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La sagoma si dimostrò essere un uomo abbastanza giovane, con un giubbotto di pelle borchiato.
Si avvicinò a Gwen e ad Elv, fissandoli. “La chiave.” Disse. Elv la mostrò. “Per usarla dovete raggiungere un vecchio garage... in quella direzione, duecento metri dopo l'insegna di quel bar.” Indicò loro. |
Sembravamo assetati ......assetati di solitudine ...di domande che sembravano unire le nostre menti.....non ero lucida.....non lo ero....ogni parte del mio corpo sembrava vibrare...." Ero persa senza di te.....ho vagabondato cercando di raccogliere parti dei nostri momenti.....non c'erano sogni...avevo incubi......mi svegliavo nel cuore del giorno e della notte......sempre con la stessa visione il tuo corpo esanime e io che non potevo aiutarti......".......e mentre le parole scorrevano come un fiume la sete dentro di me continuava a crescere.....la nebbia si stava diradando......
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La porta si aprì e nella stanza entrò Ren.
“Ehi, Nyoko...” disse avvicinandosi al letto della ragazza “... come stai? Ma cosa è successo? Il dottore ha detto hai perso il controllo dell'auto e sei uscita fuori strada...” |
Quella sagoma era un ragazzo, che ci diede le indicazioni per, immaginavo, prendere la moto.
Lo guardai, annuendo piano e voltandomi verso Elv, facendogli cenno col capo di andare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Dal corridoio spuntò Ren e a me salirono le lacrime che, senza nessuna forza a trattenerle, uscirono fino a bagnarmi il collo. "No..." dissi aprendo la bocca guardandolo. "L'auto nera... Lei... Lei mi ha... Tamponato..." dissi cercando le forze in me. Sentivo ogni angolo del mio corpo che si svegliava e faceva sempre più male. Sperai mi credessero e mi capissero.http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...452c4d9a06.jpg
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Guisgard sorrise, stringendo il corpo di Clio ancor più contro il suo, facendole sentire il suo petto, le mani che accarezzavano piano le sue gambe nude.
“Il profumo è invitante...” disse guardando il riso nella pentola, ma sentendo il profumo dei suoi capelli biondi “... ma in cosa posso aiutarti?” Premendo il corpo di lei contro il suo ancor più. “Mi piace rendermi utile...” senza smettere di accarezzarle le gambe. |
Quel contatto era così eccitante, intenso ed infuocato, eppure apparentemente innocente.
Mi piaceva sentire il suo corpo contro il mio, sentire il suo respiro tra i miei capelli. "Puoi stare qui con me.." mormorai, beandomi di nuovo di quella stretta "E se vuoi renderti utile, guarda..". Presi così la sua mano destra nella mia, che abbandonò il mestolo per un momento. Nel fuoco più lontano bolliva un pentolino, mi sporsi leggermente per raggiungerlo, poi gli feci affermare il manico del pentolino. "Ecco, adesso quando te lo dico, versi un po' di brodo nella pentola.. intesi?". Era tutto così bello, incredibilmente eccitante e una rassicurante quotidianità, ottimi ingredienti per la serata perfetta, o forse chissà, anche per altro. |
Il fischio del treno e poi la partenza.
Gaynor cominciò quel viaggio in una carrozza gremita, con tutti i posti passeggeri occupati. “Speriamo faccia presto ad arrivare a destinazione...” disse una donna “... il tempo minaccia tempesta...” “Sciocchezze, il treno è sicuro...” un altro passeggero. “Se si è credenti” un altro passeggero ancora “allora il feto è vivo sin dal suo concepimento.” “Questo è il problema...” l'uomo che aveva parlato prima delle leggi “... si ragiona troppo attraverso la Religione... sono duemila anni che vogliono controllare le masse, ora basta... una donna è liberissima di decidere se abortire o meno.” Il treno correva sui binari. Ad un tratto arrivò il controllore. “Signora...” a Gaynor “... minaccia tempesta... potrebbero arrivare i Domenicani... sarà meglio si sposti in prima classe... lì non verranno e lei potrà godersi il viaggio senza problemi.” “Non bisogna dividersi sempre la pizza” una ragazza al suo fidanzato “per essere innamorati. Tu cerchi la fusione, non l'unione.” Andando entrambi nel vagone ristorante. “C'è una Radio?” Un passeggero al controllore. “Spero l'Aristois becchi un pessimo sorteggio in Champions League... non ne possiamo più di vederli vincere.” |
Altea si rigirava nel sonno, tra pensieri e paure, mentre i rumori dal cortile continuavano.
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta. |
Mi rigiravo nel letto...immagini..correvo
nel giardino dalle tante fontane nel cortile della villa. "Dove sei...dove sei" ad un tratto udii la sua voce e mi voltai. Lo vidi seduto sul bordo di una fontana..mi guardava. Altea...ti ha tradita..e lo cerchi ancora..non lo hai dimenticato. E tornai tra i box dell' autodromo, rideva felice coi compagni..lui che da ottimo pilota doveva fare il semplice tecnico...la prima volta che capii...e gli sorrisi. http://static.gaywave.it/gaywave/fot...ando-bloom.jpg Mi svegliai di soprassalto...ancora lui..lui. Ad un tratto udii qualcuno bussare alla porta e andai ad aprire, prima indossai la preziosa vestaglia. |
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