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Finalmente dopo un po' raggiungemmo la riva e sgattaiolammo senza farci vedere in un cespuglio. Attorno a noi il buio e freddo della notte e il silenzio della brughiera. "Siamo liberi" sorrisi stringendomi.."Si ho freddo..ma non preoccuparti..dobbiamo trovare un nascondiglio" attaccandomi a lui per scaldarmi e togliendomi la maschera bagnata.
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Pavel guardò Nyoko, avvolta da quelle lenzuola che in buona parte lasciavano scoperta la sua giovane ed inebriante nudità, sorridendo.
“Nyoko...” disse tornando sul letto, accanto a lei “... come va? Ti sei spaventata?” Posando la lampada sul comodino ed accarezzandole il viso ancora arrossato. |
Altea, tutta bagnata, si strinse contro quell'uomo per scaldarsi e trovare sollievo dal freddo della notte.
Lui allora abbracciò la donna, cercando di scaldarla. “Non manca molto all'alba” disse piano “ed allora il Sole asciugherà i nostri vestiti...” Erano l'una contro l'altro, gli abiti bagnati, attaccaticci che sagomavano ben bene le forme di lei ed la muscolosa robustezza di lui. |
"Un po'..." dissi alla sua domanda e sentendo le sue carezze sul mio viso. "Dopo tutto quello che mi è accaduto ho sempre il campanellino d'allarme..." dissi stringendomi in un abbraccio.
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Lui era così sicuro di sé e mi infondeva un senso di tranquillità e al suo abbraccio tremai ma non era freddo...era la sua vicinanza e guardandolo sospirai sentendo il suo corpo muscoloso farmi da scudo al freddo.."I tuoi occhi...devono essere belli.." e mi avvicinai al suo volto..troppo..guardandolo mentre rimanevo ferma in quell'abbraccio.."Il tuo nome" bisbigliai piano.."per poterlo pronunciare..magari dopo un bacio".
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“Vieni qui...” disse Pavel sorridendo a Nyoko “... è tutto a posto, tranquilla... e poi ci sono io...” stringendola a sé.
Restarono così, per lunghi istanti, come se lui volesse tranquillizzarla e proteggerla. |
Lo sentì abbracciarmi, e presto quelle parole mi coccolarono, facendomi calmare e sentendomi protetta. "È vero..." dissi "ci sei tu qui con me" ricambiando il suo abbraccio.
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Lui la teneva stretta, per scaldarla, facendola sentire anche protetta.
Aveva un che di virile, quasi rude quel misterioso uomo negli atteggiamenti e nel modo di parlare. Ed Altea, stretta a lui, con i vestiti bagnati e resi quasi trasparenti dall'acqua, vicino a lui si sentiva donna come mai prima d'ora. “Un bacio...” disse lui guardandola “... non sai neanche io chi sia davvero... magari sono un furfante, un assassino... dopotutto mi hai trovato in una prigione... non temi che ti possa fare del male?” |
Per un po' Pavel strinse Nyoko senza dire nulla.
“Nyoko...” disse poi piano “... vuoi riposare? Io sono qui, resterò sveglio se ciò ti farà sentire più al sicuro... vuoi...” |
Rimanemmo stretti per un po', dopo di che lui mi fece quella domanda. "Non voglio riposare" dissi mettendo da parte l'imbarazzo e la timidezza. "Io voglio te, Pavel..." dissi stringendolo più forte.
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