“Ci sono due possibilità...” disse Alvis ad Altea “... può trattarsi di un caso, di una coincidenza... magari improbabile, ma comunque pur sempre possibile... oppure qualcuno non riesce a fare a meno di inserire questo numero...”

"Coincidenza...mi sembra strano..e poi chi mai metterebbe quel numero..dico..è un azzardo...sembrerebbe quasi qualcosa o un messaggio di qualche setta" riguardando il giornale perplessa e chiesi a bruciapelo mentre cercavo di capire del perchè di quel numero.."Ami giocare d' azzardo..dico puntare solitamente alla roulette?"

“Cinico...” disse Teos fissando Dacey “... no, direi disgustato dal mondo che ci circonda... una squadra praticamente invincibile che viene all'improvviso gettata in uno scandalo... vincono perchè comprano gli arbitri, gridano tutti indignati... ma poi, stranamente tutti i suoi giocatori vengono acquistati da altre squadre, alcune anche molto blasonate... allora forse quei giocatori non vincevano per via degli arbitri, no? Poi ovvio, ognuno può darmi del cinico o anche peggio, ma nessuno potrà mai convincermi che non ci fu un complotto dietro... Hiss? Vuoi sapere di Hiss? Beh, lui fu l'unico che non si piegò... accusò tutto e tutti e non accetto nessun trasferimento in altre squadre... risultato? I grandi vertici che decisero la distruzione dell'Aristois, fecero poi la stessa cosa con lui... e Hiss si ritrovò solo ed allontanato dal mondo sportivo... vuoi sapere dov'è adesso? E' morto... in un incidente stradale...” guardandola.

Mi illuminai nel vedere che si voltava.
Il cuore batteva sempre più forte, mentre si avvicinava.
Arrossii violentemente, a quelle parole.
"Oh è troppo presto?" Farfugliai, abbassando lo sguardo "Beh io ecco... continuavo a pensare alla locanda e..." sospirai, alzando lo sguardo su di lui.
Quanto era bello, non aveva alcun senso quello che sentivo ma mi sembrava una creatura meravigliosa.
Così pulita e vera.
"Ecco io.." sospirai "Continuavo a pensare a quello che è successo in locanda.." titubante "Posso capire se ti sei sentito offeso, se ti ho spaventato.." sospirai.
"Ecco, volevo dirti che mi dispiace, che sono stata istintiva ma l'ultima cosa che volevo era farti del male..." con gli occhi sempre più tristi.
Allora presi istintivamente le sue mani con ancora qualche residuo di tempera nelle mie.
"Sono qui per chiederti una possibilità.." con gli occhi infinitamente tristi e speranzosi nei suoi "Una possibilità per farmi perdonare...".
Mentre il valore delle sue mani raggiungeva le mie, e i miei occhi non lasciavano i suoi.
Volevo che leggesse la verità nei miei occhi come io avevo letto la verità nei suoi.

Charlotte rise a quelle parole di Gaynor.
“Accidenti, che bordate lanci...” disse divertita.
Ad un tratto si udirono dei rumori in sala e poi delle voci che gridavano.
Un attimo dopo delle figure apparvero in sala tra la gente.
Tutto accadde molto velocemente.
Erano uomini con tutte scure, militari ed armati.
Puntarono le loro armi contro gli spettatori ed in breve il panico si impossessò dei presenti.
Alcuni di quelli raggiunsero anche le poltrone di Gaynor e di Charlotte.
Le due ragazze si ritrovarono contro le canne dei loro fucili.
“Siete tutti nostri ostaggi!” Gridò un uomo mascherato, che sembrava essere il capo di quel misterioso commando.
http://black-leatherjacket.com/blog/...ander-Coat.jpg

" Nessuno è invincibile " con lo sguardo perso per qualche secondo.
" Certo potrebbe essere un complotto o forse era tutto vero... I singoli giocatori possono essere bravi indipendente dalla squadra quindi è difficile usare questo parametro di giudizio.Non sta a me dare giudizi in ogni caso."
Puntellando con le dita sul foglio senza sapere ancora cosa scrivere.
" Ad ogni modo spero che la tua visione ehm disgustata si limiti solo a questo caso e non su ogni fatto del mondo" abbozzando un sorriso.
" Voglio dire, deve essere difficile vivere se la vita viene sempre vista in modo negativo."
Sperai che non si offendesse ma da quel poco che lo avevo conosciuto non sembrava il tipo. Probabilmente avrebbe risposto con una battuta.
" Morto?" lo fissai un po' persa, " allora è vero?" e gli mostrai la copia del necrologio che avevo trovato.


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Gwen notò di nuovo quei tre enigmatici individui.
Erano vestiti con abiti uguali, senza segni distintivi o altro particolare che potesse anche solo vagamente differenziarli.
Indossavano occhiali scuri e sui loro volti sembrava ignota ogni espressione.
Camminavano per i corridoi, fino a quando presero le scale per salire al primo piano.

Sembravano dei manichini, non mostravano alcuna espressione, il loro abbigliamento era sempre lo stesso, identico.
Ad un certo punto, imboccarono le scale per salire al primo piano ed io decisi di seguirli, tenendomi a debita distanza.

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Mentre io e Charlotte stavamo ancora ridacchiando, un manipolo di uomini armati fece irruzione in sala, puntando le armi contro di noi e dichiarandoci tutti ostaggi. Il panico fu immediato e generale, anche se io, dopo i primi attimi di gelo, mi convinsi che anche quello faceva parte della trovata pubblicitaria.
"Non tremare, Charlie..." sussurrai senza muovermi "Sono sicura che è tutto finto, come la storia degli ufo..."

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“Si, certo...” disse Marios a Nyoko “... le sento eccome... morti? Non credo... su, andiamo a vedere, ma senza farci scoprire...”
Continuarono ad avvicinarsi e scorsero qualcosa.
Un'apertura laterale nella pietra, probabilmente scavata in modo artificiale.
E da lì dentro provenivano la luce e quelle voci confuse.

Mi sentì sollevata a sapere che anche lui sentiva quelle voci. "Sì..." dissi a bassa voce e togliendo le scarpe per evitare rumori bruschi. Ci avvicinammo così a quella che parve un'apertura artificiale nella pietra dalla quale provenivano la luce e la voce.

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“Il numero è inserito sempre in secondo piano, mai in una posizione dominante rispetto alla visuale di chi guarda la pubblicità...” disse Alvis ad Altea “... è un cosiddetto messaggio subliminale... ma forse è anche un segno... un segno lasciato affinchè qualcun altro lo riconosca...” guardò la donna “... azzardo? Che c'entra scusa?” Stupito.

Clio prese le mani di Icarius nelle sue e lui restò a guardarla.
“Oh, ma io non ho nulla da perdonarle...” disse “... dico davvero... mi spiace se ora si sente in colpa, ma davvero non c'è nulla che io debba perdonarle...” guardandola negli occhi “... venga, beviamo qualcosa e dimentichiamo l'accaduto...”

"E perchè secondo te è stato messo in dei giornali...chi può averlo messo..così non otteniamo nulla..dovremmo scoprire di più" e poi rispose alla mia domanda sorpreso.."E' una curiosità..dico..solitamente fai questi giochi d' azzardo, tipo roulette, puntai mai i tuoi soldi a questi giochi...sai qui molti lo fanno" sarebbe stata un' ulteriore conferma ai miei dubbi?

Teos prese il necrologio dalle mani di Dacey e lo lesse.
“Si...” disse annuendo “... è il suo... tutti sanno che è morto...” guardò la ragazza “... tu invece? Tu cosa pensi? Beh, sei più razionale di me, no? Sei seria, logica, a differenza mia che sono un buontempone e magari anche antipatico... avanti... mi interessa la tua opinione... tu cosa credi? Hiss è morto davvero?”

Sorrisi alle sue parole.
"Davvero?" Mi illuminai, lieta che non mi avesse mandato via.
Non riuscivo a spiegare perché fosse importante per me.
"Si.." con un sorriso luminoso "Volentieri, grazie...".
Tutto quello che volevo era avere un'opportunità, non l'avrei sprecata.
"Però potresti iniziare a darmi del tu.." sorrisi "Sai nel mio paese non mi usa, e mi fa sembrare abbastanza scortese..." abbozzando un sorriso.

Gwen decise di seguire quegli uomini.
Salì così al primo piano e senza destare sospetti o attirare l'attenzione procedeva dietro di loro a debita distanza.
Li vide così entrare nello studio del primario dell'ospedale.

Li seguii per tutta la rampa, finchè raggiungemmo il piano.
Stranamente, li vidi entrare nell'ufficio del primario.
Ma per quale motivo assurdo?
Decisi di aspettare qualche istante e poi mi avvicinai alla porta per ascoltare, in silenzio.

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“Come...” disse spaventata Charlotte a Gaynor “... come fai a dirlo? A me sembrano terroristi veri...”
“Fate silenzio!” Gridò uno di quegli uomini armati alle due.
“Che succede?” Chiese uno dei suoi complici.
“Queste due signore amano conversare...” indicando Gaynor e Charlotte.
“Prendi in ostaggio quella...” l'altro, puntando la canna del fucile contro Gaynor “... è bella e sembra anche ricca... avanti, prendila in ostaggio!”
Il complice annuì e prese Gaynor per mano.
“Alzati, bella signora...” guardandola “... o potresti farti molto male oggi...”

Infine Nyoko e Marios raggiunsero quella cavità nella roccia e guardarono dentro.
Videro così qualcosa di incredibile,
Uomini incappucciati come monaci senza però nessun Ordine Sacro di appartenenza, camminavano in una sorta di grotta sotterranea con in mano lunghe candele, recitando canti e cantilene di suono sinistro.
http://www.leuviah.org/main/wp-conte...ri-300x300.png

“Dobbiamo scoprire questo...” disse Alvis ad Altea “... scoprire se è frutto del caso, oppure se qualcuno lascia volontariamente questi segni affinchè altri li leggano e comprendano...” poi a quella nuova domanda di Altea restò sorpreso “... gioco d'azzardo? Ma sei strana, sai? Io ti parlo di queste cose e tu continui a farmi queste domande... no, non amo giocare d'azzardo... non lo faccio mai... perchè?”

Ci trovammo finalmente alla fessura e ci mettemmo a guardare da dietro e quello che vedemmo ci lasciò completamente senza parole. Una specie di ordine di monaci incappucciati, tenendo in mano una candela, intonavano canti e lamenti. "Per tutti i fulmini" esclamai a voce bassissima. "E questi chi sono? Che ci fanno qui?" chiesi curiosa.

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Icarius sorrise a Clio e poi annuì.
“Bene...” disse “... come desideri.”
Allora raggiunsero un ampio salone, dove lui chiese a suo zio di portare loro del tè caldo con dei pasticcini.
“Chiedo scusa se ho le mani impasticciate, ma ero a dipingere, come hai visto e quindi sono gli inconvenienti del mestiere.” Ridendo.

Gwen si avvicinò alla porta dell'ufficio e sentì delle voci giungere dall'interno.
“Beh, non è certo colpa mia...” disse il primario “... si vede che quella Bibbia sarà andata perduta...”
“Forse...” uno dei tre uomini “... ma potrebbe essere invece finita nelle mani di qualcuno... è troppo rischioso...”
“Mi avete detto che le note erano in Aramaico, no?” Il primario. “Quindi nessuno, se non uno specialista, potrebbe decifrarle. Non c'è pericolo.”
“E' troppo rischioso.” Ribadì l'uomo con gli occhiali scuri. “Se quella Bibbia ci causerà dei guai, lei perderà il suo posto qui... e di certo non potrà lavorare in nessun altro ospedale del paese.”

Alvis parlava con fervore..."Certo...e io voglio aiutarti ma dobbiamo trovare qualcuno possa farci capire il perchè di tutto questo...se vi è qualcuno in questi posti che abbia gli stessi nostri pensieri e si batta o battono per questo" poi la sua risposta e avvampai...non sapevo se di collera o di sorpresa...dovevo prendere la situazione di petto..non avevo certo sbagliato auto quando ero salita..."Allora...vediamo a che giochetto stiamo giocando" avvicinandomi a lui.."Tu non sei l' uomo mi ha salvato all' Orchidea Blu...lui mi ha dato una rosa e mi ha dato i soldi vincendo la roulette. Io ti sto dando la mia fiducia, Alvis, ma tu ora devi dirmi la verità..chi era quell' uomo mascherato? No...non ho sete di vendetta...solo che...penso di essermi innamorata di lui...ti prego dimmi chi è, non ti abbandonerò nella tua ricerca" ammorbidendo il mio viso in un sorriso.

Sorrisi ad Icarius, e lo seguii in quel salone.
Sorrisi appena a quelle parole.
"Si beh.." osservando le mie mani lievemente sporche, dopo aver accarezzato le sue.
"Non fa niente, anzi..." diedi un'occhiata al quadro, e poi tornai a guardare Icarius.
"Era quella la modella che dovevi incontrare?" Guardando dove prima c'era la ragazza "È molto bella.." con un timido sorriso.

Ascoltai tutta la conversazione.
Lo sapevo!
Lo avevo detto ad Elv fin dal primo momento!
E sicuramente, Mondo ne sapeva qualcosa, lo aveva scritto in faccia.
Soltanto, speravo che non rischiasse. Mi sarebbe davvero dispiaciuto se gli fosse accaduto qualcosa.
Inoltre, a questo punto, ero felice che non fosse più in nostro possesso, visto quanto poteva essere rischioso.
A quel punto scesi giù, lasciai l'ospedale e mi diressi verso casa, un po' a pezzi per non sapere dove avrei potuto contattare Elv.
Dove lo andavo a scovare in una città così grande, che per giunta lui non conosceva?

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“Non ne ho idea...” disse piano Marios a Nyoko “... forse una specie di congrega...” fissando quell'irreale cerimonia “... l'importante ora che non si accorgano di noi...”

"Giusto" dissi fissandoli ancora. "Cosa facciamo?" dissi allora guardandolo. Certo, bon non potevamo certo buttarci nella mischia allegri e spensierati come nulla fosse. Ci doveva essere un altro modo per passare in osservati.

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Alvis si vide Altea vicinissima a lui.
Quasi a sfidarlo direttamente.
“Io non capisco...” disse all'inizio, per poi comprendere che lei era troppo determinata per accontentarsi del suo stupore “... e va bene... va bene, non negherò... tanto l'hai capito da sola...”

“Si, era lei...” disse lui a Clio “... ovvio sia bella... tutte le modelle lo sono... o meglio, le belle donne spesso fanno da modelle.” Sorridendo.
Arrivò lo zio con il tè ed i pasticcini.
“A te piace l'arte?” Icarius a Clio.

Gwen lasciò l'ospedale e tornò a casa.
Qui trovò Betty e sua madre.
Ma poco dopo telefonò Lucy.

Arrivai a casa e trovai mia sorella e mia madre.
Però non ebbi quasi nemmeno il tempo di entrare, che suono il telefono.
"Pronto, Lucy? Dimmi, è successo qualcosa?"

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"Appunto" affermai "Non sono la biondina sciocca e stupida...quindi due sono le ipotesi..scienziato" ridendo bonariamente "Tu stai mentendo..ovvero eri tu l' uomo mascherato ma è improbabile..sei uscito senza maschera, non sapevi del fiore e ora il gioco..ma soprattutto eri senza maschera...o eri tu all' Orchidea Blu e hai bluffato ma non penso..non sei quel tipo...lui mi baciava, mi teneva per mano ed era diverso caratterialmente da te...avanti...sputa il rospo...non mi arrabbierò...e mi auguro tu venga davvero pure dal 2050" mi sedetti su una sedia per ascoltare la verità.

"Certo.." distogliendo lo sguardo perché non vedesse il lieve velo malinconico.
Eppure non avevo dimenticato le parole che mi aveva rivolto alla locanda, quel suo sguardo.
Sospirai piano.
"Sì, mi piace molto l'arte..." annuii sorridendo "La scultura in particolar modo, ci sono sculture così realistiche che sembrano vere.." sorridendo "Tu perché hai deciso di diventare un pittore?" Gli chiesi, sorseggiando il tè, altra bevanda che mi sembrava davvero buona.

“Dobbiamo tornarcene indietro...” disse sottovoce Marios a Nyoko “... qui è pericoloso... potrebbero essere dei fanatici... meglio non ci vedano... su, facciamo il percorso a ritroso ed usciamo da questo posto...”

Ero d'accordo sul non voler attirare la loro attenzione, non avevo ancora l'età per mettere le ali e l'aureola. Però non avrei rinunciato a risolvere il mistero sui Taddei. "Va bene, indietreggiamo. Ma invece di uscire, cerchiamo un altro modo per entrare nella chiesetta. Non voglio andare via senza avere nulla fra le mani" dissi seria.

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“Ciao...” disse Lucy al telefono a Gwen “... ti ho chiamato perchè aspettavo Lizzie a casa per studiare... ma sono tre ore e non è ancora arrivata... aveva detto di passare a salutare il ragazzo amico di Elv conosciuto nel locale l'altra sera... tu sai per caso dov'è andata?”

Sbattei le palbebre un paio di volte.
Che strano.
Mi guardai intorno e portai il telefono in un angolo più appartato, così che mamma e Betty non sentissero, parlando a bassa voce.
"In realtà, io ero passata in ospedale da Elv, ma lo hanno dimesso stamattina e sono un po' tesa... Non so come rintracciarl, dove e come trovarlo..." sospirai "E ora pure Lizzie..." scuotendo la testa.
"Certo, potrebbe semplicemente aver perso tempo con quel ragazzo, non dobbiamo subito allarmarci..."

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“E va bene...” disse Alvis ad Altea “... ti dirò la verità... io sono davvero Alvis e vengo dal futuro come ti ho detto... ma l'uomo conosciuto nel locale e che indossava una maschera non ero io...”