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Rimasi in allerta nonostante l'atteggiamento dei due uomini.
Guisgard mi superò di nuovo. E sorrisi appena. Ero io che volevo proteggere lui, ma stranamente non mi dava fastidio la sua premura, anzi. I due porsero una lettera a Guisgard, la osservai interdetta, per poi seguire con lo sguardo i due uomini scomparire. Alzai gli occhi su Guisgard "Che pensi di fare?" Indicando la lettera con lo sguardo "Credi ci sia da fidarsi?". |
Rimasi sgomenta da quegli individui..non avevano avuto nemmeno la premura di presentarsi, sembravano davvero spiriti venuti ad affidare qualcosa a Guisgard, ma la cosa che più mi faceva pensare era che loro erano sicuri lui fosse il vero Duca tanto da affidargli la lettera..e sembravano conoscere pure me e Clio.
I suoi occhi...avevano menzionato gli stessi occhi di cui mi aveva tanto parlato l' Austero e contraddistinguevano pure l' anziano duca. Feci loro un cenno di saluto e sparirono nel buio della notte. Clio rivolse una giusta domanda a Guisgard..."Infatti Guisgard..come facevano a essere sicuri tu fossi il Duca e sembravano conoscere pure me e Clio, forse sono spie..possiamo pensare a Dominus ma lui non conosce Clio se non che ci abbiano seguito fino ora..comunque penso l' unica cosa da fare ora è raggiungere il veliero e scoprirne il contenuto..è pure strano tu la debba aprirla solo arrivato alla Santa Caterina" e lo guardai perplessa e dubbiosa, osservai bene la lettera e la ceralacca per vedere se si riconoscesse il Casato e con sorpresa vidi vi era stampato un fiore. |
“Già, tutto troppo strano e misterioso per i miei gusti...” disse Guisgard, mentre fissava la lettera sigillata con quel simbolo “... anche io ho subito pensato a uomini di Dominus... chi altri infatti può conoscerci in questi luoghi?” Scosse il capo. “Ma da quel po' che conosco mio zio posso dire che è troppo orgoglioso e superbo per rivolgersi a me, anche solo per ingannarmi, col titolo di duca... non so, ma qualcosa mi dice che Dominus non c'entra...” guardò poi Clio ed Altea, facendo loro cenno di seguirlo per tornare al vascello.
Saliti di nuovo a bordo, il capitano convocò tutti sul ponte di comando, mentre la notte si apprestava ormai a cedere il posto al nuovo giorno. E poco dopo l'alba apparve a schiarire le inquietudini del buio e di quel loro viaggio verso l'ignoto. “L'unica cosa da fare” fece Palos, dopo che Guisgard aveva raccontato di quello strano incontro e della lettera “è aprire quella busta.” “Guisgard annuì ed aprì finalmente quella missiva. E la lesse ad alta voce: “Lord Guisgard, in verità cerco da sempre un uomo come voi. Avete tutto per incarnare un degno eroe letterario. Carisma, fascino, coraggio e quell'alone di mistero che contraddistingue i grandi protagonisti della tragedia greca, come un novello Oreste, o un redivivo Edipo. Ma in voi vi è anche quel genuino ed assoluto ascendente che da sempre attira, affascina e conquista la gente comune. Mi riferisco all'indole romantica, eroica ed epica dei grandi cavalieri cortesi, quali Erec, Tristano e naturalmente Lancillotto. E poi la vostra spada, leggendaria lama simbolo degli amanti Taddei, il vostro fantascientifico vascello volante, degno della nave Argo di Giasone e naturalmente la meta del vostro viaggiare, meritevole di essere narrata nel più straordinario romanzo mai scritto. Per questo io bramo di avervi come protagonista nella mia ultima rappresentazione teatrale. Naturalmente affiancato dalle vostre due bellissime assistenti. Per voi ho già preparato un degno copione che attende solo il suo protagonista: sir Guisgard, inarrivabile Eroe da Romanzo e futuro Arciduca. E se la rappresentazione, come credo, riscuoterà successo, allora vi sarà assegnato l'ambito premio. Mi riferisco al Fiore di Bellezza, unico simbolo della vera e sola beltà di questo mondo. Maccus.” “Chi diamine è questo Maccus?” Chiese Chiò. “Non ne ho la minima idea...” pensieroso Guisgard. “Sembra conoscere molte cose di te.” Disse Irko. “Già...” turbato il presunto Taddeide. “A meno che” ridendo Pepe “non sia tu l'autore di questo scritto, visto la sfilza di attributi, epiteti e complimenti vari elencati a menadito.” “Molto divertente...” mormorò Guisgard. “E dai, facevo per sdrammatizzare.” Divertito Pepe. “Complimenti dici?” Rileggendo la lettera il presunto Taddeide. “E se invece fosse una trappola? Troppi elogi, troppa ammirazione fine a se stessa...” “Forse davvero vi è Dominus dietro tutto ciò...” fece Lainos. “Io direi di ignorare questa lettera.” Sbottò Ammone. “Parla però di un questo Fiore di Bellezza...” inquieto Guisgard “... e se si trattasse proprio del Fiore Azzurro?” |
Finalmente arrivammo al vascello e riuniti tutti quanti Guisgard parlò di quell' incontro mentre il sole faceva capolino da Oriente.
Guisgard iniziò a leggere la lettera...rimasi un momento interdetta. "Guisgard...ma questo Maccus come fa a sapere così tante cose sui Taddei? Pure su Mia Amata? Vuol dire conosce Capomazda pure...ma non ho capito perchè vorrebbe solo te..e poi me e Clio" e fissavo l'orizzonte farsi sempre più splendente "Si parla di fare una rappresentazione teatrale..ma la cosa mi attrae a dire il vero..che sarà il Fiore di Bellezza?" e mi avvicinai guardando la lettera.."Ma è indicato dove dovremmo andare?Come facciamo a parlare con questo Maccus?" |
Seguimmo Guisgard alla Santa Caterina, in preda ai dubbi.
Il giorno aveva ormai iniziato a fare capolino, mentre discutevamo di quella strana missiva. Ascoltai Guisgard leggere la lettera, e riuscii a nascondere una risata. Oh, Cielo.. quanti complimenti... Non sapevo cosa aspettarmi dalla lettera, ma sicuramente non questo. "Fammi capire bene, quindi secondo questo Maccus dovresti.. interpretare uno spettacolo teatrale? Anzi, dovremmo.. visto che immagino si riferisse a me e a milady.." scossi la testa "Però non ha senso.. voglio dire, è vero che sei sempre circondato di donne... ma sembrava parlare di due in particolare.. che ne sa questo Maccus? Ci ha seguito? Boh, mi sembra tutto molto strano..." sospirai "Però certo, il Fiore di Bellezza.. probabilmente varrebbe la pena tentare ma.. potrebbe essere un altro fiasco come il Fiore d'Oro di Aurora... forse dovremmo capire di più su questo Maccus.. può essere una trappola bella e buona infondo...". |
Guisgard ascoltò Altea e guardò poi nella busta.
“Vi è un altro bigliettino...” disse “... c'è scritto solo Suession...” “Suession?” Ripetè Chiò. “Cavolo è il mio paese d'origine!” “Allora questo Maccus è lì che vive.” Fece Palos. “Credo di si...” annuì il presunto Taddeide, per poi voltarsi verso Clio “... oh, che spiritosa...” sarcastico “... tu e Pepe dovreste aprire una compagnia teatrale e far concorrenza a questo Maccus...” sorridendo “... e comunque io non sono sempre circondato da donne...” scuotendo il capo ironico “... si, immagino si riferisse a voi due, a te e ad Altea... a meno che” ridendo appena “non vi vada stretto il titolo di assistenti...” “Cosa hai deciso di fare?” Chiese Irko. “Non ho molta scelta...” tornando serio Guisgard “... devo scoprire cos'è questo Fiore di Bellezza...” “E vuoi andarci solo con Altea e Clio?” Fissandolo il Rosso. “Porteremo con noi anche Chiò.” Rispose il presunto duca. “Lui conosce bene Suession.” “Vengo anche io stavolta!” Deciso Ammone. “Sono fermo da troppo tempo e sai che poi divento nervoso!” “E sia.” Acconsentì Guisgard. “Andremo noi quattro. Preparatevi dunque.” Fissò Irko e Palos. “Partiamo... direzione Suession.” Poco dopo la Santa Caterina aprì le vele e cominciò a navigare lungo il Lagno, verso Suession. |
Guisgard diede le direttive per la partenza, infatti non era conveniente stare solo noi tre o avremmo rischiato di nuovo come ad Auroria.
"Suession" dissi poi a Guisgard "non l'ho mai sentita, ma sarà un caso è il paese di origine di Chiò? Lui ti conosce fin dalla nascita..sarà una casualità..comunque solo parlandoci potremmo saperne di più" poi sorrisi leggermente.."Si è dimenticato Romeo..lui è il mio eroe preferito, peccato io non sono mai stata Giulietta..nessuno mi ha mai fatto una serenata, nemmeno Velv" e a quella ultima frase trasalii..nessuno doveva sapere io e Velv avevamo avuto una storia e nemmeno di come lo avevo umiliato rifiutandomi di sposarlo. |
Risi appena. "Se lo dici tu.." mormorai, divertita alzando appena le mani in segno di resa, per poi lanciargli un'occhiataccia quando parlò delle assistenti ma non dissi nulla, probabilmente me l'ero andata a cercare.
Annuii poi alle sue parole "Perfetto.." alzandomi "Vado a preparare le mie cose, tanto immagino che viaggeremo leggeri... Ci metteremo molto ad arrivare?" chiesi, prima di raggiungere la mia cabina. |
Aspettai ....ma non si mosse per accompagnarmi in cabina......no.....parlo' in una lingua che non sembrava somigliargli.....lo ascoltai......ero affascinata...sorpresa ...già sorpresa...volevo parlare col marinaio e invece Velv riusciva a parlarmi di sensazioni ancestrali.....di quella parte di Lagno che si immergeva ed ergeva nel confine chiamato mare........mi voltai verso di lui..." Se prendessi per oro colato le vostre parole potrei credere che abbiate dato un potente sonnifero a mio marito......ma se ascoltassi le vostre magnifiche parole....ad occhi chiusi...mi sembrerebbe di toccare il mondo antico con le mani...quasi a plasmarlo con il volere degli Dei...mi stupite Capitano.......diciamo che mi lasciate senza parole.......No..non voglio svegliare De Gur....so che ha bisogno di recuperare se stesso...e visto che ne sapete piu' del vecchio marinaio...saro' felice di ascoltarvi.....ma niente vino, qui sul ponte si sta bene....".....
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“Ehilà...” disse Afiel a quelle parole di Altea “... avete udito? Lady Altea ha pure uno spasimante! Un certo Velv!” Ridendo.
“Idiota!” Dandogli uno schiaffone dietro la testa Palos. “Velv è il capitano della Marina Ducale! Uno che venderebbe sua madre pur di vederci penzolare dalla forca!” “Già, è vero...” massaggiandosi la testa Afiel. “Sentito, Romeo?” Pepe a Guisgard. “Quel Maccus i è dimenticato un amante nell'appiccicarti addosso nomi e qualità da romanzo.” Ridendo. “Vorrà dire” sorridendo il presunto Taddeide “che nel fare il mio trionfale ingresso a Suession scavalcherò qualche balcone!” Si voltò poi verso Clio che stava andando nella sua cabina. “Grosso modo in circa due ore saremo a Suession. Mi raccomando, metti il tuo miglior vestito... voglio che le mie assistenti mi facciano fare bella figura!” Facendole l'occhiolino. Intanto la Santa Caterina solcava il Lagno mentre il Sole era ormai sorto. Il cielo però era denso di nuvole e qualcosa di sinistro attraversava l'aria, rendendo quello scenario come assopito da un cupo incantesimo. |
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