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Mi si lanciò addosso, afferrandomi il collo e stringendo forte.
Sentivo l'aria venir meno nei polmoni, non riuscivo a respirare... Mi svegliai di colpo, con la mano sul collo. Era stato un incubo, terribile. Anche Elv si svegliò, chiedendomi tutto sorridente se fosse tutto ok. No non era tutto ok, ma ci voleva tanto a vedere che ero sconvolta? E scossi la testa. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Era tutto stranamente bellissimo.
Tremavo sotto quelle carezze e sentivo di volerne di più. Non sapevo in che modo chiedere quel "di più" né, tanto meno, sapevo cosa fosse quel "di più". Tuttavia io lo volevo... Lo volevo intensamente e lo guardavo negli occhi, con la bocca socchiusa e gli occhi lucidi. Poi le mie mani si mossero da sole e gli afferrarono le spalle spingendo sempre di più verso di me. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Potevo vedere il suo sguardo da dietro quella maschera, era tutto inquietante.
"A dire il vero me lo sono chiesta, non so nemmeno il suo nome e cosa vuole da me. Lei si è presentato come un ammiratore segreto, mi ha riempito di fiori, biglietti e messaggi...mi ha portato in questo albergo ma vedo voi non siete interessato sentimentalmente a me. Non mi avreste permesso di cenare sola o lasciarmi qui sola...affari? Eppure avete iniziato a mandarmi i fiori prima venisse fuori questa faccenda dei Taddei e del castello" guardandolo pure io attraverso le fessure di quella maschera.."Sappiate una cosa, io ho ospite il ragazzo, il presunto rampollo e lo difenderò...e trovo strano l' avvocato Bell abbia avuto delle rose blu che poi sono state recapitate a me...siete in affari?" finendo lo champagne..qui vi era un mistero da svelare molto grande. |
Clio e le altre ragazze si nascosero nei cespugli intorno al muro della tenuta per sentire cosa Sir Blake ed il suo ospite si dicessero.
Erano in piedi davanti al portone ed il vecchio nobile offrì le chiavi della tenuta al suo ospite. Egli era un uomo che non passava inosservato. Di corporatura asciutta e slanciata, abbigliato con un cappotto scuro dal bavero impellicciato, lunghi capelli con sprazzi inargentati, il volto magro e lo sguardo chiaro ed inquieto. “Benissimo, le sarò debitore in eterno.” Disse a Blake col suo accento straniero. “Ora però preferisco prendere subito possesso di questa dimora e mi perdonerà se non la inviterò a restare. Sono molto stanco e domattina intendo cominciare molto preso le mie ricerche. Inoltre dovrò adattare la cantina come mio laboratorio. Non mi occorrerà servitù, né guardiano alcuno, in quanto ho disposto già che domani mi raggiungano alcuni miei stretti e fidati collaboratori. Buonanotte e grazie.” Stringendogli la mano. Blake andò via ed Ordifren si chiuse in casa da solo. Pavel non smetteva di toccare Nyoko. La toccava con delicatezza, eppure con una tale costanza da strapparle continui gemiti soffusi. Lei si sentiva invasa, meravigliosamente violata e molte altre sensazioni a cui non era in grado di dare un nome. Poi con le mani lo spinse verso di lei. I due giovani furono vicinissimi, al punto che i loro corpi ormai si sfioravano. Lui allora fermò la sua mano. Guardò le dita ed erano impreziosite da una patina simile alla brina mattutina. Con quelle dita inumidite le sfiorò ancora il seno e poi il capezzolo. Gwen appariva turbata, scossa, agitata. Elv allora la prese fra le braccia. “Ehi, era solo un sogno...” disse stringendola “... su, è stata una notte lunga e brutta...” Albeggiava fuori. “Lei non è coinvolta...” disse lui ad Altea “... quindi non avrei motivo per condurla qui... le ho detto dei miei misteri solo per giustificare questa maschera...” posando il bicchiere “... si, sono un suo ammiratore segreto... anzi, uno spasimante attratto dalla bella e brillante stilista... per questo siamo qui...” |
Come ieri sera, mi strinse a sé per tranquillizzarmi, ma non sarei stata del tutto tranquilla finché non fossimo andati via da qui.
Era come se si annidassero le cose peggiori, quelle più brutte e terrificanti, tutte in questo posto, nella fantomatica brughiera. Di certo, se mi avessero chiesto, non avrei consigliato a nessuno di visitarla emi chiedevo come potesse ancora viverci certa gente. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mi morsi il labbro, sentendomi invasa da costanti sensazioni.
"P-Pavel..." lo chiamai senza sapere neanche il perché. Il modo in cui mi toccava era estremamente bello. "Cosa devo fare? Voglio toccarti anche io come mi tocchi tu" gli dissi con le guance e le labbra rosse. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi.."Spasimante...vedo sta andando in fretta...ho capito lei debba tenere una maschera ma la tiene pure con me...come potrei amarla, sognarla, pensarla...non lo pensa..?" sospirando.."Quindi perché mi ha portato qui..come devo chiamarla?" sorridendo.
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Elv strinse a sé Gwen per un lungo istante.
L'aurora era sorta tra i dossi della distesa verde e selvaggia, lacerando a fatica le dense nuvole che si annidavano nel cielo. L'iride in maculati bagliori ora cominciava a tingere la campagna, dissolvendone in parte le ombre e riflettendo sporadici scintillii tra i campi ed i canali zigzaganti. “Prepariamoci, andiamo via da qui...” disse lui. Lui la fissava Altea attraverso l'impenetrabile maschera. “Pacuvio nell'antica Roma” disse “affermava che l'Amore è simile ad una maschera del teatro, dietro cui si ignora ciò che è superfluo e si apprezza invece quello che davvero conta. Per amare lei ha bisogno di un volto o delle sensazioni che questa maschera saprà suscitare?” Prese la sua mano. “Custodisca questa chiave... così potrà tornerà quando vorrà in questa stanza a cercarmi...” accarezzando la mano con le chiavi sul palmo. Pavel guardò Nyoko negli occhi. Si staccò appena da lei e spense la lampada. L'alba era ancora debole e la penombra dominava la stanza. “Siamo solo io e te...” disse piano “... nel buio... cercami, cerca il mio corpo con le tue mani e lasciati guidare da ciò che vuoi, da ciò che senti...” |
Il giorno non ce la faceva a rendere la brughiera più accettabile e meno inquietante, nemmeno con la luce del Sole.
Mi alzai, mi vestii e mi preparai per andare via da questo albergo, che ora era come avvolto da un'aura cupa e scura, come tutto il resto intorno ad esso. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Quando spense la luce tutto, ironicamente, divenne chiaro.
Alle sue parole allungati le mani ed iniziai a carezzargli ciò che riuscivo a stento a vedere. Riuscì a sentire il suo petto, carezzando con delicatezza i muscoli che possedeva. Piano piano inizio a scendere, seguendo la linea dei suoi addominali e intanto cercavo la sua bocca con la mia. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Quelle parole, la sua carezza sulla mia mano nel sfiorarla e dandomi la chiave e guardai la maschera..."E' vero che la bellezza sta nell' animo, ma anche in molto altro" pensierosa afferrando la chiave.
Annuii..."Si probabile verrò a cercarla...forse no..il Destino è un mistero..forse la penserò a casa...non so cosa proverò dopo questa notte". Strano...lui era qui..bastava venire qui e questa era come un alcova segreta, poi subito pensai a Guisgard...eppure stavo bene con lui...si, dovevo capire cosa volevo veramente. |
Gwen ed Elv si prepararono, presero le loro cose e scesero di sotto.
Raggiunsero l'auto e partirono. L'aria era cupa, il cielo in balia del Sole nascente e delle dense nuvole della notte. Imboccarono una stradina che li avrebbe portati fuori dalla brughiera. Ma ad un tratto l'auto cominciò ad accusare problemi, fino a fermarsi di colpo. “Accidenti...” disse angosciato lui “... cosa diamine sarà successo?” Cercando invano di farla ripartire. Era buio, ma i loro corpi pulsavano, erano ardenti e ciascuno dei due giovani poteva sentire l'altro. Nyoko allungò le mani in cerca del corpo di Pavel, trovandone i muscoli e disegnando i suoi muscoli con le dita. Anche lui toccava il corpo di lei. Il viso, il collo, le spalle, poi ancora i seni, toccandoli tutti, piano, a lungo, in modo sempre più sensuale. Lui non disse nulla ad Altea. Le sfiorò le labbra con un dito, in modo dolce e delicato, per poi spegnere la lampada. Tutto divenne buio e si tolse la maschera. Nell'oscurità della stanza lei avvertìbil volto di lui vicinissimo, poi la baciò. Un bacio caldo, appassionato, fatto di labbra audaci e morbide, giochi di lingue ardenti e desiderio. Un bacio profondo, intimo, complice, persino proibito poiché rubato alla notte ormai giunta al termine. Poi si rimise la maschera e riaccese la lampada. |
Scesi sempre più in basso, sentendo il suo corpo caldo e forte.
La sua virilità era lì, a pochi centimetri dalla mia mano, ma non la vedevo. Tuttavia riuscì a sfiorarla con la mano, e gementi ai suoi tocchi. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Ero tranquilla, stavo per prendere il mio giubbotto ma lui, audacemente, spense la luce...ebbi un tremito e pensai potesse farmi del male, ma potevo sentire i suoi movimenti, la Luna rischiarava appena quella stanza e poi sentii un volto...il suo volto vicino...si era tolto la maschera e poi fece sue le mie labbra in un bacio rubato alla notte, ai suoi segreti e misteri...un bacio caldo, suadente che ricambiai con impeto..un leggero battito di cuore.. e poi..e poi luce fu e lui si era rimesso la maschera e sorrisi.."Siete audace, impertinente...vi prendete ciò che vi piace senza problemi...ma vi lascerò sulle spine ancora" sorridendo.
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Era buio e le loro mani erano i loro occhi.
Pavel stringeva piano i seni di Nyoko, i suoi capezzoli, per poi continuare a scendere, lentamente, sfiorandole l'ombelico, fino ad arrivare tra le sue gambe, raggiungendo ancora il sesso di lei. Anche la ragazza continuava quel gioco al buio, arrivando fino alla virilità di lui. Nel toccarla sentì il ragazzo gemere appena. “L'Amore si ruba, non si compra.” Disse lui ridendo. “Lo diceva un grande poeta.” Ad Altea. “Prego, andiamo... la riaccompagnerò a casa...” porgendole la mano. |
"Allora siete un ladro di cuori" afferrando la sua mano per uscire, quel suo gesto..quel suo prendermi per mano..lo stesso gesto fatto entrando come una intimità nostra, un gesto tutto nostro.
Uscimmo per tornare a casa e in auto guardai la brughiera.."Come si chiama la compagnia di assicurazioni per cui lavora? E non vuole..anzi non vuoi lasciarmi un pegno per il bacio rubato?" guardando il suo volto mascherato. |
Ci sbrigammo e partimmo.
La giornata nasceva, come il sole del nuovo gkorno, ms imorivvisamante, lamacchinasi fermò. "Non è può essere..." sbuffi esasperata io "Possibile che non riusciamo a lasciare questo posto?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“lloyd's di Afragolopolis.” Disse lui ad Altea. “Ti ho lasciato la chiave... spero tu la userai presto...” guidando “... non voglio solo un bacio da te...” guardandola.
L'auto era ferma e non voleva saperne di ripartire. “Siamo nel bel mezzo del nulla...” disse Elv a Gwen “... mi sa che dobbiamo incamminarci a piedi in cerca di una casa...” |
Scossi la testa sconsolata.
"Non è assolutamente normale, non lo è proprio..." dissi ancora, scendendo dalla macchina molto contrariata e ancora più tassa e arrabbiata. Ma chi era che ce l'aveva con noi? Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Sentì quel gemito e ritrassi la mano come scottata.
"Ti... Ti ho fatto male?" chiesi con una piccola vocina titubante. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
"Bene...ora so dove lavori pure" poi quel suo sguardo sul mio corpo e mi emozionò...ma correva davvero in fretta..troppo in fretta.
"Hai ragione...ho una camera a mia disposizione...se voglio ovvio, perché non ti ho fatto nessuna promessa vero? Dovrai ancora lottare...però tienimi informata sul castello, sai volevo pure comprarlo e ora..ecco qua.." e mi venne in mente il bel cucciolotto a casa...due uomini totalmente diversi, con due personalità entrambe straordinarie..sperando Guisgard non fosse un impostore. |
Così Gwen ed Elv lasciarono l'auto e si incamminarono lungo la stradina, in cerca di una casa.
Intorno a loro però c'era solo una sterminata e cupa campagna. “Un pessimo inizio di giornata...” disse lui. Ad un tratto, dopo un'oretta di cammino, intravidero delle case lontane accanto ad un piccolo cimitero. L'auto arrivò davanti alla casa di Altea. “A presto spero...” disse lui. “Oh no...” disse piano Pavel a Nyoko “... no, è meraviglioso... continua ti prego...” con le dita che indugiavano fra le gambe di lei. |
Annuì alla sua richiesta e riportai la mano sul suo sesso.
"Dimmi tu come devo muovermi per... Per farti sentire quello che sento io" gli dissi guardandolo negli occhi. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Campagna, solo campagna triste e cupa.
Poi, vedemmo un gruppetto di case, che erano inevitabilmente vicine ad un cimitero. "Che bel panorama..." sarcasticamente, guardandomi attorno "Tutto molto allegro..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Lo spero pure io...a presto" lo guardai in viso..solitamente gli innamorati si sarebbero dati una carezza sul volto ma io...io non potevo ma gli sorrisi.
Scesi dall' auto ed entrai in casa, piano e furtivamente salii le scale ed entrai nella mia camera. Mi guardai attorno basita, forse avevo sognato..era stato tutto strano. Lo sguardo andò sul letto dove avevo lasciato Guisgard e sospirai. |
“Beh, comunque rechiamoci là.” Disse Elv indicando quelle case.
Così lui e Gwen si incamminarono, raggiungendole dopo circa una mezz'oretta. Erano poche case, intorno ad una piccola chiesa di campagna ed alcuni negozi nei paraggi. Accanto c'era un antico cimitero. Altea entrò in casa e salì in camera, dove trovò il rampollo addormentato sul suo letto. Riposava beato. Nyoko portò di nuovo le mani sul sesso di Pavel, sentendolo pulsare per l'eccitazione. “E' tutto naturale...” disse lui accarezzandola fra le gambe “... come faccio io...” cominciando a muovere le dita sul sesso di lei. Le muoveva piano, le muoveva bene, toccandola in modo sensuale, magnificamente insopportabile. Poi inizò a muovere le dita più velocemente. |
La sorpresa fu tanta..era lì sul mio letto..ricordai gli avevo detto poteva rimanere nella mia camera e lo fece...forse rimase ad aspettarmi, mi pervase un senso di colpa.
Mi avvicinai a lui e le mani tremanti accarezzarono i suo bruni capelli.."Ehi" sottovoce "Sono tornata". Era strano, la tranquillità della mia camera, lui addormentato mi sollevarano e mi trasmisero calore, qualcosa di indefinito non provato mai prima e lo baciai sulle labbra dolcemente...quelle labbra che furono sospirate e rubate da un altro diverso da lui...due sensazioni diverse..eppure io stavo bene assieme a Guisgard. |
Aprì la bocca per la sensazione bellissima che stavo provando e afferrai meglio il suo sesso, sentendo chiara una scossa che partiva da quell'angolo e mi invadeva tutta, fino alla pinta delle mie ali nascoste.
"Oh... Pavel..." gemetti tremando in maniera vistosa sotto di lui. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Ci incamminammo e raggiungemmo il centro abitato.
"Non sembra male, nonostante il cimitero accanto..." commentai, mentre mi guardavo attorno. "Cosa faremo una volta qui? Dubito abbiano i pezzi per la macchina..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
“Cerchiamo un meccanico...” disse Elv a Gwen guardandosi intorno.
Videro allora due passanti e subito lui chiese dove si trovasse un meccanico. “Non ne abbiamo uno vero e proprio qui” spiegò uno dei due passanti “ma c'è il signor Carter... lui è un tuttofare e potrà darvi una mano. Lo trovate in quella casa laggiù.” Altea baciò il rampollo e si sedette accanto a lui. Lui pian piano cominciò a svegliarsi. “Oh, Nyoko...” disse lui in un gemito appena lei strinse meglio la sua mascolinità sempre più irruente “... sei meravigliosa...” senza smettere di toccarla, di muovere la sua mano dove lei era più calda. Poi cercò le sue labbra e la baciò. Un bacio appassionato che incatenò i due giovani. |
Lentamente si stava svegliando, rimasi a guardarlo...era bello poter vedere il volto di un uomo bello e desiderato, le sue espressioni e molto altro.
"Ti vuoi svegliare, sonnacchione" strattonandolo.."Mi hai aspettata?" mettendomi a cavalcioni sopra di lui bloccandolo e trattenendo una risata..volevo vedere il suo rossore...del torpore del sonno e ovviamente del fatto io fossi in quella posizione. |
Chiedemmo informazioni e ci fu indicato un certo signor Carter e speravo proprio potesse aiutarci.
"Avanti, andiamo, voglio tornare in città il prima possibile..." Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gwen ed Elv raggiunsero la casa di Carter.
Bussarono ed arrivò una donna ad aprire. “Si, sono sua moglie...” disse “... prego, entrate pure... gradite del caffè? Del tè? Mio marito tornerà a momenti. Guisgard si svegliò pian piano, ritrovandosi Altea a cavalcioni sopra di lui. “Sei...” disse lui stupito “... sei tornata?” Arrossendo. “Ma... sei con le scarpe sul letto?” Imbarazzato. “Non sporchi il piumone?” Non sapendo cosa dire visto il trovarsi sotto di lei. |
Raggiungemmo la casa e venne ad aprirci la signora Carter, dicendo che il marito sarebbe tornato a momenti.
"Un caffè, grazie" annuendo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Vidi i suoi occhi azzurri splendenti come il primo cielo del mattino.
Alla sua battuta scossi il capo ridendo.."Oh tesoro...se non ci fossi tu a ricordarmi che tra i cento piumoni che posseggo questo è il mio preferito...allora toglimi tu le scarpe...hai dormito bene, mi hai aspettata?" togliendo la sua camicia. |
Gwen ed Elv si sedettero, mentre la donna andò a preparare il caffè.
Allora Gwen notò un quadro. Raffigurava un cavaliere che brandiva la propria testa spaventando un uomo a cavallo. https://theopiatemagazine.files.word...9-pm.png?w=948 “Si... subito...” disse annuendo il rampollo col viso ormai paonazzo. Piano slacciò le scarpe di Altea, una alla volta, liberando così i suoi piedi. |
Mentre la donna preparava il caffè, notai un quadro, molto grottesco.
"Guarda..." ad Elv, indicandolo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Così servile sempre, ebbi un fremito, mi tolsi i vestiti e mi stesi sopra di lui guardandolo..."Avanti...baciami...ora siamo io e te..qui..voglio darti un dolce e passionale risveglio" guardandolo sia con dolcezza, passione e autorevolezza.
http://www.welovemercuri.com/images/fioretti.jpg |
Elv si voltò e guardò il quadro indicato da Gwen.
“Un cavaliere senza testa...” disse “... da queste parti sembra ci sia l'ossessione delle teste mozzate... prima le pecore di quel pastore al bar... poi il povero albergatore e sua moglie... ed ora questo quadro...” Lei si spogliò e lui restò di stucco, incredulo, imbambolato ed ancora col viso più rosso. Altea era solo in lingerie ed il rampollo la guardava tutta con ancora le scarpe di lei in mano. Poi quell'ordine quasi. “Si...” disse chiudendo gli occhi e sporgendo la bocca in avanti. |
"Sì, è vero. A questo punto è ancora più fondata la mia teoria, probabilmente c'è davvero qualcuno che vuole spacciare la leggenda per vera, per chissà quale tornaconto personale" ipotizzai.
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