Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 05-05-2016 12.08.01

Mi lasciai cullare e stringere dalle sue braccia per quei lunghi istanti, ad occhi chiusi, prima di partire alla volta di quell'impresa che mi sembrava un'enorme follia.
Giungemmo al castello che doveva essere tarda mattinata.
Era monumentale ed imponente, nonostante fosse in rovina e vedendolo da vicino la mia ansia e la mia angoscia crebbero esponenzialmente, facendomi quasi rabbrividire.

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Altea 05-05-2016 14.41.35

La ragazza muta fece cadere il piatto e vidi i suoi occhi...quella sua strana paura forse.
"Non osate trattarla così...ha solo fatto cadere un piatto" ribattei alla donna ma capii qualcosa non andava.
"Vi ho chiesto cosa è successo all' altro barone...ma se quello vivente, di cui ignoro il nome, non vuole contatti esterni lo rispettero'. Ora esco...devo recarmi in banca".
Uscii perplessa...guardando il castello..a questo punto iniziai a temere vi fosse davvero un motivo perché mi trovassi lì e non piacevole.

Guisgard 05-05-2016 16.43.18

Gwen e Zoren raggiunsero il Castello della Cicala, da dove si poteva dominare tutta la città di Nolhia.
Il maniero appariva grandioso nella sua decadenza, con murature consumate dal tempo e dalle intemperie, crepe che si aprivano larghe e profonde tra le pietre e sterpaglia fitta ed incolta che ricopriva buona parte dei muri.
Il vento poi, soffiando attraverso le brecce e le lesioni, generava cupi ed angoscianti ululati, simili a lamenti che riempivano l'aria e davano a quello scenario un che di sinistro.
Un rovinato e traballante ponticello di legno congiungeva la fine dello sterrato zigzagante tra l'erba, unica via per giungere al castello, a ciò che restava del monumentale ingresso, ormai ridotto ad una stretta apertura tra crolli e sterpi.
E proprio sotto quel passaggio d'accesso si poteva vedere una lapide su cui erano impresse queste parole:

“Non è morto ciò in eterno ritorna”

Lady Gwen 05-05-2016 16.49.01

Raggiungemmo il castello.
Le murature erano decadenti, consumate e piene di crepe attraverso cui il vento penetrava nell'edificio provocando agghiaccianti sibili, simili a lamenti.
L'unica via d'accesso era un ponticello malconcio e i apparenza traballante, che mi faceva star male solo al pensiero di doverlo attraversare col rischio di cadere di sotto, e a quel pensiero mi vennero in mente le parole di Zoren
Vicino l'ingresso, scorsi una lapide e mi chiesi cosa voleva significare ciò che c'era scritto sopra.
"Guarda..." indicando la pietra.

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Guisgard 05-05-2016 16.55.26

Quel castello.
Dall'alto della montagna dominava l'intera città, quasi tenendola sotto scacco, quasi fosse in grado, in qualsiasi momento, di raggiungerla e punirla.
Da qualunque strada, piazza e persino angolo della città era possibile scorgere quel maniero.
Come se nulla potesse sfuggire alle sue torri che alte si ergevano come pilastri su quel mondo.
Altea infine riuscì a trovare una banca.

Altea 05-05-2016 17.02.30

Camminavo per le vie della città eppure mi sentivo seguita, scrutata e spiata da quel castello che dominava dall' alto...mi sentivo agitata, non avevo mai provato una sensazione del genere.
Per fortuna trovai una banca e poi avrei cercato un antiquario per sapere di quel corno prezioso.
Entrai nella banca e mi avvicinai al bancale aspettando qualcuno arrivasse, si presentò un uomo e tranquillamente spiegai la situazione.."Ho bisogno di soldi" prendendo un piccolo documento estratto dalla scollatura prima di entrare con il quale solitamente prelevavo il denaro mio padre poneva continuamente sul conto "Questo è il mio nominativo e la firma di mio padre, grazie" sorridendo.

Guisgard 05-05-2016 17.07.29

“Si, andate a preparare le vostre cose...” disse Ehiss a Dacey “... partiremo subito. E' inutile perdere altro tempo. Quando questa storia sarà finita, se Dio vorrà, ritornerò qui a Marchesa delle Rose.”
“Grazie, messere.” Annuì sorridendo il vescovo.

Dacey Starklan 05-05-2016 17.11.53

Nel tornare in quella dimora che per poco era stata la mia casa vi era un po' di tristezza vista la consapevolezza di doverla lasciare.

Donai uno sguardo ad ogni stanza prima di entrare nella mia camera raccogliendo le mie poche cose nel baule.

Nel farlo scorsi l'abito nuovo, che era stato per me fonte di gioia ma che ancora non avevo avuto occasione di mostrare. Lo ripiegai con estrema cura insieme al resto e in poco tempo terminai.

Come al mio arrivo il baule mi risultava pesante ma strinsi i denti fino a portarlo di sotto.

<< Ser avete bisogno che vi aiuti a preparare anche i vostri bagagli?>> chiesi quindi con premura

Guisgard 05-05-2016 17.19.35

“Che macabra incisione...” disse Zoren leggendo la lapide sull'ingresso del castello “... in effetti tutto questo posto è poco allegro...” guardando il castello e lo scenario circostante “... che dici, diamo un'occhiata dentro?” A Gwen.

Lady Gwen 05-05-2016 17.21.21

"Ma come, non doveva essere solo un castello fatiscente dentro cui la cosa peggiore che potesse capitarci era che ci cadesse una pietra in testa?" sarcasticamente, citando le sue parole.
Mi presi qualche istante e poi annuii, anche se poco convinta.

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