Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 29-02-2016 19.09.04

Cercammo, eppure non trovammo nulla.
La cosa non mi sorprendeva più di tanto, se fosse stato in bella vista il frate non ci avrebbe certo permesso di cercare.
La rabbia cominciava a salire, sempre di più.
Ero stanca di quel gioco, ero stanca di girare per niente, senza ottenere mai risultati, mi sembrava di non aver fatto altro dal mio arrivo.
Tutti i miei sforzi non erano serviti a niente, ma io non mi sarei arresa.
"Continuate a cercare!" ai miei "Ci dev'essere un passaggio, una camera nascosta, qualcosa che il frate è sicuro che non possiamo scoprire.. beh, noi lo scopriremo.. non me lo lascerò sfuggire un'altra volta, state pur certi..." strinsi i denti e distolsi lo sguardo perché i miei uomini non percepissero la mia frustrazione, la mia rabbia e la mia determinazione.
Ero stata così vicina a prenderlo, per un istante.
L'idea che tutto fosse andato in fumo non era contemplabile.
Poi quel mendicante.
Come poteva sapere che cosa cercavamo?
Guardai Elas.
"Liberati di lui..." con un cenno del capo "Gentilmente, se preferisci...".

Guisgard 29-02-2016 19.20.38

Ensa guardò indignata la sua padrona, per poi andare via con aria sostenuta.
Poi Gaynor condusse Adespos con lei e si spogliò davanti a lui, offrendo al suo sguardo le sue nudità.
Come i lettori sanno, Gaynor è una dama Flegeese, dunque una bellezza del Sud.
I capelli lunghi e chiari, tra il rosso sopito ed un biondo sognate, le forme generose, come le modelle di un Lisippo, di un Frida.
La pelle bianca come la porcellana di Cipro e morbida come la calda sabbia di Lemno.
La bocca era di un lieve e purpureo splendore, simile al pregiato corallo di Creta e gli occhi infine come quelli di una colomba.
E nel vederla senza più vestiti, come doveva apparire la mitica regina di Lesbo ai suoi amanti, il brigante restò a guardarla tutta.
E senza dire nulla si spogliò anche lui.

Guisgard 29-02-2016 19.44.27

Dacey si sedette accanto al ferito e cominciò ad intonare una ninnananna, dolce e melodica, per indurlo a rasserenarsi.
E così fu.
Il cavaliere senza nome sembrò infatti calmarsi e cadere in un sonno più tranquillo.
La candela tremula continuava ad illuminare la stanza avvolta da un'incerta penombra.
Ma all'improvviso si udirono dei rumori esterni.
Passi e voci che giungevano intorno a loro.
Allora il cavaliere aprì di colpo gli occhi e forse dimenticando il dolore si alzò facendosi forza con i gomiti sul letto.
E quasi in preda alla veglia, prese la mano di Dacey, per poi avvicinarsi al suo volto.
Le loro labbra erano vicinissime, i loro respiri quasi uniti.
Gli occhi azzurri di lui erano in quelli ambrati e luminosi di lei.
Restarono così per un istante che parve infinito.
E lui sembrò sul punto di baciarla.
Poi quei rumori ed il cavaliere slegò il suo sguardo da quello della principessa.
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Dacey Starklan 29-02-2016 20.24.01

La mia canzone sembrava esser riuscita a rasserenare il cavaliere che smise di lamentarsi nel sonno.

Non ebbi neanche l'occasione di terminare l'ultima strofa però perché udii rumori che non associai affatto al frate.

Mi zittii immediatamente con gli occhi tremolanti di paura.

Gli stessi rumori destarono il cavaliere che scattò in piedi con una forza che non credevo avesse in quel momento. Non me lo aspettavo e provai a calmarlo ma prima di riuscirci questi aveva preso la mia mano e mi guardava fissa negli occhi, così vicino al mio volto che riuscivo a vedere ogni piccolo lineamento del suo viso e ne sentivo il respiro che si infrangeva sulle mie labbra.

Deglutii senza sapere cosa fare e solo con gli ennesimi rumori di destai scostandomi visibilmente imbarazzata.

Guisgard 01-03-2016 03.43.48

Gwen bussò, ma nessuno rispose.
La pioggia sembrava essere terminata, ma la mattinata appariva silenziosa e malinconica.
Ma ad un tratto la porta si aprì ed il padrone apparve sulla soglia.
Indossava una camicia bianca sgualcita e sporca, aperta sul petto villoso e stretti pantaloni di pelle in alti stivali imbrattati di fango.

Guisgard 01-03-2016 03.45.14

Didas fissò Altea e sorrise.
“Ti dimostrerò che conosco ciò che dico, che non ho motivo di mentirti.” Disse. “Non sei una regina e nemmeno una donna potente, dunque non mi occorre guadagnare il tuo favore. Ma voglio esserti davvero a mica e sarò allora sincera... tu non sei stata con Guisgard. Non so perchè mi hai mentito, ma ho sentito parlare di lui e non è uomo da una notte di passione.”

Guisgard 01-03-2016 03.46.57

Elas annuì a Clio e scacciò il mendicante.
“Signore...” disse questi “... perchè mi cacci in malo modo? Non è così che scioglierai tale nodo!” In rima. “Volevo solo aiutarti... non certo sdegnarti!”
Poi i mercenari ripresero a cercare in tutta la pieve.
Ma anche stavolta non trovarono nulla.
“Credo che non siano qui...” sbuffò Elas “... a meno che non ci sia qualche luogo segreto qui vicino, non so, un cimitero o qualcosa di simile...”
“E se quel mendicante sapesse qualcosa?” Anty. “Magari ha visto qualcuno o qualcosa...”

Guisgard 01-03-2016 03.49.38

Quel momento che pareva infinito tra il misterioso cavaliere e Dacey fu interrotto dai rumori che provenivano intorno a loro.
“Questi rumori...” disse lui guardandosi intorno “... è la morte in agguato...”
Cercò allora di alzarsi dal letto, ma la ferita gli causò una dolorosa fitta.

Altea 01-03-2016 06.44.14

Stavolta fissai io Didas perplessa...fosse stato vero lo avrei potuto salvare, nasconderlo ma pure io avrei vissuto una vita da braccata...e fui sincera.." Io non valgo nulla ma Guisgard si..la sua testa vale. Io voglio sapere come tu puoi darmelo, se ne può parlare...comunque non sarà un uomo da una notte ma nemmeno un uomo che amerebbe una donna con la forza e la magia...cosa intendi fare? Siamo sincere, e lo sai mi porterei un uomo braccato con me ma non mi spaventa. Piuttosto dimmi ciò che tu sai di lui" con un sorriso irriverente..avrei vinto io su lei.

Dacey Starklan 01-03-2016 07.48.37

Lo guardai scuotendo la testa era meglio non parlare e attirare l'attenzione di chi c'era la fuori. Fui lesta a bloccarlo, impedendogli di muoversi con rischio che soffrisse e lanciasse qualche grido di dolore.

Misi un dito davanti alla bocca per fargli capire di far silenzio mentre cercavo di capire l'origine di quei rumori e osservavo la stanza alla ricerca di uno eventuale nascondiglio.


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