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Mentre perdevo conoscenza, sentii la bocca di Guisgard sulla mia, in un profondo bacio d'Amore, un bacio volto a trasmettermi il desiderio di stare insieme e la disperazione data dalle circostanze avverse che avevano visto nascere questo sentimento così forte e speciale. Le sue labbra sulle mie, e poi il buio.
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" Per sempre si... ma non sempre soli " con dolcezza nel voce prima di unirmi al brindisino.
" Allora voglio che mi racconti tutto, come la immagini la nostra futura fattoria, la nostra vita?" sedendomi sul letto e continuando a bere il vino a piccoli sorsi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Guisgard la guardò mentre lei gli si avvicinava, lo sfiorava e gli porgeva il bicchiere.
Poi restò immobile, appoggiato ad uno dei mobili della cucina, a fissarla con un sorriso mentre lei si dedicava al risotto. E la guardava tutta, mentre sorseggiava dal suo bicchiere. I tacchi, le gambe nude, la sottoveste così avida nel coprire ogni parte del suo corpo. “Eh, beato quel risotto allora...” disse lui con tono malizioso a Clio. |
Come se le labbra di Elisabeth avessero il sapore del miele per un assetato, o il calore del Sole per un vagabondo.
Così Joshua le accolse e così si abbandonò a quel lieve contatto. Poi dischiuse appena le labbra e cercò ancor più quel sapore, quella sensazione, arrivando ad intrecciare le sue dita con quelle di lei. “Hai un giorno di ferie...” disse piano “... un giorno quindi di tempo per me... per riconquistarti...” |
Sentivo il suo sguardo su di me, e sorridevo divertita mentre non mi guardava.
Eppure restava lì fermo, senza avvicinarsi. Cercai di concentrarmi su quello che stavo facendo, quel rituale rassicurante e ripetitivo, mentre il non sapere cosa lui stesse facendo mi metteva agitazione. "Non dovevi aiutarmi?" chiesi, senza una particolare intonazione. |
“Beh, almeno ti vedo divertita...” disse sorridendo Elv a Gwen “... la cosa peggiore è portarti fuori e farti annoiare.” Facendole l'occhiolino.
Ma un attimo dopo una sagoma apparve nella strada, avvicinandosi poi a loro. |
"Beh ma mica è merito tuo" alzando le spalle "Devo ringraziare chi vuole ridarti la moto" ridendo.
Poi vedemmo una sagoma e, anche se la cosa era divertente, speravo di tornare da Richard il prima possibile. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Nakakata guardò Nyoko perplesso.
“Nyoko...” disse “... cosa stai cercando di dirmi? Non capisco... forse dovresti riposare...” ma un attimo dopo trasalì. Quelle parole. Rammentò l'auto nera davanti casa loro che uccideva quel giovane. Ma in quello stesso momento la porta della stanza si aprì. |
Quel bacio ebbe il potere di portarmi indietro nel tempo dolce profumo di vaniglia e brezza di vallate.......ebbi un fremito al tocco delle sue mani......e raccogliendo i miei capelli per dar spazio al volto......"....C'è un punto su cui non siamo d'accordo.....questa e' la mia giornata libera....perché tu hai qualcosa per cui farti perdonare e credo che questo qualcosa ti costerà parecchio..."......a quel punto......perché aspettare......avevamo sofferto troppo quell'ultimo periodo.....e i nostri corpi si incontrarono in una danza fatta di sensazioni.....dove nessuno chiedeva nulla all'altro.......generoso l'uno con l'altro.......
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Altea scese al pianoterra e riprovò a chiamare, ma sempre col medesimo risultato.
E la cosa parve curiosa, se non addirittura strana. In quel momento arrivò Lupesca. “La signora” disse “necessita di qualcosa?” |
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