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sir Guisgard questo enigma è proprio bello difficile :neutral_think:
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Milady, probabilmente il celebre Maestro di Suessyon voleva essere ben sicuro di non lavorare più a nessun'altra opera :laughing_lol1:
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Ma che bella storia e che bell'enigma.
Dovrei cominciare anch'io a porre enigmi a clienti ed amici, così potrei aver più tempo per dedicarmi ai vostri... :neutral_think: Comunque, sono quasi convinto di avere la soluzione. Non sembra affatto difficile... Ma forse sono solo troppo ottimista! :D Aspetterò che le dame provino con le loro risposte. Se, com'è improbabile, non indovineranno, allora proverò a dare la mia, che comincia per A e finisce per O. Complimenti vivissimi, mio signore, per questa nuova storia. E mille ringraziamenti. |
Citazione:
E poi, sir Guisgard, le storie che li accompagnano diventano ogni giorno più affascinanti e ricche di dettagli... :smile_wub: Ma veniamo a noi... non sono molto sicura di indovinare, in realtà, tuttavia tenterò. Bene... così, di primo acchito, io dico... ARCO. Perché... - sta in equilibrio... o almeno si spera, se no vien giù l'edificio! :D - serve come arma d'offesa - è di varie forme e tipi... a tutto sesto, a sesto acuto, rampante, ellittico, inflesso, ogivale... - ricorda grandi eroi... tipo il celebre arco di Ulisse... - adottandolo i romani rivoluzionarono il mondo... architettonicamente parlando. E questo è quanto. Come sono andata? |
Citazione:
Io credo che siete andata benissimo, mia signora! Anche secondo me ARCO è la soluzione dell'enigma, quindi vi anticipo i complimenti e le congratulazioni! :smile_clap::smile_clap::smile_clap: |
Citazione:
E vedo che avete deciso di adottare un nuovo ruolo, quello di mio "socio" in quest'angolo dedicato agli enigmi, visto gli indizi che sempre più spesso disseminate tra un enigma e l'altro :smile_lol: Grazie comunque per i complimenti, mio buon bardo :smile: Citazione:
Siete stata perfetta! 30 e lode con bacio della Commissione ;) E' proprio Arco la soluzione a questo enigma! I miei complimenti :smile_clap: |
complimenti lady Talia :smile_clap:
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Quella calda mattina di Giugno il piccolo Andros non aveva alcuna voglia di studiare.
Il caldo e l'assenza del suo precettore, incoraggiarono così la sua audacia. Sgattaiolò attraverso il grande cortile, tra le siepi fiorite e i grandi alberi di Ficus, fino a raggiungere il portone d'accesso per poi mischiarsi al via vai di funzionari e cortigiani. Scappò così verso la campagna, armato della sua spada di legno e dei suoi sogni di novello cavaliere errante. Come un giovanissimo Lancillotto correva a destra e a manca, agitando la sua spada e scalciando ogni sassolino che incontrava sul suo cammino. Ad un tratto vide una grande montagna all'orizzonte, sulla cui cima ardeva il Sole di quei primi giorni d'Estate. “Ehi, tu!” Disse alla montagna. “Gigante di pietra! Io sono il futuro Arciduca e tu sei sul mio cammino! Se al mio ritorno ti troverò ancora qui, allora assaggerai la mia spada!” Corse via e poco dopo giunse ad un piccolo rio che impediva di proseguire oltre. “Ehi, tu, serpente d'acqua!” Gridò il bambino. “Io sono sir Andros, il più forte cavaliere del mondo! Se al mio ritorno ci sarai ancora, allora ti infilzerò a dovere!” Corse via e passò l'intera giornata a giocare di essere uno dei cavalieri che aveva visto nei suoi libri. Verso il tardo pomeriggio, ritornando indietro, vide la strada sgombra dal ruscello. “Urrà!” Esultò. “Il serpente è scappato!” Poco dopo, notando che sotto il Sole non c'era più la montagna, di nuovo fu preso da un senso di trionfo. “Anche il gigante è fuggito via impaurito!” Tornato a casa, però, trovò il precettore con i nervi a fior di pelle e sua madre visibilmente preoccupata. “Dove sei stato, Andros?” Chiese la Granduchessa. “Mamma, sono andato a combattere giganti e a scacciare serpenti!” “Non diventerai mai un bravo cavaliere” disse la mamma “se, oltre all'uso delle armi, non ti dedicherai anche allo studio.” “Che m'importa dello studio!” Esclamò lui. “Io sarò come Lancillotto e come Ardea! Non mi serve studiare!” “Credi?” Fissandolo lei. “Dimmi però quali giganti hai vinto e quali serpenti ha scacciato.” Il piccolo raccontò tutto alla mamma e lei chiese di poter vedere, il giorno successivo, i luoghi di queste battaglie. Così, la mattina seguente, Andros condusse sua mamma sulla strada percorsa il giorno prima. E con suo stupore vide di nuovo la montagna sotto il caldo Sole di Giugno e più avanti il ruscello di nuovo a sbarrare il passaggio. “Ma come è possibile?” Deluso il piccolo. “Ieri erano scappati...” “Piccolo mio...” sorridendo la mamma “... se avessi studiato, allora comprenderesti cosa è accaduto... il Sole attraversa il Cielo ed è per questo che nel pomeriggio non è più sopra la cima di quella montagna. E il ruscello scorre in un canale che viene chiuso ogni volta che l'acqua serve ai mulini. Comprendi ora quanto è importante studiare? Anche i grandi cavalieri studiano. Il nome Lancillotto deriva dalla sua abilità con le armi, unita al suo essere dotto. Ed anche Ardea non era soltanto un formidabile spadaccino. Infatti solo con l'ingegno superò l'enigma della mostruosa Vammana.” “Cos'è un enigma, mamma?” Chiese Andros. “E' una cosa che mette alla prova la nostra intelligenza.” “Voglio provare anche io!” Esclamò il piccolo. La mamma sorrise e tornati a casa lesse uno degli arcani contenuti nei libri della loro biblioteca: “E' preziosa. Può contenere metallo. Può essere di vari materiali. Accompagnava i morti nell'Aldilà. E' importante ciò che vi è raffigurato.” Il piccolo Andros restò a rifletterci su, ma non giunse alla soluzione. Incuriosito, però, non volle avere aiuti dalla mamma e cominciò a trascorrere diverso tempo a ragionare su quell'arcano. Fino a quando, un pomeriggio, corse dalla mamma e tutto raggiante le diede la soluzione. “Bravissimo, tesoro mio!” Abbracciandolo lei. “Meriti un bel premio, oltre ad un dolce bacio della tua mamma! Dimmi, cosa desideri?” “Recitami ancora quella poesia che mi piace tanto, mamma...” disse lui “... quella che racconta della cosa più bella fatta da Dio...” Lei sorrise e cominciò a recitare: “Quanto creato dal Signore son certa di conoscerlo io! La cosa più bella al mondo son davvero gli Angeli di Dio! Ma nulla, bambino mio, è più bello dell'Arcangelo Michele, che, meraviglioso, risplende in chiesa al chiaror delle candele!” Andros abbracciò sua madre e in quel momento pensò a tutti i suoi sogni. E in ogni sogno lui era il più grande cavaliere in cerca della cosa più preziosa. E voi, dame e cavalieri, riuscite a risolvere l'arcano di oggi? http://i068.radikal.ru/1006/18/78cb8e45965c.jpg |
che storia dolce sir...ehh:neutral_think:..io provo con "icona"
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Oh, mio signore... ma che bella storia!! :smile_lol:
Il piccolo Arciduca è adorabile... :smile_wub: Ma... torniamo a noi, via! :smile: Allora... così di prima, io dico MONETA... ma sì... oddio, forse se la dice un filino peggio con l'ultimo indizio (...a meno che non la si veda in senso storico... :neutral_think:), ma con tutti gli altri è perfetta! ...O almeno mi pare! ;) |
Citazione:
Perdonatemi, ma ad occhio credo che questa parola contrasti con buona parte degli indizi... :neutral_think: E infatti “Icona” non è la soluzione all'arcano, ahimè! Citazione:
Vediamo... “E' preziosa. (Infatti una moneta è preziosa) Può contenere metallo. (Si, perchè le monete coniate nell'ultima parte dell'Impero Romano, a causa della crisi economica, utilizzavano solo basse percentuali di oro o di argento, mischiandolo poi al bronzo) Può essere di vari materiali. (Infatti le monete possono essere fatte con vari materiali) Accompagnava i morti nell'Aldilà. (Si, era uso mettere una moneta nella bocca del defunto per pagare Caronte, il Traghettatore Infernale) E' importante ciò che vi è raffigurato.” (Si, perchè in base a ciò una moneta antica viene datata e utilizzata anche come fonte storica) Mi sembra sia perfetto! Infatti è proprio "Moneta" la risposta all'enigma! I miei complimenti, milady :smile_clap: |
:smile_clap:complimenti Talia, arguta come sempre. Io penso mi rassegnerò, sarà il caldo :confused::confused_nervous_sh
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caspita...
lady Altea... grazie! :smile: Anche se una buona parte del merito credo sia da attribuirsi alla fortuna! sir Guisgard... troppo buono, mio signore! :smile_lol: Quelle soluzioni erano più o meno quelle che avevo pensato io... solo per l'ultima ero un po' fuori strada poiché, ahimé, tra le mia mille congetture non avevo proprio pensato ai metodi di datazione! :rolleyes: |
Signora che danzate tra i salotti delle "sudate carte",
rinnovando i complimenti sinceri di Donna di Lady Altea circa la risoluzione dell'ennessimo arguto enigma proposto dal Cavaliere dell'Intelletto, posso soltanto dirvi che in questo caso mi avete anticipato di pochissimo sul tempo, io che non sono certo un indovino, avevo pensato a "cotale"... Complimenti ancora... Taliesin, il bardo |
...e dunque torna ciò che già ho detto più volte, Taliesin: una grossa percentuale di merito va alla fortuna! ;)
Vi ringrazio! :smile_lol: |
Fortuna?
Sento parlare spesso di fortuna, amici miei, eppure trovo un po' forzato il matrimonio tra la fortuna e la risoluzione di un enigma. Un enigma si risolve spesso in un momento, con un'intuizione, una folgorazione, un attimo in cui scatta qualcosa e tutte le tessere del puzzle si incastrano perfettamente. La nostra lady Talia è modesta, ma lei sa bene che il caso e le coincidenze non esistono. E dunque non certo per caso si riescono a risolvere così tanti enigmi come ha fatto lei. Gli Arciduchi e gli eroi di queste leggende sono passati alla storia per aver vinto quegli stessi arcani che la nostra arguta dama ha risolto in maniera così brillante! Dunque, mia signora, gli onori e i complimenti di questa corte vi spettano di diritto ;) |
oh, sir Guisgard, mio signore... :o
non posso far altro che ringraziarvi ancora, e di cuore, per tante e tali bellissime parole! E più ancora, forse, dovrei farlo per come sollecitate il nostro ingegno con sempre nuovi enigmi! :smile_lol: |
Le ciliege sono tra i frutti più brevi.
Nel rapido e sfuggente attimo che separa la chiara Primavera dalla calda Estate, esse fioriscono e maturano, per poi cedere il posto a frutti più duraturi e di colori, profumi e sapori diversi. Le ciliege erano i frutti preferiti della bellissima Granduchessa Anù e proprio per questo ella ogni anno offriva come voto alla Vergine Maria di non mangiarne fino a quando tale frutta gremiva le campagne e i mercati di Capomazda. E ogni anno, allo scoccare della Mezzanotte di quell'ultimo giorno del periodo delle ciliegie, suo marito Antio ne faceva trovare un cestino di quelle più scure e dolci alla sua amata moglie. Un anno, però, colpa della siccità, le ciliege terminarono prima nel ducato e in tutto il regno. L'Arciduca girò in lungo e in largo per città, borghi e contrade, senza però trovarne. Mandò alcuni cavalieri anche in terre straniere a cercarne, ma tutto fu inutile. Disperato, poiché l'ultimo giorno del voto di sua moglie si avvicinava, il taddeide decise di convocare ogni sorta di sapienti nella sua corte per chiedere loro consiglio. Alla fine, un domenicano parlò all'Arciduca di un misterioso personaggio che abitava nel bosco come un eremita e che coltivava egli stesso un magnifico giardino ricolmo dei frutti più buoni. Egli però non temeva alcuna autorità terrena e dunque difficilmente avrebbe ceduto ad un ordine di Antio. L'Arciduca, allora, decise di recarsi in quel giardino, celando però la sua identità. Si presentò a quell'eremita nei panni di un cavaliere di ritorno dalla Terrasanta. Raccontò così all'uomo di sua moglie e della sua passione per le ciliegie e di come egli avrebbe voluto farle tale dono per festeggiare il suo ritorno. L'eremita però non volle sentire ragioni e rifiutò di vendergli o donargli le sue ciliegie. La discussione fu lunga e i due non raggiunsero alcuna intesa. Alla fine Antio arrivò a proporgli qualsiasi ricompensa anche per un solo cestino di ciliegie. “Avete una bellissima spada, cavaliere.” Disse l'eremita, indicando Parusia. “In verità non è solo mia” spiegò Antio “ma appartiene alla mia stirpe.” “Vi propongo una sfida...” fece l'eremita “... vi sottoporrò ad un enigma... risolvendolo vincerete le ciliegie, in caso contrario mi cederete la spada. Prendere o lasciare.” E alla fine, nonostante la gravosa posta in palio, Antio accettò. L'eremita allora cominciò a recitare: “Può essere fatta di ferro. La si può trovare in tavola. Può essere di diverse forme. In certi casi resiste al fuoco. Serve per calcolare il tempo.” Antio restò a riflettere su quell'arcano, stringendo fra le mani l'elsa di Parusia, come a voler esorcizzare la paura di perderla. Ma alla fine riuscì a risolvere l'enigma. Quella notte, allo scoccare della Mezzanotte che sanciva la fine della stagione delle ciliegie e dunque anche del suo voto, la Granduchessa Anù, come ogni anno, scese nelle cucine e anche quella volta trovò un magnifico cestino delle più belle e dolci ciliegie ma sbocciate. E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a risolvere l'arcano dell'eremita? http://cache2.allpostersimages.com/p...i-ciliegie.jpg |
io dico "materia"..no so che è buttata li, ma mi sembra in fisica il tempo è dato dallo spazio/ materia..e poi vedo altre similitudini..proviamo
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Mmm... dite “Materia”, milady? :neutral_think:
Interessante... e devo dire che più di un indizio sembra calzare... Però... con l'ultimo non riesco proprio a vedercelo... Eh, infatti non è questa la soluzione all'arcano. Ma so che ritenterete, milady :smile: |
ritenterò sir...:smile:
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Questa storia è magica, mio signore... semplice e deliziosa! :smile_wub:
Ma veniamo all'enigma... Citazione:
io proverei a dire CANDELA... perché... - può essere fatta di ferro ...e le candelette dei motori, io credo, lo sono. - la si può trovare in tavola ...beh, durante una cena a lume di candela? - può essere di diverse forme ...e, sì, dopo aver visto la collezione di una mia amica, direi che possono essere veramente di ogni forma! - in certi casi resiste al fuoco ...e qui passo! - serve per calcolare il tempo ...beh, credo che esistessero degli "orologi a candela" nel Medioevo... si, mi pare proprio di aver letto qualche cosa del genere tanto tempo fa! :smile: |
Dite dunque "Candela", milady?
Eh, devo dire che è una risposta per niente banale. Però, ad un'occhiata più attenta, vedo che non si riesce a legarla perfettamente con tutti gli indizi... :neutral_think: E infatti, ahimè, "Candela" non è la soluzione per risolvere l'arcano! Peccato, davvero, mia signora! Ora rilascerò un altro indizio: “Ha fatto la storia dell'Antico Egitto e non solo.” |
:neutral_doh: Ho perso il precedente enigma, che avrei sicuramente interpretato, permettendomi di divertirmi seminando indizi.
Ma vedo che Lady Talia, come al solito, se l'è cavata benissimo! Complimenti, mia signora! :smile_clap::smile_clap::smile_clap: Questo nuovo arcano, invece, mi lascia perplesso. Per dirla meglio, mi lascia perplesso il primo indizio e questo nuovo (e dire che anch'io ho fatto parte della storia dell'Antico Egitto... ho abitato lì per quanche anno, durante il regno di Narmer! :pensif_29:). Ho una sola idea, ma piuttosto vaga, quindi, visto che le signore hanno già fatto un tentativo, proverò a buttarla lì: CLESSIDRA! E come al solito saluto voi tutti con un profondissimo inchino e con i dovuti ringraziamenti e complimenti per Sir Guisgard per questo nuovo enigma e per la dolcissima storia! |
Sir Emrys che piacere avervi di nuovo tra noi e penso la vostra sia la risposta giusta, mi aveva fatto pensare fin dall'inizio ma mi sembrava scontata.
Però, dopo l'ultimo indizio di sir Guisgard...vorrei provare con "Piramide", mi sembra che in base alla posizione delle piramidi gli astronomi egizi definiviano l'orientamento delle fase lunari e altro e quindi del tempo e stagioni. Ma ho dei dubbi sugli altri indizi...proviamo :smile: |
Citazione:
Grazie per i complimenti, Emrys... come sempre, siete fin troppo buono! :smile: Quanto al presente enigma... lady Talia, onestamente, brancola! :sad_wall: |
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Citazione:
Dite dunque "Clessidra"? Mmm... perdonatemi, amico mio, ma temo che questa risposta mal si leghi ad alcuni dei nostri indizi :neutral_think: E infatti non è quella giusta per risolvere l'arcano! Citazione:
Eh, no, purtroppo non è la risposta esatta :naughty: |
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Questo enigma irrisolto mi sta devastando nella mente e nel corpo... :rolleyes:
Tuttavia... dopo lunga ed attenta meditazione... ci riprovo! E questa volta dico CERAMICA: - può essere fatta di ferro ...composta da ossidi di ferro, se ben rammento i miei studi archeologici (ormai risalenti a non più pochi anni fa...) - la si può trovare in tavola ...questo è evidente! - può essere di diverse forme ...anche questo è evidente! - in certi casi resiste al fuoco ...beh, alcune ceramiche e la terracotta credo che siano tra i materiali in assoluto più resistenti al calore... tant'è che sono usati come isolanti e per vari tipi di rivestimenti. - serve per calcolare il tempo ...nel senso, credo, che è assolutamente utile per lo studio delle antiche civiltà, per datare un ritrovamento o uno scavo. - ha fatto la storia dellAntico Egitto e non solo... beh, anche questa è alquanto evidente, basti pensare ai molti splendidi manufatti... tra tutti, ad esempio, i meravigliosi vasi canopi che gli Egizi utilizzavano durante la mummificazione... |
Lady Talia..ci si arroventa il cervello..e abbiamo avuto quasi lo stesso pensiero..e un dubbio mi venne quando dissi "materia"..solo che io ho pensato a tutt'altro tipo ovvero "argilla".
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Citazione:
Più che la risposta ad un arcano, ci avete illustrato una perfetta lezione di archeologia :smile_lol: E ovviamente la risposta giusta è proprio "Ceramica"! Doppi e meritatissimi complimenti allora :smile_clap: E non veniteci più a parlare di fortuna, milady ;) |
Lady Talia, siete stata davvero bravissima. Confesso che non ci sarei proprio arrivato. Complimenti! :smile_clap::smile_clap::smile_clap:
Lady Altea, grazie per il calore con cui mi "ri-accogliete" ogni volta che mi degno di trascinare le mie stanche ossa tra le mura della magnifica Camelot. E complimenti anche a voi per la costanza! :smile_clap: Sir Guisgard, per voi i complimenti e i ringraziamenti non saranno mai sufficienti! Mi inchino (ossa permettendo) e con stima vi saluto, mie signore e mio signore! |
grazie sir Emrys, per me è sempre un piacere e una gioia la vostra visita.
Lady Talia :smile_clap:...già non dite sia stata solo "fortuna", ma congratulatevi con la vostra bravura. |
oh... ma grazie! Grazie a tutti! :smile_lol:
Beh... in effetti la fortuna non c'entra, questa volta. Direi che questa volta la colpa è tutta di questa mia cronica testardaggine! ;) Grazie ancora! :smile: |
“In un'epoca...” così cominciava mio nonno ogni volta che iniziava a raccontarmi questa storia.
Ed io, bambino curioso, ponevo sempre la stessa domanda: “Epoca? Quale epoca? Antichità? Medioevo? O dopo?” “In un'epoca!” Ribadiva lui, con la consapevolezza di chi sapeva di raccontare qualcosa che andava oltre il Tempo. Un qualcosa che non aveva bisogno di limiti e confini per mostrare la sua morale vecchia come il mondo. E in quell'epoca salì sul trono del regno un re che aveva viaggiato molto durante la sua prima giovinezza, apprendendo tutte le nuove tendenze e le nuove correnti che stavano attraversando il mondo di allora. Si convinse così che solo la giovinezza poteva rappresentare il vero motore della società e che la tradizione non era altro che un limite da superare. Così, divenuto re, fece subito emanare una legge, tanto rivoluzionaria quanto assurda. Tutti gli uomini, compiuto il sessantesimo anno di vita, dovevano essere messi a morte. Così, anche se con dolore, tutti i sudditi, volgo, borghesi e aristocratici, consegnarono alle autorità i propri cari che cadevano in quella disposizione. Solo l'Arciduca Anios disobbedì a quel delirante emendamento, nascondendo il suo vecchio padre in una stanza segreta del suo palazzo. Ogni giorno allora scendeva in quel nascondiglio per allietare il povero vecchio dall'impossibilità di poter godere delle bellezze del mondo. Un anno però, una terribile carestia scoppiò nel regno, distruggendo tutti i raccolti e affossandone quasi l'economia. I giovani esperti del regno non riuscirono a trovare rimedio contro quella catastrofe, lasciando così la corona nell'impossibilità di salvare il popolo. Anios allora, di fronte a quel flagello, scese nella stanza dove era nascosto suo padre e chiese il suo consiglio. Il vecchio, grazie all'esperienza e alle sue conoscenze, comprese subito il problema e suggerì a suo figlio di utilizzare un particolare concime, ricavato da una formula antica e andata ormai quasi dimenticata, con cui nutrire la terra in quella tragica situazione. Così, grazie a quel rimedio, quell'anno i raccolti di Capomazda furono fiorenti, mentre in tutto il resto del regno c'erano fame e disperazione. La notizia fece il giro del reame, dalla capitale fino al più lontano dei ducati. Il re, così, fece chiamare Anios per chiedere spiegazioni. Anois allora parlò di quel formidabile concime al suo re. “Nessuno tra i nostri sapienti è riuscito a salvare i raccolti del regno.” Disse il re. “Voi dove avete trovato tale rimedio?” “Perdonatemi, Maestà, ma non posso rivelarvelo.” Fece Anois. “E perchè mai?” “Perchè mi è stato suggerito da un uomo, Maestà.” Rispose l'Arciduca. “Un uomo che si trova però sulle vostre liste di proscrizione.” “Conducetelo al nostro cospetto” disse il re “e gli sarà concessa la grazia.” Anios allora portò il vecchio padre di fronte al re. Questi, nel vederlo, restò profondamente turbato e si adirò con l'Arciduca. “Maestà...” fece Anios “... io ho solo compiuto il mio dovere. Ho salvato la mia gente, adempiendo così al ruolo che spetta ai miei pari. L'aristocrazia ha il dovere di proteggere i suoi sottoposti, poiché può ciò che per molti altri è impossibile. Aristocratico, come voi ben sapete, Maestà, deriva dal greco e significa Migliore. E chi più ha avuto dal Cielo, più deve dare.” Il re allora fissò il vecchio padre di Anios. “Dimostratemi allora di essere così saggio come afferma vostro figlio” disse “risolvendo questo arcano.” E il re cominciò a recitare: “Può essere liquido. E' bene averlo in tavola. Per prepararlo occorre il fuoco. A scuola si studia in varie materie. Era caduto dal cielo quando venne usato per la prima volta.” Il vecchio risolse l'enigma e tutta la corte ne lodò la sapienza. Il re, allora, compresa la sua folle ideologia, gettò la corona e si inginocchiò in lacrime davanti al vecchio. In quello stesso giorno venne cancellato il delirante emendamento che aveva messo a morte tutti gli anziani del regno. E per ricordare l'accaduto, nella piazza principale della capitale, Piazza della Miglioria, ancora oggi una lapide incisa recita: “In questo regno domina la Tradizione.” E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma di oggi? http://3.bp.blogspot.com/_Qv3h52pKx3..._from_Troy.jpg |
eh..ancora non sono certa ma provo con "vetro" anche se non trovo una attinenza con l'ultimo suggerimento.
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Dite “Vetro”, milady?
Mmm... in verità credo che mal si leghi con la maggior parte degli indizi... :neutral_think: E infatti “Vetro”, ahimè, non è la soluzione all'enigma, milady! Ma sono certo che ritenterete :smile: |
Molto ingegnoso, sir Guisgard!
Ebbene... confesso di non essere molto sicura, ma voglio tentare lo stesso. Così, mantenendomi sullo stesso filone di lady Altea, tento con... CRISTALLO... perché... - esistono i cristalli liquidi, - è bene averlo in tavola... il vetro cristallo? - per prepararlo occorre il fuoco... anche se non sono sicura che 'prepararlo' sia il termine più appropriato... - a scuola si studia in varie materie... storia, geografia, chimica e scienze... - sull'ultimo, passo... ho in mente alcuni miti in cui si parla di poveri mortali trasformati in pietre e minerali vari dall'uno o dall'altro dio adirato, anche se onestamente nessuno che tratta specificatamente di 'cristallo'... :neutral_think: |
Vedete Cavaliere dell'Intelletto...?
l'argomentare della Signora dalle sudate carte è talmente alto ed ingegnoso, che anche se "cristallo" non fosse la giusta soluzione, trovandomi al posto di quel vostro Re, accetterei ugualmente un risposta di siffatta bellezza... Taliesin, il bardo |
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