Eravamo in balia delle correnti, che apparivano indomabili ed ingestibili in mare aperto.
Cercavo di far rinvenire Elv, che appariva ncora intontito e mi sentivo ancora più persa.
Sentii poi il motore della lancia di Ludwig che si avvicinava verso di noi e ringraziai che avessero cambiato idea.
Speravo solo che non fossimo di intralcio per qualsiasi cosa dovessero fare su quell'isola.

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"Si, è il simbolo dei Taddei." Disse Louis annuendo ad Altea. "Mi fu regalato dal mio amico. E' il suo ricordo, che porto sempre con me."

Mi voltai di scatto a quelle parole "Il vostro amico? Intendete Guisgard?"ecco la giusta palla al balzo "Vedo ci tenete molto, come mai?". Aspettai con ansia la sua risposta...ma d'altronde come ero arrivata io qui anche Guisgard potrebbe essere venuto qui.

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"Certo, eravamo grandi amici." Disse Louis ad Altea. "Andavamo insieme alle partite della Juventus, lo accompagnavo ad ogni suo set e premiazioni. Il suo ricordo sarà sempre vivo in me." Guidando.

"Juventus?" dissi perplessa "Cosa sarebbe....sul set, era un attore dunque. Ma poi come mai non lo avete più visto? È tornato a casa sua?"pensierosa "Non vorrei essere inopportuna con queste domande, anche io conosco una persona di nome Guisgard, ma forse non è la stessa persona " potevano esserci due Guisgard..ma la civetta era solo dei Taddei.

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Quando la lancia fu prossima al canotto, Ludwing dalla prua lanciò una cima con un arpione, il quale si fissò sulla scialuppa dove stavano Gwen ed Elv.
La lancia allora riprese a navigare seguendo la sua rotta, trainando il canotto.
In quel momento, essendo le 2 imbarcazioni vicine, Gwen potè accorgersi degli uomini che stavano sulla lancia, insieme a Ludwing, Nova e l'altro individuo dai capelli bianchi.
Quegli uomini avevano tutti un aspetto strano, a tratti inquietante.
Erano tutti a torso nudo, solo abbigliati da ampi calzoni, apparendo magrissimi e bianchi quasi da splendere.
I loro occhi non sembravano possedere pupille, ma erano grandi e scuri.
I lineamenti dei volti parevano insistenti e le loro movenze quasi distorte, come se fossero tutti disarticolati.
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"La Juventus è una squadra di Calcio." Disse Louis. "La migliore e più blasonata." Guardando Altea. "Si vede che lei non segue il gioco del Calcio, visto non conosce la Juventus." Rise. "Lui è morto... mesi fa." Con tono divenuto cupo.

"Oh no..Calcio..non seguo molto lo sport".
Ma la sua rivelazione fu plateale e rimasi per circa un quarto d'ora in silenzio, incredula...ma perché mai ... ma di quale Guisgard parlavano. Io non avrei potuto resistere alla morte di Guisgard.
"Morto" balbettai "In che modo?".

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"Molti dicono per un incidente sul set..." disse Louis guidando "... altri tirano in ballo strane storie, come la maledizione... io però prferisco ricordarlo da vivo, non pensare alla sua morte. Ora c'è suo figlio ad appassionare i fans." Fissando Altea.
Poco dopo arrivarono sul luogo delle riprese.

Agganciarono il canotto alla lancia e ci trascinarono, mentre riprendevano il loro tragitto.
Osservai bene il loro equipaggio e notai che le persone a bordo somigliavano molto a Nova, avevano lo stesso strano fisico e dei tratti che non avevo mai visto.
Possibile che i miei studi fossero così limitati da non conoscere un'intera popolazione?
Ad ogni modo, probabilmente ne avrei saputo di più una volta arrivati a terra.

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La maledizione...possibile..ma forse avevo fatto un balzo nel futuro..ancora il figlio di Guisgard? Ora dovevo scoprire questo mistero.
Non risposi e seguii Louis.

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La lancia proseguiva spedita, trainando il canotto di Gwen ed Elv.
Ad un tratto qualcosa apparve all'orizzonte.
Era un'isoletta che si ergeva misteriosa sul mare piatto ed oleoso, tutta ricoperta da una fitta vegetazione e circondata da ampi e spessi banchi di cupa foschia.
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L'auto arrivò alla spiaggetta isolata, dove era stato allestito il set per le riprese.
Arrivò in uno spiazzo e così Altea e Louis poterono scendere.
L'uomo condusse la de Bastian dove c'erano i capanni montati per la troupe.
Il regista, insieme a vari macchinisti, cameraman e truccatori erano lì a fare colazione.
C'erano anche diversi attori.
"Bentrovata." Disse il regista ad Altea. "Prego, si unisca a noi per la colazione." Invitandola.

Dopo un po', fu più o meno visibile la terra ferma.
Era un'isoletta sperduta ed avvolta nella nebbia, che sembrava quasi galleggiare leggiadramente sul mare piatto e senza nemmeno una piccola increspatura.
Era uno scenario che non avevo mai visto e ciò mi rendeva ancora più dubbiosa.
Non mi risultavano isole da queste parti, era una destinazione totalmente sconosciuta.
Mi chiedevo che genere di studi si potessero fare, da queste parti.
Una parte di me era curiosa, l'altra inquieta.

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Ecco arrivata nuovamente alla spiaggia dove ero misteriosamente approdata.
Vi era molta gente, riconobbi il regista, vi erano macchinari e compresi quello era ciò che definivano set e membri di un set.
Udii la parola magica..colazione.
"Che sia una buona giornata per tutti voi" sedendomi elegantemente al tavolo, schiena dritta e gomiti non poggiati sul tavolo.
Mi versai del te' caldo e presi delle foccaccelle dolci, finalmente il fisico si temprava. "Una storia davvero interessante " verso il regista "Dove si svolgerà il film?".

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L'isola si avvicinava sempre più, con i suoi bastioni rocciosi che sembravano sollevarsi dal mare all'improvviso, la fitta vegetazione che ricopriva ogni cosa e la spiaggia piatta e schiacciata, con la sua sabbia grigia e sottile.
La foschia rendeva tutto incantato, poichè anche il vento sembrava essersi ammutolito.
L'acqua giallastra e schiumosa accarezzava piano gli scogli e la spiaggia, mentre la lancia si avvicinava a quel mondo addormentato.
"No..." disse con voce fioca Elv, come se fosse nel dormiveglia "... dobbiamo tornare indietro... quel luogo... di perdizione... ci... distruggerà..." sembrava parlare nel sotto.
Dopo un pò la lancia raggiunse la spiaggia, con dietro il canotto di Gwen.

Molti notarono l'eleganza con cui Altea si sedette per fare colazione.
"Su un'isola esotica." Disse il regista. "Abbiamo scelto l'ambientazione tropicale per dare al film un'atmosfera avventurosa e misteriosa, potendo così contare su scenari vergini e sulle antiche leggende di tribù selvagge." Spiegò.

Avvicinandoci, notai che l'aspetto dell'isola non era molto invitante.
L'acqua era giallastra, quasi stagnante, benché fossimo in mare aperto, la sabbia era sottile e grigiastra e la nebbia sembrava un vero e proprio velo che ricopriva tutto, quasi ammantando le rocce muschiose.
Sentii poi Elv bisbigliare qualcosa, su qualche pericolo.
Ero davvero preoccupata per lui e non avrei esitato a chiedere aiuto a Ludwig, una volta scesi.
Arrivammo dunque sulla spiaggia ed attesi di scendere a terra dal canotto.

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Gwen notò che sulla sabbia ad attendere vi erano altri 2 uomini, molto simili a quelli stranissimi visti sulla lancia.
Anche questi 2, come Nora, avevano un'andatura bizzarra e grottesca, del tutto innaturale, come se una qualche deformazione li avesse resi tali.
Il loro aspetto, con quei volti indefiniti ed allungati, gli occhi scuri ed inespressivi ed il pallore quasi artificiali aveva un che di inquietante.
La lancia fu tirata in secco, così come il canotto.
Poi tutti quegli esseri bizzarri iniziarono a scaricare le casse.
Ludwing e l'uomo dai capelli bianchi si scambiarono qualche parola, guardandoverso Gwen e suo zio.
Poi si avvicinarono ai 2.
"Benvenuti." Disse l'uomo dai capelli bianchi. "Sebbene non invitati. Immagino lui abbia bisogno di riposo." Indicando Elv che come stordito era fermo nel canotto.

Annuii.."Antiche tribù selvagge, quindi questa isola potrebbe essere abitata da qualche tribù selvaggia? Se fosse così, dobbiamo portare loro rispetto. Ho fatto lunghi viaggi in queste isole" riferendomi alle avventure con la Santa Caterina "Molti sono cordiali, altri potrebbero esserci ostili..mi dica..il nome dell'eroe mascherato?Ma qui non vedovi protagonista, sebbene io non lo conosca, forse è qualcuno dei commensali?" Mi accorsi stavo tenendo testa come le cene a corte, però volevo veramente conoscere il protagonista..questo figlio che si direbbe di Guisgard.

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Vidi ad attenderci altri uomini uguali agli altri, uguali a Nova.
Ludwig e l'altro parlottarono fra loro, poi si avvicinarono a noi.
"Vi ringrazio entrambi immensamente. Io sono Gwen" stringendogli la mano.
Poi guardai Ludwig.
"Mi aveva detto che oggi sarebbe stato meglio, ma non mi sembra così" ero preoccupata, ma speravo di non risultare eccessivamente dura.

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"No, saremo sull'isola di Proxia, a pochi chilometri dalla costa." Disse il regista ad Altea. "L'isola è abitata, ma ha ampie zone di verde e quindi fare lì le riprese esterne risulta perfetto." Annuì. "Il protagonista? Oh, ma si tratta del famoso divo Milo. Non mi dica che non lo conosce?"

"Ha bisogno di riposo" disse Ludwing indicando Elv "e non è stato salutare essere sbattuto qui e là dai marinai del bastimento." Fissando Gwen. "Ora dovrebbe riposare." E guardò l'uomo dai capelli bianchi.
"Già, ora sorge ilproblema..." mormorò "... cosa ne faremo di loro? Non abbiamo tempo di costruire un capanno in cui sistemarli."
"C'è la mia stanza, che ormai non sto più usando, professore." Fece Ludwing.
"Si, per ora lì sistemeremo così." Annuì l'altro, per poi allontanarsi.
Allora Ludwing chiamò un paio di quegli uomini strani ed ordinò loro di prendere Elv e portarlo oltre i canneti che separavano la spiaggia dall'interno dell'isola.
Fece poi segno a Gwen di seguirli.
Tutti loro penetrarono nei canneti, fino a raggiungere una serie di capanni.
Ludwing ne aprì uno e diede ordine agli uomini di portare dentro Elv.
Non era certo una suite di un grande albergo, ma appariva sufficientemente accogliente, dato il posto.
"Le 2 brandine sono separate, così potrà riposare accanto a suo zio." Ludwing a Gwen. "Farò portare qualcosa da mangiare." Sorridendole.
Poi andò via con quegli strani uomini.

Annuii "Isola di Proxia, deve essere un posto splendido". Prendendo una mela e tagliandola a fette "Vi stupirà..ma no, non conosco il famoso Milo. Ma ieri la folla impazziva per lui ho notato. E questo è un punto a mio favore, perché sapete non ho mire sul protagonista" sorridendo e mordicchiando la fetta di mela.

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"Milo è il divo del momento." Disse il regista ad Altea. "L'idolo di grandi e piccini. L'uomo del quale ogni donna è innamorata." Come se recitasse uno spot pubblicitario. "quindi lei vorrebbe entrare nel nostro cast, giusto? Ha altre esperienze? Cinema? Magari teatro?"

"Spero con tutte queste qualità sia pure modesto, e mi dica è pure bello? Non mi innamoro facilmente sappiatelo" sorridendo "Teatro..ho fatto teatro, mai cinema ". Era vero, a Corte aveva rappresentato qualche commedia teatrale..questo cinema non esiste ai nostri tempi

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"Beh, Milo è considerato l'attore più bello." Disse ridendo il regista ad Altea. "Teatro? Ottimo, allora siete un'attrice talentuosa." Annuendo, per poi guardarsi intorno. "Ma dov'è Milo? Non è ancora arrivato?"
"No, dottore." Rispose Louis.
"Eh, immagino abbia passato la notte con qualche ragazza." Scuotendo il capo il regista. "Le donne saranno la sua rovina."

Sospirai, perchè davvero mi sembrava un continuo problema che si evolveva in modo inarrestabile.
Gli uomini poi ci guidarono attraverso un canneto fino a dei capannoni.
C'erano due brande nella stanza che ci fu assegnata e che era del dottore.
"La ringrazio, dottore" Con un sorriso, attendendo che tornasse.

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Sorrisi al regista al suo complimento "Spero di non deluderla ma avrò molto da imparare da voi".

Udii le parole su Milo...oh, avevamo un dongiovanni "Non trovo professionale non essere presente, amo la puntualità. Certo non voglio giudicarlo comunque, è un mio punto di vista e come sono stata allevata".

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"Eh, i produttori" disse il regista ad Altea "sono spesso permissivi con Milo. E' la gallina dalle uova d'oro, il divo del momento e garanzia di successo ai botteghini." Guardandola. "Ma sfrutteremo questa pausa per il suo provino, così potrà dimostrarci le sue qualità. Appena finita la colazione cominceremo col su provino."

L'isola di Proxia non era una località a me conosciuta. Non sapevo dove fosse, né come arrivarci o quanto distasse dalla città. In virtù di quella mia evidente ignoranza, mi limitai ad annuire appena, per poi voltarmi verso Milo.
"Mi converrà riposare un po' se voglio arrivare sveglia dal professore."

Gwen restò sola con Elv, che appena messo sulla brandina si addormentò.
Ora sembrava più tranquillo.
Dopo un pò arrivò qualcuno.
Era nova, con il suo incedere incerto, claudicante con un vassoio che sembrava tenere a fatica.
Sopra c'erano una bottiglia di soda ed un pacco di biscotti.
"Questo vi farà bene." Disse la ragazza con la sua voce bassa e quasi senza suono, priva di ogni accento e di modulazione.
Vedendola da vicino e sotto la luce della lampada, Gwen potè scorgerla meglio.
I lunghi capelli la rendevano meno inquietante il suo aspetto, rispetto agli uomini sulla spiaggia, ma il suo aspetto restava strano ed inquietante.
Guardò Gwen e poi andò via.

Il signorino era pure raccomandato, a me non andava essere considerata un oggetto per fare soldi, ma in questo mondo tutto era diverso.
"Certamente ne approffitteremo .. signor?"chiesi al regista visto non conoscevo il suo nome.

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"Si ed io dovrei andare." Disse Milo a Queennie. "Non vorrei che saltassero le riprese a causa mia e negando così al mondo il mio nuovo capolavoro cinematografico." Ridendo pieno di sè lui. "Dai, meglio che vada. Puoi riposarti qui se vuoi, la camera è pagata. Magari ci rivedremo, chissà." Facendole l'occhiolino, per poi andare via.

"Sono Don Kamer." Disse il regista ad Altea.
La colazione finì poco dopo ed il regista fece preparare il tutto per il provino di Altea.
"Posso darle del tu?" Chiese a lei il regista.

"Piacere Don Kamer" con un cenno del capo.
Alzai la lunga veste preziosa e seguii il regista, alla sua domanda rimasi interdetta..ma erano tutti così sfacciati in questo posto, comunque dovevo accettare "Oh certo , può chiamarmi Altea" sospirando "Quanto a me mi ci vuole prima di dare del tuad una persona, ma lei è il regista".

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Elv si addormentò subito, non appena fu messo sulla brandina e sperai con tutto il cuore che si riprendesse.
Dopo alcuni minuti, con mia sorpresa, entrò Nova e le sorrisi, mentre si avvicinava a me col vassoio.
Mi stupii quando mi parlò, non pensavo capisse la mia lingua, dal momento che non aveva mai parlato fin ora.
I suoi tratti sembravano meno strani alla penombra ed il suo tono di voce era basso.
Non mi diede altro modo di parlare e andò via subito.
Mangiai dunque ciò che mi avevi portato, tentando di non pensare a tutto quello che era capitato in così poco tempo.

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A ridosso delle riprese, Milo si congedò salutandomi. Il lavoro lo attendeva e, seppur non apprezzassi quel suo lato egocentrico, dovetti ammettere che la serata era stata assai piacevole.
Come suggerito da lui, dopo averlo salutato, mi sdraiai sul letto e mi concessi un buon sonno.
Regolai la sveglia a qualche ora dopo, in tempo per il mio incontro con il collega di mio padre.

Mi misi a mangiare tranquillamente la mia pizza mentre lui parlava.
Chissà quando ne averi mangiata una così buona dato che stavamo per partire per una spedizione, dopotutto.
"Beh, ottimo!" annuii, quando mi disse della barca, e feci un sorrisetto ambiguo quando nominò il nostro misterioso finanziatore.
Neanche lo avesse evocato, comparve e disse di essere pronto.
"Beh, io non ho nemmeno disfato i bagagli, per me possiamo partire quando volete!" dissi, finendo la mia fetta di pizza e pulendomi delicatamente col tovagliolo.

"Puoi rivolgerti a me come preferisci." Disse il regista ad Altea. "Io preferisco avere un rapporto diretto con i miei attori. Bene, direi di cominciare." Annuì. "Il ruolo di protagonista riguarda una bella e brillante psicologa. Sono perciò curioso di capire come impersoneresti un personaggio così. Entra nella parte, estraniati da tutto... immagina di essere la psicologa e fammi un quadro psicologico di Milo, come te lo immagini dopo che io te l'ho descritto."