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Inizialmente Icarius si lamentò e non poco mentre Clio spalmava l'unguento sui tagli e sui lividi, ma poi, pian piano cominciò a sentire sollievo.
“Di certo” disse seccato “questi ultimi giorni non sono stati certo molto fortunati... prima mi hanno rinchiuso in quella torre, poi quasi ammazzato di botte... e nel mezzo tutta questa assurda faccenda dove nel giro di una notte il mondo sembra essersi rivoltato come un guanto...” |
Annuii perplessa.."Speriamo di gente cristiana e gentile ne sia rimasta ancora..stare in una taverna o locanda sarebbe impossibile attualmente fino a Capomazda, vi ringrazio dei buoni consigli, ne avevo bisogno".
Mi congedai da lei e dopo aver acceso un cero, pregai e mi diressi verso Guren, il quale stava riposando in uno dei banchi.."Alzatevi...dobbiamo proseguire, verso Capomazda. La suora ha detto oltre troveremo la capitale, ora sarebbe una follia ritornare da mia zia, potrei trovare una brutta sopresa..ovvero Johnata..ma dobbiamo cercare ospitalità in qualche gentile persona sembra" sospirando. |
La cena proseguì e terminò, con Zoren che per tutto il tempo si mostrò goliardico verso Gwen.
Poi pagò il conto e i due giovani uscirono dal locale. Era una sera chiara e fresca, con la città ben illuminata lungo le strade che avvolgevano le case, le chiese ed i palazzi. E su tutto dominava, cupo, quel castello dall'altura. |
Mi limitai a sorridere piano a quelle proteste di Icarius.
Era incredibilmente tenero con quel broncio, ma evitai accuratamente di dirglielo, così come evitai di ridere, cercando di restare più seria e distaccata possibile. "Sì, anche io ho vissuto giorni migliori.." Mormorai, sorridendo appena "Vedrai che troveremo il senso di tutto questo..." Sospirai, più per darmi coraggio e speranza che perché lo pensassi davvero. Una volta finito di medicare Icarius, pensai alla mia mano. Disfai la fasciatura, lavai la ferita alla fontanella, dopodiché strappai un altro lembo della mia sottoveste, che preparai per quando avessi finito e infine iniziai a spalmare l'unguento con la mano sinistra sulla mia mano ferita. |
La cena proseguì, con le solite frecciatine provocatorie di Zoren, fino a giungere al termine.
Uscimmo dal locale e camminammo per le strade illuminate della cittadina. Se non fosse stato per l'atmosfera cupa che aleggiava attorno al castello, sarebbe stata la cittadina ideale. Ideale soprattutto per passeggiare mano nella mano dopo una bellissima cena. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Ovvio, non c'è altra scelta.” Disse Guren ad Altea, per poi alzarsi. “Indietro non possiamo tornare, visto siamo ricercati. Andare verso l'interno è dunque l'unica soluzione rimasta.” Annuì.
Uscirono dalla chiesa e imboccarono la stradina che volgeva verso l'entroterra. “Una locanda è fuori discussione...” mormorò il contrabbandiere “... non abbiamo denaro per pagare... speriamo invece di trovare un villaggio o qualche borgo...” mentre il crepuscolo avvolgeva quei luoghi. |
“Di questo passo” disse Icarius osservando Clio “quella sottoveste non ti durerà parecchio...” sarcastico “... a meno che non sia fatta con la tela di Penelope...”
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Guren era del mio stesso parere, una strana tristezza mi pervase..la mia vita era stata depredata da quel vigliacco di Johnata, la volevo indietro..volevo i miei familiari ma sarei tornata da loro.
"E a quanto pare dovremmo fare in fretta" dissi camminando nella stradina nell' entroterra guardandomi attorno "Potrebbe fare notte subito e dovremmo dormire sotto le stelle...altrimenti qualche casa di un contadino, qualche persona onesta si spera...voi conoscete borghi o villaggi vicini?" |
Risi a quelle parole di Icarius.
"Questa sottoveste è fatta apposta, cosa credi?" Divertita "Guarda!". Alzai piano la gonna rossa, mostrando la sottoveste di pura seta bianca. Questa non era un pezzo unico, ma era formata da tante strisce unite tra loro. "Mi capita spesso di ferirmi, ed è un buon modo per avere sempre delle bende a portata di mano..." Sorrisi "Poi quando torno da una missione la portò alla sarta che me la rimette a posto... Comodo, no?" Facendogli l'occhiolino. Intanto avevo finito di bendarmi la mano. "Ecco qua.." Osservando la fasciatura con un sorriso. |
I due camminavano per le stradine di Nolhia, con Zoren che prese la mano di Gwen nella sua.
“Sai, pensavo al nostro spettacolo...” disse “... a quale trucco mettere in scena... qualcosa comunque di sobrio, per non suscitare i sospetti del Borgomastro...” “Gwen...” ancora quella voce “... Gwen... ti aspettavo...” |
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