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Sostenni lo sguardo, senza timore. Non volevo più permettere che le paure del passato si insinuassero in questa nuova vita che tanto faticosamente mi ero creata.
" Vi ringrazio" e senza neanche guardare i cadaveri uscii, la mano di Misk nella mia. L'aria fresca mi giovò molto una volta fuori. " Siete stato molto coraggioso...anche se folle, a pensare di batterli tutto da solo" apprezzando però il suo intervento in mio favore. " Davvero non dovevate rischiare tanto per me" |
A quelle parole rimasi quasi senza fiato..il Narciso Nero..ecco non poteva essere un caso il fiore trovato ed il dipinto...Guisgard aveva un narciso nero in mano.."Nome singolare ed affascinante e quella spada era formidabile..." prendendo un cocktail per riprendermi.
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"Davvero non comprendi?" Gli risposi guardandolo fisso negli occhi "L'interesse viene dal fatto che è una cosa importante che riguarda te... e a me importa di te..."
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Ordifren ascoltò con attenzione Gwen, con la testa appoggiata alla mano, tenendo il gomito sulla scrivania.
“Capisco...” disse quando lei ebbe concluso “... è sicuramente una situazione sgradevole, me ne rendo conto. Pare che all'Amore nessuno sia immune. E detto fra noi comprendo in pieno il buon dottor Misk, poiché siete una ragazza alquanto piacevole ed interessante, oltre che molto bella. Tuttavia conosco il dottor Misk e so, essendo uomo di nobili valori e principi, che mai proverebbe astio o desidererebbe vendetta nei vostri confronti. Dopotutto accetta che continuiate a stare nella sua tenuta, no?” |
Dacey e Misk lasciarono il palazzo.
“Si, l'aria pulita ci farà bene...” disse Misk, tenendola per mano “... non avrei permesso vi accadesse qualcosa... è il mio lavoro, il mio compito, rammentate?” Senza lasciare la sua mano. |
Non sapevo cosa pensare delle parole di Ordifren.
"Lo accetta perché spera che minacciando Theris attraverso me, e anche ovviamente la mia persona, io mi conceda a lui" dissi seria, senza giri di parole "Ed è sempre per questo che ha accettato di operarlo. Non fatevi ingannare dai suoi modi, stava quasi per ammaliare anche me, ma per fortuna non ci è riuscito e voi non avete visto come mi parlava ieri" dissi, rendendomi conto ad un certo punto di avere alzato un po' i toni, così sospirai silenziosamente e cercai di calmarmi. "Sentite, potrebbe essere che abbiate ragione voi, ma molto probabilmente potrei avere ragione io e ciò che perderei, se io avessi ragione, sarebbe troppo per rischiare di capire se fa sul serio oppure no ed è per questo che Theris soprattutto, che si fida molto di voi, ha insistito per chiedervi aiuto" fissandolo. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk |
" Giusto... Il lavoro" sistemando alcune ciocche che erano sfuggite allo chignon.
Presi a camminare, tenendo la mano dell'uomo. Sangue con sangue, eravamo entrambi degli assassini, anche se lui non lo sapeva. Non doveva saperlo o sarebbe fuggito, chiunque lo avrebbe fatto. " E ora qual è il vostro compito con me?" Fermandomi a guardarlo |
Passò circa mezz'ora, quando finalmente, accompagnato da due custodi, arrivò Guisgard nella sala, mentre Vivian era con Ozillon ed Altea con Bafon.
“Santa Maria...” disse il Taddeide guardandosi intorno “... ed io che mi aspettavo di trovare gente affascinata dall'arte...” facendosi il Segno della Croce “... che sia un caso di Sindrome di Stendhal?” Sarcastico nel vedere i cadaveri portati via dalla polizia. “Eccovi.” Ozillon. “Ispettore, che sollievo vedervi.” A quello Guisgard. |
Il Narciso Nero e la nascita degli Illuministici
Sorrisi nel vederlo entrare, e mi avvicinai a lui, sfiorandogli il braccio.
Non vedevo l'ora di lasciarmi tutto quello alle spalle, e poter stare da soli, in pace. "Ben arrivato, capo..." Sorridendo "Oh sai, le solite cose, i malviventi attaccano, il Narciso Nero ci difende tutti..." Alzando le spalle, con un leggero sorriso divertito che svanì subito. "Ma fortunatamente la polizia ha tutto sotto controllo.." Gentilmente all'ispettore. |
“Stava per ammaliare anche voi...” disse Ordifren, ripetendo le parole di Gwen “... perdonatemi, non voglio essere irriguardoso... ma forse in voi non vi è, come dire... un senso di incertezza? Forse il buon dottore vi ha turbata a tal punto da rendervi inquieta...” fissandola come chi vuole indagare nell'animo altrui.
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