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Si un cavaliere che non si conosce il nome sembra introvabile a portato un cadavere nel palazzo lo stanno cercando tutti questo cavaliere misterioso ma ancora nessuna traccia dissi guardando Morven
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"Ah, quel cavaliere!" esclamò Morven con un mezzo sorriso che gli si allargò sul viso, quasi seguisse un suo personale, divertente pensiero.
Quindi guardò Cavaliere 25 e gli indicò Guisgard, che, in fondo allo spiazzo, sul muretto che guardava al bosco, continuando a suonare quel malinconico motivetto. "Andate a chiedere a quel messere che là in fondo si diletta con la sua ocarina... forse lui saprà darvi le informazioni che cercate" Disse questo, assestò un'amichevole pacca sulla spalla di Cavaliere25 e continuando a fischiettare riprese quella strada lungo la quale era stato ormai trattenuto troppo a lungo. |
Grazie dissi sorridendogli poi mi incamminai verso quel cavaliere che mi fù indicato da Morven e mi avvicinai e dissi salve messere che ci fate qui tutto solo? avrei bisogno di voi sareste cosi gentile dadarmi qualche informazione domandai gentilmente e aspettai una sua risposta.
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<Empi osservava il luogo con reverenza, sentiva la sacralità del luogo e le pareva d’udire i canti degli Antichi che compivano i loro rituali tra le pietre. Avanzava sussurrando i passi e chiedendo alla Terra di benedire il suo cammino, quando udì un lamento. Voltò istintivamente il capo verso Icarion e si accorse che questa volta anche lui l’aveva udito> Non lo so <rispose la fata acuendo il suo udito. Notò il gesto di Icarion e non ne fu infastidita, lo apprezzò invece…anche se nulla in quel giovane principe le comunicava sicurezza, almeno le sue parole erano sincere> Cosa fate Altezza? <esclamò all’improvviso notando che Icarion aveva reciso il ramo dell’albero> Sperate solo che lo spirito dell’albero non si ribelli <incalzò severa> questo guardiano è qui da molte lune, come avete potuto? <si avvicinò al tronco e posò la mano sulla ferita dell’albero da cui sgorgava copiosa la linfa. E mentre si voltava verso il principe per continuare il suo rimprovero, il terribile spettacolo si mostrò ai suoi occhi> Per tutte le scintille <esclamò la fata. Strinse la mano di Icarion ed entrambi si avvicinarono ai cadaveri>
Di questo sono capaci gli umani, mio Principe <mormorò intristita> Di tutte le specie animali sono gli unici che uccidono senza motivo legato alla loro sussistenza. <un piedino nudo della fata si bagnò del sangue sparso sul terreno, e in quel momento Empi fu invasa dalla sensazione di terrore che quegli umani avevano vissuto un attimo prima di morire> Qualcosa di spaventoso si aggira per questi boschi, Altezza, dobbiamo essere vigili <e mentre così parlava, il lamento squarciò il silenzio ancora una volta e questa volta Empi riuscì a distinguere le parole…aiutami mia signora.. percepì> |
Citazione:
"Che strano questo luogo....ma la voce proveniva da qui....ne sono certa" dissi cercando di avvicinarmi al tronco seppur a fatica, visto l'impervio sentiero che ero costretta a percorrere. E quella voce, quel richiamo si faceva sempre più tangibile....finchè scorsi, all'interno del tronco cavo, una figura. Mi avvicinai con cautela: uno stiletto in una mano e l'altra libera pronta a prendere la spada. Ormai ero di fronte alla figura: era una ragazza. |
Guisgard aprì gli occhi e fissò Cavaliere25, senza però smettere di suonare la sua ocarina.
Continuò così per qualche altro istante, poi, alzandosi dal muretto, chiese: "Informazioni? Di che genere? Capitate male, amico mio... non sono di questo posto e non conosco nessuno..." |
sto cercando un uomo che a portato il cadavere di un uomo a palazzo mi hanno ordinato di cercarlo e di portarlo al castello voi sapete niente messere? domandai guardandolo
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"Un uomo che ha portato un cadavere al palazzo... " disse Guisgard fissando Cavaliere25. "Aspettate e lasciatemi pensare..."
Sorrise ed aggiunse: "Ecco, vedete quel cavaliere che è appena andato via?" Indicando Morven. "E' lui credo il cavaliere che cercate, mio buon amico. Anzi, se vi affrattate lo raggiungerete senza problemi!" Saltò giù dal muretto e concluse: "Ed ora scusatemi, ma sono atteso da affari urgenti." Ed andò via. |
Guardai il cavaliere e dissi grazie per la voltra preziosa sono in debito con voi messere mi girai e iniziai a correre dietro a Morven e lo chiamai dicendo hei voi fermatevi un attimo dissi guardandolo devo parlare con voi è una cosa importante e urgente.
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In quello stesso momento, nel bosco, Llamrei si trovava davanti a quel grande albero cavo pietrificato dal tempo e dall'austerità di quel luogo.
La figura che si intravedeva in esso era snella, leggera, a tratti eterea e restava immobile. Non si udiva più quel richiamo che aveva attirato Llamrei. Poi, all'improvviso, la figura accennò un gesto quasi impercettibile. Si voltò e mostrò il suo volto. Incredibilmente era quello di un uomo, magrissimo, quasi consumato e con la pelle secchissima. Aveva due grandi occhi neri incavati e di un bianco quasi spettrale. Un ghigno sorse sul suo volte e mostrò una bocca senza più denti. E prima che Llamrei potesse davvero rendersi conto di tutto, tre uomini alle sue spalle la immobilizzarono, facendole perdere i sensi... Camelot e le sue alte torri. La cavalleria, i suoi amici. Il verde della campagna, l'azzurro terso del cielo, l'incanto delle storie dei bardi per le strade del suo amato reame. Questo sognò confusamente Llamrei. Si svegliò e solo dopo alcuni istanti comprese che era incatenata alla parete di un'umida cella. Era buio intorno a lei e l'unica cosa che udiva erano dei strani canti in lontananza. Come un'opprimente litania. |
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