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Il cocchiere obbedì ma pure quello di Lord Corcion correva "E' incredibile, a mio parere è quel damerino che non vuole essere superato da una...borghese".
Ma ad un tratto mi sentii quasi cadere, le due vetture avevano urtato e ora se ne stavano a bordo strada.."Io non scendo, mi dovrà delle scuse lui" alzando il capo dignitosamente. |
"Questo l'hai già detto!" sbuffai.
Ma dovevano essere così ottusi gli umani? "E perchè dici che l'ha portata qui qualche nobile?" mi aveva colpito quel particolare, decisamente. Dopotutto le sette esistevano di tutti i tipi, nobiliari, popolari, umane e non. |
I due cocchieri scesero dalle rispettive carrozze ed arrivarono alle mani.
“Madama...” disse la governante ad Altea “... come state? Vi siete fatta male?” La gente allora aprì la porta. “Dannate borghesi!” Urlò un uomo. “Non avete rispetto per chi vi è superiore per nascita?” Ma Mameluc afferrò l'uomo e lo scaraventò via. Estrasse la scimitarra e cominciò a fendere l'aria. Tutti allora spaventati si dispersero. “Madamigella...” disse correndo Mary verso Gwen “... madamigella... ci sono i fantasmi in questa casa! I fantasmi!” Urlando come un'invasata. "No, milady, credo sia stata portata qui da qualche borghese..." disse il domestico a Destresya "... infatti il Clan del Serpente da sempre i muove nell'ombra contro gli ideali che muovono aristocratici e chierici." |
Iniziò una situazione davvero euforica "Oh no Madame, sto bene, ma questa gente è fanatica...non vedete...sono dei poveri quasi e inneggiano i ricchi..non voglio dire sono contro l' aristocrazia ma non è democrazia questa" ad un tratto si aprirono le porte della carrozza e udii quella parola ..dannate borghesi.
Stavo per ribattere ma Mameluc seppe difenderci e la folla si disperse e io scesi dalla carrozza chiamando il cocchiere "Luis, basta così...e voi" verso il cocchiere della carrozza di Lord Corcion "Non avete rispetto di due donne in una carrozza...o solo perché siamo delle povere borghesi, non certo al pari del vostro padrone qui dentro che si nasconde" con sfida e sdegno. |
Trattenni a stento lo scoppio di una risata a quelle parole.
Sapevo perfettamente a cosa si riferiva e l'idea mi divertiva da morire. Cercai tuttavia di rimanere seria. "Mary, sono certa che non ci sia alcun fantasma e che tu dovresti riposarti un po', sarai sicuramente molto stanca" le dissi, con tono calmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“Andate al diavolo.” Disse il cocchiere ad Altea, mostrandosi volgare e maleducato.
Allora Mameluc lo afferrò, pronto a sbatterlo a terra. Attendeva un cenno di Altea per farlo. “Invece si, madamigella...” disse invasata Mary a Gwen “... ci sono i fantasmi! Io li ho sentiti! In cucina! Ad un certo punto sono volate pentole e posate!” Quasi in lacrime per la paura. |
Il cocchiere invei' contro di me e Mameluc stava per ucciderlo ma alzai una mano "No, non si risolvono queste questioni uccidendo delle persone. Messere, non posso andare al diavolo, purtroppo in collegio ho avuto una educazione religiosa troppo rigida e ogni giorno prego Nostro Signore. Pregherò per la vostra anima e pure per il vostro signore" con un inchino. "La nostra carrozza è funzionante Luis?" con fare severo ed irremovibile.
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Immaginavo la scena e mi divertivo immensamente.
Era uno scenario fantastico. "Te l'ho detto, Mary. Sarai solo stanca. Su, preparami un bagno e vai a riposare" insistetti ancora, andando in camera, ancora divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
“No, madama...” disse Luis ad Altea “... si è spezzata una ruota...” nervoso.
“Io...” disse confusa e spaventata Mary “... si, andrò a riposare... grazie damigella...” ed andò in camera sua. Gwen era anche lei andata nella sua stanza. Ad un tratto sentì dei passi intorno a lei. |
Ripensai a quelle parole del domestico.
"Ma un attimo fa avete detto di non sapere che cosa fanno..." replicai, per poi sbuffare. "I borghesi sono infinitamente più noiosi dei nobili, altrochè!" con noncuranza. "Sei stato molto prezioso, grazie.." congedandolo con un cenno della mano. La sera si avvicinava, e con lei la notte. La notte era il mio regno. "C'è altro che devi dirmi?" fissandolo "Questo trambusto del rampollo ci riguarda in qualche modo?" chiesi, lasciandomi scivolare su una poltrona. |
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