“Sta calma...” disse Castel a Diahnne “... restare nell'ombra ora è importante...”
Erano infatti nascosti dietro la porta che dava sulle scale della cantina.
Però potevano sentire ciò che Mizzar e Bumin dicevano.
“Dov'è quella stupida?” Mizzar.
“Forse dorme.” Fece Budmin.
“Le avevo detto di aspettarci sveglia...” nervoso Mizzar “... tutto ciò non mi piace...” in quel mometo si accorse del sangue sul pavimento.

L'aeroscafo di Best ardeva tra le fiamme, con le lamiere che si fondevano per il calore.
“Dobbiamo trovarlo.” Disse Lord Justin ai suoi piloti. “Subito.”
“Dovremmo pensare a trovare Best invece...” via radio Gozzlon a Lonewolf.
Intanto nello studio televisivo tutti erano rimasti stupiti.
“Bene.” Fece Enner. “A quanto pare la caccia si fa interessante... chi troverà il traditore?”
Allora i piloti dell'Ateismo Nero ripresero la loro caccia.
Sui sensorphone di tutti loro, anche quelli dei Guerrieri di Solaria, fu segnalata la presenza di altre due prede.
Erano Lance e sua moglie Jennifer.
I loro aeroscafi arrivarono velocissimi nel primo girone dei razzisti.
“Restiamo vicini...” Lance a Jennifer “... resta attaccata a me... solo restando uniti avremo una possibilità di fuga...” mentre i loro veicoli presero a sfrecciare lungo il circuito.
“Sento odore di altre prede!” Gridò Lord Justin ai suoi, nel momento in cui il suo sensorphone indicava la presenza dei due coniugi.
Allora due dei suoi piloti si lanciarono sulle loro tracce.

Guardai Castiel con sguardo ammonitore, sapevo che era stato troppo precipitoso.
Li sentimmo parlare per guardarlo male nuovamente.
"Cha facciamo, angioletto?" severa.

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Uscimmo raggiungendo dopo un po' l'alta torre degli studi televisivi.
Ovviamente, c'erano i controlli all'ingresso.
"Veniamo per conto della Gazzetta di Imperios" dissi, mostrando il tesserino "Dobbiamo scrivere un articolo su Redemptio e vorremmo raccogliere un po' di informazioni" continuai, sicura.

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Ben presto arrivammo nel primo girone, quello dei razzisti. Come suggeritomi da Lance, gli stavo letteralmente attaccata, sperando che l'adrenalina mi aiutasse ad escogitare qualcosa per restare vivi.
"Lance!" gli gridai accostandomi il più possibile "Dobbiamo trovare il modo di scendere da questi maledetti aeroscafi... Così siamo bersagli troppo facili!"

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“Adagio” disse sottovoce Castel a Diahnne “comincia a scendere piano nella cantina... piano... lentamente... attenta a non scivolare... io ti seguirò a distanza di pochi secondi...”
Intanto, nel salotto, Mizzar indicò il sangue sul pavimento a Budmin e questi subito estrasse la pistola.

Il vigilante controllò il tesserino di Kara.
Poi alzò lo sguardo su Elv.
“Io sono il fotografo.” Questi mostrando la biocamera fotografica.
“Entrate e seguite il corridoio A...” spiegò il vigilante “... poi la prima porta a sinistra... lì chiederete della signorina Lupa, ok?”

I due aeroscafi si affiancarono.
“Scendere...” disse Lance a Jennifer “... scendere? Ma così saremmo facili da trovare ed eliminare... dove vorresti andare una volta usciti fuori da questi trabiccoli?” Mentre correvano veloce.

"Aspetta, cosa?" a bassa voce.
"Verrai subito, vero?" stringendogli una mano.

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Trattenni un po' il fiato quando controllò tutto, ma mi rilassai vedendo che se l'era bevuta.
"Grazie" annuii e feci cenno ad Elv di andare.
"Bene, corridoio A..." mormorai fra me e me, guardandomi attorno mentre avanzavo.

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"In realtà non lo so... Ma quello che è certo, è che se restiamo qui dentro ci faranno fuori in men che non si dica..."

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Non mi fregava niente delle due nuove prede, che le ammazzassero gli altri, che li ammazzassero male e mi lasciassero cercare il mio amore in santa pace.
Quella piccola distrazione però mi dava l'opportunità di concentrare l'attenzione degli altri sulle altre prede.
"Penso io a Best!" nel sensorphone "Voi uccidete quei due, prima che lo facciano di nuovo gli Atei acquistando ancora vantaggio!" spazientita.
Non era possibile che ci stessero battendo ancora, diamine eravamo i Guerrieri noi, non tolleravo un simile affronto.
Ma la verità era che in quel momento avrei anche perso, pur di riuscire a salvare Best.
Ed era buffo pensare che stavo tradendo tutto ciò in cui credevo per lui.. proprio per lui.
Ma non ci stavo nemmeno pensando, avrei fatto qualunque cosa per salvarlo.
Qualunque cosa per lui...
Perché in realtà sapevo che senza quegli occhi azzurri nei miei, senza quel sorriso, senza le nostre conversazioni infinite, le notti di passione sfrenata, senza anche le piccole cose della nostra storia... la mia vita non sarebbe stata più la stessa.
E io lo sapevo, lo sapevo benissimo, perchè avevo passato un anno lontano da lui, furiosa con lui, un anno a nascondere il mio amore nell'odio, a imparare a vivere nella sua assenza.
A vivere senza quel pezzo di me che lui si era portato via..
Ma quando le sue labbra avevano trovato le mie, quel giorno, avevo capito che al di là di tutto, per quanto mi avesse ferito, distrutto, lacerato e umiliato il suo tradimento... io ero completa solo accanto a lui.
Certo, mi ero abituata a vivere senza quel pezzo di me, ci si abitua a tutto.
Ma è quando quel pezzo è tornato al suo posto, che ho cominciato a vivere di nuovo, a respirare di nuovo, che il mio cuore ha ripreso a battere.
E ora, ora dovevo trovarlo, a costo di setacciare ogni girone di Redemptio, ogni anfratto, ogni segreto.
Lo avrei trovato, lo avrei salvato, a qualunque costo!

“Certo, non ti lascio sola...” disse sottovoce Castel a Diahnne, stringendole la mano e guardandola negli occhi “... su, fa come ti ho detto... vedrai che ce la caveremo... io ti seguirò a distanza di pochi secondi...”

Kara ed Elv erano entrati nel grattacielo.
“Questo è il corridoio A...” disse lui “... la porta indicata dal vigilante è quella...” indicandola.
La raggiunsero ed Elv bussò.
“Prego.” Una voce femminile.

I due aeroscafi sfrecciavano velocissimi in quelle gallerie di ferro e pietre.
“Si, forse hai ragione...” disse Lance, per poi guardarsi intorno.
Allora cominciò a rallentare, fino a quando videro una galleria secondaria che deviava dal percorso base.
Fece cenno a sua moglie di fermarsi là, senza però spegnere i motori dei loro veicoli.
Allora Lance fermò il suo aeroscafo che fluttuava fermo a mezz'aria.
Lui saltò fuori e cercò nel terreno dei sassi di media grandezza.
Intanto Lonewolf continuava la sua ricerca di Best.
Ad un tratto il suo sensorphone cominciò a rivelare la presenza di quello di Best.
La cellula che aveva agganciato il dispositivo di Best indicava una galleria parallela alla pista che lei stava percorrendo.

Trovammo il corridoio e bussammo alla porta.
"Signorina Lupa?" chiesi, entrando "Siamo giornalisti, dobbiamo scrivere di Redemptio e vorremmo avere qualche informazione"

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Annuisco e inizio a scendere, facendo attenzione a non fare rumore.

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Eccolo... eccolo...
C'era una galleria secondaria, un ottimo posto per nascondersi.
Allora senza pensarci due volte iniziai a seguire quel sensore, sperando mi portasse da lui, ed entrai nella galleria, controllando il radar, e insieme guardandomi intorno per cercare di trovarlo.
Dovevo trovarlo, dovevo trovarlo assolutamente.

Kara ed Elv entrarono, trovando una giovane donna bionda ad una scrivania.
Guardò il tesserino di lei ed invitò i due giovani a sedersi.
“Prego, accomodatevi...” disse ai due giovani “... che genere di informazioni vi occorrono?”

Lentamente Diahnne cominciò a scendere verso la cantina, seguita a pochi passi più indietro da Castel.
Arrivarono così nella semibuia ed umida cantina.
Ma ad un tratto Diahnne avvertì una presenza dietro di lei.
Si voltò d'istinto e vide la donna uccisa da Castel che stava per aggredirla.
“Peccatori...” disse “... peccatori!”
http://static.screenweek.it/2009/1/1...Mrs-Ganush.jpg

Lonewolf imboccò la galleria secondaria, seguendo il segnale sul suo sensorphone.
Ad un certo punto però il passaggio era troppo stretto e per proseguire doveva scendere dal suo aeroscafo.

Vedemmo una donna giovane e bionda che ci invitò ad entrare.
"Ci hanno chiesto di fare una cronaca storica del programma fin dalla prima puntata, sa, abbiamo bisogno di un riscontro materiale. Se ad esempio potessimo consultare il vostro archivio sarebbe il massimo" annuii, parlando con aria tranquilla e sempre sicura.

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Shushan decise di stare al gioco.
Accavallò le gambe con naturalezze e mise una maschera ironica per rispondere alla volgarità di quella gente.
Il taverniere allora cominciò a raccogliere le varie scommesse.
Ad un tratto nel locale entrarono alcuni uomini.
Erano i piloti che a breve avrebbero gareggiato.
Erano tutti tipacci poco raccomandabili.
Per ultimo entrò Hiss, con le mani legate e circondato dai negrieri.

Mi trattenni dall'urlare ma caddi all'indietro, cercando la mia pistola.

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La galleria era stretta, molto, e il mio aeroscafo non ci passava.
Allora decisi di scendere a piedi, portandomi dietro solo il sensorphone che mi serviva per localizzare quello di Best, e raggiungerlo.
Una volta a piedi, procedetti con cautela, guardandomi intorno, passo dopo passo.
Andiamo... dove sei?

Lupa ascoltò Kara con un sorriso cortese e circostanza.
“Si, certo.” Annuì. “Prego, vi accompagno nei nostri archivi.”
Scesero allora ad un piano sottostante, dove c'erano gli archivi della rete televisiva.
“Ecco...” Lupa indicando i vari fascicoli ed neutro cd dove erano registrati i filmati video “... consultateli pure... io tornerò fra poco.” Ed andò via.
“Ovvio che questo archivio contiene solo documenti falsi...” Elv guardandosi intorno “... altrimenti non ci avrebbero portato qui...”

Quella spaventosa immagine terrorizzò Diahnne, che cadde all'indietro.
La donna si avventò su di lei, stringendo le sue mani attorno al collo della ragazza, urlando come una pazza, mentre dalla bocca le sgorgavano flussi di sangue.

Lonewolf scese dal suo aeroscafo e cominciò a percorrere la galleria in cerca di Best.
Ad un tratto udì dei passi.

Cercai di dimenarmi, tirando calci e pugni e cercando di prendere la mia pistola.
"Cas..." dissi a voce soffocata.
"Cast...iel..." sentendomi finita.


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Diahnne era bloccata sotto il corpo di quella donna che nonostante la ferita pareva avere una forza non comune.
Stava ormai strangolando la ragazza quando Castel le puntò la pistola alla testa e la uccise.
“Ehi...” disse poi lui chinandosi su Diahnne “... come stai? Quella strega era ancora viva... ma ora è andata...” cercando di aiutarla ad alzarsi.

Istintivamente mi avvinghiai al suo collo. Per quanto io fossi forte, quella scena era stata inattesa e spaventosa.
Tremavo e volevo solo un po' di umanità.

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Castel istintivamente prese Diahnne fra le braccia, stringendola per tranquillizzarla.
"Su... su..." disse accarezzandole la testa "... è tutto passato... è tutto passato..." per poi guardarla negli occhi col viso vicinissimo a quello di lei.

Ci guardammo negli occhi ed io sentì le guance diventarmi rosse.
"Forse... Forse mi prenderai per una bambina..." tremando ancora e abbassando lo sguardo sulle sue labbra.

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Annuii in risposta a Lupa e la seguii insieme ad Elv.
Scendemmo giù proprio negli archivi televisivi e la donna ci spiegò come muoverci.
Poi andò via.
"Sì, infatti. Questo è poco ma sicuro" ad Elv "Tuttavia dobbiamo cercare e sbrigarci."

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Ad un tratto entrarono degli uomini, alcuni erano uomini che per il mio lavoro di cacciatrice di taglie avrebbero fruttato un buon guadagno ma tra loro vidi una figura amata..Hiss.
La maschera di indifferenza che portavo al volto crollò. .ammanettato e circondato da quei tipi, probabilmente si era ribellato o altro.
Il mio sguardo si levo' su di lui e lo guardai intensamente negli occhi, non potevo dire nulla ed era meglio aspettare il proseguio della situazione.

Sentivo il cuore battere sempre più forte.
Avevo il mio fucile al plasma puntato, nel caso avessi preso un abbaglio e fossero le altre prede.
Ma quando sentii dei passi iniziai a sperare, a sperare davvero.
“Best?” Chiamai “Esci fuori, sono Lonewolf...”.

Le mani scorrono veloci sul sensorphone, mentre tutto attorno a me scompare, immersa come sono in quel piccolo schermo.
È una sera tranquilla, limpida, Imperios regala un bellissimo tramonto, fatto di colori cangianti e soffusi, una bellezza così intensa, così delicata e magica.
Mi piace l’autunno, perché posso permettermi di stare al sole, senza impazzire per la mia ossessione per la pelle candida.
Non lo sento arrivare, sono troppo assorta.
Sento direttamente le sue mani che scorrono lentamente sul mio collo, il petto, le braccia.
È dietro di me, che sono comodamente seduta sulla poltrona del terrazzo.
Adoro sentire il suo profumo, percepire la sua presenza, porto indietro la testa, incontrando i suoi occhi meravigliosi nei miei.
“Ciao splendore..” illuminandomi.
“Ehi, piccola...” cercando la mia bocca per un bacio rubato.
Adoro quando mi chiama così, adoro ogni cosa che sappia di noi, dalle parole comuni che per noi invece nascondono un mondo intero, alle abitudini, al sorriso, al battito del cuore di quando vedo anche solo il suo nome sul sensorphone per un messaggino veloce.
“Che facevi?” Mi guarda lui sorridendo.
“Ti aspettavo...”
“Si? Sono fortunato allora...”
“Mmhh...” sorrido, baciandolo.
Quanto lo adoro...
“Vieni qui...” sussurro, facendogli segno di sedersi al mio posto, mentre io scivolo in braccio a lui, accoccolandomi dolcemente.
“Eri così assorta...” stringendomi.
“Scrivevo..” mostrandogli il sensorphone.
Lui lo guarda, leggendo in silenzio.
Amo fargli leggere quello che scrivo, amo scrivere per lui, e impazzisco quando lui lo fa per me.
Resto lì a guardare i suoi occhi fissi sullo schermo, come fossero la cosa più preziosa del mondo. Perché lo sono.
Insieme al suo sorriso, al suo cuore, al suo amore, a quel destino che ci unisce al di là di tutto e tutti.
“Chi è Lonewolf?” Mi chiede poi, distraendomi.
“La mia eroina, scrivo sempre di lei e del suo amore, lo sai...” assorta, mentre inizio ad accarezzargli i capelli.
“Il cavaliere dagli occhi azzurri?” Con un sorriso sornione.
Lo guardo negli occhi? Lo guardo intensamente, prendendomi in quell’azzurro che ho descritto mille volte e in mille modi.
Oh, quanto lo adoro...
“Certo...” divertita.
“Ma è bello come me?”
“Chissà...”
Rido piano, per poi accoccolarmi di nuovo.
“Siamo noi, lo sai...” baciandolo sul collo.
“Si...” sussurra lui, gemendo piano.
Oh se impazzisco quando geme...
“Perché Lonewolf allora?” mi chiede, curioso.
“Perché deve nascondere la sua identità..” gli spiego.
“È come mai?”
“Beh quando leggerai la storia lo saprai..” guardandolo sognate.
“Me la farai leggere?” Guardandomi negli occhi.
“Che domande... la sto scrivendo solo per te..” accarezzandogli il viso, le labbra.
Le labbra... oh, se adoro le sue labbra.
“Addirittura?”
“Oh si..”
“Sono fortunato allora...” con gli occhi nei miei.
“Lo siamo entrambi..” continuando a sfiorare le sue labbra, ma alzando ora lo sguardo a cercare quegli occhi meravigliosi, che racchiudono i mondi incantati dove amo perdermi, abbandonarmi.
Quei mondi che esistono solo per noi.
Ci guardiamo, quello sguardo solo nostro.
Quello sguardo unico e speciale, di chi si guarda e sa di appartenersi.
Allora piano, all’unisono, ci avviciniamo l’uno all’altra, per unire le nostre labbra in un caldo bacio, uno di quelli dati col cuore, prima ancora che con le labbra, di quelli che uniscono due persona in un modo così profondo da mischiare le due anime.
Mentre lo bacio mi stringo a lui, mi godo le sue labbra sulle mie, la sua lingua che gioca con la mia, le sue braccia che mi tengono stretta stretta.
Mi sento così sua...
Lo sento così mio...
Il mondo intero scompare quando siamo così... noi.
Ogni altra parola per definirci era superflua è riduttiva.
Quella invece racchiudeva tutto il nostro mondo, il nostro legame, la nostra intesa, il nostro amore.
Quel bacio mi toglie il fiato, mi entra nell’anima, mi sconvolge nel profondo.
Quando c’è lui di mezzo, ogni logica, ogni razionalità, ogni altra cosa scompare.
Perdo la testa ogni volta che mi sorride, impazzisco ogni volta che geme sulle mie labbra, sorrido ogni volta che mi scrive anche solo “ciao, piccola”, vado fuori di testa se quando torna da me mi dice che mi ha pensato, che gli sono mancata.
Perché la verità è che sono pazza di lui, completamente, follemente.
E lo adoro, lo adoro da morire.
Allora mi stacco appena da lui, per guardarlo negli occhi.
“Ti adoro, lo sai?” Sussurro dolcemente, felice come non mai.
“Anche io ti adoro..” mi sorride lui, stringendomi a sè, rendendomi ancora più felice.
Perché adoro dirglielo ma anche sentirglielo dire, adoro insomma quel modo tutto nostro di dirci “ti amo”.

Nessun altro conosceva quel nome, a nessun altro avevo parlato delle storie che scrivevo, nè le aveva lette.
Sapevo che avrebbe capito.
Solo lui...
Avevo scelto quel nome apposta.

Rallentammo la nostra corsa, in cerca di un posto dove poterci fermare. Lo trovammo in una galleria secondaria, dove scendemmo lasciando gli aeroscafi accesi. Vidi mio marito prendere dei sassi e cercai di capire cosa volesse farne.
"Vuoi forse bloccare gli acceleratori con i sassi? Credo sarebbe una grande idea... Prima di schiantarsi, gli aeroscafi farebbero un bel tragitto. Intrufolarci a piedi nel circuito potrebbe permetterci di nasconderci meglio, anche se questi maledetti sensorphone segnalano la nostra posizione... Non sapresti trovare il modo di disturbare il segnale?"

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Castel guardò a lungo Diahnne senza dire nulla.
Poi con un dito sfiorò il mento di lei, facendole alzare lo sguardo verso di lui.
"Una bambina..." disse piano "... è così sensuale?" E la baciò.

Elv annuì a Kara.
Cominciarono a cercare, a rovistare fra quel mare di fascicoli e quelle tonnellate di dischetti video.
Tutti recavano sigle e titoli di trasmissioni, spot e provini.
Nulla cioè che potesse rivelare le falsità della rete.
Ad un tratto i due udirono dei passi e qualcuno che fischiettava.

Hiss entrò con i negrieri e subito vide Shushan su quel bancone.
Le sorrise e le fece l'occhiolino, in barba alla tragicità del momento.
Un gesto che doveva tranquillizzarla.