Camelot, la patria della cavalleria

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Lady Gaynor 20-03-2017 22.34.37

Le ultime parole di Guisgard ebbero il potere di cancellare tutte le domande che mi erano salite alle labbra. Mi aveva appena confessato il suo amore ed io, dall'angoscia e dalla rabbia, ero passata ad uno stato di totale euforia, una gioia profonda che dalle viscere si propagava in ogni fibra del mio essere.
Lui mi amava, tutto il resto si poteva aggiustare. Il mio amore poteva aggiustarlo, perché la verità era quella... lo avevo amato dal primo momento che lo avevo visto, da quel primo bacio a teatro, solo che non lo sapevo. Adesso, invece, la forza di quell'amore mi investiva attimo dopo attimo, con una forza che nemmeno io credevo possibile.
Allora lo abbracciai, lo strinsi a me più forte che potevo, come a trasmettergli amore e forza insieme.
"La donna che ami... ridimmelo... è l'unica cosa che conti adesso..."
Il resto, ogni dubbio, domanda o spiegazione, avrebbe dovuto aspettare.

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Clio 21-03-2017 00.20.38

Ero immobile, col respiro corto, e il cuore che batteva a mille.
Sentivo l'adrenalina farsi strada in me, prendendo il posto della passione che fino a poco prima mi aveva dominata e sopraffatta.
Lei non c'era più.
Ma c'era mai stata?
Poi guardai la mia mano, e vidi la Gemma Rossa, il ciondolo di Athia.
Era reale, era maledettamente reale.
Un profondo senso di disgusto si impossessò di me.
Se non era ancora morta, lo sarebbe stata presto.
Quella era una promessa.
Allora corsi da Icarius, ancora steso a terra, privo di conoscenza.
"Ehi.." sussurrai accarezzando piano il suo volto "Ehi, tesoro, svegliati.." dolcemente, per poi baciarlo piano, su quel bellissimo viso addormentato.
Quel contatto però, non fu la migliore delle idee.
Infatti sentii il mio corpo ribellarsi, urlare la sua rabbia e la sua frustrazione.
Non mi ero mai sentita così, era terribile, incontrollabile e potente.
Sentivo il mio corpo fremere, ma un fremito diverso da poco prima.
Come se avesse voluto spaccare e distruggere il mondo intero.
E prima che me ne accorgessi, calde lacrime incontrollate rigarono il mio viso, lacrime di rabbia, di frustrazione, indipendenti dalla mia volontà.
Allora chiusi gli occhi, così forte da provare quasi dolore, e strinsi i pugni fino a far diventare bianche le nocche, sperando di contenere tutto quello.
Come se quel mare impetuoso si fosse trasformato in lava.

Guisgard 21-03-2017 00.40.22

Quel bacio durò a lungo, mentre l'aurora nascente lo illuminava con la sua magia.
Gwen ed Elv si baciarono piano, assaporando ciascuno le labbra dell'altro, con il castello che si destava al nuovo giorno.
E forse si sarebbero baciati per tutto il giorno, per tutta la notte, magari per sempre, se ad un tratto non avessero sentito dei passi.
“E' il nostro ospite che deve essersi svegliato...” disse Elv staccandosi dalla bocca di Gwen “... c'è quella porta... ti condurrà direttamente nel corridoio che da sulla tua camera, dove potrai cambiarti e vestirti da giardiniere...”

Guisgard 21-03-2017 00.45.42

Si amarono a lungo, con passione, godimento.
La giovane Nyoko si apriva come un fiore che sboccia a Primavera, accogliendo l'impeto di Pavel, scoprendo così un mondo nuovo, come una Panacea, una droga di cui ora non avrebbe più potuto farne a meno.
E sotto il corpo di Pavel che la dominava, ma con dolcezza, la sua timidezza, il suo pudore ed ogni altra titubanza avevano ormai ceduto il passo all'abbandono dei sensi e dell'amore.
Ed insieme, stretti l'uno all'altra, raggiunsero il più travolgente dei piaceri, fino a cadere stremati ed appagati tra quelle lenzuola ancora calde dei loro corpi.

Guisgard 21-03-2017 00.54.35

Quelle parole di Gaynor ed i loro occhi restarono uniti per un lungo istante, quasi confondendosi in bagliori e riflessi screziati di un che di enigmatico.
Un attimo dopo la distanza fra loro, fra le loro labbra, già breve, si assottigliò fino ad esaurirsi, a morire sulle loro bocche.
La strinse a sé e la baciò a lungo.
Un bacio profondo, che tolse quasi il fiato alla giovane donna che sembrò quasi voler penetrare fino al suo cuore ed alla sua anima.
“Si, sei amata da un assassino...” disse in un sussurro sulla sua lingua “... puoi amare un assassino?”

Lady Gwen 21-03-2017 00.55.01

Sembrava essere passata tutta una vita intera durante quel bacio, e forse era davvero così.
Quel bacio bellissimo, lento e intenso, incorniciato dall'aurora.
Ad un certo punto sentimmo dei passi ed io sospirai, con una leggera smorfia.
Era durato tutto troppo poco, nonostante fosse passata un'intera notte.
Lo baciai ancora una volta, sulle labbra e poi sul viso, affondando le mani nei suoi capelli e inspirando in suo profumo, come ad imprimere ogni parte di lui nella mia mente, sulle mie mani, le mie labbra, prima di doverlo lasciare per tutto il giorno.
Sospirai ancora, poi mi allontanai e raggiunsi la mia camera attraverso quel passaggio.
Mi cambiai, presi gli attrezzi e mi recai in giardino, dove iniziai a lavorare.

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Guisgard 21-03-2017 01.02.25

Era stata un'illusione?
Un'allucinazione?
Forse si, ma poi quel medaglione che Clio si ritrovò in mano.
Un attimo dopo vide a terra Icarius, ancora nudo e privo di conoscenza.
Lo raggiunse, lo baciò, ma poi cedette alla rabbia.
Un rabbia che sembrava divorarla.
Un momento dopo Icarius cominciò a riprendere conoscenza.

Lady Gaynor 21-03-2017 01.04.55

Guisgard mi baciò, un bacio ardente, profondo, carnale, un bacio che da solo seppe colmare vuoti e diversità, vincendo paure e resistenze. Un bacio mozzafiato, attraverso il quale la sua lingua penetrava tutto il mio essere, rendendolo caldo e voglioso.
"Io ti amo, chiunque e qualunque cosa tu sia..."

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Clio 21-03-2017 01.08.28

Calmati, Clio.. calmati..
Cercavo di respirare, di calmarmi, ma il mio corpo si ribellava.
Doveva sfogare tutta quella tensione, tutta quella passione inespressa, bloccata.
A fatica cercai di aprire gli occhi, quando sentii che Icarius si stava svegliando.
Cercai allora di lasciarmi tutto alle spalle, e mi voltai verso di lui.
"Ehi.." sussurrai piano, sfiorando il suo viso "Amore, svegliati.. sono qui..".

Guisgard 21-03-2017 01.11.27

Gwen si cambiò e poi andò in giardino, cominciando a fingere di essere un giardiniere.
Passarono circa una ventina di minuti ed Elv si affacciò dalla finestra.
“Venga su, Gualtiero...” disse a Gwen, chiamandolo con un nome fittizio, per reggere quel travestimento.


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