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Erano seduti in mezzo al letto, baciandosi, cercandosi, stringendosi.
Joshua sembrava incapace di smettere, di fermarsi. “Io sono qui...” disse lui ad Elisabeth “... sono qui... come in quei giorni in cui esistevamo solo noi... sono qui per restare...” baciandola, cercando la sua pelle con le labbra "... Elisabeth... ho vissuto per mesi col tuo fantasma... il tuo fantasma..." |
Elv annuì a Gwen e seguirono le indicazioni di quel giovane uomo.
Raggiunsero così l'ingresso di un garage chiuso. Elv bussò e dopo qualche istante qualcuno alzò dall'interno la saracinesca. “Cerchiamo una moto...” disse Elv. E l'uomo che aveva aperto fece loro cenno di entrare. |
Anche Ren restò sorpreso, guardando poi Nakakata.
“Ora riposati, ragazza mia...” disse il nonno a Nyoko, cercando di farla calmare “... ci sono io qui... penserò io a tutto... tu cerca solo di guarire presto...” sorridendole, ma tenendo dentro la sua inquietudine. |
Camminammo nella direzione indicataci e raggiungemmo l'ingresso del garage, chiuso da una saracinesca.
Elv bussò e dopo poco un uomo aprì, facendoci entrare alle parole di lui sulla moto. Era tutto così strano, però. Prima la rubano e poi all'improvviso la moto spunta fuori. Speravo davvero di poterci fidare. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Ero nervosa e spaventata. Ricordai tutto e desideravo solo potermi esprimere. "No... Io... Io sono seria" dissi continuando a piangere. Lo sguardo di Ren e del nonno mi tranquillizzarono, in particolare le attenzioni che mi dava mio nonno per calmarmi. Mi sentì il cuore in gola, batteva normale, anche se al ricordo prendeva ad accelerare. "Ho provato a... Fuggire..." dissi ancora balbettando ora per il dolore ora per il pianto. "Ma lui... Era veloce..." dissi ricordando tutto. Poi sentì gli occhi pesanti e scivolai in un profondo sonno, dove non sentì nulla, voci, carezze e quant'altro, rimase all'esterno di me. C'ero solo io ed il vuoto totale.
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Guisgard sorrise e fece come aveva detto Clio.
Prese il pentolino ed attese, senza però staccarsi da lei. “Guidami tu...” disse tenendo il pentolino in una mano e cingendole il fianco con l'altra “... non vorrei strafare...” fra i biondi capelli di lei “... e ho anche un certo appetito...” guardando il riso. Poi si avvicinò al suo orecchio. “Sei bellissima...” sussurrò. |
Altea aveva sognato quel suo vecchio amore.
Lo aveva sognato come lo ricordava, seduto nei box, sempre pronto al sorriso. Era così solare, gioviale, tutto il contrario di Guisgard che invece era spesso inquieto, tormentato, ombroso. E col sorriso lui aveva conquistato Altea, fino a quel triste giorno del tradimento. Qualcuno bussò ed Altea si svegliò di colpo. “Signora...” disse Lupesca sulla porta “... i tecnici hanno controllato, ma per ora la linea è instabile.” |
Lo guidai in quel momento così intimo e quotidiano, mentre il riso si cuoceva a fuoco lento e così i nostri corpi frementi di desiderio.
Adoravo quel contatto, così dolce e intenso insieme, e avrei voluto non finisse mai. Ma anche che finisse subito, per bruciare ancor di più. Poi quelle parole, sussurrate con aria complice tra i miei capelli. Mi illuminai, e portai la testa all'indietro baciandogli piano il collo. "Hai preparato il tavolo, di là?" chiesi, mentre spegnevo il fuoco "Qui è pronto.." sorridendo. Ero pronta per servire il primo, e non vedevo l'ora di assaporare la cena davanti al camino. L'avevo sognata così a lungo, che non mi sembrava vero che stesse per accadere. |
"Instabile? Questo è un problema..io ho bisogno del cellulare..va bene..la Subaru è arrivata, andrò altrove a usare il telefono".
Non ci voleva...e poi...poi era rispuntato lui nel sogno..già così diverso da Guisgard...pure lui lo metteva sempre in evidenza..non capivo il motivo. E poi quel giorno...pensavo un ragazzo normale potesse non tradirmi come tutti quei piloti che prendevano in giro le ragazze. Scacciai quel pensiero ma ero turbata, mi vesti in fretta. Scesi e presi la Subaru e sgommai...accidenti avevo pure sollevato la polvere. Quando raggiunsi un bar, entrai e mi sedetti e mandai un sms a Guisgard.."Non ti disturbo..anche se tu hai disturbato il mio bel bagno rilassante..sono gentile e non voglio ti preoccupi...sono nella mia dimora ad Afragolignone, so andavi con Joshua..non capisco ma vi sono problemi alla linea...ora sono in un bar. Domani mi presenterò a quell' appuntamento..non preoccuparti per me...se faccio una brutta fine però sai chi potrebbe essere stato e il motivo". Ordinai una cioccolata calda con cannella...ma ero agitata e turbata dal sogno..dalla mia vita. |
L'uomo condusse Gen ed Elv nel garage, mostrando loro varie moto.
Ma fra esse non vi era quella di Elv. “La mia non è qui...” disse questi. Ma ad un tratto Gwen notò un'auto ferma nel garage. Era la famigerata auto nera. http://automotivemileposts.com/linco...1sedanrear.jpg |
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