Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gwen 27-03-2020 00.29.19

C'era una piccola luce che proveniva dall'interno, ma la casa sembrava chiusa e vuota.
"Sì, vedo che te ne intendi..." dissi sarcasticamente.
Ci avvicinammo ed avemmo quella conferma, era sicuramente vuota.
A quella domanda, feci una smorfia.
Avevo lasciato i capelli sciolti, quel giorno, dunque non avevo nulla con cui poterli legare, dunque niente di utile.
Cercai nelle tasche dei jeans ed alla fine, in una di esse, trovai un ferretto, così lo porsi ad Elv.

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Guisgard 27-03-2020 00.36.08

Con quel ferretto Elv forzò la serratura e poterono entrare.
La casa non era troppo grande, ma arredata in modo funzionale, come apparivano le tipiche casette della brughiera.
Vi era solo quella luce accesa, segno che il ragionamento di Elv era giusto.
Il ragazzo accese una stufetta elettrica ed invitò Gwen ad avvicinarsi per asciugare i vestiti.
"Dovresti spogliarti, magari in giro troverai qualcosa da mettere mentre i tuoi abiti si asciugono..." disse con una punta di compiaciuta malizia.

Lady Gwen 27-03-2020 00.46.26

Entrammo e la casa era nel pieno stile della brughiera, rustica, ma accogliente e spaziosa.
Subito Elv accese una stufa, la quale invase la stanza col suo calore e mi sentii rinata.
Osservai la sua espressione compiaciuta e lo osservai, un mezzo sorriso enigmatico, i miei capelli resi come fiamme nella penombra dalla luce della stufa.
"Mi sembri un po' troppo compiaciuto, tu..." dissi, con tono incerto fra il curioso ed il divertito.

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Guisgard 27-03-2020 00.53.07

"Beh, mi stavo solo preoccupando per te, che non ti si asciugassero i vestiti addosso..." disse con un mezzo sorriso Elv a Gwen "... se vuoi, per farti compagnia, posso spogliarmi anche io..." divertito.

Lady Gwen 27-03-2020 01.02.52

Sorrisi e scossi appena la testa.
Rimasi allora un attimo davanti alla stufa, facendo asciugare i miei capelli, poi iniziai a spogliarmi.
Misi i vestiti davanti alla stufa, così che potessero asciugarsi e, rimasta solo con l'intimo addosso, mi avvicinai a lui sul divano, un mezzo sorriso divertito stampato in viso.
Mi sedetti allora su di lui, togliendogli la maglietta ancora umida e senza pensarci un istante lo baciai con desiderio, con la paura che avevo avuto di perderlo in quel rogo che non sapevo se fosse mai esistito, mentre iniziavo a sbottonargli i pantaloni.
"Penso che sia una buonissima idea..." sussurrai divertita.

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Guisgard 27-03-2020 01.11.56

La vide accanto alla stufa mentre si spogliava, restando solo con l'intimo addosso.
Poi Gwen gli si avvicinò, si sedette su di lui e lo baciò.
Un bacio che li scaldò, che fece vibrare le loro labbra e loro lingue.
"Allora spogliati, Gwen..." disse Elv guardandla negli occhi verdi "... spogliati tutta davanti a me... o ti vergogni? siamo solo noi 2... spogliati e lasciati andare... voglio vederti fare l'amore tutta la notte..." accarezzandole la schiena lentamente.

Lady Gwen 27-03-2020 01.20.34

Non fu la stufa, bensì quel bacio a scaldarci.
Era puro fuoco e mi piaceva, non volevo rinunciarci per alcun motivo.
E dopo quella fretta di alcune ore fa, prenderci del tempo, molto più tempo, per noi due onestamente era un'idea che mi allettava parecchio.
Sorrisi alle sue parole e lo baciai ancora una volta, prima di separarmi da lui.
A quel punto, mi spogliai completamente e rimasi davanti a lui, a guardarlo con un mezzo sorriso malizioso.
"Ora sei tu che hai troppi vestiti addosso..." dissi piano, divertita.

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Guisgard 27-03-2020 01.26.15

Elv la guardò tutta.
Per un lungo istante Gwen sentì gli occhi neri di lui su tutto il suo corpo ora completamente nudo.
Allora l'ex galeotto chiuse gli occhi e con un sorriso portò le mani in avanti, verso lei.
"Prendi le mie mani, Gwen..." disse con tono basso lui "... prendile e portale sul tuo corpo... metti le mie mani sulla tua pelle... e poi guidale... guidami a toccarti tutta, ovunque... e mentre lo fai descrivi cosa sto toccando..." sorridendo appena per quel gioco sensuale appena sussurrato.

Lady Gwen 27-03-2020 01.44.50

Sentii a lungo i suoi occhi su di me e avrei voluto essere nella sua mente per afferrare ogni suo singolo pensiero.
Vidi poi che chiudeva gli occhi e sporgeva le mani in avanti.
Solo un attimo dopo capii cosa voleva fare e sorrisi maliziosamente.
A quel punto, presi dolcemente le sue mani nelle mie ed iniziai a guidarle.
Nell'esatto istante in cui le sue dita sfiorarono la mia pelle, io iniziai a descrivere il mio corpo, sussurrando nel suo orecchio e sfiorando quest'ultimo con le labbra.
Volevo che le mie parole gli arrivassero dritte in testa, che non ascoltasse nulla, oltre la mia voce.
Iniziai dal collo, poi le spalle, facendo scivolare le sue dita lungo le braccia e facendole poi incontrare di nuovo con le mie mani.
Lo feci tornare sul mio décolleté, lo feci scendere sui seni e lì lo feci rimanere alcuni lunghi istanti, durante i quali sospirai per il piacere.
Sempre lentamente e con la mia voce calda nel suo orecchio che lo guidava, lo portai sulla schiena, giù sulle natiche, dove il suo tocco si fece più rotondo, più morbido.
Fu il turno dei miei fianchi, anch'essi morbidi ed abbondanti, le gambe, finché non lo feci di nuovo risalire, guidandolo fino all'ultimo punto, la mia femminilità.
Sussurrati gemiti iniziarono a nascere dalle mie labbra, mentre finalmente non dovevo più trattenermi e potevo assaporare quel godimento dall'inizio alla fine.

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Guisgard 27-03-2020 02.02.41

Le loro mani unite mentre scivolavano lungo la pelle di Gwen.
Le dita di lei stringevano, delicatamente, quelle affusolate di Elv e le guidavano per tutto il suo corpo, accompagnate dai leggeri sussurri, dai bassi gemiti e dai livi sorrisi eccitati di lui.
La luce era quella di una lampada posta su un basso mobile e l'atmosfera nella stanza era scaldata non solo dalla piccola stufa elettrica, ma anche dal desiderio dei 2 giovani che cresceva sempre di più.
Gwen sentiva le mani di lui indugiare sui suoi seni, poi stringere piano le sue natiche ed infine muoversi lente fra le sue gambe, dove era più calda, più debole, più sensibile, più donna.
Non poteva non sentirsi donna quando percepiva quelle dita muoversi sul suo sesso, accarezzandolo pianissimo, giocando con la pelle liscia e morbida, sfiorare con i polpastrelli quelle labbra della sua femminilità.
Cominciò allora un gioco sensuale, erotico con lente e lunghe carezze, con le quali lui strappò più di un sospiro ed un gemito alla ragazza dai capelli rossi.
Gwen si sentì invadere, penetrare da quel gioco, sempre più a fondo, sempre più giù, guidata dalle mani e dalle dita di Elv che la facevano scivolare nel baratro del piacere, intimo e caldo, dove pian piano lei non poteva più controllarsi, dove non riusciva a spegnere il calore sulle sue gote, a fermare i lievi capogiri e devo non poteva più reggersi in piedi, con le gambe che ormai sembravano sciogliersi, cedere per il troppo piacere.


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