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Sorrisi a Iasevol e annuii.
"Facci sapere se hai bisogno di noi.." annuendo, e alzandomi per poi guardare Guisgard. |
L'uomo guardò Gwen e poi Elv.
“Fate bene...” disse “... il fumo fa male... l'Inferno è pieno di fuoco e c'è fumo ovunque...” annuì. “Già...” con fare spicco Elv per liberarsi della sua presenza. “Si, fate bene a non fumare...” quello cercando sigarette nelle tasche del suo giubbotto “... vabbè... me ne tornerò a casa... una moto sempre si trova in giro, no?” |
Guisgard annuì, si alzò e guardò Clio.
I due salutarono Iasevol ed uscirono. “Beh, visto abbiamo tempo...” disse lui “... che ne dici di cenare insieme? Magari a casa mia? Ammesso che gli uomini del dottor Iasevol abbiano già ripulito il tutto?” |
Che tipo strano.
A quanto pareva Elv non lo sopportava, ma disse una cosa che non poté sfuggirmi. Guardai subito Elv; che diamine voleva dire con quella frase? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai sorridendo.
"Mmm.." mormorai, pregustando l'idea di quella cena "Dici una cena romantica?" cingendogli il collo con le braccia. "Mi servirà un vestito adatto.." divertita, per poi baciarlo piano. "Certo che mi va.." sussurrai con voce calda sulle sue labbra. |
Elv scosse il capo, poi guardo Gwen.
“Ascolta, amico...” disse guardando allora il tipo davanti a loro “... è tardi, fa freddo e di fumo noi non ne abbiamo... spiacente.” “Allora mi date un passaggio con la moto?” Chiese l'altro. “Amico, siamo in due...” Elv “... vedi non c'è posto?” “Peccato...” mormorò il tipo “... peccato non abbiate una secondo moto...” |
Guisgard sorrise e strinse Clio.
“Si, va a prepararti...” disse abbracciandola “... ma bada non sia troppo pesante il vestito, visto davanti al camino fa molto caldo...” baciandola piano. |
L'uomo era sempre più strano e infatti Elv cercava di liquidarlo.
Accennò poi ad una seconda moto. Beh, in effetti stavamo andando a prenderla, ma lui non lo sapeva. "Già, peccato, spiacente" risposi. Che situazione assurda. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Joshua aprì gli occhi e per un istante guardò il vuoto della stanza.
Poi i suoi occhi ruotarono, fino ad incontrare quelli di Elisabeth. E sorrise. “Si, l'aroma del caffè...” disse stiracchiandosi “... avevo quasi dimenticato quanto è gradevole al mattino...” ridendo appena “... e non posso lamentarmi neanche la dormita di stanotte... era un bel po' che non riposavo così bene...” cercando la mano di lei con la sua “... tu? Che effetto ti fa avermi qui? Essermi acanto? Avermi nel tuo letto? Sebbene in maniera del tutto casta...” divertito. |
Gli sorrisi, raggiante.
"Chissà.." mormorai sulle sue labbra "Ci metto un minuto.." divertita. Entrai in camera e indossai un abitino nero, di leggero velluto, con le spalline fatte di leggerissime paietfes argentate, una sola fila che quasi scompare sulla pelle. Indossai sopra il cappottino nero, e sotto.. qualcos'altro. Sistemai i capelli e uscii poco dopo. "Eccomi.." sorridendo "Andiamo..". |
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