Camelot, la patria della cavalleria

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cavaliere25 18-10-2010 12.57.03

Si un cavaliere che non si conosce il nome sembra introvabile a portato un cadavere nel palazzo lo stanno cercando tutti questo cavaliere misterioso ma ancora nessuna traccia dissi guardando Morven

Morrigan 18-10-2010 13.06.30

"Ah, quel cavaliere!" esclamò Morven con un mezzo sorriso che gli si allargò sul viso, quasi seguisse un suo personale, divertente pensiero.

Quindi guardò Cavaliere 25 e gli indicò Guisgard, che, in fondo allo spiazzo, sul muretto che guardava al bosco, continuando a suonare quel malinconico motivetto.

"Andate a chiedere a quel messere che là in fondo si diletta con la sua ocarina... forse lui saprà darvi le informazioni che cercate"

Disse questo, assestò un'amichevole pacca sulla spalla di Cavaliere25 e continuando a fischiettare riprese quella strada lungo la quale era stato ormai trattenuto troppo a lungo.

cavaliere25 18-10-2010 13.10.55

Grazie dissi sorridendogli poi mi incamminai verso quel cavaliere che mi fù indicato da Morven e mi avvicinai e dissi salve messere che ci fate qui tutto solo? avrei bisogno di voi sareste cosi gentile dadarmi qualche informazione domandai gentilmente e aspettai una sua risposta.

lady_Empi 18-10-2010 14.13.12

<Empi osservava il luogo con reverenza, sentiva la sacralità del luogo e le pareva d’udire i canti degli Antichi che compivano i loro rituali tra le pietre. Avanzava sussurrando i passi e chiedendo alla Terra di benedire il suo cammino, quando udì un lamento. Voltò istintivamente il capo verso Icarion e si accorse che questa volta anche lui l’aveva udito> Non lo so <rispose la fata acuendo il suo udito. Notò il gesto di Icarion e non ne fu infastidita, lo apprezzò invece…anche se nulla in quel giovane principe le comunicava sicurezza, almeno le sue parole erano sincere> Cosa fate Altezza? <esclamò all’improvviso notando che Icarion aveva reciso il ramo dell’albero> Sperate solo che lo spirito dell’albero non si ribelli <incalzò severa> questo guardiano è qui da molte lune, come avete potuto? <si avvicinò al tronco e posò la mano sulla ferita dell’albero da cui sgorgava copiosa la linfa. E mentre si voltava verso il principe per continuare il suo rimprovero, il terribile spettacolo si mostrò ai suoi occhi> Per tutte le scintille <esclamò la fata. Strinse la mano di Icarion ed entrambi si avvicinarono ai cadaveri>

Di questo sono capaci gli umani, mio Principe <mormorò intristita> Di tutte le specie animali sono gli unici che uccidono senza motivo legato alla loro sussistenza. <un piedino nudo della fata si bagnò del sangue sparso sul terreno, e in quel momento Empi fu invasa dalla sensazione di terrore che quegli umani avevano vissuto un attimo prima di morire> Qualcosa di spaventoso si aggira per questi boschi, Altezza, dobbiamo essere vigili <e mentre così parlava, il lamento squarciò il silenzio ancora una volta e questa volta Empi riuscì a distinguere le parole…aiutami mia signora.. percepì>

llamrei 18-10-2010 16.21.48

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 22465)
Nel cuore del bosco, nel frattempo, lontano dagli auspici del giorno nascente, il cavallo di Llamrei continuava a galoppare, forse senza meta.
Ad un tratto la donna udì una strana voce.
Sembrava appartenere ad una ragazza.
"Aiutami, mia signora..." diceva.
Proveniva dalle profondità del bosco.
"Aiutami, in nome del Cielo, mia signora..." supplicava "... aiutami, loro presto torneranno, aiutami..."
La voce era sofferente, affaticata e tradiva una cupa disperazione.
Ad un tratto Llamrei capì da quale punto del bosco proveniva.
Era uno stretto passaggio che giungeva in uno spiazzo irregolare e racchiuso da alti alberi che, intrecciando i rami fra loro, rendevano quasi difficile alla luce del giorno illuminare quel punto.
E proprio al centro di quello spiazzo vi era un grosso tronco cavo, quasi pietrificato, risalente probabilmente a tantissimo tempo fa.


"Che strano questo luogo....ma la voce proveniva da qui....ne sono certa" dissi cercando di avvicinarmi al tronco seppur a fatica, visto l'impervio sentiero che ero costretta a percorrere. E quella voce, quel richiamo si faceva sempre più tangibile....finchè scorsi, all'interno del tronco cavo, una figura.
Mi avvicinai con cautela: uno stiletto in una mano e l'altra libera pronta a prendere la spada.
Ormai ero di fronte alla figura: era una ragazza.

Guisgard 18-10-2010 19.13.33

Guisgard aprì gli occhi e fissò Cavaliere25, senza però smettere di suonare la sua ocarina.
Continuò così per qualche altro istante, poi, alzandosi dal muretto, chiese:
"Informazioni? Di che genere? Capitate male, amico mio... non sono di questo posto e non conosco nessuno..."

cavaliere25 18-10-2010 19.15.12

sto cercando un uomo che a portato il cadavere di un uomo a palazzo mi hanno ordinato di cercarlo e di portarlo al castello voi sapete niente messere? domandai guardandolo

Guisgard 18-10-2010 19.21.35

"Un uomo che ha portato un cadavere al palazzo... " disse Guisgard fissando Cavaliere25. "Aspettate e lasciatemi pensare..."
Sorrise ed aggiunse:
"Ecco, vedete quel cavaliere che è appena andato via?" Indicando Morven. "E' lui credo il cavaliere che cercate, mio buon amico. Anzi, se vi affrattate lo raggiungerete senza problemi!"
Saltò giù dal muretto e concluse:
"Ed ora scusatemi, ma sono atteso da affari urgenti."
Ed andò via.

cavaliere25 18-10-2010 19.24.51

Guardai il cavaliere e dissi grazie per la voltra preziosa sono in debito con voi messere mi girai e iniziai a correre dietro a Morven e lo chiamai dicendo hei voi fermatevi un attimo dissi guardandolo devo parlare con voi è una cosa importante e urgente.

Guisgard 18-10-2010 19.38.40

In quello stesso momento, nel bosco, Llamrei si trovava davanti a quel grande albero cavo pietrificato dal tempo e dall'austerità di quel luogo.
La figura che si intravedeva in esso era snella, leggera, a tratti eterea e restava immobile.
Non si udiva più quel richiamo che aveva attirato Llamrei.
Poi, all'improvviso, la figura accennò un gesto quasi impercettibile.
Si voltò e mostrò il suo volto.
Incredibilmente era quello di un uomo, magrissimo, quasi consumato e con la pelle secchissima.
Aveva due grandi occhi neri incavati e di un bianco quasi spettrale.
Un ghigno sorse sul suo volte e mostrò una bocca senza più denti.
E prima che Llamrei potesse davvero rendersi conto di tutto, tre uomini alle sue spalle la immobilizzarono, facendole perdere i sensi...

Camelot e le sue alte torri.
La cavalleria, i suoi amici.
Il verde della campagna, l'azzurro terso del cielo, l'incanto delle storie dei bardi per le strade del suo amato reame.
Questo sognò confusamente Llamrei.
Si svegliò e solo dopo alcuni istanti comprese che era incatenata alla parete di un'umida cella.
Era buio intorno a lei e l'unica cosa che udiva erano dei strani canti in lontananza.
Come un'opprimente litania.


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