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Ci incamminammo verso il mare, allontanandoci dal canale.
Ma dopo un'ora, quando ormai la calura della giungla aveva intriso la vegetazione di un'afa irrespirabile, notammo uno strano fenomeno. "Ma... Non può essere" stupita "Insomma... Com'è possibile? Abbiamo camminato per un'ora intera!" un po' inquieta. "Dannazione... Guarda tu a cosa si va incontro per evitare i soldati..." scuotendo la testa. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Andorre guardò Altea negli occhi.
Allora staccò il ciondolo dal suo collo e lo chiuse nella mano di lei. "E' vostro..." disse chiudendole la mano con la sua "... non rifiuterei nulla a mia cognata..." |
"Abbiamo di certo girato in tondo e ci siamo avvicinati alla sponda..." disse Elv a Gwen "... è la spiegazione più logica... probabilmente per arrivare al delta del Lagno dobbiamo avvicinarci a quell'isola... vieni, proseguiamo..." facendole segno di continuare.
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Strinsi il ciondolo in mano "Mettetemelo addosso, o avete paura di tradire Lissie?" sorridendo.
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Annuii un po' confusa senza stare ancora dietro al suo ragionamento, ma lo seguii senza aggiungere altro.
Questa giungla era un posto strano ed era certamente assodato, senza ombra di dubbio. Cercavo di convincermi che ci fosse sicuramente una spiegazione logica a tutto ciò, per non piombare nell'abisso senza ritorno dell'assurdo e del surreale. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Andorre sorrise ad Altea.
"Io non ho paura di nulla, bella cognata..." disse con tono basso, virile, sicuro, come se fosse l'uomo più forte e sicuro del mondo "... tenetevi su i capelli..." per poi farla girare e metterle il ciondolo al collo, con le sue dita che sfiorarono la pelle bianca di lei. Il ciondolo ora pendeva dal suo collo e scendeva luminoso fin sulla scollatura del suo abito. |
Camminarono per un'altra ora e quando sbucarono da un gruppo di bambù e canne su un terreno acquitrinoso, Gwen ed Elv videro l'isola ancora più vicina.
Si poteva vedere bene ora. La vegetazione la ricopriva in gran parte, con alberi giganteschi e stormi di uccelli che volteggiavano sui bambù che torreggiavano come bastioni da quell'isola misteriosa. Intanto era ormai pomeriggio ed il cielo mutava il suo colore. Un forte vento aveva preso a soffiare dal mare e scure nuvole si addensavano sulla jungla. |
Sentii le sue mani sfiorare il mio collo, quel gesto delicato e virile e sentii il ciondolo scivolare sulla mia pelle e toccare la scollatura e mi voltai verso di lui "E' stupendo...ora dovrò esprimere un desiderio, ma sa già quale desiderio è il mio" sfiorai leggermente il suo volto per poi ritrarre la mano quasi pentendomente "Scusate cognato..io non volevo...forse è meglio io vada a letto" turbata da quel gesto spontaneo.
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Camminammo ancora e l'isola era sempre più vicina.
"Adesso non abbiamo girato in tondo! Ne sono sicura!" insistetti "Per di più a breve verrà a piovere, e non siamo riusciti ad andarcene da questo posto..." sospirando avvilita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Andorre la guardò.
“Non dovete scusarvi...” disse fissando Altea “... non dovete scusarvi mai... voglio che siate sempre istintiva e spontanea... non mi piacciono le donne che fingono... mi piace l'essere sempre vera di una donna... a qualunque costo... la vita non è un gioco in cui impersonare un ruolo... tutto deve essere reale...” vicinissimo a lei, mentre la Luna faceva brillare la conchiglia sul petto di Altea. |
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