Arrivai sul luogo dell'incidente, anche se non c'era molto da rilevare, mi misi a osservare il luogo per comprendere meglio le dinamiche dell'impatto e dell'agressione.
Poi notai qualcosa: delle bruciature.
Così mi avvicinai per osservare meglio e fotografarle.
Chissà che cosa poteva averle provocate.

Scrissi tutto ciò di cui parlavano, sentii che parlavano della strega che era stata, a quanto pareva, sepolta viva, ma mi bloccai quando parlarono della maledizione dei Bell.
Fissai il vuoto per alcuni istanti, senza sapere bene come interpretare quelle parole.
Mi feci ancora più attenta e cercai di carpire quante più informazioni possibili, su questa storia.
Non mi sembrava molto educato chiedere ad Elv, oltretutto perchè non era detto che ne fosse a conoscenza.
Ad ogni modo, cercai di ascoltare.

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Destresya fotografò quegli strani segni di bruciatura sull'albero.
Eppure tutt'intorno non c'erano segni che un'auto o qualunque altro mezzo fosse arrivato lì.
Anche la macchina di Elv, la notte dell'aggressione, si era fermata almeno una trentina di metri prima.

Gwen continuava ad ascoltare.
"Io sinceramente" Disse Sard "non ho mai creduto all'esistenza delle streghe... questa cosa della maledizione dei Bell invece potrebbe nascondere altro... non che mi beva storie di incatesimi che colpiscono da generazione in generazione, ma forse dietro la panzana della maledizione potrebbe esserci stato un complotto contro i Bell..."
"Io invece ci credo ale streghe." Fece Gozz. "Credo ai sabba, alle scope volanti e al fatto che mangiassero i bambini." Annuì convinto. "Tuttavia, più che alle streghe, io ci vedo lo zampino degli alieni... magari nascosti nella Montagna chiamata dei 7 Avvoltoi!"
https://www.camelot-irc.org/forum/da...R416sV6iTP/9k=

Forse aveva ragione, Payl. Non ero mai uscita con troppi ragazzi, né avevo investito energie su rapporti che avrebbero potuto essere duraturi. Ero una persona solitaria, a ben pensarci.
"Lieta che tu sia un portatore di galanteria, allora." risposi "Come mai non sei scappato in preda al panico? Chiunque sarebbe rimasto terrorizzato."

Quello che, se non ricordavo male, si chiamava Sard, disse una cosa interessante.
Forniva come eventuale movente un attacco personale ai Bell, nel tentativo di sfruttare la supposta maledizione.
Certamente un dettaglio da non sottovalutare.
Quando Gozz parlò, invece, il desiderio di fargli ingoiare ogni singolo dente fu forte e mi isolai dal cumulo di cavolate che disse.
Appuntai comunque tutto sul mio taccuino, sperando di ricevere altre informazioni.

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Guardai e riguardai quei segni di bruciatura sull'albero.
Non aveva senso, nessuna macchina era arrivata fin lì.
Mi guardai intorno, cercando altri indizi.
Se non avessi trovato niente, me ne sarei tornata al mio ufficio.
Eppure c'era qualcosa che non mi convinceva in tutto quello.

Payl rise piano.
"Te l'ho detto..." disse fissando Queennie "... vengo da un luogo lontano, dove vedo cose ben peggiori... vengo da in mondo devastato da guerre e creature infernali... ma tu non mi credi, lo so..."

Gwen ascoltò ancora, ma i 3 aggiunsero poco altro, se non il proposito di voler andare a studiare la situazione intorno al palazzo dei Bell.
"Ehi..." disse ad un tratto Gozz notando Elv "... allora mi sta seguendo..." divertito "... sapevo di aver fatto colpo." Facendole l'occhiolino.

Destresya cercò ancora, senza però trovare altro.
Tornò così in città, fino al suo ufficio, dove trovò Affy e Hasty.

Mi alzai dal letto per poi porgere i dolci al ragazzo
"Serviti pure." gli dissi per poi rimuovere le coperte dal letto e metterle nel cesto dei panni sporchi.
"Non mi dai molti motivi per crederti, tutto lì. Poi, sono una Strega... credo al soprannaturale."
Mi avvicinai a Payl camminando tranquilla "Prova a dirmi il motivo per cui sei venuto qui, in questo mondo. Magari riuscirò a capirti!"

Non aggiunsero molto altro, se non che volevano studiare la situazione intorno a casa di Elv e ci mancava che andasse a rompere anche lì...
Anche se mi rendevo conto che non avrei potuto evitarlo.
Poi, si accorse di me e nonostante mi avessero fornito informazioni utili, mi pentii di non essermi seduta altrove.
"Il contrario è difficile, stando nello stesso albergo..." commentai laconica, bevendo il vino.

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Payl rifiutò i dolci scuotendo la testa.
"Li ho presi per te." Disse a Queennie. "Perchè sono arrivato fin qui? Per il motivo più antico e nobile che esista... la vendetta." Andando verso la finestra e guardando il malinconico buio della sera. "Sto inseguendo uno dei mostri che hanno invaso e devastato il mio mondo... è giunto qui attraverso un salto iperdimensionale... ho perso tutto, forse... poichè, se anche dovessi riuscire a distruggerlo, non so se potrò tornare indietro... ma a questo punto non mi interessa null'altro che la mia vendetta..."

Gozz rise.
"Ammettilo, su..." disse alzandosi e sedendosi poi accanto a Gwen "... dillo che o fatto colpo, che mi trovi affascinante e che sei attratta da me." Facendole l'occhiolino.

Venne addirittura a sedersi al mio tavolo.
Avevo già detto che ero lì lì per prenderlo a cazzotti?
"Le sconsiglio di concedersi tutta questa confidenza, se non vuole che le faccia fare una magra figura davanti a tutta la sala piena" mormorai, fissandolo tranquilla.

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"Li hai presi per me, ma non significa che tu non possa mangiarli." risposi con voce amichevole per poi ascoltare le parole di Payl.
Il mostro di cui parlava doveva avergli strappato tutto, per spingerlo ad abbandonare il suo mondo per cercarlo.
Ma era davvero la cosa giusta da fare?
Raggiunsi il ragazzo, il passo tranquillo.
"Non c'è nulla di nobile, nella vendetta... lasciarti consumare da essa, ti porterà a sola sofferenza. E sarebbe un vero peccato vivere una vita misera in nome di un qualcosa di così negativo. Perché, piuttosto, non cerchi di concentrare le tue energie per ricominciare?" domandai per poi prendere il telefono in attesa di sapere quando avremo girato le scene.

"Non voglio ricominciare, voglio solo vendicarmi." Disse Payl voltandosi verso Queennie.
La ragazza prese allora il telefonino e si accorse di un messaggio di Gusve.
Tutta la troupe stava per scendere in sala ristorante e cenare tutti insieme.
Naturalmente aspettavano anche lei, per discutere pure delle riprese che sarebbero cominciate la mattina del giorno dopo.
Nel frattempo, proprio alla sala ristorante, Gozz si era seduto al tavolo di Gwen.
"Allora, devi svelarmi il tuo segreto..." lui a lei "... o non andrò via... voglio sapere se il tuo è un rosso naturale, o sei solo tinta. Perchè, sai, io adoro le rosse, sono tutto fuoco e non solo in testa." Rise forte, senza vergognarsi della cosa che aveva appena detto alla ragazza.

"Fai come desideri... l'importante è che tu faccia ciò che ti potrebbe far stare bene." risposi per poi leggere il messaggio di Gusve in cui mi informava che lui e la troupe stavano andando a cena.
"Ascolta, ora devo scendere per una cena di lavoro. Puoi stare qui per tutto il tempo che desideri e, se qualcuno dovesse farti domande, dì pure che sei mio cugino." gli spiegai per poi salutarlo e dirigermi al ristorante.

Lo guardai davvero sconcertata.
Era riuscito davvero a pronunciare una simile frase?
Senza pensarci un istante presi il calice di vino e glielo riversai con violenza in faccia, mandando poi il bicchiere in frantumi chissà dove.
"Mi stupisce che ammettiate tali clienti molesti nella vostra struttura" sbottai ad alta voce, in faccia ad un paio di ignari camerieri, prima di lasciare la sala come una furia e tornare in camera.
Sapevo non fosse colpa loro, ma me l'ero presa con le prime persone che mi erano capitate davanti e non ero stata più capace di trattenermi.
Era davvero un'indecenza che si dovesse condividere l'aria con certa feccia e mi chiedevo se sarei riuscita a calmarmi, dopo quanto era successo.

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Gwen perse la calma e versò e rovesciò il suo bicchiere di vino su Gozz, per poi andare via davanti ai camerieri sgomenti ed ai presenti perplessi.
In quel momento arrivò Queennie in sala, vedendo la scena.
Poi raggiunse il tavolo della troupe.
"Quel tipo deve aver fatto incavolare di brutto la ragazza..." disse Absyns riferendosi a Gozz e Gwen.

Rimasi a girare per la stanza senza sapere che fare, ero nervosa, agitata, fuori di me.
Provai a prendere il pc per annotare le ultime cose che avevo scoperto, ma avevo troppo la testa altrove per farlo.
Così, presi il cellulare e chiamai Elv.
Probabilmente, parlare con lui mi avrebbe aiutata a calmarmi e rilassarmi, pensando ad altro.

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Arrivai al ristorante giusto in tempo per vedere Gwen, la ragazza conosciuta la sera prima, versare il bicchiere di vino addosso ad un uomo.
Le rivolsi un vago cenno di saluto, per poi dirigermi al mio tavolo.
“Immagino di sì!” risposi senza riflettere “Non sapevo tu fossi un pettegolo!” scherzai.

Tornata nel mio ufficio trovai Affy e Hasty che mi aspettavano.
"Buongiorno a voi!" sorrisi, entrando "Allora, cosa sta succedendo nella nostra cittadina?" chiesi "Su, ragguagliatemi!".

Absyns rise di gusto.
"Ho solo commentato ciò che ho visto." Disse, facendo poi l'occhiolino a Queennie. "Era un pò che non ti vedevo... sei rimasta tutto il tempo in camera? Riposavi?"
"In effetti non è stata una scena piacevole." Scuotendo il capo Sannah.
"Direi di dedicarci alle nostre riprese ora, cosa ne dite?" Fece Gusve. "Domani iniziamo finalmemte a girare." Bevendo del vino.
"Era ora." Divertito Absyns.
Intanto Gwen, ancora disgustata dal comportamento di Gozz, era tornata in camera e per calmarsi, scacciare il disagio causatole dallo studioso del paranormale, decise di chiamare Elv.
"Si?" Rispondendo lui al telefono.

"Il solito, capo." Disse Affy a Destresya. "Ormai credo sia passato il clamore riguardo la misteriosa scia di luce vista stanotte... ci hanno rimesso solo le galline del povero Mc Thaz." Scuotendo il capo sarcastico. "Lei ha scoperto qualcosa sull'aggressione di Bell?"

Elv rispose dopo pochi squilli.
"Bene, temevo che avresti fatto il bravo bambino andando a letto presto e non mi avresti risposto..." dissi, sforzandomi di aggiungere alla frase un accenno di divertimento, benché l'umore non fosse ancora dei migliori.

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"Sfido chiunque" disse sarcastico Elv a Gwen "a dormire con quello che ci danno qui da mangiare." Con una smorfia. "Mi hanno portato una minestra che non sapeva di nulla... una pappina stopposa... e una mela che non ha fatto altro che farmi venire più fame... cosa darei ora per una pizza o un doppio cheeseburger.." rassegnato.

Nonostante non fossi affatto dell'umore, Risi spontaneamente a quello che disse.
"Vedi il lato positivo, devi solo resistere fino a domattina, sarebbe potuta andare peggio..." risposi, rintanandomi al caldo sotto la coperta.
"E poi chissà, se chiami una pizzeria nei paraggi e gli dici che sei in ospedale, magari si commuove..." aggiunsi, per punzecchiarlo.

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"Si, sfotti sfotti..." disse sarcastico Elv a Gwen "... non vedo l'ora di tornarmene a casa dmani... la prima cosa che farò sarà una colazione a base di brioche, marmellata e succo di frutta." Sbuffando. "Anzi, domani a mezzogiorno, mentre verrai da me, mia cara infermiera, fermati alla pizzeria sul corso e ordina 2 mega pizze e un paio di casse di birra." Ridendo.

"Mi sembra un piano ottimo..." divertita, riferita alla colazione.
Sollevai le sopracciglia, ascoltandolo.
"Ma volevi un'infermiera, o mi hai scambiata per una cameriera? O peggio, il fattorino delle pizze" sarcasticamente, alzando gli occhi in su.

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"Dai, che poi ti offrirei la pizza..." disse divertito Elv a Gwen "... ti pare poco?" Ridendo. "Poi domani verrà anche l'avvocato a casa... è in possesso di alcuni documenti lasciati da mio nonno."

Mentre mi preparavo un buon caffè, ascoltavo le notizie di Affy.
Poi ridacchiai per la storia delle galline, poverette.
"Niente di che, in realtà.." scossi la testa, pensierosa "Lui non ricordava molto, e sostiene che l'abbia aggredito un animale e di fare degli incubi da allora, comprensibile.. il medico però è dubbioso sul fatto che quelle ferite possa averle inferte un animale anche se la forza necessaria è superiore a quella di un uomo... come se non bastasse sono stata sul luogo dell'agressione e ho visto delle strane bruciature su un albero, dove però non avrebbe dovuto esserci niente... insomma, è una faccenda molto ingarbugliata!".

"Okay, okay, con la pizza mi hai convinta..." commentai, ridendo.
"Oh, capisco... Spero di non essere di troppo..." dissi, immaginando che avesse faccende di cui discutere con l'avvocato e non volevo entrare in affari privati di famiglia.
Per lavoro, ne sapevo abbastanza su questo genere di famiglie per capire che ci fossero sempre parecchie cose che bollivano in pentola ed era meglio tenersene fuori più possibile.

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"Tranquilla, ti aspetto." Disse Elv a Gwen, per poi salutarla.
La serata trascorse senza intoppi, fno a quando Gwen andò a dormire.
Si risvegliò il mattino sguente, pronta per quel nuovo giorno.

"Si, in effetti è una storia strana, sceriffo..." disse Affy a Destresya "... ma in fin dei conti oltre ad un animale chi altri potrebbe essere stato? Forse si potrebbe tentare di interrogare gli altri che erano giunti sul luogo, cioè quelli del ristorantino poco lontano. Dopotutto sono stati loro a salvare Bell."

"A domani" divertita.
Chiusi la telefonata, notevolmente più tranquilla e andai a dormire.
La notte passò serena, finché mi svegliai il mattino dopo.
Decisamente una notte migliore della precedente.
Mi preparai in poco tempo e scesi subito in sala per la colazione.

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Gwen raggiunse la saletta dove veniva servita la colazione e potè gustarsi le brioche, le chiambelle e tortini vari, insieme al latte, al caffè, al tè e diversi succhi di frutta.
Sembrava una mattinata tranquilla e sul cellulare la ragazza trovò anche un messaggio di buongiorno di Elv, che le dava appuntamento a casa sua, nel bosco.

Il buffet della colazione era più che ricco e mangiai abbondantemente e con soddisfazione.
Risposi anche al messaggio di buongiorno di Elv, che mi dava appuntamento a casa sua nel bosco.
La parte complicata sarebbe stata capire come arrivarci, dal momento che la macchina a noleggio era distrutta, speravo solo che avrei trovato un mezzo pubblico a disposizione.

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Alla reception dissero a Gwen che nessun mezzo pubblico arrivava fino al bosco ed il solo modo per raggiungere la tenuta dei Bell sarebbe stato quello di noleggiare un'auto, oltre che cercare un passaggio.

Come immaginavo.
Nessun mezzo a disposizione arrivava così lontano e mi restava da chiedere un passaggio o passare di nuovo all'autonoleggio.
Avevo sentito bene che l'allegra combriccola degli acchiappafantasmi era diretta proprio lì, ma piuttosto che avere ancora a che fare con Goz in modo così ravvicinato me la sarei fatta a piedi.
Così, lasciai l'albergo e andai alla concessionaria, approfittandone per spiegare l'accaduto all'altra macchina.

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