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Erano solo gli indigeni che attraversavano il canneto, diretti alla spiaggia.
Osservai le loro strane andature, mentre sparivano. Vidi poi Ludwig appoggiarsi ad un tronco, accendendo una sigaretta e lo raggiunsi. "Sembra che io sia in debito con lei per la seconda volta" divertita. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Roan sorrise a Destresya.
"Quando quel naufrago starà meglio" disse "gli chiederemo di raccontarci la sua disavventura, professoressa." Poi arrivò il capitano Polos e chiese a Roan di raggiungerlo sottocoperta, per discutere il cmpenso che lui e la sua ciurma avrebbero dovuto percepire. Insomma, una normale questione finanziaria. L'Ipazia continuò così il suo tragitto verso il luogo in cui ci sarebbero state le ricerche. Ad un tratto qualcuno salì sul ponte, avvicinandosi a Destresya. "Mi chiedo" lui guardando il mare attraverso i suoi occhiali scuri "cosa pensa di trovare in questa spedizione, professoressa." Mormorò. |
Ad un tratto entrò un giovane uomo, lo seguii ammutolita con lo sguardo..era incredibile la sua somiglianza con Guisgard ma con abiti diversi, come della moda di questo mondo.
Se veramente era suo figlio, erano due gocce d'acqua. Quando il regista ci presentò lui mostrò di non conoscermi affatto e io pure "I miei omaggi..siete Milo, piacere di fare la vostra conoscenza, ho sentito parlare di voi e mi auguro lavoreremo bene insieme ". Mi osservava, con quello stesso sguardo magnetico azzurro..dovevo contenere le mie emozioni, non immaginavo fosse uguale..era come avere Guisgard davanti e abbozzai un leggero sorriso. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
Ludwing tirò una boccata di fumo, poi si voltò nel sentire la voce di Gwen.
"Salvare una naufraga è un dovere." Disse lui con un tiepido ma sincero sorriso. "Ho fatto iò che avrebbe fatto chiunque altro. Per fortuna viviamo in un mondo civile." Tirò fuori un pacchetto di sigarette. "Fuma?" Offrendole una sigaretta. |
Milo guardò Altea negli occhi per un lunghissimo istante.
"Se il suo talento" disse "è pari alla metà della sua bellezza, beh, immagino che lei sia un'attrice fantastica." Facendole l'occhiolino. Poi il regista diede ordine alla troupe di preparasi, visto si doveva cambiare location ed imbarcarsi per Proxia. |
Ricambiai il sorriso.
"La ringrazio ancora una volta, a nome di entrambi" dissi, con tono sincero. Tirò poi fuori un pacchetto di sigarette e me ne offrì una. La sfilai e la accesi, facendo un paio di tiri. "È molto particolare, qui. Come l'ha scoperto?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I nostri occhi si incrociano..verde su azzurro.
Strinsi la sua mano..eh già il baciamano "Mi lusingate, non ho mai recitato in in film, solo in teatro e confido nel vostro aiuto". Sorrisi leggermente al suo complimento..eh si, anche in questo aveva ereditato perfettamente. "Si parte per l'isola" dissi a Milo "Sono sempre emozionata anche per un viaggio breve, ma dovrò pure studiare il copione, magari lo studieremo assieme " lasciando lentamente la sua mano. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
"Sì, sarà senza dubbio una storia interessante, di solito lo sono sempre no?" sorrisi, seguendo il naufrago con lo sguardo.
Poi arrivò Palos e rimasi a guardare Roan che se lo portava via per discutere di soldi. Strano che ne parlasse con lui e non con Pico, che era colui che doveva pagare la spedizione. Perchè parlarne con il rettore? Ma in quel momento il misterioso investitore arrivò alle mie spalle, quasi aspettasse di trovarmi sola. Poi quella curiosa domanda. Mi voltai a guardarlo. "Io ho dedicato tutta la mia carriera a questa ricerca, e mi sono presa della pazza dalla comunità scientifica, ma questo lei lo sa se ha deciso di finanziare la spedizione.." guardandolo negli occhi. "Dunque dovrei essere io a chiedere a lei che cosa cerca in questo viaggio... e perché crede alle mie ricerche quando tutti gli altri non lo fanno!". |
"Naturalmente che lo studieremo insieme." Disse Milo, mentre la mano di Altea lenta lasciava quella di lui. "Che cavaliere sarei se lasciassi la mia partner sul set da sola a studiare un nuovo copione?" Facendole l'occhiolino. "Magari cominceremo a sudiarlo già sulla nave, appena partiti, ok?" Con un solare sorriso.
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"In verità" disse Ludwing a Gwen, finendo la sua sigaretta "è stato il professor Barber a volermi con lui. Lui mi ha fatto conoscere quest'isola sperduta. Siamo fuori dal mondo... lontani da ogni rotta, ignoti ad ogni mappa nautica e sconosciuti a qualdasi linea aerea... come se il mondo finisse qui." Guardando gli occhi verdi di Gwen.
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Scoprii che il nome dell'altro era Barber.
E non stentavo a credere che questo posso sembrasse fuori dal mondo, era la prima impressione che si aveva arrivando qui. Sorrisi e feci qualche altro tiro, distogliendo lo sguardo alcuni istanti. "È quasi romantico, come in un romanzo d'avventura..." commentai, con sarcasmo sornione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Magari lo è davvero..." disse con un tono appena più basso Ludwing a Gwen, guardando per il mare oltre i palmeti "... si, magari si..." annuì piano, sempre contemplando con lo sguardo il mare sterminato che circondava quell'angolo di mondo perduto.
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"Io cerco la verità." Disse Pico a Destresya. "La verità, muda e cruda, professoressa. Ovunque essa si celi." Guardandola attraverso gli impenetrabili occhiali scuri. "Lei? Per la verità è disposta a tutto? la verità storica?"
Ad un tratto si udirono diversi rumori dalla stiva. |
Accennai un sorriso e seguii il suo sguardo, finendo gli ultimi tiri della mia sigaretta ormai consumata.
Certamente, era un luogo contemplativo, immobile, silenzioso, ottimo per gli studi. Annotai mentalmente questo ultimo dettaglio, perchè non poteva mai sapersi cosa nascondevano questi luoghi nelle loro profondità, sotto la superficie visibile. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ridacchiai, scuotendo la testa a quelle parole.
"Certo, anche io cerco la verità..." fissandolo. "Da come parla sembra che non abbia la minima idea di chi io sia, quando tutto quello che ho fatto per amore di verità è di dominio pubblico, le mie ricerche, le mie spedizioni, sono andata contro tutti e tutti per questa ricerca in particolare, perché ci credo fermamente e so che possiamo arrivare alla verità!" fissandolo. "Se crede di aver davanti una scolaretta si sbaglia di grosso, questa ricerca è tutta la mia vita, e nessuno ne saprebbe niente se non fosse per me!". |
Ascoltai con vivo interesse, il busto sporto in una posizione scomposta, mentre i miei occhi osservavano il professore.
"Van Niel." feci eco "Sa darmi qualche informazioni in più?" |
Mentre Gwen era con Ludwing, dai palmeti spuntò qualcuno.
Era Barber. Si avvicinò e guardò fisso Gwen. "L'amico Ludwing" disse accendendosi una sigaretta "mi ha detto che anche lei è una scienziata." A Gwen. "Posso chiederle di cosa si occupa?" |
"La conosco benissimo." Disse Pico a Destresya. "Molto bene, come neanche immagina, professoressa. Tuttavia mi chiedo quanto sia disposta a fare per la verità. Ad esempio... cercare nel passato... si, lodevole... eppure il fomani è ciò che conta. Il futuro, professoressa."
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"Van Niel è un individuo di dubbia morale..." disse il professore a Queennie "... fu al servizio di Barber per alcuni mesi. Ma è stato anche l'ultimo a vedere Barber prima che lui sparisse nel nulla. o credo che un simile uomo per denaro tradirebbe anche i suoi genitori..."
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Ad un certo punto, arrivò Barber e mi si piazzò di fronte, fissandomi.
Onestamente, non mi piaceva la gente che fissava il prossimo, lo trovavo maleducato. "Sono una biologa marina" risposi, con tono neutro, spegnendo la sigaretta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai mostrandomi divertita e per niente intimorita da quelle parole.
"Beh, se ha una macchina del tempo per andare nel futuro non avrò nessuna remora ad andare a curiosare!" ridacchiai. "Sono una storica, è naturale che indaghi il passato, cercando di lasciare qualcosa proprio per il domani, la verità, come ho appena detto!". Quell'uomo cominciava a non piacermi per niente, e mi chiedevo come avrei potuto proteggere la mia scoperta. |
Se il denaro era la lingua parlata da Van Niel, avrebbe imparato a sue spese cosa sapeva fare una ragazza che, negli anni dell'adolescenza, aveva praticato la boxe e le arti marziali.
Mente sana in corpo sano, diceva sempre mio padre. "Grazie, professore. Le sue informazioni sono state preziose." risposi sincera "La prego di contattarmi qualora le venisse in mente altro." dissi per poi alzarmi, pronta a congedarmi. |
"Interessante." Disse Barber a Gwen. "Anche noi lo siamo e quest'isola, in un certo senso, è una sorta di stazione scientifica, sa? Un isolato baluardo verso il domani. Ma di più ora non credo sia il caso di dire. Piuttosto, sa che resterete qui a lungo? Lei e l'alto uomo che era con lei sul canotto? Qui passa una nave, massimo 2 all'anno."
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Iniziò a parlare dell'isola, per poi interrompersi e lasciarmi dubbiosa e confusa.
Bah... "Onestamente, professore, non so cosa dire. Non era nostra intenzione seguirvi, la nave da cui siamo stati immotivatamente cacciati doveva riportarci al continente e da lì trovare un modo per tornare a casa, avendo subito un naufragio, ma non so cosa ne sarà di noi adesso." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quell'uomo non rispose a Destesya, limitandosi a guardare il mare aperto.
Ad un tratto dalla stiva arrivò Roan. "Tutto sistemato col capitano Polos." Disse. "Ora ogni circostanza amministrativa è risolta. Non ci resta che dedicarci alla nostra spedizione." Sorridendo. "Ora però sono curioso di conoscere quel naufrago." "Accadrà molto presto, professore." Con tono sottile Pico. Ad un tratto 2 spari emersero dalla stiva. |
Queennie salutò il professore e lasciò la sua casa.
Oveva scoperto di quel Van Niel e ciò sembrava essere l'unica pista da seguire. |
"Per adesso resterete nostri ospiti." Disse Barber a Gwen. "Altro non vi è possibile fare. Appena un bastimento giungerà sul'isola vi faremo poi salire a bordo. Fino ad allora vi chiedo solo di rispettare il nostro lavoro, benche ne ignoriate il contenuto. Siamo scienziati e come tali amiamo i nostri segreti. E' un vezzo degli uomini di scienza e benchè ciò che viene fatto in questo nostro avamposto biologico non sarebbe condannato da nessun uomo ragionevole e di buona intelligenza, per il mometo è bene che resti celato ai più."
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Che strano personaggio, decisamente strano.
Più passava il tempo più mi piaceva poco, forse avrei dovuto parlarne con Roan ma anche lui era strano da quando avevamo lasciato la facoltà. Dopotutto non lo conoscevo e non sapevo bene che opinione farmi su di lui. Sembrava un burocrate che volesse un po' d'avventura ora invece... non sapevo bene come definire il presentimento ma non mi piaceva. Probabilmente non potevo fidarmi nemmeno di lui. Mi nascondeva qualcosa. Una cosa aveva detto bene Pico. Io avrei fatto di tutto per proteggere la mia ricerca affinché non cadesse in mani sbagliate, di tutto. Sorrisi a entrambi, con un sorriso di circostanza. Forse mi sarei dovuta portare un assistente di fiducia, mi sarei sentita meno sola. Ma non avevo assistenti di fiducia, tutti scappavano dal mio brutto carattere e dal mio essere un capo intransigente, quindi. Quando poi nominarono il naufrago annuii, finché non si sentirono gli spari. "Gli hanno dato il colpo di grazia?" scherzai, ma neanche troppo. |
La battuta di Destresya non fu colta da Roan, che invece si voltò di scatto verso il boccaporto.
Da lì emersero 2 figure. Una era quella del capitano Polos, l'altra invece quella di un uomo che non faceva parte dell'equipaggio: era infatti il naufrago. "La nave ora non appartiene più alla compagnia legittima proprietaria." Disse Polos con tono solenne. "Avete eliminato i marinai?" Chiese Pico. "Certo, signore." Annuì Polos. "Perfetto." Con tono calmo Pico. "Signori..." rivolto a Destresya e a Roan "... vi comunico un cambio di rotta, nonchè di programma. La vostra spedizione non avverrà più. Posso comprendere la meraviglia elo stupore, ma consolatevi sul fatto che in nessun momento essa è mai stata concreta. Mi occorreva una nave e questo era il solo sistema." "Ma chi è lei?" Chiese stupito Roan. Ma Pico non rispose, limitandosi a ridere piano. https://images2.corriereobjects.it/m...20181005001804 |
Oh bella ci mancava solo questo!
"Ah ecco, mi sembrava strano!" sospirai, scuotendo la testa. "Quando qualcosa sembra troppo facile, c'è la fregatura!" guardai Roan con aria di rimprovero. Ero furibonda, come poteva essere possibile una cosa del genere? Non si controllano i finanziatori, ci si fida del primo venuto? Cercai di mantenere la calma perché ci mancava solo di prendermi una pallottola, che sarebbe stato il coronamento di quella bella giornata. "Cosa dicevi sul fatto che non ci sarebbero stati guai?" sussurrai a Roan, piccata. Poi guardai Pico. "Le navi si noleggiano, lo sa?" fissandolo "Perché tutto questo teatrino, e perché coinvolgere noi se vi serviva solo una nave!!" ero allibita. |
"Perchè io non ero nelle possibilità, diciamo, di noleggiare una nave." Disse Pico a Destresya. "ed allora il mio buon piano di coinvolgere una nota studiosa e la sua università. Il capitano Polos è un mio uomo di fiducia ma poi serviva mettere fuorigoco i marinai della compagnia proprietaria dell'Ipazia. Allora ecco l'idea del naufrago, un altro mio assistente."
"Ecco spiegto il volto coperto in stile super cattivo dei fumetti..." sarcastico Roan. "Esatto." Annuì Pico. |
"Oh e tu che ti preoccupavi che fosse sfigurato!" lanciando un'occhiataccia a Roan.
Poi guardai tutti i presenti con aria di disapprovazione. Non ero mai riuscita a celare i miei sentimenti. "Beh quindi adesso che fate ci date in pasto ai pesci stile pirati del XXI secolo?" con aria sprezzante. Ero troppo arrabbiata per poter essere diplomatica. |
Uscita da casa del professore, avanzai per il suo vialetto fino a raggiungere la moto.
Una volta sopra, partii per andare alla ricerca di Van Niel. |
In sella alla sua moto, Quennie attraversò la città, raggiungendo il porto.
Baias era immersa in una bella giornate di fresca Promavera, con qualche nuvola sl mare infinito, ma anche un gentile Sole che splendeva in un pomeriggio risciarato dal Grecale. Arrivata al porto chiese informazioni ed uno dei pecatori sul molo le indicò un piccolo bastimento, dallo scafo scrostato e consumato dalla salsedine. La vecchia imbarcazione aveva anche scritto un nome sulla fiancata, ma ormai risultava praticamente impossibile da leggere. Sul ponte apparve allora un uomo grasso e sgradevole, sia nell'aspetto che nei modi. Aveva un cappello da capitano sopra ad una testa larga e coperta da ciocche castane, con una barba folte ed unta, una sigaretta spenta trai denti e degli occhialini piccoli e rotondi. |
Pico rise piano a quelle parole di Destresya.
"Lei guarda troppi film, professoressa." Disse lui. "Qui nessuno di noi uccide senza motivo. Quei 2 marinai non potevano restare vivi, ma lei ed il professor Roan per adesso sarete ospiti sottocoperta. Non dateci noie. Questo è il consiglio che mi sento di darvi. Un consiglio fraterno." Così lei e Roan furono rinchiusi in una cabina. |
Rimasi stupita dalle parole di Guisgard..oh Milo...no avevano entrambi un che' di diverso. Milo era gioioso, l'altro non mi avrebbe chiesto con tale entusiasmo di stare lui.."Bene...sono contenta studieremo assieme. Possiamo darci del tu....e tu che esperienze hai?" .
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Milo guardò Altea e sorrise, poi il suo sguardo azzurro si fece più sottile, malizioso e impertinente.
"Esperienze..." disse "... intendi esperienze amorose?" Rise piano. "Beh, in tutta sincerità non ho mai corteggiato e conquistato una donna vestita come una dama del passato." Alledendo al suo abbigliamento. "Neanche sul set." Facendole l'occhiolino. |
Risi a quelle parole"Niente Shakespeare quindi..e mai avete..anzi hai fatto serenate al chiaro di luna,suonato l'ocarina alla bella di turno..beh hai da imparare. Dal posto dove provengo ci si veste così. Però intendevo lavorative..ma sono curiosa sul sentimentale, prima hanno detto sei un dongiovanni sai?".
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Sorrisi appena e scossi piano la testa.
"Non tema, non abbiamo alcuna intenzione di disturbarvi. Ne approfitteremo per goderci la "vacanza"..." con pressante sarcasmo. C'era tuttavia qualcosa di sottinteso nelle sue parole, era come se volesse centellinare le informazioni, ma al contempo volesse sbottonarsi e non capivo dove volesse andare a parare. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"L'ocarina..." disse Milo ad Altea "... beh, è uno strumento poco diffuso... ricordo lo aveva mio padre." Divertito. "Però per le serenate, se la meta è ambita, non mi dispiacciano affatto." Facendole l'occhiolino. "Don Giovanni? Addirittura?" Fingendosi meravigliato. "Eh, magari!" Esclamò Guascone.
Intanto il set veniva smontato e pronto per trasportare gli oggetti sceniggi e tutto quanto occorreva al porto, per poi essere imbarcato. |
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