughiera. Ad un tratto la porta si aprì e sulla soglia apparve De Gur. “Vieni...” disse ad Elisabeth “... dobbiamo parlare...” e la portò fuori, in un grande salone. Riempì due bicchieri di vino, per darne uno poi a sua moglie. “Ed ora raccontami tutto...” fissandola “... dall'inizio... e niente bugie...” |
Clio chinò il capo e Giovanni continuò a tenere fermo il cane che abbaiava senza sosta.
“Forse dovremo parlare con quel becchino...” disse Ammone alla ragazza “... magari capiremo di più sulla storia della tomba... cosa ne pensi, Clio?” Guardò poi Afel. “Tu puoi portarci dal becchino?” “Si, certo...” annuì Afel “... è dal curato del posto.” L'omone si voltò verso Giovanni. “Clio ha ragione comunque...” mormorò “... non lo lasceremo da solo... è meglio che lo sappiate.” |
Notai uno strano bagliore nello sguardo di Cassaluia, la sua tranquillità fu come turbata, infatti congedò il pittore e volle informazioni su quel posto.
La guardai..pensava di andare laggiù sola forse? E quindi..chi era quella donna misteriosa, nobile con delle ancelle..me la immaginavo quasi una Dea detentrice di qualche mistero da svelare e al suo seguito le sue seguaci. "Il Cimitero Longobardo..beh non troppo lontano ma nemmeno tanto vicino, si trova nella brughiera, quasi vicino a Corte, l' ho scoperto per caso e comunque ricordo la posizione visto si trova non lontano della abitazione di un pastore che conosco...e forse se volete venire dovrete rimandare il vostro ritratto pure stanotte...io ho passato una intera nottata laggiù e poi dobbiamo mettere pure la strada, io sono con la mia carrozza e vi è pure un amico con me, pure lui era con me a quella scoperta...decidete voi milady, io sono disponibile a portarvi perchè questo fatto interessa pure me, e sembra pure voi..ve lo leggo negli occhi...oppure potete venire e seguirci con la vostra carrozza...e magari mi direte qualcosa di questa donna se la conoscete..o mi tornerete il ciondolo, parlandomi dell' elisir e la mappa" e sorrisi...ovvio io davo una cosa a lei..e lei a me..a meno che non mi avrebbe aiutata a scoprire qualcosa di più importante riguardo il Fiore Azzurro. "Vi aspetto in giardino, mentre decidete e vi preparate se volete venire..non vorrei non trovassimo più quell' anziano artista..e poi devo aspettare ritorni quel mio amico, Bensuon...è veramente affascinante, penso vi piacerà" e sorrisi al pensiero di Bensuon vedendo una donna di una bellezza particolare.."deve darmi delle notizie dal mio avvocato....vi aspetto tra i fiori, ammirerò le vostre belle rose..sono i miei fiori preferiti." Uscii dalla stanza e dissi alla servitrice di portarmi in giardino, camminavo aspettando Cassaluia...se voleva venire..ma non l' avrei fatta andare da sola, non avrei svelato nulla..ma mi sembrava una donna sincera ma avevo imparato a non dare nulla per scontato. Aspettavo l' arrivo di Bensuon pure e mi soffermai a guardare le rose, ne vidi una di un colore rosso particolare, era a terra ma era ancora splendida e la misi tra i capelli raccolti. |
La sera sembrava aver ingoiato ogni cosa....non c'era la pallida luna...e le stelle sembravano essere fuggite da quel luogo.....ma il tempo passava.....Tilde era gia' andata via da un po' quando De Gur entro' nella nostra camera.....Mi tese la mano e mi prose di uscire...per condurmi in fuori....mi porto' in un salone enorme...troppo grande per due persone..........ma lo seguii pazientemente......" Potevamo rimanere in camera........"......vidi un lieve sorriso sulle sue labbra......mi offri' un calice di vino......mi fece accomodare su una poltrona...e mi chiese di essere sincera......io sincera.....forse ultimamente...ma lui da quanto tempo non lo era....chiusi gli occhi...e poi riaprendoli....presi a parlare "...Io saro' sincera sino alla fine...ma dovrai esserlo anche tu........Qualche giorno fa...di ritorno con Lord Gvineth arrivai al Castello che era quasi mattina...venne un novizio mi cercava per conto dell'Abate...c'era un uomo che secondo lui preso da pazzia diceva cose strane.....così andai al convento.....quell'uomo non era pazzo...c'era lucidità era terrorizzato....ava visto il giovane Arciduca...gia' aveva visto Guisgard vivo e vegeto.........gli ho somministrato del sonnifero..una dose abbastanza forte......si sarebbe svegliato a metà mattinata......pregai l'Abate di non farlo andare via se prima non l'avessi rivisto.......sulla strada del ritorno ho incontrato il Priore....mi chiese indicazioni per il convento...ma ormai eravamo vicini al Castello...e gli offri' ospitalità.......lo hai conosciuto ...a tavola se ti ricordi...e poi.....siamo andati insieme dall' Abate...ed abbiamo scoperto che dei parenti avevano portato via il pazzo...ma era pura follia...mi sono arrabbiata moltissimo.....poi...ho parlato con il Priore e in accordo con lui abbiamo pensato di controllare che il corpo fosse quello di Guisgard.....e di porre fine a queste maldicenze......L'Abate ha preparato la lettera e doveva essere firmata dal Vescovo......chiesi io di andare da solo dal Vescovo al Priore...se ci fossi andata anche io si sarebbe insospettito...si insomma...sai come vanno queste cose...sono una donna....certe pratiche non sono viste di buon occhio.......Non ci ho fatto caso subito...ma il Priore...volle andare via subito...io tornai a casa....ma ...lui e' ritornato dopo poco tempo......ero troppo presa dalla cosa..non ho badato ai tempi...e poi credo che tu il resto lo sappia.....e credo di sapere anche dalla voce di quale persona...sincerità per sincerità...dovresti dirmi il suo nome.....".........Non avevo lasciato nulla....avevo detto tutto...certo le sensazioni...quello che avevo pensato...quello lo avrei detto al Priore.....De Gur mi sembrava lontano dalle sensazioni o dalle fonti energetiche.......ma in quel momento anche la figura del Priore per me assumeva un aspetto oscuro....e se non fosse stato chi diceva di essere ?...ma non era così l' Abate lo conosceva.........." Senti...io non so come sono finita in tutta questa storia......mi spiace....ma sono convinta che Guisgard non sia morto......io non ci credo....."........presi il calice e sorseggiai il vino.....era dolce........" Cosa e' successo al Priore......"....
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La colazione, latte caldo e focacce, era gia` pronta e gli altri aspettavano me per mangiare.
Ozzillon ci chiese cosa ne pensavamo della novella. "A me e` piaciuta molto" dissi "Adoro le storie piene di avventure e ricerche di rari tesori". Non volevo raccontare a nessuno del sogno. Nemmeno a Rida. Almeno per ora. Avevo bisogno di fare chiarezza in me stessa e in questa faccenda. |
Annuii ad Ammone.
Quella situazione era surreale, ed era come se mi avesse sfinito. Era mia la colpa di tutto quel disastro, dovevo tornare da lui senza dire niente a nessuno. "Andate voi.." Guardando Ammone e Afel "Speriamo si riesca a comprendere meglio questa situazione..." Sospirai "Io però resto con lui, voglio che mi trovi al suo risveglio..." Guardando il bel viso del pastore con un'infinita dolcezza, sfiorandolo appena. Si meritava una spiegazione, si meritava di sapere. Non gli avevo mai mentito, e averlo fatto mi faceva stare terribilmente male. |
Ammone annuì a Clio, per poi andare via con Afel.
“Vedo che siete testarda...” disse Giovanni alla ragazza, scuotendo il capo “... non mollate, eh? Volete capire che dal vostro arrivo qui avete portato solo guai? E se non fosse lui?” Mormorò. “Se Icarius non fosse l'uomo che credete? Non un duca, né un re... ma solo un pastore? Cosa farete? Chiederete scusa e tanti saluti?” |
La colazione continuò tranquilla, con Ozzillon pronto a sfamarsi non solo di dolci focacce all'uvetta ed al miele, ma anche di citazioni di classici, di riflessioni e massime di grandi autori e pensatori da distribuire a Gwen e agli altri suoi compagni.
E mentre la colazione andava avanti, ad un tratto, nello spiazzo in cui si trovavano il carrozzone e le tende, si presentò qualcuno. Era una singolare figura con un lungo mantello, il bavero alto a celarne le fattezze ed un cupo e stretto cappuccio sul capo. Giunse silenziosa e leggera come un'ombra. “Cercavo” disse alla compagnia con voce sottile “messer Ozzillon...” |
Capii.
Eccome se capii. Il nemico che ci stavamo accingendo ad affrontare, non era di questo mondo, era un appartenente alle Schiere Oscure, un soldato del Principe di questo mondo, dell'Avversario...... In casi come quello, la paura non era un male, ma una giusta benedizione, un dono, se accompagnata da una giusta fede in Dio, e una consapevolezza che, sempre e comunque, lui è più grande, e che quindi, l'Avversario, e le di lui schiere, non possono fare altro che temerlo, e di contorcersi alla vista della sua luce. -Non temete, padre- risposi al sacerdote, -Non cadremo dell'errore- Poi, rivolto a Lucas, -Mi raccomando, mio giovane compagno d'armi, sii saldo dell'animo, perché insidioso è il Nemico- |
"Testarda io?" Ridendo appena "Non sapete quanto..." Con un debole sorriso.
"Avete ragione..." Tristemente "Ho portato solo guai, ma non era quello che volevo... E farò tutto per rimediare... Ma vi assicuro che se me ne andassi sarebbe peggio..." Sospirai, osservando Icarius senza conoscenza. "No.." Mormorai dolcemente "Non me ne andrò, non cambierebbe niente... A me non importa se sia un duca, un re, o un pastore.. Mi importa solo di stargli accanto... Non sono una dama altolocata, Messer Giovanni.. Neanche lontanamente..." Sorridendo appena. |
Altea era in giardino, quando vide giungere qualcuno.
Era Cassaluia, avvolta in un lungo e raffinato abito scuro, con una mantellina di un porpora forte sulle spalle. Attorno al capo aveva un vistoso scialle raccolto ed avanzava a passo svelto, quasi fosse una gran dama. “Bene, milady...” disse alla dama de Bastian “... ho rimandato il mio incontro con quell'affascinante e talentuoso pittore. Sono dunque pronta a venire con voi in quel posto. Anche se visitare un Cimitero a quest'ora non è certo una cosa molto allegra.” Sorridendo. |
“Non avete capito, ragazza mia...” disse Giovanni a Clio, avanzando verso Icarius, prendendolo sulle robuste spalle e poi dirigersi verso la porta di casa “... non parlo se lui fosse un pastore, piuttosto che un duca o un nobile... intendo dire, se non fosse l'uomo che voi e quegli altri pensano? Se fosse solo Icarius? Icarius e basta? Ecco... voi cosa fareste in quel caso?”
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Don Nicola, Galgan e Lucas entrarono nella stanza e trovarono seduta al centro del letto una donna dall'aspetto stravolto, con lividi e tagli su tutto il corpo, le caviglie legate strette con delle funi e gli occhi di un colore pallido ed indefinito.
Nell'aria vi era un fetido insopportabile, che quasi portò lo scudiero a dare di stomaco. “Vattene via, prete...” disse la donna al religioso. Questi però, impassibile, prese la sua stola viola e la baciò, per poi tirar fuori l'Acqua Santa con cui cominciò a benedire quell'ambiente. E la donna, a quel gesto, iniziò a gridare forte. Poi si voltò verso Galgan con sguardo crudele. “Tu...” con una voce spaventosa “... non sai che io conosco Eloisa...” rise gracchiando “... la conosco bene... tanti la conoscono... e molto bene... e sai cosa è brava a fare? Lo sai, vero? O solo con te non l'ha mai fatto?” Rise in modo grottesco. Ma un getto di Acqua Santa cadde su di lei, provocando le sue urla disumane. http://media.cineblog.it/6/668/34-fi...-vedere-12.jpg |
Giovanni ci si avvicinò e si caricò Icarius sulle spalle, portandolo in casa.
Avrei voluto tenerlo tra le braccia, ma ormai era buio, e certo non poteva stare fuori, così lo lasciai fare. Sorrisi appena alle sue parole, ricordando lo sguardo di Icarius, le sue parole, il suo sorriso, quel fare incerto che mi faceva tenerezza. "Beh in quel caso ricominceremmo da zero.. Entrambi..." Sorrisi "E io non sarei più avvantaggiata dal conoscerlo bene... Saremo solo i due ragazzi che ieri non riuscivano a staccare gli occhi l'uno dall'altra... Ma anche in quel caso non me ne andrò, a meno che non mi mandi via lui, ovviamente...". Alzandomi, per poi seguirlo verso la casa, ero titubante: mi avrebbe lasciato entrare? Forse era meglio così, smettere di parlare di quella assurda storia. Dovevo pensare ad Icarius ora, perché era l'unico modo per proteggere Guisgard. |
De Gur ascoltò ogni parola di Elisabeth, per poi sorseggiare del vino.
“E' pericoloso tutto ciò...” disse piano “... è pericoloso dire che l'Arciduca è ancora vivo... si, molto pericoloso... e almeno per due motivi... il primo è per amore della verità, poiché l'ultimo Taddeide è morto come lo sono quelle teste alle pareti...” indicando gli animali impagliati sulle pareti “... il secondo poi è per amore di Capomazda, in quanto alcuni nobili stanno tentando di prendere il potere mettendo in giro voci assurde, per far colpo sul popolo ignorante... capisci ora che le sciocchezze che dici sono pericolose? Tu lo fai in buona fede, ma altri possono usarle per i propri fini... tu sei mia moglie, Elisabeth ed io voglio proteggerti, ma se continuerai a vaneggiare circa la morte del duca, allora neanche io potrò aiutarti dalla giusta e legittima furia di lord Gvineth e di lord Cimmiero...” posò il calice su un basso tavolino “... quanto al Priore... beh, ha commesso una cosa contro la Legge... ha falsificato un documento vescovile e ha profanato una tomba... tuttavia, secondo il discutibile Diritto di queste terre, nessun chierico può essere processato da un tribunale non ecclesiastico... ma naturalmente è troppo pericoloso lasciarlo libero adesso che sa...” i suoi occhi erano in quelli di Elisabeth “... siete rimasti in due a sapere della tomba... il Priore e tu... dimmi adesso cosa dovrei fare... chiederti il silenzio e fidarmi, oppure gettarti in una cella... anzi, murarti viva e non correre alcun rischio?” Con tono gelido. |
Giovanni, con Icarius sulle spalle, entrò in casa e non fece nulla per impedire a Clio di fare lo stesso.
Il cieco, con una sorprendente naturalezza, si muoveva in quell'ambiente senza tentennamenti ed arrivò fino ad un lettino, dove vi posò sopra il pastore ancora privo di conoscenza. “Da quel che intuisco” disse a Clio “voi ed il duca eravate molto vicini...” coprendo Icarius con una coperta “... e tenevate molto l'uno all'altra... eppure, il solo vedere la straordinaria somiglianza, almeno a sentire voi e quegli uomini, di Icarius con lui, siete pronta a dimenticare il passato e ricominciare una vita con questo pastore semisconosciuto anche se non fosse colui che pensate...” scosse il capo “... sapete perchè? Perchè voi credete che siano entrambi la stessa persona... il pastore ed il duca... e come voi lo pensano anche quegli uomini... e questo mi preoccupa...” prese una pentola di argilla, la riempì e la lasciò bollire accanto al camino. Intanto Icarius, steso su quel letto, cominciò ad agitarsi. Come se stesse sognando qualcosa in grado di inquietarlo. “Ancora quei dannati sogni...” mormorò Giovanni. |
Abbassai lo sguardo.
"Avete ragione...." Mestamente "È quello che credo... E non ho elementi per dimostrarvelo, che non siano fesserie come l'ocarina o le marmellate..." Sorridendo "È qualcosa di difficile se non impossibile da spiegare.." Sussurrai quasi, rammentando il nostro incontro del giorno prima. "Ma anche se mi sbagliassi... Lo proteggerei in ogni caso da quegli uomini, mi sento responsabile.. Avete ragione a dire che tutto questo pasticcio è colpa mia, ma se me lo permetterete risuscirò a fare ammenda e a conquistare la vostra fiducia.. La vostra, e quella di Icarius... Credetemi, so quello che faccio..." Con un sorriso triste "Vado molto più d'accordo con le armi che con le persone...". Ma poi il pastore, steso sul lettino, iniziò ad agitarsi, e io istintivamente mi avvicinai, prendendogli la mano. "Sogni dite? Incubi, direi..." Preoccupata "Gli capita spesso?". |
“Si...” disse Giovanni a Clio “... spesso fa questi sogni...” mescolando il contenuto della pentola d'argilla “... vado nel cortile a prendere altra legna per il fuoco...” ed uscì, lasciando la ragazza accanto al letto di Icarius.
E questi continuava ad agitarsi, stringendo forte la mano della piratessa. Poi si svegliò, alzandosi di colpo e restando seduto nel letto col respiro affannoso. Fissò per un istante il vuoto della stanza e poi, avvertendo il contatto della mano di Clio, alzò lo sguardo su di lei. “Sei...” sussurrò “... sei qui... ti... ti ho sognata... eri bellissima e in pericolo... ed io non riuscivo a far nulla per aiutarti...” senza lasciare la mano di lei. |
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