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Clio ed i suoi due compagni tornarono nella Pieve e cominciarono a cercare presso l'altare.
Alla fine Elas trovò qualcosa. “Qui...” disse “... la pietra è vuota... aiutatemi a sollevarla...” Spostarono la pietra e trovarono una botola. Scesero in una nicchia sotterranea, con antiche iscrizioni in Latino tardoantico risalenti al periodo dell'imperatore Giuliano l'Apostata, ritrovandosi poi davanti ad una pesante porta di legno borchiata e ben chiusa. Dall'altra parte della porta, in un ambiente laterale, stavano il cavaliere ferito e Dacey. “Ci hanno trovati...” sussurrò pianissimo lui a lei, sentendo i rumori che provenivano da fuori. |
Mi voltai quando mi chiamò.
Mi era sembrato così dolce il tono in cui mi aveva parlato, che non potei fare altrimenti. Così tornai indietro entrando nella sua stanza, con il cuore che batteva all'impazzata. Sapeva essere tanto rude, a volte, ma anche così tenero e dolce, che mi scioglievo. |
<<No>> dissi con un nodo alla gola in preda alla disperazione e lottando contro me stessa per restare lucida.
Non poteva finire così, sarebbe equivalso a morire entrambi. Lo aiutai ad alzarsi, se proprio dovevamo essere catturati non sarei stata inerme, non questa volta. << Andiamo, ci deve un'altra uscita >> |
Finalmente un segno, sorrisi ad Elas e lo seguii in quella botola.
Lanciai un'occhiata alle iscrizioni, non avevo tempo di star lì a leggerle. Una porta! Sorrisi, con il cuore che batteva sempre più forte. "Avanti, ci siamo..." Esclamai "Buttiamo giù questa porta, o comunque troviamo il modo di aprirla!". |
Didas sorrise ad Altea.
Un sorriso sicuro. “Eh, amica mia...” disse la scaltra donna “... so che vuoi ingannarmi, che tenti di farmi cadere in trappola. Ma io sono qualcosa che voi mortali non potete neanche immaginare. Non ho certo bisogno di incantare una mela come raccontano le favole per mostrare il mio potere.” Sarcastica. Allora la guardò negli occhi. Nei verdi occhi di Altea fino a specchiarsi e penetrare fin dentro i suoi pensieri. E li lesse. Lesse tutto. Passato, presente e futuro. E raccontò tutto ciò alla dama, mostrandole quanto davvero fosse forte la sua ambigua e misteriosa arte magica. “Vedi?” Tornando se stessa. “Posso davvero conoscere i tuoi desideri. In cambio? Per darti un uomo?” Rise. “Non hai nulla che puoi darmi, Altea. Ciò che mi occorreva ho già fatto in modo di prendermelo. Non voglio dunque nulla da te. Ti darò ciò che vuoi e poi andrò via. Per sempre. Sta a te decidere se vincere o meno.” |
“Non sarà facile...” disse Elas a Clio “... è quercia ed è massiccia...” controllando la porta.
“Diamo fuoco a tutto allora.” Fece Anty. “Non mi attirerò l'Ira dell'Ignoto” replicò il mercenario “bruciando questa Pieve.” Intanto, dall'altra parte della porta, il misterioso cavaliere e Dacey si sentivano ormai in trappola. “State calma...” sussurrò pianissimo lui alla principessa “... non lascerò che vi riportino al castello...” stringendole la mano “... voi, là fuori!” Gridò poi alla porta. “Voi, ascoltate...” “Parla.” Elas. “Mi consegnerò a voi...” disse il cavaliere “... subito, senza opporre resistenza... ma ad una condizione... la donna che è con me sarà lasciata qui, sotto la custodia di Frate Roberto. Datemi la vostra parola ed io aprirò questa porta, per poi seguirvi ovunque. Altrimenti venderò cara la pelle...” sorrise “... da che mondo è mondo un cavaliere Capomazdese vale ben dieci Miralesi armati.” Avendo riconosciuto l'accento di Elas. |
Ad un tratto...lei si avvicinò a me....sapeva tutto..era potente..mi guardò negli occhi, avvertii un formicolio strano, la testa girava...una sensazione nell' animo...mi narrò dei miei genitori, mi parlò del giorno in cui i soldati del barone incendiarono la casa natia assieme ai miei genitori e come Tomas mi portò in salvo grazie mia madre...del mio amore per quel padrone troppo bello e di Gregor, le mie amiche...e di altro.
Poi ritornai al presente...aveva detto ormai si era preso già quello che voleva...ebbi un dubbio...se aveva letto dentro me..forse cercava in me qualcosa ma cosa...era inutile rimanere li. Il pensiero di Guisgard....ormai non potevo rimanere con Solo...ormai aveva preso ciò che le serviva...ma speravo almeno di poter dire a Solo quello che avevo scoperto...per il resto..a volte si doveva tentare..odiavo pensare, però, di avere un uomo vicino che mi amasse per dovere ma se fosse stato cosi avrei potuto aiutarlo...sospirai..e se fosse stato un trucco...l' Amore mi avrebbe tradita e uccisa...era meglio morire per onore o per amore...non lo sapevo e non auguravo a nessuno di provare e vivere quello che mi stava accadendo, alzai lo sguardo su di lei..."Si...voglio Guisgard...ti sei presa da me quello che volevi e cercavi...se non valgo a nulla...cosa ti sei presa...vedremo in futuro chi vincerà questa lotta" ma non abbassai lo sguardo da lei. |
Scossi la testa la sua idea era una follia. Non avrebbero mai accettato e io non potevo accettare che si sacrificasse per me altrimenti tutto ciò che avevo fatto non sarebbe servito a nulla.
<< Sanno che siete ferito, non rischiate inutilmente... Vi uccideranno ...>> lo guardai ancora tenendo la voce basse affinché all'esterno non sentissero. |
Gwen entrò nella stanza ed il padrone chiuse la porta alle loro spalle.
Si avvicinò poi alla giovane, restando a fissarla negli occhi. Erano uno di fronte all'altra. Lei col cuore che batteva tanto forte da sembrare pronto ad esplodere. Lui con i vestiti sgualciti e sporchi, ma forte di un' inquieta virilità che sembrava essere il padrone del mondo intero. Un attimo dopo la prese fra le braccia e la baciò con trasporto. http://49.media.tumblr.com/tumblr_lj...th1ho1_500.gif |
Didas sorrise ad Altea.
Tirò allora fuori da una manica una piccola fiala. “Questo” disse “è il filtro d'amore più potente che sia mai stato prodotto. Ha effetto immediato ed è irreversibile. Va fatto bere alla personata amata, per poi vederla cadere addormentata. Al suo risveglio il primo volto che vedrà sarà anche quello che amerà per il resto della vita.” Dandole la fiala. “Bada che nessuno la veda però. Ho la distruggeranno.” |
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