![]() |
I soldati annuirono a Clio e corsero fuori dal padiglione.
Ormai l'allarme era stato dato e tutti i cavalieri furono così destati dal loro sonno. “Io...” disse la suora a Clio “... io... non so... il cavaliere mi ha chiesto di cambiare i miei abiti monacali col vestito della dama... diceva che era per una buona azione... ho fatto come mi ha detto e la stessa cosa ha fatto la dama, per poi andare con loro...” “Non può averli seguiti di sua volontà...” fece Jean “... non può preferire una vita da fuggiasca a quella invece che gli garantirei io qui al castello...” Tornarono i soldati. “Il padiglione del Cavaliere Burbero è vuoto...” a Clio “... è andato via... quel maledetto ci ha giocati tutti!” “Ma chi è quel dannato cavaliere?” Jean. “Perchè ha voluto aiutare quel traditore di Guisgard?” Fissando la mercenaria. |
"Beh, nessuno l'ha legata, nè obbligata... Se voleva opporsi l'avrebbe fatto con lo stesso ardore con cui ha difeso il traditore da me.." Scossi la testa "Vi piaccia o no, è una traditrice..." Secca.
Accettare la realtà era la cosa migliore da fare. Ma se Jean voleva continuare a vivere nella menzogna, meglio per lui. "Se avesse tenuto a voi, mi avrebbe permesso di fare il mio lavoro, Guisgard sarebbe morto e voi iniziereste i preparativi per le nozze.. Ma mi ha messo i bastoni tra le ruote ed è scappata con lui, credete sia un caso?" Scossi la testa. I soldati tornarono. "Maledizione!" Urlai di nuovo. "È un nobile Capomazdese, il che spiega perché l'ha aiutato!" Alzando le spalle. "Ma ora pensiamo a trovarlo, io e i miei uomini lo abbiamo tenuto d'occhio prima del torneo, so dove potrebbe essersi rifugiato! Anche se potrebbe già essere in viaggio per Capomazda, sarebbe più logico... Manderò qualcuno a verificare quella pista, voi ditemi, avete idea di chi potrebbe aiutare Guisgard qui a Monsperson? Dove si potrebbe nascondere?" Pensierosa. Poi trasalii. "Cosa mi dite del prete?". L'ultima volta era lì che aveva trovato riparo. Anche se mi sembrava strano, il cavaliere lo avrà portato con sè a Capomazda più verosimilmente. |
Gwen e Josephine lasciarono il castello in sella ad un cavallo.
Galopparono nel bosco seguendo le voci e le grida dei contadini. Ad un tratto però un verso di sofferenza attirò la loro attenzione. Era un lupo finito in una tagliola che si dimenava. |
Io e Josephine galoppammo nel bosco, quando sentii un verso di sofferenza.
"Da questa parte." Scesa da cavallo seguii quel verso e vidi un lupo imprigionato in una tagliola. Il sangue si gelò nelle vene, ma subito mi avvicinai all'animale. |
Io e solo prendemmo i cavalli e presi un pezzo di legno nel caso avessimo avuto bisogno di una torcia.
Spronai Cruz e seguimmo quella misteriosa polvere rossa..come un sentiero definito. "Speriamo non sia una trappola..dobbiamo fare molta attenzione..ma cosa mai potrebbe essere questa misteriosa polvere". |
<< Perdonarvi? Ma certo... In fondo capisco perché lo avete fatto, ho avuto modo di conoscere il barone e non mi stupisce ci sia gente che si oppone a lui. Ora riposate, penserò io al cavaliere >> sorrisi e lo ringraziai per quel pensiero gentile.
Sentivo la stanchezza di quella giornata, di quella notte che ancora non finiva e sentivo il pericolo che derivava dalle mie azioni. Il frate avrebbe pregato per il ferito ma chi lo avrebbe fatto per me. E così mi inginocchiai a terra, dopo aver cercato di orientarmi verso la giusta direzione, ed iniziai a pregare benché fossi in un luogo insolito. Avevo bisogno di un po' di conforto e speravo anche in un consiglio, in un'indicazione sulla via da seguire ora che era tutto così incerto. La mia preghiera non fu molto lunga perché disturbata dai lamenti del cavaliere. Tornai accanto a lui tenendo la sua mano tra le mie, non doveva sentirsi solo. << Messere... Voi siete Guisgard vero? Lo stesso che ha fatto irruzione nella sala da pranzo del barone e che ha combattuto e vinto contro le sue guardie. Me lo ricordo, vi ho molto ammirato allora e per un attimo ho creduto che mi avreste portata via da quel luogo. Proprio come un cavaliere dei romanzi, che salva la principessa in pericolo. Invece sono stata io a salvare voi, e così facendo ho condannato me stessa>> non ero certa che lui udisse le mie parole, preda com'era della febbre e del dolore, più che altro parlavo per me stessa. << Dovete rimettervi in salute quanto prima, siete in debito con me e io ho bisogno del vostro aiuto per tornare a casa mia>> Sebbene l'idea di andarmene e non vedere più Jean mi spiaceva era chiaro che la mia vita a Monsperon era in pericolo e dovevo scappare al più presto. |
Mentre parlavo ad Adespos, il Cavaliere Burbero uscì dal suo padiglione con lo scudiero al seguito. Lo vedemmo entrare nell'infermeria dove avevano portato il Cavaliere Esiliato e, dopo qualche tempo trascorso la dentro, ne uscì portando un sacco, accompagnato da una suora. Guardai il mio compagno e gli chiesi: "Cosa credi stiano facendo?"
Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Io...” disse Jean, ancora scosso dalla possibile vergogna che pendeva sul suo nome “... io non so dove possano essere andati... ma se voi sospettate di qualche pista allora non lasciate nulla di intentato...” a Clio “... io intanto andrò a riferire tutto a sua signoria...” ed uscì dal padiglione.
|
Gwen si avvicinò all'animale ferito.
Era un grosso lupo nero, con la zampa bloccata in una tagliola. Si lamentava e dimenava per il dolore. “Povera bestia...” disse Josephine guardandolo “... il Cielo non voglia sia il padrone...” |
Sorrisi a Jean, e annuii.
Pover'uomo... Mi dispiaceva davvero per lui, ma ero certa che se avesse lottato per lei, la sua donna sarebbe tornata. Così, uscii dal padiglione andando in cerca dei miei uomini. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 15.17.12. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli