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Mi fece notare che non mi aveva trovata nelle vicinanze e non potei essere più d'accordo.
Mi guardai bene però dal rivelare del mio incidente. "Ha ragione, starò attenta. Mi ero allontanata per l'ennesimo litigio con Elv..." sospirando appena Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Già, sembra non sia stata una buona idea questa presenza di suo zio." Disse Ludwing a Gwen. "Ma magari lui è così nervoso per via di tutta questa storia. Dopotutto siamo su un'isola sperduta."
In quel momento altre grida straziani riempirono l'aria. Come se qualcuno soffrisse in modo indicibile. |
"Beh, nessuno di noi poteva prevedere questo epilogo. Dovevamo essere poco distanti da casa e ci siamo ritrovati qui. Ma spero comunque che capisca che dare di matto non serve a niente" dissi, con tono onesto.
Un attimo dopo, si sentirono altre urla strazianti. Stavolta, però, ero con Ludwig e la tentazione di chiederglielo era forte. "Cosa... Cosa sono queste urla che si sentono spesso?" chiesi, con tono cauto, fissandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ma che aveva da ridere?
Non riuscivo a capire. Poi quel fischio e.. aprii gli occhi. Dov'ero? Mi ero addormentata? Non ricordavo nemmeno di esserci entrata in cabina. Mi guardai attorno spaesata, cercando di capirci qualcosa. |
Ludwing fece una smorfia, come chi si morde le mani per la rabbia.
"Per adesso non posso dirle nulla." Disse a Gwen, mentre quelle urla continuavano. Sembrava qualcuno che veniva torturato. Intanto, ad altra latitudini, l'Ipazia solcava il mare. Destresya rammentò tutto. Era scesa in cabina appena salia a bordo, per poi addormentarsi. Un attimo dopo qualcuno bussò alla sua porta. |
Notai che si era irrigidito, alla mia domanda.
Qualcosa mi suggeriva che ci fosse un problema che lo infastidiva. Annuii lentamente quando mi disse che non poteva parlare. Lo avevo immaginato. Finii allora di mangiare i miei biscotti. "Sarà meglio che ritorni, voglio evitare di discutere ancora con Elv" dissi "Mi accompagna?" guardandolo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Il sogno era stato così realistico e vivido da farmi perdere completamente il senso della realtà.
A quel punto cosa era reale e cosa no? Mi ricordavo di essere scesa in cabina e addormentata, quindi niente doveva essere reale, giusto? Mi stava venendo un gran mal di testa. Ad ogni modo, qualcuno bussò alla porta, mi alzai e andai ad aprire. "Chi è?" intanto che mi avvicinavo alla porta. |
Non conoscevo quali fossero le leggi dei mari, né tanto meno ero esperta nella gerarchia marittima, tuttavia le parole dell'uomo non mi convinsero.
L'avevano condannato ad un destino troppo infelice, per semplice divergenza di opinioni. Ciò che forse trovai più plausibile, era la sua appartenenza ad un qualche gruppo pirata, ma difficilmente questi esistevano come li raffigurava il medioevo. "Capisco... mi spiace molto." |
"Certo." Disse annuendo Ludwing a Gwen.
Lasciarono così il capanno per raggiungere i canneti, dove c'era quello in cui alloggiavano la ragazza e suo zio. La sera in quell'angolo di mondo tropicale appariva stellata e profumata. Il verso di esotici insetti, il riflesso della una sulle acque e la danza dei palmeti, appena sfiorati dalle fresca e lieve brezza marina, rendevano il tutto come l'illustrazione di un vecchio romanzo d'avventura. "Mi spiace per quelle grida che ha udito, Gwen..." mormorò lui mentre camminavano. |
Lasciammo il capanno e ci immergemmo nella vegetazione.
A quest'ora della sera, tutto appariva ancora più prezioso, esotico, tropicale. Sembrava di essere in un romanzo. Lo guardai. "Non si preoccupi. Dopotutto, noi non avremmo dovuto essere qui ed ho assicurato a Barber che non avremmo interferito o recato disturbo, quindi non deve scusarsi." Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Già, un bel guaio..." disse Gobbo fissando Queennie "... posso sapere invece che tipo di nave è queta? Dov'è diretta?" Alla ragazza.
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La porta si aprì e nella cabina entrò Roan.
"Chiusa qui si sta perdendo lo spettacolo del mare, professoressa." Disse lui a Destresya. "Si sete già stanca? Su, si prepari e venga con me sul ponte." Divertito. |
Entrò Roan come se niente fosse, e ci misi un po' a non rispondergli male per via del sogno.
"Beh, mi sono addormentata e ho fatto un sogno assurdo!" scuotendo la testa. "Sì, ho bisogno di un po' d'aria!" annuii. Quindi stavamo ancora andando cercare la mia civiltà perduta? Tutte quelle cose sul fatto che la mia ricerca era solo un pretesto erano menzogne? Ero completamente frastornata. "Mi ragguagli su cosa è successo mentre dormivo, per favore!" gli chiesi. |
Decisi di non insistere, tenere i miei sospetti per me e lasciare all'uomo il tempo di riposare.
Feci per voltarmi ma la domanda del marinaio catturò nuovamente la mia attenzione. "E' una nave a buon mercato, direi..." risposi ironica per poi cercare di tornare seria "Ci stiamo dirigendo sull'isola di Proxia. C'è una persona con cui devo parlare." |
"Volevo spiegarle, mi sembrava giusto, Gwen." Disse Ludwing.
Ad un tratto la ragazza notò qualcosa fra la vegetazione. Un'ombra dagli occhi luccicanti. Ferma a fissarli. |
"Abbiamo costeggiato il litorale" disse Roan a Destresya "e poi preso il mare aperto. Uno spettacolo affascinante. Su, venga sul ponte, professoressa." Invogliandola.
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"No, non l'isola di Proxia..." disse Van Niel a Queennie "... non quella!" Alterato. "Purtroppo è un'altra isola, che il demonio la sprofondi!" Sputando in mare. "Un'isola maledetta dove io non sbarcherei per tutto il lercio oro del mondo!"
"Che isola è quindi?" Chiese Gobbo. "Avrà un nome, no?" "Certo..." annuì Van Niel "... ma io non lo pronuncerei mai. E' l'isola delle anime perdute, ecco che isola è!" "E allora perchè siete diretti lì ora?" Domandò ancora Gobbo. "Non lì, ci terremo distanti..." spiegò Van Niel "... metteremo in mare un canotto e questa ragazza sbarcherà su quella infima isola!" E Gobbo fissò Queennie. |
"Ma sì, certo, capisco" annuii, comprensiva "Ci si adatta come si può" abbozzando un sorriso.
Poi, notai nella vegetazione degli occhi luccicanti che mi fissavano. "Chi c'è laggiù?" dissi "È Nova?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era ridicolo come fossero spaventati da una semplice isola, quei marinai.
Alle parole di Van Niel, sollevai gli occhi al cielo. Li riposai sul nostro 'naufrago' qualche istante più tardi, per poi accomodarmi vicino a lui. "Queste persone avrebbero paura persino della loro ombra." commentai sorridendo "L'unico pericolo che troverò, saranno gli animali che la abitano. Però, questo è un problema mio. Posso pagare affinché ti riportino al porto, così che tu possa tornare a casa." |
"Sembra tu abbia un bel pò di denaro..." disse Gobbo a Queennie, dopo aver chiesto una sigaretta al marinaio che gli era accanto "... ed anche un notevole coraggio... che ci farai tutta sola su quell'isola così poco raccomandabile?" Fissandola.
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"Quale parte di - mi porti a prendere una boccata d'aria - le ha fatto capire chenon volessi seguirla?" alzando gli occhi al cielo.
Mi chiedevo come avesse fatto Roan a diventare rettore se era così terribilmente ottuso certe volte, diamine, almeno ascoltare. Così salii con lui sul ponte per godermi il sole e il mare tutto intorno a noi. |
"Ho degli investitori." mentii scoccando un'occhiata in tralice a Van Niel "La casa d'aste per cui lavoro ha finanziato il mio viaggio, quindi posso usare i soldi che mi restano per permetterti di tornare a casa." dissi con gentilezza, per poi passare a rispondere alla sua domanda "Devo occuparmi di sbrigare alcune importanti trattative di lavoro e l'uomo che cerco, sfortunatamente, vive su quell'isola."
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Ludwing guardò verso la vegetazione e l'ombra svanì.
"Si, era Nova." Disse senza scomporsi a Gwen. "L'ha spaventata? Non tema, non è le farà del male." |
Roan rise, come chi ormai conosce il carattere di chi gli sta di fronte.
Così portò Destresya sul ponte. Era ormai buio ed il mare appariva come un'immensa tavola piatta, sulla quale l'Ipazia scivolava verso l'ignoto. A prua vi erano Polos e Pico che consultavano alcune mappe, mentre le stelle dell'emisfero australe scintillavano immutabili. |
"Beh, io ho perso una nave" disse Gobbo a Queennie "e non ci farò bella figura tornato a terra... quindi se mettessi da parte del denaro non sarebbe una cattiva idea, ma solo un'assicurazione." Accennando un sorriso. "Non ti servirebbe un socio? O anche solo un assistente?" Ridendo piano.
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"Oh no no, non è questo. È solo curioso vederla sbucare ogni tanto..." sorrisi, mentre camminavo verso il nostro capanno.
Anzi, in realtà probabilmente le dovevo la vita. Non avevo idea di cosa sarebbe potuto accadere, se lei non fosse intervenuta. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era tutto così assurdo, non riuscivo a togliermi l'atmosfera del sogno di dosso.
E dire che normalmente nemmeno li ricordavo. Restai per un lungo momento in silenzio, a guardare il mare, cercando di liberarmi dalla sensazione di disagio che mi pervadeva. Sentivo Roan vicino, in silenzio. Troppo silenzio. "Ho fatto un sogno assurdo.." mormorai piano. Forse non gli fregava niente, ma finché non parlava, mi sentivo autorizzata a dire quello che volevo, no? Così gli raccontai ogni cosa, tutto, nei dettagli, anche come me l'ero presa con lui (ovviamente). "Ma la cosa più assurda è che quello che più mi spaventava non era tanto la prigionia, mi è già capitato in altre spedizioni e ho sempre trovato una soluzione, ma è il fatto che alla fine la mia ricerca non interessava a nessuno e non avrebbe avuto nessuno sbocco. Quella è da sempre la mia paura più grande, lasciare il mio lavoro a metà, non portarlo a compimento..." parlavo all'orizzonte, senza sapere nemmeno se Roan si era addormentato nel frattempo. Ma non mi importava, avevo bisogno di dire ad alta voce quelle cose, sperando di scacciare i fantasmi e ripartire più derminata di prima. |
L'idea di avere un socio, per Annalise Keating, non sarebbe stata male... peccato che non esistesse alcuna Annalise Keating responsabile di una casa d'aste.
Sorrisi gentilmente, gli occhi velati di dolcezza, mentre cercavo di pensare a cosa poter dire. "Il tuo sarebbe un aiuto gradito ma, vedi... non vorrei ti affaticassi troppo, insomma, hai appena vissuto un'esperienza terribile." accampai sperando di risultare convincente. |
"Probabilmente lei incuriosisce Nova, Gwen." Disse Ludwing. "Un pò la capisco. Su quest'isola le donne non sono come lei." Guardando la ragazza dai capelli rossi.
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Roan ascoltò il sogno di Destresya.
"Più che un sogno sembra il racconto della trama di un film." Disse infine. "Ma è tutto dovuto all'attesa, alle paure e a tutto ciò che ruota intorno alle sue preoccupazioni, professoressa. Non crede?" |
Gobbo guardò Queennie e tirò un altro paio di boccate dalla sigaretta.
"Non sono per nulla provato..." disse "... anzi, sto già meglio. Un buon pasto, una dormita e sarò come nuovo." Facendole l'occhiolino. |
Ridacchiai pensando che Nova potesse essere curiosa verso di me.
"La curiosità è reciproca" asserii. "È molto tenera, lei" dissi poi, riferita alla ragazza. "Sì, l'ho notato" dissi divertita alla sua considerazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi dubbiosa, per poi scostare una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
"Fantastico... sfortunatamente tra poco arriveremo, e non voglio costringere i nostri marinai a restare in zona troppo tempo." mi alzai da terra per poi dare una sistemata ai pantaloni. Quella proprio non ci voleva... non potevo permettere che la mia copertura, e i miei obiettivi, saltassero a causa del primo belloccio di turno. |
"Sì vero..." sorrisi, continuando a guardare il mare davanti a me.
"L'ho detto che la mia paura più grande è proprio non completare la mia ricerca!" sospirai "Ma se vediamo salire un naufrago, nel dubbio, buttiamolo a mare!" ridacchiai. Poi guardai il capitano e Pico che guardavano le mappe. "Non trova strano che non mi abbiano chiesto la rotta da seguire?" guardandolo pensierosa. "Abbiamo già passato la costa e servono le mie ricerche per decifrare la rotta ora, altrimenti dove stiamo andando?" guardandolo. |
Sospirai..."Se il capitano è in gamba" all'avvocato "Allora affidiamoci a lui".
Veramente speravo fosse in gamba, non volevo diventare cibo per gli squali. Milo era tranquillo e mi fece sorridere "Una crociera...la vedi così? Lo sai che poi dovremmo lavorare il doppio...vediamo che ti inventi per farla diventare piacevole dunque" osservandolo incuriosita. Ammiravo come ogni cosa per lui fosse vista dal lato positivo. Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
Ludwing sorrise a Gwen, ma non aggiunse altro su Nova.
"Domattina lavererò per diverse ore" disse cambiando argomento "ma poi, e vorrà, nel pomeriggio dovrei essere libero. Se vuole posso mostrarle qualche bel paesaggio di quest'isola." Fissandola. |
"In realtà" disse Roan guardando Destresya, mentre il vento gonfiava i loro capelli "sono stato io, mentre lei riposava in cabina, a mostrare al capitano Polos le carte nautiche e le coordinate precise del punto in cui arrivare, professoressa." Fissandola. "E voglio informala che anche io mi tufferò in acqua con lei." Facendole l'occhiolino.
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"Allora lo prenderò come un si." Disse Gobbo facendo l'occhiolino a Queennie. "Anzi, questo nuovo lavoro mi aiuterà a sbollire la rabbia per aver perso la mia nave." Ridendo piano.
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"Si è intrufolato nella mia cabina mentre dormivo?" risi, guardandolo divertita ma anche lievemente inquietata.
"Beh non dovevo essere un bello spettacolo, visto l'incubo che stavo facendo!" cercai di scherzare. "La prossima volta però la pregherei di svegliarmi in questa situazione, ho custodito con cura quei documenti e avrei preferito parlarne personalmente con il capitano, dopotutto è la mia ricerca e noi studiosi siamo molto gelosi dei nostri studi!" lo rimproverai. "Davvero?" ridacchiai "Questa poi, abbiamo anche un rettore sub? L'anno prossimo prevedo boom di iscrizioni!". |
La nave aveva preso il mare aperto, seguendo alcune carte nautiche.
Dopotutto il Mar delle Flegee era in buona parte frastagliato di isole prossime al continente, sebbene gran parte di esse abitate e mete di turismo. La speranza perciò del capitano era quella di imbattersi in una di quelle piccolissime, a ridosso di altre isole più grandi, perlopiù utilizzate come riserve naturali vietate alle persone non autorizzate. Naturalmete sarebbero stati poi i soldi della produzione a smuovere qualcuno ed ottenere i permessi per poter girare le scende del film. Il mare aperto era una tavola blu, nonostante immensi banchi nuvolosi grigi si ammassavano lungo la linea sterminata dell'orizzonte. "Oh, ma il mio scopo è proprio quello..." disse divertito Milo ad Altea "... farti distrarre da questa seccante situazione. Ma non sarà dificile, sai? oltre al mio fascino potrò contare su importanti alleati." Ridendo piano. "Il mare, da sempre meta e scenario di romanzi avventurosi... poi gli alisei, ossia i mitici venti che gli indigeni credevano nati dal soffio degli dei e capaci di portare una nave ovunque... ed infine il canto di qualche sirena che mi farà innamorare perdutamente di te." Facendole l'occhiolino. |
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