Durante il pranzo Elv si mostrò disteso, rilassato, ma lo conoscevo più di quanto conoscesse se stesso e sapevo che era una facciata, lo capivo.
Fu ancora più su di giri quando delle ragazzine si avvicinarono per chiedere autografi e foto, mentre roteavo gli occhi e seppellivo il viso nel mio bicchiere di rosso.

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Elv firmò autografi e dediche, si fece selfie e video con quelle ragazzine, promettendo loro di vincere il torneo.
Poi andarono via.
"Eh, quanti ammiratori." Disse soddisfatto. "Sei orgogliosa di lavorare con me, no?" Facendo l'occhiolino a Gwen.

Alla fine di tutto quel macello al ristorante, finalmente ce ne andammo.
Alzai le spalle.
"Gli ammiratori sono tuoi, non miei" dissi con tranquilla nonchalance.

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Elv rise a Gwen, poi accompagnarono a casa Monty.
"Ti va" disse rimasto solo in auto con Gwen "di venire da me? Devo parlarti di una cosa..."

Scossi la testa con un mezzo sorriso, mentre andavamo in macchina per accompagnare Monty.
Poi, Elv mi disse che voleva parlarmi.
Aggrottai appena la fronte.
"Certo" dissi, curiosa di sapere cosa doveva dirmi.
"È successo qualcosa?" chiesi poi, per accertarmene.

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Questo Ergolin sapeva gli affari suoi e per fortuna io avevo liquidi in borsa per ogni evenienza, ormai sapevo come funzionava da queste parti.
Pagai l' intera cifra ad Ergolin sorridendo e aspettai, sedendomi su un tronco a terra, che preparasse la Jeep. Mi misi a pensare come agire, dal mio aspetto apparivo candida, e dovevo essere cosi...era un eremita magari perbenista..chissà. Tolsi ogni pensiero prima era meglio scoprire cosa ci stava dietro, non potevo subito presentarmi come la Regina di Serenica anche perché l' invito era a nome suo per ora.

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"No, tranquilla..." disse Elv guidando "... sei la mia segretaria personale, No?" Sorridendo a Gwen. "Devo solo consegnarti dei documenti."
Arrivarono a casa sua ed il campione consegnò alla ragazza una busta chiusa.
"L'ho preparata stanotte..." a lei "... è il mio... si, il mio testamento. Se dovesse accedervi qualcosa... ebbene ho nominato te amministratrice del mio patrimonio..." fissandola "... Non ho nessun altro... e tu sei la persona... l'unica, di cui mi fidi ciecamente." Mormorò. "Ora però beviamo qualcosa..." ridendo per scacciare l'inquietudine "... non mi piace parlare di scartoffie legali... cosa vuoi bere?" Divertito.

Altea ed Ergolin partirono con la Jeep, attraversando un tratto di foresta ed allontanandosi dal villaggio.
Era una giornata fredda e limpida, con un lieve vento che soffiava fra la vegetazione lussureggiante e selvaggia.
Il Lagno scorreva lento, quasi melodico con il suo mormorio ritmico e gorgogliante.
Sotto i raggi del Sole di Gennaio assumeva riflessi misteriosi ed ipnotici, dove le sue acque verdastri parevano raccontare fra le increspature salmastre le antiche leggende di quei luoghi millenari.
Erano al confine di due mondi, quello Afragolignonese e quello Suessionese, entrambi culle di miti ancestrali ed immortali.
"Mi parli un po' di questo eremita..." disse Ergolin guidando "... cosa sa di lui? Così avremo più informazioni per trovarlo."

Alzai appena le sopracciglia, sempre più curiosa.
Che documenti?
Perché non ne sapevo nulla?
Arrivammo a casa e mi diede i documenti di cui parlava.
Presi poi la busta sigillata e mi congelai sul posto.
Avevo pure dimenticato come fare a respirare, non sapevo che rispondere, non avrei nemmeno lontanamente potuto immaginare una cosa simile.
Mi aveva completamente presa alla sprovvista.
E il rischio che sapevo stava per correre si fece improvvisamente concreto, reale, tangibile, quasi fosse condensato tutto nella busta sigillata che tenevo fra le dita tremanti.
Sentivo i sudori freddi assalirmi, mi sentivo come fossi impallidita da un momento all'altro e forse se mi fossi guardata allo specchio avrei visto che lo ero veramente.
Mi sedetti nell'angolo del divano, la busta ancora fra le mani.
"Qualcosa di molto forte. Io intanto mi faccio venire un infarto..." risposi, stringendo le tempie in un sospiro stizzito.

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Il Lagno assumeva diverse sfumature sotto quel cielo di gennaio, pensai alle tante storie millenarie raccontatomi a Serenica su guerrieri, amori e altro che racchiudevano questi posti.
Mi lasciai quasi cullare dalla magia di quel posto, la avvertivo attorno a me e chiusi gli occhi beandomi di quella sensazione.
Ergolin mi riportò alla realtà con quella domanda "Non so molto, per questo sono venuta qui a cercarlo. Conduco una vita troppo mondana, sono brava nelle arti marziali e altre discipline e mi hanno indirizzata a questo eremita, mi hanno detto abita proprio sulla Foce del Lagno. Arrivata qui, ovviamente mi sono persa, ma so che è talmente bravo che forse parteciperà a un Torneo davvero importante. Mi sembra strano visto mi hanno detto deve essere anziano" osservai l' uomo, perché mi chiedevo di tante domande ma forse era curiosità. E io ero una perfetta attrice se lo volevo.