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Tardes sorrise ed annuì a Dacey, per poi accoglierla fra le sue forti braccia e baciarla.
Un bacio che sembrava voler estraibili da tutto e riempire da solo tutto il loro mondo. Un mondo fatto di giochi, promesse e sogni. Un bacio fatto di trasporto e passione che in un attimo li fece ritrovare stesi e stretti sul letto, mentre il Sole limpido del pomeriggio illuminava dai vetri della finestra la stanza, proiettando quel cielo e quel paesaggio incontaminato intorno a loro. |
Lo guardavo mangiare, assaporare quella crostata dalla mia mano come fosse la cosa più buona del mondo.
E guardarlo in quel momento mi accendeva sempre di più. Possibile che fosse così eccitante quella scena? Poi le sue parole, parole che mi illuminarono di una luce nuova, parole che racchiudevano un intero mondo. Parole che erano la risposta a tante domande mai espresse, forse sussurrate nella notte, di quelle che ti lasciano sveglia e non ti fanno dormire anche quando sei rimasta sola e dovresti andare. Domande e dubbi che infondo non avevano importanza. Importava solo quello sguardo, quelle parole tanto sognate, quel tepore incandescente. "Ne sono felice.." sussurrai piano avvicinandomi a lui. "Non sai quanto.." mentre il suo viso si faceva sempre più vicino, e il mio corpo bruciava più delle fiamme del camino. |
Nyoko si isolo' da tutto il resto.
Forse sognava, forse no. Vide e visse sensazioni strane, vaghe, persino enigmatiche. Poi vide tante immagini. Ma fra tutte a dominare era ancora quella misteriosa e maledetta macchina nera, col suo clacson ossessivo, il fumo e la polvere che sollevava e la sua folle corsa quasi sospinta da un vento freddo e sinistro. E in ognuna di quelle immagini l'auto nera la rincorreva e la travolgeva mille volte. Riaprì gli occhi d'istinto e vide suo nonno accanto a lei che le sorrideva. |
Altea e Sam tornarono a casa e lei lo invitò a sedersi davanti al camino.
Ma prima che l'uomo potesse parlare, Lupesca apparve sulla soglia. "È tardi, Sam..." disse "... se la signora non ha più bisogno di noi allora ci ritireremo." Fissando Altea. |
Chissà come poteva chiamare la scienza quello strano fenomeno!? Dormivo ? Ero sveglia? Non lo so. So che rividi quel auto milioni di volte, e tutte quelle volte mi travolgeva. Aprì gli occhi istintivamente, col cuore che batteva forte. Tutto il mio corpo si era definitivamente svegliato e potevo sentire i diversi dolori. Poi focalizzai il nonno che mi sorrideva. Con tutta la mia forza, ricambiai. "Ciao nonno..." dissi tremando ancora per quella esperienza.
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Il fumo... fumo infinito che giungeva da ogni dove, arrivando ovunque... il fumo nero e i fanali accesi di quell'auto misteriosa..."
Gwen alla fine riprese conoscenza, benché avesse ancora gli occhi arrossati e la gola che bruciava. Era in una stanza vuota, arredata in modo strano, particolare, con un forte odore di essenze misteriose diffuso nell'aria. |
Vedevo ovunque il fumo, che avvolgeva tutto con le sue spire dense e poi i fanali di quell'auto, che giungevano fino a me ovattati a causa di quell'oscurità venefica.
Mi svegliai, sentendo ancora bruciare gli occhi e la gola e vidi attorno a me una sta za arredata in modo strano e delle strane essenze nell'aria. Cercai di capire dove fossi ma soprattutto dove fosse Elv, sperando che stesse bene. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Il treno correva e le carrozze sussultavano ad ogni passaggio.
Fuori dai finestrini si vede a una vasta, rigogliosa e misteriosa campagna, sotto un cielo soleggiato e terso. "Gaynor è una cara ragazza, sempre col sorriso sulle labbra e molto espansiva..." disse una donna seduta non lontano da lei "... ma da quando è giunta a Capomazda City non è più la stessa... temo possa farsi influenzare dai bigotti e dai moralisti che vivono laggiù..." "Controllore, si fuma qui?" Chiese un altro passeggero. "Nel ho bisogno..." "Si, la marijuana non è contro la legge." Annuì il Controllore. "E cosa diranno i Domenicani?" Il passeggero. "Resteranno delusi?" "Non è un nostro problema." Sentenziò il controllore. |
Ci perdemmo in quel bacio lasciando che il mondo scomparisse e nulla altro importasse.
Ancora e ancora giocammo uno con le labbra dell'altro, senza lasciare che nulla entrasse nel nostro mondo, un angolo che ci eravamo ricavati a fatica, tra mille intoppi, incomprensioni. Ci eravamo persi ed aveva fatto male ma ora che ci eravamo ritrovati nulla avrebbe più potuto tenerci lontani. Eravamo più forte e più innamorati, finalmente pronti per condividere appieno la vita insieme. A cominciare da quel pomeriggio in quell'alberghetto che divenne il nostro nido. Mi lasciai amare e lo amai con ardore e passione, con foga e dolcezza, in un vortice che ci fece sentire vivi più che mai, vivi e con una vita intera davanti, da progettare e da vivere appieno. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Ci si annulla con la mente....si va oltre...dimenticando ogni bene ed ogni male....sembra che il sole riesca a sorgere sempre sulle tenebre.........e in quel momento così era per me....non esisteva più nessun momento che fosse il passato....sino a quando sazia tra le sue braccia incrociai i suoi occhi........La paura e' una fitta sottile che trafigge a tratti il cuore......." Ragione o sentimento.....tutti possiamo avere una seconda volta .... Anche se vorrei comprendere...ma so perfettamente che dal momento in cui ritornerai nella mia vita.....sarà meglio non farci più domande...."......accarezzai quel volto per cui avevo pianto tanto.......e stringendomi a lui pregai di aver fatto la scelta giusta....chi dice di tornare dall'inferno....non ha avuto un esperienza facile...
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