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Il sacerdote e Gwen si voltarono e videro arrivare un contadino col suo cane.
“Salute, Padre.” Disse. “Signora.” A Gwen. “Siete venuto a dire Messa, Padre?” “Non sai” il sacerdote “che la chiesa apre solo tra l'Ascensione di Nostro Signore e Pentecoste?” “Padre, dovete dire Messa...” mormorò il contadino “... il demonio viene qui di notte a seppellire i suoi tesori e per spaventare possibili curiosi fa suonare la campana...” |
Sentivo il mio respiro infrangersi nel buio accompagnato dal suono fragoroso del mio cuore.
Non riuscivo a credere di essere di nuovo nelle mani di quei criminali. Speravo solo finisse tutto in fretta, che prendessero le loro dannate opere e andassero via. Invece uno di quelli mi prese per il polso. Mi opposi con tutta la mia forza strattonandolo. Misk venne in mio soccorso ma provocò l'ira del ladro. Iniziarono un combattimento con le lame ed era vero, il dottore era un abile spadaccino. Ma era uno contro molti. Odiavo sentirmi tanto impotente. Ma non lo ero. Mi ricordai che portavo ancora il pugnale nel bustino, ero abituata ad averlo dopo essere fuggita dalla mia terra natia. Lesta presi il pugnale senza sapere bene che fare però. Fu bloccata da una risata che risuonava nella sala. |
“In un certo senso...” disse E'hiss stringendo fra le braccia Gaynor “... ed era solo la prima...” tornando a baciarla con impeto.
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Risposi con un cenno del capo al contadino e rimasi ad ascoltarlo.
Guardai il prete, poi di nuovo il contadino. ''Cosa intendete di preciso?'' |
La risposta di E'hiss fu enigmatica, ma la stretta delle sue braccia non si allentò e le sue labbra si posarono nuovamente sulle mie, con lo stesso virile ardore. Avevo mille domande, ma era impossibile non arrendersi a quel bacio...
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La risata.
Echeggiò per un lungo istante, allarmando quei furfanti. “Chi...” disse il loro capo “... chi è?” Allora un'ombra si materializzò nella penombra. Era tutta nera, con una spada che pendeva dalla sua schiena. “E' giusto...” avanzando verso loro “... devo presentarmi... voi invece so chi siete... la Banda degli Illuministici... freddi assassini, fanatici nemici della Chiesa e di tutti coloro che vi si oppongono... ma questa è la vostra ultima apparizione...” “E perchè mai?” Il furfante mascherato. “Perchè morirete.” Sentenziò il nuovo arrivato arrivando al centro della sala e fissandoli con i suoi occhi azzurri. “E' troppo chiedervi di ucciderlo per me?” Il furfante ai suoi uomini. Allora tutti si lanciarono verso di lui, con le armi in pugno. Cominciò uno scontro fra lui e tutti loro. Rapidissimo il Narciso Nero iniziò a danzare fra le spade ed i pugnali di quei furfanti, schivando e colpendo i malcapitati con i suoi mortali fendenti. La sua spada era veloce, silenziosa, letale. Sibilava tra il sangue ed i gemiti di morte di quei furfanti. Tutti restarono in silenzio ad attendere le sorti di quello scontro. Anche Altea e Trevor, Dacey e Misk, mentre Vivian sembrava non solo non aver paura, ma anche provare uno strano senso di attrazione verso tutto ciò. Intanto il Narciso Nero continuava a battersi contro gli Illuministici. |
Eccolo davanti ai miei occhi. Il Narciso Nero.
Io lo temevo e paradossalmente in questo caso sarei dovuta essergli grata perché mi stava salvando. Avrei tanto voluto non dover nulla a quella setta di assassini anche se in questo caso si battevano dalla parte giusta. Era bravo, ppaurosamente bravo e preciso nei colpi, impavido e temerario. Mi parve persino di vedere un guizzo di follia nello sguardo del Narciso. Ma forse era solo la mia immaginazione, il mio pregiudizio. Tornai accanto a Misk, nascondendo subito il mio pugnale e mi accertai che l'uomo stesse bene. " Non dovevate... Se vi avessero ferito io...non sarei mai riuscita a perdonarmelo" ammisi mentre lo scontro continuava. |
“Il demonio...” disse il contadino a Gwen “... proprio il demonio... viene qui ogni notte a seppellirei suoi tesori...e poi suona la campana per spaventarci tutti...”
“La chiesa è chiusa.” Il sacerdote. “Lo so.” Annuì il contadino. “Ma lui può entrare lo stesso...” |
Infatti un uomo si materializzò..stavolta potevo vederlo, era vestito di nero..i suoi occhi erano azzurri e inquieti, aveva una spada..la osservavo..eppure..quella spada..mi ricordava molte cose o forse ero io a farneticare in quel momento...non poteva essere la spada nel libro.
Ma quando pronunciò il nome degli Illuministici un nesso vi era..ecco chi erano gli uomini di cui Antone mi parlò e mi disse sempre di stare attenta e lontana. Iniziai ad avere caldo...lui sapeva destreggiarsi con la spada come se fossero tutt' uno...e io ero certa avrebbe avuto la meglio. |
Di certo, l'interpretazione del contadino era fantasiosa, ma avevo il sospetto che qualcuno riuscisse davvero ad entrare nella chiesetta di notte, sebbene non ricorressi ad interpretazioni surreali come l'uomo.
Magari avrei chiesto a Theris cosa ne pensasse, dopo essere stata da Ordifren. Già, Ordifren, stavo quasi per dimenticarlo, presa com'ero dalla storia della chiesa. ''Sono certa che riusciremo a capire di cosa si tratta'' dissi, risoluta. |
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