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“Agli ordini, altezza...” disse Aegos ad Elyse, per poi sedersi accanto a lei in modo che la regina potesse rendersi conto della virilità del suo cavaliere.
La strinse a sé, baciandola ancora. La baciò con ancora più impeto, fino a quando lei si ritrovò stesa sotto il corpo di lui. |
Astral si decise a seguirli ancora.
Senza farsi vedere andò dietro di loro. Così li vide andare in una stanzetta laterale, che dava poi ad una più grande. Si trattava di una sorta di laboratorio, intriso di odori strani misti a quelli di forti medicinali. In recipienti di vetro ed in fialette si vedevano parti ed organi di animali sotto spirito. |
“Si, forse è così...” disse l'uomo a Cassandra “... ma se non è tornato fino ad ora, magari potrebbe aver bisogno di aiuto...” guardandola “... e comunque qui da sola non credo siate al sicuro...”
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Lì seguì fino ad una strana stanza che non sapevo esistesse. Rimasi a guardarla per un po', notando alcuni barattoli con all'interno degli organi. Che cosa strana... Che cosa se ne fa la gente di conservare gli organi in un barattolo? No, non era sicuramente normale, e chissà se queste persone non avevano a che fare con tutte le morti che stanno avvenendo. Decido di cercare delle prove che possano dar aria alle mie ipotesi, nel totale silenzio e delicatamente, con movimenti lenti e piccoli, attentissima come sempre.
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Spalancai gli occhi a quelle parole.
No, era l'ultima cosa che volevo sentire, l'ultima cosa che volevo ricordare in quel momento era il mio status. Allora lo presi per il collo, una presa forte, appresa nei lunghi addestramenti con Axel. "No!" ordinai "Non dirlo mai più..." con gli occhi intensi, infuocati e accesi nei suoi. "Non voglio essere una regina qui, non voglio un uomo ai miei ordini..." con il respiro ansante e i suoi occhi nei miei "Voglio essere solo una donna..." sussurrai, con gli occhi nei suoi "la tua..". Per poi riprendere a baciarlo intensamente, mentre lasciavo la mano dalla sua gola. Ero sotto di lui, con la schiena poggiata sul morbido materasso, e il suo corpo contro il mio. Allora allargai le gambe quanto bastava per poter risalire le sue con le mie, in una carezza leggera, come se tutto il mio corpo volesse abbracciarlo, stringerlo a me, sentirlo contro il mio cuore. |
Sì, poteva aver bisogno di aiuto, anche se speravo che stesse bene...
Presi allora una decisione. "Vorrà dire che aspetterò un altro po' e se non arriverà andrò in paese ad avvisare" annuendo "Non preoccupatevi per me e poi non voglio disturbarvi oltremodo, grazie comunque..." con un leggero sorriso. Decisi che sarei andata da sola a cercare Elv, non mi fidavo di alcune persone che avevo visto in paese, se ci fosse stato quell'Ennius, ad esempio? No, dovevo assolutamente andare da sola. Così, avrei aspettato che questi uomini fossero andati via e poi sarei uscita a cercarlo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Astral decise di guardarsi intorno e cercando prove dei suoi sospetti.
Poco dopo i due, posati i sacchi con le membra in un angolo, uscirono dalla stanza. C'erano strani macchinari, sieri, alambicchi e fiale varie. E poi seghe, martelli ed elettrodi. Inoltre c'era puzza di cloroformio ovunque. Ad un tratto Astral sentì dei passi. Erano i due che tornavano. https://maupes.files.wordpress.com/2...-junior-12.jpg |
Si baciarono ancora, stando l'uno sull'altra.
Elyse allargò le gambe ed Argos si lasciò cingere i fianchi dalle cosce di lei. Allora penetrò in lei, cominciando a muoversi, sempre più forte, sempre più velocemente. E nel farlo continuava a baciarla, tenendola ferma con le braccia. |
“Come volete...” disse l'uomo più giovane a Cassandra “... ma forse questa vi farà sentire protetta...” dandole una pistola “... usatela in caso di necessità... me la renderete ad un nostro prossimo incontro.” La salutò ed andò via col suo accompagnatore.
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Non ebbi il tempo di controbattere, ché mi ritrovai l'arma fra le mani.
Gli uomini andarono via ed io rimasi lì a guardare la pistola interdetta; non mi piacevano le armi e non avrei aspettato altro che ridargliela, non mi piaceva tenerla, anche se avrebbe potuto salvarmi la vita. Sospirai e presi uno dei cavalli della carrozza, montai in sella e mi inoltrai in cerca di Elv. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...f3b0940aee.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Baci su baci, corpi su corpi, cuori che battevano all'unisono.
Una perfetta armonia di passione, amore, desiderio, intesa. Lo sentii entrare in me, e come sempre mi sentii completa, come se non fossi vissuta che per quel momento, per quell'essere tutt'uno con lui. Iniziò a muoversi, e io assecondai quel movimento, ancora e ancora. Era una danza d'amore e passione, talmente intensa da sopraffarmi. E quei baci. Quei baci, mentre affondava in me erano così meravigliosi, così intensi. La mia lingua giocava con la sua, ancora e ancora. Un rincorrersi, un trovarsi, un gioco incredibile e unico, un gioco solo nostro. Un gioco che ci rendeva... noi. |
Cassandra montò in sella ad un cavallo ed uscì in cerca di Elv.
La brughiera con le luci del giorno era molto diversa. Verde, screziata di infiniti colori di fiori e bacche selvatiche, tra alberi secolari e rami frondosi carichi di frutti variopinti. Cassandra vagò a lungo, ma senza trovare tracce di Elv. |
Nonostante di giorno la brughiera fosse ben diversa lontana dalle cupe ombre della notte, non riuscivo a godere di quella gradevole vista.
Intanto continuavo a girare, ma di Elv nessuna traccia. Sospirai disperata, ma non avrei desistito, sarei riuscita a trovarlo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...2501110972.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Cassandra continuò a cercare, ma senza trovare nessuna traccia di Elv.
Poi, ad un tratto, sentì una carrozza che proseguiva rapida. |
Niente tracce, niente piste possibili, niente Elv.
Mi sembrava di impazzire, senza di lui, sapendolo soprattutto da qualche parte forse in pericolo... Ad un certo punto, udii una carrozza avanzare abbastanza veloce, così mi nascosi tra alcuni alberi più fitti per osservare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quella danza sfrenata, quell'impetuosa cavalcata.
Sotto il peso dei loro corpo che sussultavano il lettino cominciò a cigolare con insistenza. Aegos sfogava la sua eccitazione, la sua passione sulla bella regina, facendola gemere, urlare e godere. Elyse era bloccata sotto di lui e non poteva fare altro che abbandonarsi a quel profondo piacere. |
Cassandra si nascose e guardò la carrozza.
Arrivava veloce e si fermò di colpo proprio lì vicino. Il cocchiere si voltò e dalla vettura si affacciò un uomo che la ragazza ben conosceva. “Allora...” disse Ennius al cocchiere “... perchè i siamo fermati?” “Un tronco si è spezzato, signore...” il cocchiere “... mi sa dobbiamo cambiare strada...” “E facciamolo alla svelta!” Seccato Ennius. “Dobbiamo arrivare presto alla Casa Bianca!” |
Vedendo che la carrozza si era fermata non distante da me, arretrai un po', ma ciò non mi impedì di riconoscerne il proprietario.
Ennius Il solo vederlo mi provocava un odio viscerale. A quanto pareva, il loro percorso era interdetto e dovevano cambiare strada. Non avevo idea di cosa fosse questa Casa Bianca, ma doveva essere importante se aveva così tanta fretta di arrivarci. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sentivo il lettino cigolare ancora e ancora.
Non lo ascoltavo, non mi importava. Mi importava solo dell'impeto sfrenato con cui lui mi prendeva, con cui mi faceva sua in quella notte che andava morendo. L'ultima notte che avrei passato nella mia città, nel mio regno. Ma il mio mondo, quello vero, lo avrei portato con me. Lui era lì, sopra di me, dentro di me, contro di me. Lo sentivo in ogni cosa, nel respiro rotto, nel cuore che batteva, nel mio corpo che urlava di piacere. Mi abbandonai a quel piacere senza pari. Mi abbandonai all'amore di quell'uomo così meraviglioso. Mi abbandonai alla passione che mi sconvolgeva, mi rapiva. Mi abbandonai a lui, che ora era tutto il mio mondo. |
“Avanti, imbocchiamo l'altra direzione e riprendiamo il cammino.” Disse Ennius con rabbia al cocchiere. “Dobbiamo portare questo ficcanaso alla Casa Bianca. Lì avrà ciò che si merita.” Indicando qualcuno con lui nella carrozza.
Tutto ciò udito da Cassandra. La carrozza ripartì. |
Improvvisamente, un'agghiacciante illuminazione.
E se... E se si fosse trattato di Elv? Quel pensiero mi terrorizzò, ma dovevo tentare. Così, camminando parallelamente alla carrozza, nascosta dagli alberi, lì seguii. Avevo fatto molto bene a non seguire quell'uomo in paese, se la mia ipotesi era, purtroppo, giusta e non avrei potuto odiare quell'Ennius più di quanto lo odiavo ora. Ero quasi certa di non sbagliarmi e aspettavo solo una conferma. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Cassandra seguì la carrozza di Ennius, lungo il sentiero, fino a giungere presso una grande casa nobiliare.
La stessa vista da Astral poco prima. Cassandra vide così il cancello che veniva aperto da un uomo deforme, in modo da far entrare la carrozza. |
La dimora nobiliare che vidi doveva essere la famigerata Casa Bianca.
La carrozza si avvicinò ad un cancello, il quale venne aperto da un uomo deforme, per poi entrare. Allora smontai da cavallo e mi avvicinai cauta, cercando l'occasione buona per entrare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La carrozza entrò e Cassandra restò un attimo ad osservare, a studiare la situazione.
Si accorse allora di un cancelletto laterale socchiuso, che permetteva di entrare nell'incolto giardino. |
Il cancello, ovviamente, era stato richiuso all'ingresso della vettura, ma ad un'occhiata più approfondita, notai un cancelletto semi aperto e in parte nascosto che mi avrebbe permesso di entrare.
Così, sempre con cautela, lo raggiunsi ed entrai nella proprietà. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Era pieno di cose interessanti, lì dentro. Doveva trattarsi di quel "laboratorio" di cui parlavano prima. Oggetti e odori strani mi circondavano ed io guardai di tutto nei minimi dettagli. Poi udì dei passi. Forse stavano tornando? Dovevo nascondermi. Cercai un degno nascondiglio e vi ci rimasi, facendo silenzio totale.
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Era pieno di cose interessanti, lì dentro. Doveva trattarsi di quel "laboratorio" di cui parlavano prima. Oggetti e odori strani mi circondavano ed io guardai di tutto nei minimi dettagli. Poi udì dei passi. Forse stavano tornando? Dovevo nascondermi. Cercai un degno nascondiglio e vi ci rimasi, facendo silenzio totale.
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Si amarono.
Con forza. Lui si dimostrò ancora una volta un amante formidabile, instancabile, capace di soddisfare la sua regina. Di far sua ogni emozione di lei. Aegos amò Elyse. Come l'ultimo degli amanti, il più folle degli innamorati, il primo fra tutti i cavalieri. E l'amò fino allo spuntare dell'alba, quando i due caddero sfiniti ed appagati l'una sull'altro. |
Cassandra entrò nella misteriosa casa, ritrovandosi nel cortile.
Ad un tratto dall'androne centrale sentì delle voci. “Non mi interessa...” disse Ennius ad un altro individuo “... non mi interessa se non ha visto nulla... lo voglio morto... andate a prenderlo, è sena conoscenza nella carrozza.” Seccato. |
Eeila salì a cavalcioni su Hiss, che la accolse su di sé, sul suo corpo robusto e ben fatto, tenendola per i fianchi.
E lei assaporava con la bocca il suo petto. Allora lui, acceso d'eccitazione, scivola con le dita sulla biancheria di Eelia, strappandogliela via. Ella allora comprese cosa voleva fare lui. |
Astral si nascose e vide tornare l'uomo deforme e quello col cappello.
“E' arrivato il signor Ennius...” disse questi all'altro “... significa che stanotte succederà di nuovo...” mormorò. |
Ennius? Ennius...? Mi sembrava di averlo già sentito da qualche parte. Rimasi ferma e immobile ad ascoltare. Sporsi leggermente il viso per vederli meglio, cercando di rimanere invisibile. Succederà di nuovo? Che cosa succederà di nuovo? Ero troppo curiosa e non mi sarei certo tirata indietro.
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Potevo assaporare la sua pelle intrisa del suo sapore e il profumo delle essenze.
Hiss mi prese sia con forza e delicatezza sistemandomi e tenendomi stretta ai fianchi, le mie gambe erano unite a lui e in quel momento sentii un leggero gesto della sua mano sulla seta della veste intima per poi, improvvisamente, togliermela via, strappandola con un solo gesto..con ardore e vigore. Quel gesto rappresentava il suo forte desiderio che provava in quel momento corrisposto dal mio e la pelle nuda del mio corpo aderì a quella del suo petto. Eravamo uniti, uno vicino l' altro e ben compresi dove voleva arrivare Hiss, fu un attimo di confusione nella mente...ero divisa tra lui e le mie leggi.."Io" sussurrai piano al suo orecchio "Io non potrei arrivare a tanto, non saprei nemmeno cosa comporterebbe se trasgredissi alla Legge di Serenica anche se a differenza delle altre sacerdotessa in me vi è sangue divino..ho paura..paura tu poi non mi voglia più e io mi troverei sola, ti prego..prometti di non lasciarmi sola" e lo guardai nei suoi occhi azzurri intrisi di passione. E chiudendo gli occhi scacciai ogni pensiero legato a Serenica...se avrei peccato e sbagliato avrei potuto dire di averlo fatto per lui, un uomo unico e meraviglioso. Lentamente liberai i suoi fianchi dai pantaloni e con dolcezza e altrettanta decisione li tolsi via come aveva fatto lui con quel gesto di forte passione e sicurezza. Ora eravamo entrami nudi, il mio corpo sul suo e lui mi teneva con sicurezza i fianchi.."Ora...siamo pari no...tu hai tolto la mia veste e io ti ho pure svestito completamente..a chi la prossima mossa?" ridendo e baciandolo appassionatamente, prendendolo per i capelli e scendere verso il collo baciandolo per poi risalire e giocare col suo orecchio, mordicchiandolo delicatamente..era un gioco sensuale meraviglioso ma ormai capii che l' Amore per quel uomo mi stava divorando. |
Mi ritrovai nel cortile e mi avvicinai ad una finestra per ascoltare.
I miei occhi scattarono verso la carrozza. Dovevo agire in fretta, ma intanto dovevo assicurarmi che dentro la vettura ci fosse Elv, così mi avvicinai cauta. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c0c58f1be8.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Cassandra, attenta a non farsi scorgere, raggiunse la carrozza che ora era incustodita.
Con prudenza cercò di guardare dentro la vettura e scorse la sagoma di qualcuno. Si accorse allora che si trattava di Elv, steso sul sedile senza conoscenza. |
Era Elv!
Avevo ragione! Mi si strinse il cuore a vederlo in quel modo. Dovevamo andarcene, immediatamente. "Elv! Elv, ti prego, svegliati! Dobbiamo far presto!" chiamandolo e scuotendolo, mentre tenevo d'occhio la villa. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Si amarono con foga, con slancio, più e più volte, assaporandosi a vicenda e provando tante posizioni diverse, quasi a cercare nuovi modi per godere e perdersi l'uno nell'altra.
La regina aveva chiesto al suo cavaliere di non essere più tale, di essere trattata come una semplice donna e lui accontentò la sua signora. La dominò e la domò come solo il più virile ed appassionato degli amanti poteva fare. Elyse gemette e gridò, alla mercé di quell'uomo. Aegos condusse il gioco dall'inizio alla fine, con maestria, sicurezza, forza ed autorità. E lei si sentì donna, appagata, amata, innamorata. |
Quella meravigliosa danza d'amore ci unì in modo completo, unico e meraviglioso.
Ancora e ancora, l'uno tra le braccia dell'altra, in una foga completa, assoluta, unica. I nostri sguardi diventarono uno, i nostri cuori battevano all'unisono. Era meraviglioso, stupendo, incredibile. Un'unione spettacolare, unica. Ci amammo per ore, insaziabili l'uno dell'altra, famelici nel volerci. Il mio cavaliere, il mio signore, il mio amore. Quanto lo amavo, quanto lo volevo, quanto lo desideravo. Quanto riuscì a farmi gridare, godere, quanto mi amò, quanto mi fece sua. Mi sentivo la donna più fortunata del mondo ad avere l'amore del primo fra tutti i cavalieri, dell'amante più passionale ed incredibile dell'uomo più meraviglioso e unico che avessi mai incontrato. Mi sentivo sua, oltre ogni limite o barriera. Sua, mentre gridavo il mio piacere. Sua, mentre mi specchiavo nei suoi occhi appassionati. Sua, mentre cadevo su quel letto, soddisfatta e appagata nella calda luce dell'alba. Sua, mentre mi stringevo a lui, felice come mai nessuna era stata. "Ti amo..." sussurrai dolcemente, rintanandomi tra le sue braccia, nella calda luce del giorno che muore. "Ti amo da morire..." cercando i suoi occhi, mentre il cuore ripercorreva quei momenti di pura passione, di felicità assoluta, di amore puro. |
Restarono completamenti nudi entrambi, l'uno di fronte all'altro.
Hiss guardò a lungo ed ovunque la bella Eeila. “Ti ho immaginata tante volte nuda...” disse lui “... si, ho fantasticato su come potevi essere senza nulla addosso... ma nulla è paragonabile a ciò che vedo... io non so se tu sia davvero una dea, ma di sicuro venerarti nuda è quanto di più bello ed eccitante ci sia...” Si baciarono, stringendosi l'uno all'altra, così che i loro corpi nudi, le loro forme, aderissero completamente. |
Cassandra cercò di svegliare Elv, di fargli riprendere conoscenza, ma prima che ciò accadesse, la ragazza sentì dei passi.
Qualcuno si stava avvicinando alla carrozza. |
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