Questa poi non me la sarei mai immaginata...non erano uomini dell' Isola del Drago e uccisero il capitano a bruciapelo.
Mi voltai a scrutarli, palesai ogni loro parola..un ammutinamento o cosa...erano pirati moderni?
Annuii a Rovolin, infatti reagire non avrebbe funzionato ma l' idea di essere loro ostaggi mi dava un certo fastidio.

Tutto quello mi divertiva!
Sì, per quanto assurdo e incredibile potesse sembrare, al momento ero vagamente divertita.
Mi lamentavo di non aver vissuto per i cinque anni precedenti, ed ora la mia vita cominciava ad essere decisamente movimentata, non potevo certo lamentarmi.
Ora persino un dirottamento verso chissà dove da gente che assomigliava moltissimo a dei terroristi.
E niente, per il momento non riuscivo ad essere spaventata.
Sarà stato per il fatto che non avevo niente da perdere, che ogni minuto di libertà per me era sacro, rubato alla condanna vergognosa che mi aveva rovinato la vita, o per il fatto che in prigione avevo visto di tutto e che peggio di così probabilmente la mia vita non poteva andare.
Qualunque cosa fosse, ero tranquilla mentre mi guardavo intorno.
Un po' come se non fossi realmente lì, ma stessi osservando un film da lontano.
Interessante, davvero interessante.
La mia mente ormai reagiva in modi strani e stravaganti alle situazioni della vita.
Ma forse avrei dovuto aspettarmelo.
Dopo la prigione, niente è più come prima, nemmeno la paura.

Molti furono presi dal panico in sala e la vista del capitano steso a terra in una pozza di sangue rese tutto più terribile.
Quegli uomini mascherati ed armati avevano ormai preso il controllo della nave.
“Forse sono pirati...” disse Elv a Gwen “... magari sono attratti dalla nave... è lussuosa e moderna... mi chiedo come useranno tutti noi passeggeri... come ostaggi?”
“Agire ora sarebbe un suicidio...” Rovolin ad Altea “... un rischio inutile e quasi sicuramente fatale... non ci resta che attendere...”
Clio invece appariva stranamente tranquilla, persino divertita.

"Lo so maestro..ma chi sono mai queste persone? Attendere? Ovvero che ci attacchino per poi iniziare una grande guerriglia, io ho un pugnale e la vostra spada..anzi..Volpe Ambrata e voi la vostra preziosa katana e mente...ma sono in troppi..mi chiedo cosa vogliono, ma non mi sfioreranno nemmeno con un dito" sicura di me e guardandoli, li osservavo e scrutavo in ogni movimento, chi poteva essere il loro capo e se avessero dei distintivi sulle tute nere.

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Quegli uomini avevano ormai preso il controllo della nave, portandoci chissà dove.
Mi strinsi ad Elv alle sue parole.
"Non lo so... Ma non mi ispira nulla di buono..." mormorai, tesa.
"Bella roba, ritrovarsi in una situazione simile..." con amaro sarcasmo, sbuffando.

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Continuai ad osservare la scena con un certo distacco, chiedendomi se la mia permanenza in prigione non mi avesse tolto ogni briciolo di umanità.
Quella strana cosa che ti induce a sconvolgerti nel vedere la morte di qualcuno davanti ai tuoi occhi.
Ma probabilmente il mio era un meccanismo di difesa.
Ne avevo viste, io, di morti. Eccome, troppe!
C'era stata Sara, che si era impiccata in lavanderia, l'avevamo vista tutte, quella mattina, ricordo ancora l'odore che si sentiva fin quasi alla mensa.
E perchè, Nina? Lei era morta a furia di calci, era morta davanti ai nostri occhi, era morta perché aveva contestato Micksol e il suo maledetto modo di trattare la piccola Annie.
Sì, avevo visto tante morti assurde che forse ormai ero contaminata per sempre da quell'apatia orribile.
Chissà se avrei mai più provato delle emozioni, se sarei tornata a vivere, a sentire il cuore battere, ad emozionarmi, a spaventarmi a fremere, a gioire.
Magari un giorno... ma non oggi.
Oggi osservavo la scena come da dietro un vetro.

Lo guardai divertita.
"E chi ti dice che io non sia una brava ragazza?" ridendo per il senso di leggerezza scaturito dallo spinello.
"Sono educata e gentile, mica stupida e ingenua" ridendo ancora.
"Tu, invece, mi dai l'aria di non essere troppo buono"

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“Per ora la cosa più saggia è attendere, altezza.” Disse Rovolin ad Altea, guardando quegli uomini misteriosi giunti da chissà dove.
Elv stringeva a sé Gwen, fissando preoccupato la situazione ed immaginando la possibile evoluzione.
Clio invece viveva tutto ciò con uno strano distacco, una profonda apatia.
“Ora divideremo gli uomini dalle donne.” Uno di quei terroristi ai presenti. “Che nessuno faccia resistenza o finirà come il capitano.”

Cosa? No!
Assolutamente no!
Non se ne parlava!
Non mi sarei mai divisa da Elv, nemmeno morta, era fuori discussione.
E poi, per quale razza di motivo?
Infatti lo guardai preoccupata e contrariata, stringendolo ancora di più, perchè non mi sarei separata da lui.

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Attendere...non comprendevo le parole di Rovolin...eravamo in guai seri, cosa mai avremmo dovuto attendere e Rovolin era tranquillo, questo mi rese sicura.
Poi gli uomini misteriosi ci dissero di dividerci, mi voltai verso il maestro ed annuii...era meglio non fare passi falsi, così mi alzai in dignitoso silenzio..il silenzio di una principessa guerriera, sicura di sè e mi spostai da Rovolin ma non staccando il mio sguardo sicuro da loro..dovevano capire io non li temevo.