Camminai alla ricerca della cameriera ed udii delle voci e riconobbi quella di Bafion e ben presto capii la donna era proprio la signora Ucrain che era spaventata. Ciò che udii era davvero interessante.. Mitomani, lo avevo pensato pure io. Coincidenza? Bussai alla porta e dissi.. "Sono Altea, posso entrare". Sicuramente erano ignari avessi udito e sapevo pure recitare.

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Il sole intiepidiva l'aria e faceva scintillare la superficie dell'acqua, appena increspata dal venticello leggero.
Alla fine, mi alzai dal lettino ed entrai per fare un bagno, godendomi quel tepore liquido e turchese.

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Altea bussò e subito Bafion ed Ucrain smisero all'istante di parlare.
“Prego.” Disse il maggiordomo. “Desidera qualcosa, signorina?” Chiese.

Entrai con indifferenza e il volto sorridente come se non avessi ascoltato nulla.
Mi sedetti e chiesi un the e un dolce.. "Ma scusate, come fa mio zio a mantenere questa villa ora che è via?".

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Destresya e Gwen si godevano il bel Sole Flegeese, tra l'acqua chiara della piscina e lo splendore di quella villa.
Ad un tratto le due ragazze sentirono fischiettare.

"Signora Ucrain..." disse Bafion alla cuoca "... vuole per favore servire un tè alla signorina Altea ed un pò di quella torta gelato che ha preparato stamattina?"
"Certo." Annuì la donna, che poi offrì ad Altea il tè e quella torta.
"Cosa intende precisamete con mantenere questa villa, signorina?" Baifon all'attrice.

Ero appoggiata con le braccia al bordo della piscina, ancora mollemente a galla in acqua.
Ad un tratto sentimmo fischiettare e mi voltai per vedere chi fosse.

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Gwen si voltò e dall'altra parte del giardino, dove c'era una grossa fontana, quasi un piccolo stagno, in cui nuotavano fenicotteri.
Qui vide allora un giovane che sembrava impegnato a curare le siepi e le piante esotiche di quell'angolo del giardino.
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Guardai il the e poi la torta. Era deliziosa e mangiavo lentamente per poi rispondere a Bafion "Nel senso questa villa è costosa, a chi avrà lasciato mio zio i soldi per mantenerla. Non certo a noi tre nipoti e nemmeno a sorelle e fratelli. Non credo Bafion lei lavori qui per beneficenza" sorridendo.

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“Io curo ed amministro i beni di suo zio alle Flegee, signorina.” Disse Bafion ad Altea. “Può controllare sia all'istituto bancario di fiducia del signor Uncles, sia presso il notaio Avocad.” Senza tradire emozioni. “Quindi questa villa ed ogni altro possedimento sul litorale e nelle isole sono sotto la mia diretta responsabilità.”

"Non c'è bisogno io controlli nulla" anche se ero stupita da quel fatto "Certo mio zio si fida ciecamente di lei".
Presi il the e lo poggiai sul vassoio d'argento assieme alla torta "Vado in giardino, mangiare sotto la piccola frasca sarà più piacevole, e osservare le foglie dai tanti colori".
Uscii e andai sotto il porticato dove da bambina mi rifugiavo a leggere, presi il quotidiano per guardare le notizie locali, magari trovavo degli indizi.

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Vidi un ragazzo intento a curare le siepi, fischiettando tranquillamente.
Attirato l'attenzione di Des con uno sguardo.
"Pare che abbiamo compagnia..." le dissi, con tono vagamente malizioso.
Allora uscii dall'acqua, mi asciugai col telo che avevo portato e indossai il prendisole azzurro.
Cominciai allora a camminare, costeggiando la grande piscina e avvicinandomi.
"Sembra che non ci abbiano presentato tutto lo staff..." a lui, rivolgendogli poi un sorriso enigmatico e uno sguardo estremamente curioso.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...0846887826.jpg

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Altea prese il tè e la torta per mangiare il tutto in giardino.
Qui lesse anche il quotidiano locale, senza però trovare nulla di importante.
La vita nei luoghi di villeggiatura scorreva quasi sempre tranquilla e monotona.
Nella vicina piscina Destresya e Gwen se la spassavano tra Sole ed acqua.
La bella rossa però uscì presto dalla piscina, indossò il prendisole e cominciò ad avvicinarsi ad un giovane che lavorava in giardino.
“Già...” disse lui sorridendo e guardandola per bene “... io sono Elv, il giardiniere... e lei... mi lasci indovinare... spero non sia una delle nipoti del padrone...” fissandola.

Aveva un bellissimo sorriso.
E un modo così totale di guardarmi.
Aveva anche dei bellissimi occhi neri, intensi e profondi.
"Gwen" dissi, presentandomi a mia volta ad Elv, il cui nome gli si addiceva.
Sorrisi appena, sollevando divertita un sopracciglio.
"Come mai lo spera?"

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"Perchè la cosa più stupida che si possa fare qui" disse Elv a Gwen "è quella di mettere gli occhi su una delle nipoti del padrone." Con una smorfia. "Quindi... mi dica è che qui in prova come cameriera o massaggiatrice, la prego..." ridendo.

Dovetti trattenere una risata dallo scoppio imminente.
"Massaggiatrice..." ripetei, con aria pensierosa "Beh, non sarebbe stata mica male come carriera" con aria vagamente civettuola e costruita ad arte "Sa com'è, atleti, personaggi famosi... Voglio dire, è un lusso appannaggio di pochi..." aggiunsi, ridendo e sedendomi su un muretto, una gamba accavallata sull'altra.

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Elv sorrise ed istintivamente guardò le gambe accavallate di Gwen seduta sul muretto.
"Atleti, personaggi famosi..." disse lui ridendo e scuotendo la testa "... come siamo profonde..." divertito "...eh, credo che sia proprio una delle nipoti del padrone... dico bene, signorina viziata e mondana?" Sarcastico.

Alzai gli occhi al cielo.
"Converrà con me sul fatto che i massaggiatori non si occupino certo di filosofia..." sarcasticamente.
Poi, studiai a fondo le sue ultime parole e il suo tono.
"Giuro che in un'altra vita provvederò a nascere massaggiatrice, glielo prometto. Ha la mia parola" cercando di mantenere un tono serio e riuscendoci solo in parte.

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Scesa in piscina trovai Gwen già stesa al sole, tipico!
La salutai con un sorriso e mi andai a posizionare in uno dei pochissimi posti all'ombra che c'erano.
Iniziai a mettermi la crema solare, perchè comunque non si può mai sapere, quando lei notò il bel giardiniere e giustamente andò a parlarci.
Oh beh, era davvero carino il tipo!
La seguii con lo sguardo sorridendo.
Avrebbe fatto colpo, ne ero sicura.
Quanto a me, continuai a godermi il bordo piscina.

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Elv rise a quelle parole di Gwen, ma prima che potesse dire qualcosa la figura austera ed autoritaria di Bafion apparve nel giardino.
"Dovresti occuparti del giardino, non di intrattenere gli ospiti della villa." Disse severo il maggiordomo. "In caso contrario impiegherei meno di un istante a cercare e ad assumere un altro giardiniere."
"Si, signor Bafion..." a capo chino Elv, per poi tornare ad occuparsi delle siepi.

Intanto Destresya ed Altea erano rimaste dall'altra parte del giardino e tranquille si godevano la frescura a pochi passi dalla piscina.
Ma ad un tratto sentirono i cani della villa abbaiare e poi qualcuno che bussava al cancello.
Subito arrivò Bafion ad aprire.
Erano due agenti di polizia che presero a parlottare con il maggiordomo.

Sorrisi alla sua risata spontanea, mentre Bafion irrompeva a distruggere il divertimento.
Che comportamento era?
"È colpa mia, io ho interrotto Elv, dal momento che non eravamo stati presentati ho fatto da sola" precisai.
"Ci tengo anche a precisare che nè io nè le mie cugine qui siamo ospiti. Il signor Uncles è nostro zio e se qui qualcuno è ospite, quello è lei, Bafion. Può andare" con tono secco e diretto, fissandolo.
Non accettavo di farmi comandare in casa nostra e lo avrebbe capito molto presto.

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Mi stavo quasi assopendo quando sentii quel rumore, che subito mi destò come di soprassalto.
Cani, erano cani!
Allora mi voltai per cercare di capire da dove arrivassero, vidi allora alla porta due poliziotti che parlavano con Bafion.
Che diavolo stava succedendo?
Così, incuriosita, mi alzai e mi avvicinai a loro in modo da poter sentire che cosa dicessero.

"I domestici però sono sotto la mia responsabilità, signorina." Disse Bafion a Gwen. "Quindi i risultati del loro lavoro ricadono sulla mia persona." Guardò Elv. "Torna a lavorare se non vuoi ritornare a fare il bagnino in spiaggia, ragazzo."
"Si, signor Bafion..." annuì Elv, allontanandosi.
Poi bussarono al cancello ed il maggiordomo andò ad aprire.
Erano due poliziotti e subito presero a parlare con Bafion.
Destresya si avvicinò allora per ascoltare cosa dicessero.
"Purtroppo non abbiamo scoperto nulla..." uno dei due poliziotti al maggiordomo "... abbiamo fatto ricerche tra i nostri informatori e non risulta nulla..."

Cercai di non farmi vedere, e ascoltai ogni parola della loro conversazione.
Sbiancai.
Di che cosa stavano parlando?
Non sembravano lì per accusare, come se lo zio avesse combinato qualche guaio, quanto piuttosto per dare informazioni.
Era successo qualcosa, e non volevano dircelo.
Il cuore iniziò a battere forte.
Lo zio.. magari gli era davvero successo qualcosa.
Continuai ad ascoltare.

Mi dava davvero fastidio il suo modo di fare, era in un certo senso indisponente e non lo tolleravo.
Elv andò via, mortificato com'era dalle parole di Bafion.
Sospirai contrariata e tornai da Destresya, che però stava ascoltando qualcosa, o qualcuno.
"Che succede?" le chiesi.

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Si avvicinò Gwen, e le feci segno con la mano di restare in silenzio, indicandogli poi i poliziotti alla porta.
"Non lo so.." sussurrai piano "Ma sembra sia successo qualcosa... dicono che non hanno informazioni, non so di che cosa!" pianissimo.
E continuai ad ascoltare insieme a mia cugina.

Aggrottai le sopracciglia e anche io mi misi ad ascoltare.
Perfetto.
Arrivavamo da cinque minuti e già succedeva qualcosa.
Era davvero un ottimo segno di benvenuto.

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Destresya e Gwen si misero ad ascoltare.
"Quindi" disse Bafion "voi cosa pensate?"
"Mitomani." Uno dei due poliziotti. "Magari uno scherzo, o forse qualcuno che voleva spaventare. In molti casi non c'è nai un seguito."
"E se invece ci fosse?" Il maggiordomo ai due.
"E' improbabile." Uno dei due militari. "Comunque cercheremo ancora."

Mitomani.
Qualcuno che voleva spaventare.
"E se qualcuno avesse fatto qualcosa allo zio come una minaccia, o magari qualcuno si è introdotto in casa...." ipotizzai, ascoltando.

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Ascoltai quella conversazione e annuii a Gwen.
"Sì, sembra proprio così.. è terribile!" sussurrai "Non credo siamo poi tanto al sicuro, non trovi?".
E continuai ad ascoltare.

"Sì, infatti..." convenni.
"Bella idea, quello dello zio, di farci venire qui..." con amaro sarcasmo.
Nel frattempo, continuavano ad ascoltare la conversazione dei militari.

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Destresya e Gwen, avvolte da dubbi e paure, restarono ad origliare, ma i poliziotti andarono via e Bafion rientrò in casa visibilmente pensieroso.

I poliziotti andarono via e Bafion sembrava alquanto preoccupato.
"Facevo bene a chiedere, a fare domande su tutta questa situazione. Quel benedetto maggiordomo ci deve qualche spiegazione" stizzita.
"Ti rendi conto che non possiamo neanche avere notizie su nostro zio?!"

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I poliziotti se ne andarono, e Bafion tornò in casa.
Mi voltai verso Gwen perplessa.
"Che cosa potrebbe mai essere successo?" pensierosa e preoccupata.
Poi Gwen mi fece notare che non potevamo fare domande.
"Ma lo sai com'è lo zio, avrà dato disposizioni, almeno spero... ma qui c'è qualcosa sotto, per forza...".

Scossi la testa.
"Dobbiamo tenere occhi e orecchie aperti, mentre stiamo qui. Ora è ufficiale che ci sia qualcosa sotto, dobbiamo capire poco a poco cosa" dissi.
Poi pensai.
"Volendo, potrei chiedere ad Elv, per capire se lui sappia qualcosa e possa darci informazioni..." pensierosa.

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Sì, che c'era qualcosa sotto era evidente.
Annuii pensierosa.
Poi un sorrisetto malizioso sorse sul mio viso alle parole di Gwen.
"Oh intendi il bel giardiniere?" con aria divertita.

Sorrisi divertita alla malizia di Destresya.
"Già, esattamente..." con tono candido, fintamente, era chiaro.

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Bafion era rientrato in casa ed Elv era dall'altra parte del giardino a curare siepi e piante.
Così Destresya e Gwen restarono sole davanti al cancello.

Vidi Elv dall'altra parte del giardino.
Bafion era in caso.
Probabilmente era il momento giusto per fargli qualche domanda.
Così feci segno a Destresya di seguirmi.
E raggiunsi Elv.
"Hey" sorridendogli "Io e mia cugina, Destresya, volevamo farti qualche domanda. Non ti creerò ancora noie con Bafion, te lo prometto" gli assicurai, poi mi feci seria.
"Abbiamo sentito Bafion parlare con dei poliziotti, abbiamo capito che è successo qualcosa allo zio e probabilmente è per questo che è andato via così all'improvviso. Tu ne sai qualcosa?" gli chiesi, speranzosa.

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