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“Entrare, rivoltare la Pieve come un guanto e magari uccidere o anche solo minacciare il frate non è una gran mossa...” disse Elas a Clio “... è vero che la Chiesa è mal vista dal barone, ma mettersi contro il vescovo potrebbe essere pericoloso... l'errore più grande che possiamo fare è esporci per una delle due parti in causa... meglio essere neutrali.”
“Allora cosa proponi?” Chiese Anty. “Spesso la cosa più semplice è anche la migliore da fare.” Spiegò il mercenario. “Dunque entreremo e parleremo chiaramente al frate... e lui non può certo opporsi alla giustizia del barone, visto che si trova sotto la giurisdizione delle sue leggi.” “E se si rifiutasse di collaborare?” Anty. “A noi basta che non ci ostacoli.” Rispose Elas. |
"Non essere sciocco" gli risposi "Il mio desiderio è ben altro che quello di ospitarti una sola sera..."
Finalmente arrivammo a palazzo, fradici e stanchi. Scendemmo dai cavalli e li legammo alla palizzata in giardino, più tardi qualcuno dei servi se ne sarebbe occupato. "Vieni" dissi ad Adespos prendendolo per mano "Entriamo in casa...". La sera era abitudine chiudere tutto dall'interno, per cui bussai vigorosamente al portone d'ingresso. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Il misterioso cavaliere ascoltò Dacey e pian piano i suoi occhi si chiusero, obbedendo al lieve torpore che lo stava prendendo.
“Vi prego...” disse piano “... parlatemi... qualunque cosa... parlatemi di voi... è così tanto tempo che non sento la voce di una donna... che non parlo con una donna...” |
“Non ho sentito nulla...” disse Josephine a Gwen “... nulla... forse sarà stato il vento a farti impressionare...”
“Gwen, vieni...” ancora la misteriosa voce. |
"Lo so, per questo ho chiesto se avevate un'idea migliore!" alzando gli occhi al cielo.
Io non ero in condizione di pensare in quel momento, non ero lucida, troppe emozioni si agitavano nel mio essere. La proposta di Elas, sospirai. "Il prete non ci aiuterà, fidatevi, quando ero qui in incognito ha protetto Guisgard dai soldati del maresciallo, e farà lo stesso con noi.. se dite che vale la pena tentare, andiamo.." alzando le spalle. "Io non sono in condizione di prendere decisioni..." ammisi, serrando i denti "Ma fidatevi, che il prete ci ostacolerà eccome... l'ho visto con i miei occhi... e non ha tentennato nemmeno quando i soldati del maresciallo hanno minacciato di ucciderlo..". Sospirai, ed entrai nella Pieve con gli altri. |
Altea bussò e dopo qualche istante la porta si aprì.
“Altea...” disse Didas fissandola “... che sorpresa... sono sincera, non mi aspettavo più di rivederti...” |
No, non era stato il vento, sapevo cosa avevo sentito.
E la sentii chiamarmi ancora. "Sarà meglio che torniamo indietro..." dissi, sbrigativa. |
Gaynor bussò e poco dopo Ensa venne ad aprire.
“Signora...” disse fissando Gaynor, quasi incapace di riconoscerla subito “... ma come siete vestita? E poi siete tutta fradicia... chi è quest'uomo?” Guardando poi Adespos. |
Lo guardai strano, quelle sue parole mi diedero molto a pensare e se fosse stato un altro contesto non avrei accettato ma vederlo sofferente chiedermi semplicemente di parlare, non poteo certo rifiutarmi.
Inoltre quella Pieve mi dava una sensazione di inquietudine, non mi piaceva troppo fredda e buia per i miei gusti, mi sentivo come osservata e speravo che parlare mi aiutasse a scacciare via quella sensazione di malessere . << Va bene... Sono la prima figlia dell'Arconte Salman e di sua moglie Anjali. Mia madre viene da molto lontano, le sue terre non sono neanche state toccate dall'armata di Alessandro Magno. Dicono che assomigli molto a lei anche se gli occhi sono quelli di mio padre. Ho due fratelli, molto più piccoli di me, uno di loro sarà Arconte dopo mio padre. Sono cresciuta nella mia amata isola, dovrete vederla, non vi è posto più bello al mondo. Ci sono sempre alberi in fiore, i prati sono verdi, l'acqua non manca mai, fiumi e fiumiciattoli percorrono la valle in cui domina il Palazzo. E' li che vivevo... Fino a che non mi hanno presa...>> mi fermai un attimo, non potevo gravare quel poveretto con le mie disgrazie personali. << I giardini del palazzo sono pieni di fontane sapete, i nostri ingegneri hanno inventato mille modi per rendere i giochi d'acqua sempre più spettacolari. Una fontana porta il mio nome. E' la più grande e bella e al centro c'è una bellissima statua di marmo bianco, mio padre lo ha fatto arrivare addirittura dall'Italia riuscireste a crederci? La mia Mirza è un luogo incantevole e vorrei tanto ritornarci un giorno...>> |
Didas aprì la porta..si ricordava di me..e sembrava pure felice..o fingeva..oh, come gliela avrei fatta pagare..convincente Altea...sei brava a fingere, tranne in Amore purtroppo.
Presi un fazzoletto e mi asciugai gli occhi, che erano già arrossati dalla pioggia, e iniziai a singhiozzare.."Didas, fammi entrare per favore..ho pensato subito a te..mi sono successe tante disgrazie e il mio cuore è a pezzi..avevi ragione, noi donne sole siamo sempre malviste ed usate" e mi asciugai una finta lacrima entrando senza consensi e guardandomi attorno. |
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