Camelot, la patria della cavalleria

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Clio 12-11-2014 01.49.58

Sorrisi appena.
"Voi dite? Eppure ci sono molti modi in cui un uomo può ferire una donna... non servono certo le armi, anzi un colpo di spada potrebbe essere il meno doloroso, in fin dei conti.." con noncuranza, finendo il mio vino.
Restai in silenzio per il resto della squisita cena, finché non fu ora di andare nelle camere assegnate.
Vidi Altea e Guisgard appartati in un angolo, lei che gli sfiorava la mano con una grazia e delicatezza che io non avrei mai avuto.
Distolsi immediatamente lo sguardo, per poi dirigermi verso la stanza accanto a quella di Altea.
Chiusi la porta dietro di me, e mi buttai pesantemente sul letto così com'ero, con tanto di scarpe e mantello.
Restai per lunghi istanti a guardare il soffitto.
Potevo ancora sentire le sue mani appassionate su di me.
Era successo davvero? Possibile?
Eppure non era cambiato nulla.
Beh, che ti aspettavi? Quello era desiderio mica Amore.
Se ti amasse sarebbe tuo, agli occhi di tutti, e a quel punto nessuna oserebbe avvicinarsi a lui.
Già, ma non accadrà mai.

Magari un giorno incontrerà una donna che sarà capace di essere tutto il suo mondo, per cui sarebbe pronto a rinunciare spontaneamente a tutte le altre.
Ma evidentemente non sarei stata io, nonostante quel bacio.
Sospirai, voltandomi istintivamente verso la porta.
No, tranquilla, non busserà alla tua porta..
Presi un profondo respiro e mi alzai, indossai la camicia da notte di seta bianca che avevo portato, e mi infilai nel letto, sperando che la notte si portasse via un po' dei miei tormenti.
Dovevamo pensare a quel Fiore di Bellezza, e a quella curiosa storia della rappresentazione, dovevo avere la mente lucida.

Guisgard 12-11-2014 16.30.42

La cena terminò senza che si parlasse ancora dello spettacolo che Maccus stava preparando.
Poi i cinque ospiti furono condotti nel corridoio dove si trovavano le loro stanze.
Ma prima che Guisgard entrasse nella sua camera, Altea gli si avvicinò.
“In effetti” disse sorridendo lui “non che tu ti sia stata molto cortese con me sul vascello... ma non importa... quel fiore era un dono sincero, perchè tu avevi recuperato Mia Amata a costo della vita...” la fissava “... ma ora non parliamone più. Quanto a questa storia, beh... in verità tutto qui mi sembra un po' troppo misterioso... soprattutto quel Maccus... vedremo cosa ci dirà domani, se Dio vorrà...” poi la donna accarezzò la mano del presunto duca “... eh, noto che ti piace turbare il tuo capitano...” prendendo la mano di lei “... ma se ora ti lasciassi dormire con me, cosa penserebbero domattina i servi di lady Cramelia? Dovrei nasconderti in un armadio.” Facendole l'occhiolino.
Ma ad un tratto si udirono dei passi in fondo al corridoio, che ormai era semibuio in gran parte.
“Saranno le guardie forse...” mormorò Guisgard.
Ma di nuovo quel rumore di passi.
“Chi è là?” Chiese il presunto traditore.
Ma nessuno rispose.
“Vieni...” stringendo la mano di Altea “... meglio entrare nella camera...”
Ed entrarono nella stanza destinata al capitano della Santa Caterina.
Guisgard chiuse bene la porta e restò ad ascoltare.
“Non sento più nulla...” voltandosi verso Altea.
Si avvicinò allora alla finestra e guardò attraverso le tende, per poi abbassare la lampada che i servitori avevano lasciato accesa.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò con vigore alla porta.
“Aprite!” Urlò qualcuno dall'esterno. “Aprite, so che siete qui!”
Altea riconobbe quella voce: era di Velv.
“Aprite, traditore!” Gridò ancora la voce da fuori. “So che siete qui, traditore! Insieme alla vostra sgualdrina!”
Poi dei rumori e la porta si aprì di colpo.
Sulla soglia apparve così, dopo aver sfondato la porta, una figura.
Aveva una spada e cominciò ad avvicinarsi ad Altea.
E quando raggiunse il chiarore della lampada allora la donna lo riconobbe.
Era proprio Velv.
“Donna indegna!” Con rabbia Velv, per poi afferrare il vestito di lei, strappandolo con un brusco gesto.
“Così rendi per quel che sei!” Fissandola Velv. “Una donnaccia!”
“Maledetto!” Ringhiò Guisgard, per poi mettersi davanti ad Altea, coprendola col suo corpo.
“Tu morirai insieme a lei!” Minacciò Velv, puntandogli contro la spada.
Il presunto impostore portò d'istinto la mano alla cintura, ma non trovò la sua arma.
Mia Amata era infatti rimasta sulla Santa Caterina.
“Continua a dipingere...” mormorò qualcuno dal balcone della camera, ben nascosto dalle tende “... è una scena mozzafiato!”
“Si, certo!” Annuì l'altro che era col primo che aveva parlato. “Vedrai che bel quadretto!”
“Muori, cane!” Lanciandosi Velv su Guisgard.
Questi però, con rapido gesto, afferrò la coperta sul letto e riuscì ad avvolgere il braccio armato di Velv, per poi disarmarlo.
E subito tra i due sorse una violenta colluttazione.
Tanto che le grida e i rumori furono uditi anche da Clio, che se ne stava inquieta nella sua camera.
http://25.media.tumblr.com/165b0486d...xln2o1_500.jpg

Guisgard 12-11-2014 16.39.06

Elisabeth raggiunse Velv sul ponte, che se ne stava silenzioso a fissare il Lagno, mentre la Regina d'Afravalone, seguendo la nave di Picche di Burmid, attraversava quelle acque in una sera che era divenuta di colpo densa di inquietudini ed enigmatici presagi.
“Non dovreste essere qui, madama...” disse Velv alla donna, senza voltarsi “... vostro marito è dentro, no? Magari potrebbe sembrare sconveniente la vostra presenza qui...” si girò e la guardò “... ma sono felice che invece siate qui... la sera vi rende ancor più bella...”

Altea 12-11-2014 16.45.24

Continuammo a parlare nel corridoio e sorrisi accarezzandogli il viso.."Beh potrei uscire fuori dalla tua stanza all' alba così nessuno mi vedrebbe" e mi avvicinai a lui, la sua presenza e il suo profumo mi turbava e insieme mi davano sicurezza.
Guisgard però iniziò a sentire dei rumori, chiamò ma non ebbe risposta.."Non è che ci spiano? Come detto da te quel Maccus non mi convince affatto e nemmeno lady Cramelia".
Guisgard mi prese per mano e mi portò nella sua camera..ma nulla..nessun rumore.
Rimasi attaccata alla sua mano e il suo braccio mentre guardavamo fuori dalla finestra ma il colpo di scena fu l' entrata trionfale di Velv e quello che successe dopo...mi trovai solo col corsetto addosso e Guisgard mi difendeva ma non aveva Mia Amata e rimasi stupita di quella sua dimenticanza ma con un gesto repentino lo bloccò.
Presi un lenzuolo sopra il letto di Guisgard e me lo misi davanti.."Ma che diamine sta succedendo? E chi sta parlando dietro la tenda?".
Guardai Velv inferocita.."Tu...che fai qui...non hai capito io ti ho detto non ti amo più...anzi pure Dominus non ti ha dato la mia mano, io non sono legata a te..e lo sai benissimo che se Guisgard fosse il vero Duca io sono legata a lui dal patto matrimoniale..allora non hai motivo di offendermi" e gli lanciai uno schiaffone.."E non usare più questi termini verso me..vattene da qua".
Ma poco dopo tra Guisgard e Velv iniziò una lotta e cercai di dividerli.."Basta ora..Velv non lo hai capito" ma guardai dietro la tenda..chi aveva parlato?

Clio 12-11-2014 16.53.36

Non riuscivo a dormire, per quanto cercassi di lasciarmi andare.
D'un tratto udii dei rumori. Cosa stava succedendo.
Quella è la sua voce, maledizione!
Mi alzai in un baleno, prendendo con un balzo i due pugnali negli stivali.
Ma non ebbi tempo di vestirmi, ero scalza, e in camicia da notte, ma almeno ero armata.
Uscii di soppiatto, camminando piano, senza scarpe ero molto silenziosa.
I rumori provenivano dalla camera di Guisgard.
Era una trappola?
Poi li vidi, lui e Velv che si azzuffavano, Altea dietro Guisgard, con l'abito strappato.
Oh, vi hanno interrotto? Che peccato...
Non era il momento di pensare a quello.
Dovevo essere rapidissima.
E dovevo stare bene attenta a non colpire Guisgard.
C'era una spada per terra, immaginai fosse del capitano, era riuscito a disarmarlo in qualche modo.
Erano talmente presi che nessuno si sarebbe accorto di me.
Presi un profondo respiro ed entrai.
In un istante fui alle spalle di Velv, conficcandogli il pugnale sinistro nel fianco e puntandogli il destro alla gola.
Non volevo ucciderlo, dovevamo uscire di lì, un ostaggio ci avrebbe fatto comodo.
"Una mossa e ti ammazzo come un cane.." rigirando il pugnale sinistro nel fianco, mentre con un colpo secco al polpaccio cercai di fargli perdere l'equilibrio.
Guisgard avrebbe avuto il tempo di recuperare la spada.
Non c'era tempo da perdere, era una trappola bella e buona, e dovevamo riuscire ad uscire di lì.
E non sarebbe stato facile.

elisabeth 12-11-2014 20.39.24

L'aria era frizzante.....e Velv....sembrava essersi rasserenato....speravo che tutta quella storia non fosse una messa in scena a i danni di Nettuno...ma la rabbia quando eravamo a tavola..sembrava reale......pensavo anch' io che non fosse conveniente la mia presenza lì sul ponte....ma dovevo far muovere Nettuno...sembrava statico...quasi trascinato dagli eventi e anche se me lo fossi trovato lì.....a fare una chiassata di gelosia........avrei assistito ad un momento di vita...nei suoi occhi ..nei suoi gesti.......comunque mi trovai Velv...." Come sempre avete ragione.....abbiamo gia' dato modo a Burmid di avere da dire qualcosa sul nostro comportamento..........infondo la gente parla...anche quando non avrebbe nulla da dire...e allora perchè prendersene pensiero.......De Gur e' un uomo molto intelligente.......sa chi sono ..e io so chi e' lui..indipendentemente dalla sua memoria......infondo conosco il vero De Gur.......bene...sono felice che la mia compagnia non vi dispiaccia.....il fatto poi che mi troviate bella al chiarore della luna........mi fa pensare che usate bene la spada..e. che con le donne ci sapete fare....anche se vi consiglio di stare attento.....le donne....ne sanno una piu' del diavolo...." Sorrisi......neanche un uomo in tutta la mia vita.......consacrata ad una Dea...e ora due uomini...entrambi affascinanti........ma quanto era difficile essere donna in certi
momenti...maliziosa......furba.....accondiscendent e...giusto quanto bastava...era molto piu' semplice vivere sull'isola...meno problemi..." Ditemi Capitano..perchè questo Burmid da ordini che nella realtà avreste dovuto dare voi........se pensate che io sia sfrontata..non rispondetemi....non la prenderò a male...".....

Guisgard 13-11-2014 01.12.22

Clio rapida e silenziosa raggiunse la stanza di Guisgard, dove si trovava anche Altea, sorprendendo Velv ed immobilizzandolo conficcandogli un pugnale nel fianco.
Il presunto Taddeide raccolse allora la spada del capitano e la punto contro di lui.
“Ora parla, bastardo...” disse Guisgard “... come ci hai trovato? Avanti, parla!”
Ma quello si contorceva a terra per quel pugnale nel fianco.
In quel momento arrivarono anche Ammone e Chiò.
“Cosa succede?” Chiese quest'ultimo.
“Il capitano Velv ha pensato bene di farci visita.” Rispose il presunto duca.
“Come è arrivato qui questo maledetto?” Sorpreso Ammone.
“E' ciò che gli ho chiesto.” Mormorò Guisgard. “E se lui non avrà la compiacenza di svelarcelo, allora lo chiederò direttamente al nostro amico Maccus.”
In quel momento si udirono dei rumori provenienti da fuori la camera.
Guisgard allora subito corse fuori dalla stanza, raggiunse la fine del corridoio e si accorse che la porta che dava sulle scale era stata chiusa dall'esterno.
“Credo di poter dire che siamo tutti prigionieri...” tentanto di forzare la porta il presunto impostore.
“Proverò a sfondarla...” avvicinandosi Ammone.
“No, è solida quercia...” scuotendo il capo Chiò “... quercia Suessionese...”
“Torniamo nella camera e cerchiamo di far cantare Velv allora...” fece Guisgard.
I cinque tornarono nella stanza, ma qui trovarono una sorpresa.
Velv non c'era più e la finestra era spalancata.
E a terra vi era una maschera di cera rotta.
Una maschera le cui fattezze erano simili a quelle del volto di Velv.
http://bastarrossire.altervista.org/...2/maschera.jpg

Guisgard 13-11-2014 01.37.33

Velv sorrise ad Elisabeth, per poi voltarsi a fissare lo scorrere del Lagno.
“Vedete...” disse “... il nostro messer Burmid è un mercenario ingaggiato dall'ammiraglio Oxuid ed ha carta bianca in questa missione. Ciò dunque lo pone né sopra, né tanto meno sotto di me, ma semplicemente al di fuori dalla mia autorità. E' un uomo sgradevole, ma devo anche ammettere che possiede quell'innata caratteristica che è comune ad ogni predatore... percepisce l'odore della sua preda. Ed io darei un occhio per catturare quel traditore di Guisgard.” Si girò verso la donna. “Ecco, come vedete, non penso affatto voi siate sfrontata.” Rise piano. “Ma magari lo penserete di me se io...” si avvicinò di più a lei “... se io adesso vi baciassi... dico bene?”
Intanto Nettuno era sceso sottocoperta, cercando Burmid.
Lo trovò in una piccola stanza, insieme a tre dei suoi uomini.
“Venite pure avanti...” accorgendosi del naufrago il mercenario “... cosa fate lì sulla porta? Avanti, entrate... hihihihihihihihihi...”
“Pensavo di trovarvi sulla vostra nave.” Fissandolo Nettuno.
“Invece sono ancora qui... hihihihihi...”
Nettuno restò in silenzio.
“Avanti, vi ascolto...” mormorò Burmid.
“Cosa dovrei dirvi?”
“Magari come catturare quel traditore...”
“Bisognerà prima trovarlo.” Disse Nettuno.
“Già, ma a questo penserò io...” ridendo Burmid “... anche perchè voi sarete impegnato a cercare vostra moglie... hihihihihihi...”
“Mia moglie è su questa nave.”
“Già, chissà a far cosa... hihihihihihihihihihihi...”
“Secondo me” guardandolo Nettuno “dovreste pensare un po' più a quel Guisgard e un po' meno a cosa fa mia moglie.”
“Diciamo” replicò il mercenario “che mi interessa studiare l'indole dei traditori, in ogni loro ambiente...”
“Ossia?” Chiese Nettuno.
“Nulla...” scuotendo il capo Burmid “... solo ciò che ho detto... hihihihihihihihihi...”
“Mi fido ciecamente di mia moglie.” Senza tradire emozioni Nettuno.
“Allora vi invidio...” divertito Burmid “... io non riesco a fidarmi di nessuno invece... solo della mia gabbianella blu... hihihihihihihihihihihihi...”

Galgan 13-11-2014 08.48.47

Ancora una volta, fui impassibile nel volto, ma sorrisi nell'animo; che cambiamento aveva assunto la mia esistenza, dopo gli anni passati nella Chiesa tra i boschi!
Qual brulicare di eventi sostituiva la contemplativa tranquillità della natura!
Ma invero, un cavaliere segue il sentiero che l'Onnipotente ha tracciato per lui, ed io non avrei fatto eccezione; soprattutto, in questo caso, destava la mia attenzione il fatto che a cercare di me fosse stato il maggiordomo del barone, e non il barone stesso...
Risposi al giullare, ma nel farlo fissai il musico;

-In effetti, buon giullare, qui abbiamo finito, il musico ha promesso di chiedere scusa a lady Dafae, ed è mio desiderio il fidarmi della sua parola.
Spero di non dover tornare, e sono certo che sarà così-

Mi rivolsi, poi, direttamente al musico;

-Siate allegro, vi ripeto che quello che ora vi appare come una costrizione, in futuro verrà letto da voi per quel che è, un gesto di suprema cortesia.
A voi, l'onore-

Mi rivolsi poi ai due nuovi arrivati:

-Ebbene, fate strada, vi seguo-

Clio 13-11-2014 10.38.33

Riuscii ad atterrarlo, e Guisgard prese la spada e gliela puntò contro, intimandogli di parlare.
Ma quello si contorceva per il dolore.
"Oh, guarda che femminuccia..." mormorai, divertita, per poi riprendermi il pugnale.
Non servivo più, ormai c'era Guisgard che lo teneva sotto tiro.
Mi avvicinai alla porta, nel caso arrivassero rinforzi.
"Perché venire da solo?" chiesi, guardando il corridoio.
Ma arrivarono solo Chirò e Ammone, per fortuna.
Poi sentimmo dei rumori provenire dal corridoio.
"Ecco, appunto.." Uscimmo tutti nel corridoio, tanto Velv non poteva andare da nessuna parte con quella ferita.
Ci avevano chiuso dentro.
"Fantastico.." mormorai, sarcastica.
Tornammo nella camera e Velv non c'era più.
Mi chinai a raccogliere quella maschera di cera, e strabuzzai gli occhi nel vedere che aveva le fattezze di Velv.
"Qui qualcuno si sta prendendo gioco di noi..." alzandomi, per poi dare la maschera a Guisgard.
"Beh, spero abbia capito che non scherziamo.." mormorai, per poi accorgermi di aver sporcato di sangue la camicia da notte.


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